Monthly Archives: febbraio 2014

Elezioni europee, un’altra occasione mancata per l’area indipendentista.

L'Altra EuropaMichela Murgia su Facebook: «Ho rifiutato in questi giorni le offerte di candidatura alle europee in due liste differenti, una delle quali è la lista Tsipras. L’orizzonte primario della mia azione politica resta la Sardegna, la fiducia di 76mila sardi e la militanza delle centinaia di volontari che in questi mesi si sono sentiti parte di un sogno e ora vogliono vederlo diventare realtà. La prossima tappa sono i comuni” In questa legittima e rispettabilissima scelta della leader di Sardegna Possibile sono contenuti alcuni elementi sui quali andrebbe avviata una seria riflessione. - segue - sedia di van gogh

L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS. Le iniziative a Sassari

L'Altra EuropaComitato elettorale di Sassari. A Sassari giovedì 27 febbraio alle ore 18,30, in via Enrico Costa 62, nella sede dell’ARCI
L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
Il 13 febbraio si è costituito a Sassari il Comitato provinciale per il sostegno della lista civica che alle prossime elezioni europee candiderà alla presidenza della Commissione Alexis Tsipras, leader del partito della sinistra radicale greca Syrisa. Il Comitato – costituito dai sottoscrittori dell’appello promosso da Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Paolo Flores D’Arcais, Guido Viale e Marco Revelli e Luciano Gallino – ha organizzato il 18 febbraio a Sassari, nei tempi ridottissimi imposti dalle norme elettorali, un’assemblea pubblica in cui sono stati condivisi alcuni i nomi di possibili candidati. Nell’incontro si è condivisa inoltre la necessità di organizzare subito il complesso percorso che si concluderà il 25 maggio con l’elezione dei nostri rappresentanti al Parlamento Europeo. Il Comitato cittadino di Sassari, nel ringraziare tutti coloro che hanno sottoscritto l’appello per la lista di Alexis Tsipras, evidenzia l’importanza storica e simbolica del sostegno al segretario del partito della sinistra greca Syriza, e alla sua proposta di cambiamento. – segue –

L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS. Le iniziative a Cagliari

Tsipras altraeuropa giov 27 E’ necessario che in Europa ci siano cambiamenti profondi, a partire dagli accordi e dai trattati, per far nascere un’Europa «più amica delle persone», con più democrazia e protezione sociale. La strada giusta è quella portata avanti da Alexis Tsipras, il leader di Syriza candidato della Sinistra europea alla presidenza della Commissione Ue alle prossime elezioni di maggio. La Sardegna non pùò e non DEVE stare a guardare questo passaggio importante per l’Europa della Regioni.
Uniti per un’Europa dei popoli e non delle banche. [la pagine fb]
GIOVEDI’ 27 a Cagliari, incontro dal titolo “Cagliari chiama Europa: Alexis Tsipras, una speranza. E la Sardegna?” Relazioni introduttive di Maria Luisa Piras ed Enrico Lobina. Parteciperanno, inoltre, Luca Pizzuto, Tore Melis, Gavino Sale, Marta Onnis, Alessandro Corona e Salvatore Lai, in rappresentanza delle loro rispettive organizzazioni.

Elezioni regionali e legge elettorale

Elez dibattito 28 feb 14democraziaoggi loghettoDEMOCRAZIAOGGI comunica che venerdì 28, alle ore 17, presso la Sala del Banco di Sardegna in Viale Bonaria, si svolgerà un dibattito, indetto dal “Comitato 12 ottobre” e dall’Anpi-Cagliari ed altri sul tema “Elezioni regionali e legge elettorale”. In questo incontro si parlerà in dettaglio anche del ricorso al Tar per l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti e dei rilievi sulla legge elettorale regionale da portare al vaglio della Corte costituzionale. Tutti siete sollecitati a partecipare.
- La legge elettorale viola innazittutto la libertà di voto. Intervento del giurista Alberto Rilla su Democraziaoggi

