Monthly Archives: novembre 2013

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CITAZIONE DELLA SERA

Comporre versi o dipingere è un modo di evadere dalle forme carcerali dell’ethos comunitario e di cercare spazi di libertà dell’Es, sottraendolo al controllo sociale e alle gratuite supponenze dell’agorà. (non è Freud)

SCACCHI. RESHEVSKY E EUWE
Samuel Reshevsky nasce il 26 novembre 1911 in un villaggio della Polonia russa, impara il gioco a quattro anni e a sette è già un forte giocatore.
Si racconta che a quella età battè un generale tedesco occupante il paese e gli spiegò perchè: “Tu giochi alla guerra, io gioco a scacchi”.
Enfant prodige gira l’Europa e l’America, dove i genitori si sono trasferiti, meravigliando tutti delle sue capacità sulla scacchiera.
Partecipa ad un torneo magistrale a New York dove batte il maestro Janowsky. Poi lascia gli scacchi, completa gli studi e si laurea in economia.
Torna a giocare negli anni Trenta, nel ’35 batte Capablanca, ed è campione degli Stati Uniti tante volte, tra il 1936 e il 1972, più di sessant’anni di carriera, durante i quali è più volte tra i candidati al titolo di campione del mondo. Muore a New York il 4 aprile 1992.
Max Euwe, quinto campoione del mondo nel 1935-37 e Presidente della Fide, Federazione internazionale degli scacchi dal 1970 al 1978, morì ad Amsterdam il 26 novembre 1981. Di lui abbiamo già parlato il 20 maggio, ricorrenza della nascita (vedi Aladin pensiero).

La LAMPADA di ALADIN

FAI logo 2con naz CAlampadadialadmicromicro
- Giovedì 28 novembre al Teatro Massimo di Cagliari Convegno nazionale FAI
Università-liaison-office-5- Mercoledì 27 aula magna ingegneria, presentazione alle imprese del progetto FIxO, apprendistato per l’alta formazione.
bottazzi-fattori – La qualità delle persone per un nuovo e diverso sviluppo della Sardegna. Una raccolta di scritti di intellettuali sardi, coordinata da Gianfranco BottazziLibro edito da Cuec

La LAMPADA di ALDIN e gli OCCHIALI di PIERO

vecchio saggioCITAZIONE DELLA SERA
Il giorno che ogni uomo avrà il cuore valoroso e pieno d’onore, come un vero re, tutte le antipatie saranno buttate a mare. E la gente non saprà più che farsene, allora, dei re.(non é Shakespeare)GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
UNIVERSITà LIAISON OFFICE 14
lampadadialadmicromicro13Venerdì 29 all’università.
CONFERENZA.Emissions triggered by fracture and earthquakes: From the chemical evolution of our planet to the so-called cold fusion

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANTONIO ROMAGNINO
Il 25 novembre 1917 nasceva a Cagliari Antonio Romagnino. Lo abbiamo ricordato l’11 novembre, data della scomparsa (vedi Aladin Pensiero).

bachisio bandinu Mercoledì 27 alla Fondazione Sardinia Bachisio Bandinu “Nega semper: la negazione come fantasma dei Sardi”. Registrarsi per partecipare. PER CONCOMITANZA DI EVENTI IL SEMINARIO DI BANDINU E’ SPOSTATO AD ALTRA DATA, CHE SARA’ RESA NOTA DA PARTE DEGLI ORGANIZZATORI.