la tavolozza di Licia

Le Madonne di Raffaello-Sacra Famiglia con l'agnelloLe Madonne di Raffaello: Sacra Famiglia con l’agnello – 1507 – Il Prado, Madrid. L’ opera di trovava a Roma ancora nel 1700, presso la fam. Falconieri, quando fu acquistata dalla corona di Spagna.
La costruzione piramidale è impostata sulla diagonale, in basso il Bambino che cavalca un agnello (motivo leonardesco), al centro la Vergine e, infine, il vecchio S.Giuseppe. Fa da sfondo un incantevole paesaggio fluviale, con alberi e colline che trascolorano, all’orizzonte, nell’azzurrino atmosferico…

martedì 25 febbraio, in giro con la lampada di aladin…

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- INIZIATIVE CULTURALI. Venerdì 28 febbraio 2014, con inizio alle ore 20, presso il salone parrocchiale di San Bartolomeo, viale Calamosca, a Cagliari
papa-francesco-2INCONTRO DIBATTITO su EVANGELICII GAUDIUM di PAPA FRANCESCO
Partecipano
- p. Francesco Maceri, teologo
- Paolo Matta, giornalista
- Franco Manca, giornalista

Restare umani, anche in Sardegna: prima, durante e dopo le elezioni

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di Francesca Madrigali

Le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale si sono concluse con la vittoria della coalizione di centrosinistra guidata dall’economista Francesco Pigliaru. Una campagna elettorale breve, giocata forse per la prima volta in maniera strategica sui social network e la Rete, oltre che, naturalmente, sul territorio. I principali avversari sono stati – e saranno ancora, se il progetto Sardegna Possibile si svilupperà ulteriormente in vista delle future amministrative- il centrodestra raccolto intorno a Ugo Cappellacci (al 39,65% con 292.395) e appunto il movimento guidato da Michela Murgia (10,30% con 75.981 voti). Gli altri competitors – Movimento Zona Franca allo 0,82, Fronte indipendentista Unidu con 1,03 , Unidos con 5,72% – hanno raggiunto risultati più modesti, ognuno comunque significativo a suo modo.

Prima e durante la campagna elettorale, la situazione complessiva della Sardegna è stata ed è tuttora caratterizzata da problemi importanti e mai veramente aggrediti con forza– disoccupazione, dispersione scolastica, infrastrutture, desertificazione produttiva, incapacità di mettere le risorse a “sistema”- che hanno dato alla campagna e allo scenario successivo un carattere “emergenziale”: prima nell’evidenziare le questioni risolte o irrisolte dalla Giunta precedente, poi nella complessa individuazione delle priorità attuali, infine nelle enormi aspettative verso il nuovo presidente.

Le note vicende giudiziarie delle maggiori coalizioni di centrodestra e centrosinistra hanno creato un clima favorevole al ricambio, se soltanto si saprà cogliere l’occasione. Ma hanno anche, insieme alla presenza di un concorrente inedito come Sardegna Possibile, favorito delle modalità di scontro politico che spesso hanno trasceso nel “personale”.
Che certamente in qualche modo è sempre “politico”, ma deve sempre essere “umano”. Cioè non necessariamente gentile, ma corretto.
“Restare umani” (il riferimento è alla frase di Vittorio Arrigoni, reporter ucciso a Gaza e riferita a contesti di ben altro tormento individuale e di popolo) insomma si può e si deve.
Non perché è giusto, o “buono” così, ma perché in qualche modo fornisce la “cifra” della persona. Questione apparentemente superflua, in realtà si dimostra sempre più importante ad ogni livello e soprattutto per un leader. E’ stato un fattore determinante per la vittoria di Francesco Pigliaru, talvolta considerato poco vivace e aggressivo, ma allo stesso tempo percepito come rispettabile e competente, forse perfino più “affidabile” della sua coalizione. I 23. 409 voti in più del candidato presidente rispetto alle sue liste sono un segnale da considerare attentamente.

Il senso della politica per la lotta aspra ma comunque correttamente centrata sulla politica si è invece perso durante la campagna. Abbiamo assistito a delle manifestazioni riconducibili più a una curva ultras da stadio che a delle elezioni regionali; verrebbe da dire che talvolta i candidati- e molto più spesso i loro sostenitori, ai quali i primi vengono comunque accostati con conseguenti risultati sul piano dell’immagine- hanno ceduto alla tentazione dell’immaginario berlusconiano da spettacolo del Bagaglino, alle enfatiche modalità di espressione del pensiero grilline, alla tentazione di strumentalizzare temi importanti come il sessismo e le questioni di genere.
Non credo ci siano state forme di misoginia o di sessismo acuto verso le due donne che a diverso titolo hanno caratterizzato la campagna elettorale, e cioè Francesca Barracciu per il centrosinistra e Michela Murgia per Sardegna Possibile. Si tratta di due persone che sono anche “personaggi”, per le vicende politiche o professionali precedenti la candidatura. Mostrano un temperamento forte che ovviamente produce forti simpatie o antipatie nell’opinione pubblica. I “passi indietro”, ove richiesti, o i pessimi commenti da osteria sull’aspetto fisico possono essere letti come manifestazioni della consueta avversione alle novità e ad una mala-educazione e aderenza a un sistema generale di (dis)valori basato sull’estetica.

Interessante, invece, l’osservazione scandalizzata di alcuni/e sulla ferocia della critica femminile alle donne: come se queste ultime fossero, appunto, una specie a parte che per mere questioni biologiche non dovrebbe attaccare mai le proprie simili (ed è speculare alla singolare convinzione che per riequilibrare la rappresentanza politica le donne dovrebbero votare le donne in quanto tali).

E dopo le elezioni? C’è in Sardegna una enorme aspettativa per quella che sarà la squadra di governo del nuovo presidente, e una scia di polemiche che attraversa le analisi del voto.
Come si può “restare umani”? Con le scelte politiche: il che significa non solo un approccio inclusivo a tutte le fasce della popolazione, ma soprattutto una maggiore aderenza alla realtà della Sardegna, una indicazione forte per il bene comune, per la collettività di una regione stremata dalle troppe emergenze. Soltanto le competenze e la conoscenza della situazione “vera”, quotidiana, oltre ai numeri e prima ancora del complesso Risiko degli accordi partitici, possono fare la differenza.

Francesca Madrigali
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* L’articolo di Francesca Madrigali viene pubblicato anche sui siti di FondazioneSardinia, Vitobiolchini, Tramasdeamistade, Madrigopolis, Sportello Formaparis, Tottusinpari e sui blog EnricoLobina e RobertoSerra, SardegnaSoprattutto.

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democraziaoggi loghettoSardegna: quale Consiglio dopo il bisturi della Corte?