Gli OCCHIALI di PIERO

25 novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donneFEMMINICIDIO. PATRIA, MINERVA, MARIA TERESA MIRABAL
Il 25 novembre 1960 le tre sorelle Mirabal furono assassinate a bastonate dagli sgherri di Rafael Leonidas Trujillo, dittatore di Santo Domingo con l’appoggio del Governo degli Stati Uniti, patrono della democrazia.
In seguito al brutale assassinio crebbe il movimento di opposizione nella Repubblica Domenicana, gli Stati Uniti tolsero il loro appoggio, Trujillo fu assassinato nel 1961.
Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in omaggio alle sorelle Mirabal ha proclamato il 25 novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Non che sia servita a molto, questa proclamazione, comunque è positivo che sia aumentata l’attenzione verso questi crimini odiosi, spesso motivati soltanto dalla debolezza della vittima.
Nel 2010 in Messico, a Ciudad Juarez, regione Chihuahua, sono state assassinate 247 donne. La mattanza, caratterizzata da stupro, tortura, mutilazioni, dura dal 1993. Nel 2005 le uccise nella regione furono 370, nel 2011 furono 222.
LE INIZIATIVE IN SARDEGNA

La TAVOLOZZA di LICIA

Santa Caterina BomeluzoOggi 25 novembre Santa Caterina, by Bomeluzo

GLI OCCHIALI di PIERO

Placido_Cherchi_durante_il_suo_intervento112CITAZIONE DELLA SERA
Essere homine vuol dire molte cose (…)
vuol dire sapere far fronte alle situazioni avverse, non rimangiarsi mai la parola data, mantenersi inflessibilmente al di sopra dei propri interessi, non temere mai l’impossibile, guardarsi dal sopravanzo sul debole, non fare mai ostentazione della forza che si è sicuri di possedere e non millantare mai capacità che non si hanno: prima di tutto, però, vuol dire essere sintesi equilibrata di saggezza e forza d’animo, di tempra morale e di coraggio.(Placido Cherchi)

DARWINGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Tasmania e Origine della specie. Vai ai contenuti

- Patrizio Gennari, rettore dell’università di Cagliari

La LAMPADA di ALADIN

lampadadialadmicromicropazzaidea pensiero creativo…l’Italia ricorderà i giorni dell’alluvione in Sardegna, come se fosse uno dei punti più bassi anche proprio dell’umore, della fiducia in se stessi e nel destino e nel futuro…
grande fragilità, grande energia, grande forza morale e fiducia nel futuro… adesso basta piangere.
Da: Aldo Cazzullo, intervento all’evento “Pazzaidea – Pensiero creativo” per la presentazione del suo ultimo libro “Basta piangere!” (video ripresa di Aservice su Aladinews).

IL SABATO DIVERSO DEI RAGAZZI DI UNICA 2.0 (segue)

Mettiamo in gioco la nostra creatività

Bruegel il vecchio pazzaidea pensiero creativo
HUBERT JAOUI  13-11-23 intervista
Intervista del direttore di Aladinews a HUBERT JAOUI
(segue La parabola dei ciechi di Bruegel il vecchio)

IL SEGRETO DI PADRE NICOLAS

Buenos Aires di notteBergoglioIL SEGRETO DI PADRE NICOLAS
E l’elezione a Papa di Mario Bergoglio
di Gianni Loy*
Una cappa di nuvole sovrastava la città di Buenos Aires, all’alba del 20 aprile del 2005. L’autunno aveva preso possesso della città. Cristina uscì di casa di primo mattino, come d’abitudine, per recarsi nella vicina chiesa del Salvador, nell’avenida Callao. Alle 7,30 del mattino padre Nicolas avrebbe celebrato la messa. Padre Nicolas era un anziano gesuita, alto e magro, con pochi capelli bianchi a decorargli la nuca. La fronte ed il cranio, al pari delle mani, mostravano le macchie che, per l’età, avevano conquistato la sua pelle. Il morbo di Parkinson si era impadronito del corpo, ma aveva lasciato indenne la mente dell’anziano sacerdote.
(segue)

Alluvione in Sardegna: sul sito di Vito Biolchini tutti i numeri utili comune per comune, le info sulle donazioni, il meteo e la viabilità

ALLUVIONE SARDEGNASul sito di Vito Biolchini

Gli OCCHIALI di PIERO

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413 VINCENZO BACALLAR
CITAZIONE DELLA SERA
Ognuno di noi è una Luna, ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.
(Non è di Jung…)
VINCENZO BACALLAR
Vai all’articolo dedicato
FRANCOIS-NOEL BABEUF
Antesignano del socialcomunismo, François-Noel Babeuf il 23 novembre 1760 nasce a Saint-Quentin in Piccardia.(segue)

Emergenza alluvione e l’impegno dei giovani sardi: eccoci!