Amsicora, su Democraziaoggi del 22 febbraio 2014

Avviso ai naviganti! A quelli delle coste di destra, di sinistra e anche del centro, di oriente e di occidente! Burrasca in vista nel mare di Sardegna! C’è un grande fermento, tutti, nell’Isola, si cimentano col diritto costituzionale, dopo che la Costituzione e lo Statuto sardo in Sardegna tutti se li sono messi sotto i piedi. E anche a Roma dove, qualche giorno fa, Renzi e B. hanno già concordato di proseguire con questo sport, con la sola opposizione del M5S e, in modo più blando, di SEL.
E allora costituzionalisti di tutte le scuole, duri e puri, morbidi e possibilisti, interessati e non, ascoltate! Cosa può succedere se la Corte viene investita della questione di legittimità costituzionale del porceddum nel corso di un giudizio davanti al Tar? Cosa può fare il giudice delle leggi? Può annullare tutta la legge elettorale sarda ovviamente. Ma poiché una legge elettorale è necessaria, è verosimile – secondo i precedenti – che compia un’operazione chirurgica a cuore aperto sul porceddum sardo.
Cosa può togliere? Quali sono le parti col tumore anticostituzionale? Ci sono diverse varianti e solo la Consulta ci può dire dove affonderà il bisturi. Vediamo le più probabili. Primo taglio: il premio di maggioranza. Siete d’accordo? Il 25% è troppo poco per avere il 55% per cento dei seggi. E lo è anche il 40% per avere il 60% dei seggi. Del resto la maggioranza assoluta è il 51% non il 60%. La Corte nella sentenza sul porcellum ha detto che è un valore costituzionale assicurare la governabilità, ma senza stravolgere l’uguaglianza del voto in entrata (al momento della votazione) e in uscita, (all’atto dell’assegnazione dei seggi). Ci vuole un bilanciamento regionevole fra esigenze di governabilità e uguaglianza del voto. E quello pare non esserlo. Dunque, via il premio di maggioranza!
E poi? Ammettete che non c’entra nulla con la governabilità scegliersi l’opposizione? La legge non può dare alla maggioranza di governo anche l’opposizione…di sua maestà! Questa è un’ottica da regime. E invece. con questa legge PDL e PD proprio questo hanno fatto! Si sono accordati per inventare un giochino in cui l’uno dei due, se vince, prende il banco e l’altro il resto. Poi la prossima volta si vedrà. Come stanno per fare ora Renzi e B. a livello nazionale con l’Italicum! Insomma, saranno sempre uno maggioranza e l’altro opposizione. La sorte per loro non sarà mai del tutto matrigna. Fuori dalle scatole, invece, qualunque opposizione vera! Qualunque forza irrispettosa! Chi si mette fuori dal recinto PD-PDL (ora FI), chi rifiuta la loro ala protettiva sta fuori (v. Michela Murgia). Una conventio ad excludendum ope legis, un patto scellerato trasfuso in una legge per escludere le minoranze diverse. Qui la legge è manifestamente incostituzionale perché – come dice la Consulta – è un valore meritevole di tutela la governabilità, ma non la scelta dell’opposizione. Ergo? Ergo via lo sbarramento del 10%. E quello del 5%? E’ alto, ma forse è compatibile con un sistema proporzionale corretto, cioè con l’idea di combattere la frammentazione eccessiva delle forze politiche. Anche in Germania è così.
Cosa viene fuori dopo il lavorio del bisturi? Vien fuori un sistema proporzionale con sbarramento al 5%, se la Corte elimina il premio di maggioranza. E se, in ipotesi, lo ammettesse per chi ha il 40% dei voti validi? Allora, sarebbe salva l’attuale maggioranza di Pigliaru, mentre l’opposizione non sarebbe nelle mani del solo Cappellacci, vedrebbe in campo anche la Murgia e Pili.
Naviganti dei mari di Sardegna! Questa è una prima e grossolana approssimazione. Altri avvisi, più affinati, verrano emanati nei prossimi giorni. Ora voi sbizzaritevi a fare conti! Ecco i miei, ma vi avviso che conosco appena la tabellina. Nella prima ipotesi è facile immaginare cosa succederà. La coalizione di Cappellacci ha qualche voto in più di quella di Pigliaru e diventano decisivi per la maggioranza il voti di Michela Murgia e di Pili. Sardegna possibile avrà 5-6 consiglieri, Unidos, 3-4. Pigliaru, per governare, deve allargare la coalizione a chi i voti li ha presi davvero. Chi uscira? I piccoli gruppi, tipo IRS, la base e non solo. Nell’altro caso Pigliaru è al sicuro, dovrà pararsi le terga dal PD e dai suoi alleati (e non sarà facile, viste le turbolenze interne al PD e l’assalto alla diligenza dei minori, non per questo meno voraci!). Nell’uno e nell’altro caso entra in Consiglio chi i voti li ha presi e se ci sarà opposizione sarà opposizione vera. Tutti i sardi verranno rappresentati senza odiose esclusioni.