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emergenza alluvione SS 1 Grande mobilitazione dei Sardi a sostegno della popolazione colpita dal ciclone Cleopatra e da una classe politica incapace e colpevole di non aver saputo garantire un rapporto intelligente e corretto col proprio ambiente. E’ il momento del lutto e dell’emergenza. Avremo tempi e modi per occuparci delle responsabilità politiche e degli errori umani. Ora è il momento dell’assistenza alla popolazione e del ripristino immediato di condizioni di vita ordinarie per chi ha perduto tutto. La reazione dei Sardi è stata eccezionale ma non inaspettata. Sappiamo tutti quanto sia forte e consolidata, nella cultura sarda, la pratica della solidarietà nel momento del bisogno. Di fronte alla tragedia migliaia di persone hanno avviato una macchina della solidarietà che non ha niente da invidiare all’attività della Protezione Civile, che pure ha fatto e farà la propria parte. A Sassari, come in tante parti della Sardegna, si è registrata una notevole mobilitazione che ha visto protagonisti soprattutto centinaia di giovani. Sono sorti, nello spazio di poche ore, centri di raccolta e coordinamento degli interventi di soccorso autogestiti che hanno consentito di raccogliere e smistare notevoli quantità di materiale da destinare alle zone colpite dall’alluvione. E la risposta dei cittadini è stata generosa. Particolare l’impegno delle associazioni e dei giovani che autogestiscono a Sassari la struttura denominata ExQ (il vecchio edificio che ospitava la Questura in prossimità dei Giardini Pubblici). Da li è partito, già dal secondo giorno dopo il ciclone, un grande Tir, tre ambulanze cariche di viveri e tanti altri mezzi privati con le prime squadre di volontari e la mobilitazione continua. Un impegno straordinario che testimonia la volontà e la grande capacità dei giovani di mobilitarsi per attività importanti tutte le volte che “ne vale la pena” in un momento nel quale l’individualismo e il disimpegno sociale sembrano talvolta dominare. Abbiamo scelto, a questo punto, di lasciare parlare le immagini che raccontano l’impegno all’ExQ realizzate dal fotografo Pino Demartis che ringraziamo per la disponibilità alla pubblicazione delle foto. sedia-van-gogh-4-150x150-bis1
emergenza alluvione SS 3 Servizio fotografico Pino Demartis (segue)

UNIAMOCI VERAMENTE PER VINCERE LA NOSTRA VERA RINASCITA.

EDITORIALI di Attilio Piras e Gavinu Dettori
costantinonivola madre e figlio 1986
di Attilio Piras
Siamo al centro dell’attenzione, su tutti i giornali, sulle televisioni, tutti i media stanno dando grande spazio al dramma Sardo. Succede sempre così, ancora un paio di giorni, poi, non siamo più notizia. Qualcuno ricorda le altre alluvioni, gli altri terremoti: come pensate che sia l’Aquila.
Ora che è toccato a noi Sardi, non voglio essere ancora preso in giro, dobbiamo essere molto responsabili quando deleghiamo qualcuno.
Troppi furbi in giro, e tanti gonzi che cercano di imitarli, ci hanno prima colpiti e ora stiamo affondando.
Non credevo di arrivare a scrivere questo.
Non ho più voglia di essere Italiano, non ho più voglia di essere Europeo, titolo non più quotato: VOGLIO ESSERE SARDO.
Prima voglio essere Sardo, poi ancora Sardo, poi, molto poi, vediamo in che cosa posso essere Italiano e caso mai Europeo.
Sono stanco di vivere in uno stato dove i furbi regnano, dove il più furbo governa da ventanni, per tanti anni ho sentito “ti sbatto in Sardegna”, ora devo sentire “una” che mi rimprovera perchè vivo in uno scantinato.
Mi sono stancato di vedere gente in ginocchio che consegna la nostra bandiera a questi continentali furbi, per bandiera intendo anche i gioielli della nostra Sardegna, il nostro patrimonio più bello LA SARDEGNA.
Questi Conquistadores, con quattro specchietti, ci hanno violentato, sventrato e inquinato cielo, terra e mare, ci stanno costringendo ad emigrare nuovamente e noi pieni di debiti stiamo consegnando la nostra amata terra.
In questa disgrazia sto vedendo tanta solidarietà, dolore, commozione, valori che noi Sardi abbiamo nel dna, si vede che vogliamo bene alla nostra terra: E ALLORA!! UNIAMOCI VERAMENTE PER VINCERE LA NOSTRA VERA RINASCITA.
BASTA! BASTA! UN SOLO OBIETTIVO ” SARDO ”
CI SONO SARDI ONESTI E CAPACI DI GOVERNARE
VENITE FUORI! FATEVI VIVI! FATEVI CONOSCERE. se non ora, quando?
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QUANDO PIOVE: GOVERNO LADRO!
di Gavinu Dettori
CALAMITA’ NATURALI ! Quando l’uomo ci mette lo zampone.
Sgomberato il campo, come dice il detto, che “la responsabilità è sempre dell’uomo”, bisogna fare a mente fredda qualche considerazione . E’ allarme, e considerato disastro, quando una calamità naturale coinvolge direttamente l’uomo, nel senso che ci lascia le penne.. Le calamità che coinvolgono soltanto il territorio naturale, sono incontrollabili e seppur sconvolgenti, transeant. Ricordo , nel ’63 mi sembra, un grande alluvione che sconvolse il centro della Sardegna. Era piovuto di continuo per due giorni. Ero studente a Nuoro, e dalla finestra della casa dove abitavo, nella periferia, osservavo con apprensione come da un muretto a secco che recintava una vigna di fronte, usciva a fiotti, quasi in pressione l’acqua che si versava nella cunetta della strada. La vigna era un terreno permeabile per eccellenza, ma ormai era gravida di acqua e si era formato un lago. Erano crollati lunghi tratti del muraglione che recintava il sanatorio, e dal cortile del consorzio agrario , dove si era aperta una frana, i bidoni di carburanti e di mangimi ed altro, erano convogliati nel fiume Cedrino fino nelle campagne di Oliena. Nelle Campagne di Benetutti, nel Goceano, un ovile di pastori con essi dentro, erano scivolati a valle nel ruscello diventato fiume. Sono i primi affluenti del fiume Tirso, che si adagia nella prima valle dei paesi, Benetutti, Bultei, Anela, Bono, e che quando si “ ira”, è spesso anche funesto nel suo scorrere, scavalcando i ponti che lo traversano, ma senza mai demolirli, benché ne abbia visto danneggiati fino a snudare la cappa delle volte: fra questi il bellissimo ponte nel territorio di Illorai Ponte antico, dicono romano, impiantato sul roccione si erge piccolo ma maestoso, snello elegante, resistente, Forse il più bel ponte che abbiamo in Sardegna. Nel mio paese Anela, sempre nel Goceano, una così detta BOMBA D’ACQUA, cade a monte nel compluvio di una zona boscosa, quindi non compromessa,se non da qualche capanna di pastore, ruina a valle con rocce ed alberi e distrugge ogni cosa lungo il ruscello dove l’uomo approntava gli orti. Niente morti, e la notizia non arriva neanche ai paesi contermini.
Questo per dire che sconvolgimenti naturali avvengono anche dove l’uomo non mette becco; e non fanno notizia se no quando coinvolge la vita dell’uomo, in specie quando non è una fatalità come nel caso dell’ovile di Benetutti, ma vi si riscontra la sua negligenza e colpa. Ma l’uomo ha oggi la possibilità di prevenire e deve avere l’oculatezza di intervenire nelle situazioni a rischio, anche in quelle che riguardassero soltanto il territorio naturale. E lì nasce la colpevolezza. Le acque si sa scorrono fino al punto più basso, fino al mare; e scorrono anche sotto il terreno fino ad imbevere e rendere scivolosi gli strati sottostanti creando le frane; e scorrono sotto il gretto asciutto del familiare ruscello e nei compluvi dove non appare alcuna traccia dovuta a scorrimento d’acqua, oggi. Ma l’acqua ha memoria di millenni e quando ogni vaso si colma invade ogni dove fino a riposare nelle pianure e nel grande mare.. Se piove a 30 km dal mare, sempre lì deve arrivare,e se li si frappone un ostacolo, questo deve essere tale da contenerla sia in quantità che in resistenza. Ma in natura niente è dato per certo, e così successe anche il disastro di Longarone.
Ma per tornare ad oggi, Olbia e tante espansioni e conurbazioni, son cresciute senza controllo e razionalità in modo abnorme, invadendo il territorio senza margini di discontinuità, a macchia d’olio , come si dice in gergo urbanistico. Queste improvvedute espansioni hanno caratterizzato gli sviluppi urbani dell’età moderna, forse a datare dalla prima rivoluzione industriale di metà ‘700.
Il richiamo alla città ed ai poli industriali, lo spopolamento delle campagne sono il fenomeno più appariscente. L’aspetto economico dello sviluppo è stato il mezzo per dare la casa al minimo costo ed alti profitti. Nasce il fenomeno della speculazione edilizia, con la speculazione sul prezzo dei suoli Acquistano maggior valore i terreni contigui all’edificato esistente. Il territorio diventa una spugna. Le zone pianeggianti, che sono anche le più basse, sono anche le più economiche per l’edificazione e per le opere di urbanizzazione.
L’invasione cieca e scriteriata ne è il risultato.
Ma l’acqua ha memoria e quando vi ritorna , trova un tappo, che non è una diga all’uopo costruita, ma case e manufatti che contengono l’uomo e suoi beni. Ecco fatto, le cause dell’espansione selvaggia, ormai si conoscono: è il profitto, derivante dal plusvalore dei terreni e dei manufatti. Il tutto è sovrastato dall’IDRA a tante teste che è il sistema economico CAPITALISTA, che deve sfruttare ogni risorsa, in primis, naturale, fino all’esaurimento., senza freno alcuno, adducendo che nella libertà imprenditoriale ed economica risiede la libertà del libero uomo e la democrazia. Così anche il costo del risanamento ruota nella stessa logica ed anche il costo delle vite umane, tutto sacrificato in nome di questo SISTEMA INGIUSTO e di quell’IDOLO DENARO, come finalmente! ha detto un Papa (Francesco), di recente a Cagliari, parlando con operai di lavoro e dignità umana.
Il popolo, la così detta società civile,non ha la possibilità di incidere sul sistema, e affamato di abitazione, benessere e profitti, vi si adagia, nonostante in democrazia ?, abbia lo strumento, attraverso il voto, per fare qualche coraggiosa scelta ,ma che non fa. Così nell’ingiusto amalgama del mercato, dove tutti sembra che abbiamo qualcosa da difendere e da sfruttare, nessuno rinuncerebbe ad edificarsi una casa nel proprio terreno di periferia , in qualche modo avuto o comprato, la propria prima casa, se non anche la seconda che servirà per il figlio.
Non spetta certamente al cittadino, stabilire l’idoneità all’edificazione del terreno, fagocitato da un ameba che non conosce pericoli se non il profitto? Ecco perché la colpa ricade, dopo l’invisibile SISTEMA, negli amministratori,di ieri, che hanno gestito la cosa pubblica lasciandola in mano agli speculatori, i costruttori di case, che hanno anche orientato i piani urbanistici nei terreni più favorevoli al “fare profitto”, e di quelli di oggi per non aver predisposto gli interventi di tutela a salvaguardia di disastri ormai annunciati, e per quanto, nonostante tutto continuano a lasciar fare .
LA COLPA E’ INCOMBENTE!

Sardegna oggi

lutto LUTTO SOLIDARIETA’ PER LE VITTIME E PER LE LORO FAMIGLIE. RIFLESSIONE VOGLIA e IMPEGNO per CAMBIARE. NECESSITA’ DI BUONA POLITICA e BUONI POLITICI

La lettera di Attilio
- Ecco cosa serve subito e dove

Gli OCCHIALI di PIERO

CITAZIONE DELLA SERA
Se questo è il migliore dei mondi possibili, gli altri come sono? (François-Marie Arouet detto Voltaire)

J F KennedyGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x150141322 NOVEMBRE 1963
Ci sono giorni che si ricordano. Perchè ti prendono di sorpresa.
A casa, di rientro dalla scuola (frequentavo il ginnasio), mia madre disse: hanno ucciso Kennedy. Accesi il televisore. Era vero. Mia madre disse che secondo lei era stato Johnson, aveva una faccia che non le piaceva.
Io dissi di no. Però… chi? Mah! Che cosa significava per noi Kennedy?
Una nuova frontiera. Una speranza. Magari era mal riposta… forse era solo un presidente Usa, come gli altri, solo più brillante.
A scuola ci diedero il tema su Kennedy. Io scrissi che aveva riavvicinato Oriente ed Occidente. Come mi venivano in mente certe idee a 15 anni?
Poi altre morti: Martin Luther King, Robert Kennedy, il paese della democrazia somigliava abbastanza a una macelleria…
Dicono che oggi a 50 anni di distanza Kennedy è ancora vivo. Sarà…
Una ventina d’anni fa proiettavano il film JFK di Oliver Stone a Selargius in piazza, c’erano amici, i figli un po’ annoiati, chiesero: chi era Kennedy? Forse non è importante, ma ebbi, ho ancora, la sensazione che più che le pallottole di Dallas hanno ucciso Kennedy, e tutta la nostra storia, i nostri bravi mezzi di informazione, di comunicazione, di educazione, di fronte ai quali il morbo di Alzheimer è una questione di poco conto.

Simmaco papa mosaico Santa_Agnese fuorilemuraSIMMACO
Nato a Simaxis (Oristano), da cui il nome, è il secondo Papa sardo, eletto il 22 novembre 498. Tanto per cominciare gli elessero un antipapa, poi per più di quattro anni gli fecero una feroce opposizione. Vinse lui e mantenne il suo posto fino alla morte il 19 luglio 514.
Nella ricorrenza della morte a Simaxis lo celebrano come santo patrono. Il primo Papa sardo fu S.Ilario (vedi Aladin pensiero, 14 novembre).

Charles_de_GaulleCHARLES DE GAULLE
Il 22 novembre 1890 nasce a Lille Charles de Gaulle, un pezzo importante della storia di Francia e d’Europa nel XX° secolo.
Due sono i momenti drammatici e significativi che lo vedono protagonista:
l’organizzazione della Francia libera e combattente contro il nazifascismo e l’occupazione tedesca che lo porterà dall’essere un condannato a morte per tradimento dal governo di Vichy alla presidenza del Consiglio nel 1945; il ritorno, dopo i fallimenti della Quarta Repubblica in Indocina e in Algeria, e il passaggio alla Quinta Repubblica, quando ha praticamente pieni poteri, con il riconoscimento dell’indipendenza all’Algeria, per il quale rischia la vita in un attentato dell’OAS. (segue)