Ora, meditate gente, meditate! Ognuno faccia i suoi conti. Eplicitate liberamente la vostra dottrina giuridica e le vostre considerazioni politiche. Dite tutto quello che volete. Ma non venite a dire che la tempesta prossima ventura nel mar di Sardegna lo crea chi chiede l’intervento del Tar e della Consulta. La burrasca la scatenano, qui come a Roma, coloro che fanno leggi truffaldine in frode della Carta. Son loro che soffiano sulle onde! E non può chi bara (PD-PDL, ora FI) pretendere che a questo furto con scasso della Costituzione nessuno reagisca. Non vi pare?
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L'Altra Europa
di Vanni Tola
Michela Murgia su Facebook: «Ho rifiutato in questi giorni le offerte di candidatura alle europee in due liste differenti, una delle quali è la lista Tsipras. L’orizzonte primario della mia azione politica resta la Sardegna, la fiducia di 76mila sardi e la militanza delle centinaia di volontari che in questi mesi si sono sentiti parte di un sogno e ora vogliono vederlo diventare realtà. La prossima tappa sono i comuni” In questa legittima e rispettabilissima scelta della leader di Sardegna Possibile sono contenuti alcuni elementi sui quali andrebbe avviata una seria riflessione. Le elezioni europee rappresentano una formidabile opportunità di tesaurizzare il notevole consenso ricevuto dalla Murgia per garantire una rappresentanza sarda nel Parlamento europeo. Tale scelta,inoltre, potrebbe avviare un processo di avvicinamento, chiarificazione e riunificazione della ormai consolidata area indipendentista la cui divisione ha rappresentato il principale errore strategico durante le recenti elezioni regionali. Affermare invece, come fa la Murgia, che l’orizzonte primario dell’azione politica resta la Sardegna e che la prossima tappa sono i Comuni, denota un notevole ritardo di analisi sul ruolo dell’Europa e sul rapporto che la Sardegna e i Sardi devono costruire con tale Istituzione. La Sardegna non può immaginare alcun tipo di futuro, alcuna prospettiva politica e di sviluppo, prescindendo dalle scelte del Consiglio Europeo che tanta parte hanno negli indirizzi di politica economica e nelle scelte legislative dei paesi aderenti all’Unione. Ne può essere indifferente per i Sardi il fatto che in Europa si affermi questa o quella visione del tipo di Unione da realizzare. Non è indifferente per noi che, con le prossime elezioni europee, si riconfermino le scelte neoliberiste del blocco politico-economico rappresentato dalla Cancelliera Anghela Merkel o che prevalgano altre strategie che favoriscano una visione differente dell’Unione e sappiano tenere conto delle problematiche specifiche dell’area mediterranea. A meno che non ci si vada a collocare in quell’area politica che fonda le proprie scelte sul rifiuto radicale della logica stessa di Unione europea in nome dello statalismo e del nazionalismo ben rappresentata dalla destra europea e, nel nostro paese, dalla Lega, da Forza Italia e dal “grillismo”. Una partecipazione attiva e unitaria dell’area indipendentista e di tutti i sardi al dibattito su quale Europa realizzare, sulle scelte di indirizzo economico e politico del vecchio continente, sulla necessità di completare il processo di unificazione europea superando i limiti dalla sola unione monetaria e bancaria, è necessaria, direi prioritaria in questo particolare momento politico. Sono anche fatti nostri. In questo senso andrebbe analizzata con grande attenzione la possibilità di aderire alla lista Tsipras che nasce come proposta della sinistra europea ma si presenta con un programma di grande apertura a tutte le forze progressiste d’Europa e con dei contenuti sui quali è facilmente raggiungibile un ragionevole consenso, a prescindere dalla differente formazione e posizione politica di ciascuno.
Vanni Tola
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democraziaoggi loghettoLa sinistra sarda tra Tsipras e Renzi
27 Febbraio 2014
di Amsicora su Democraziaoggi

Oggi si tiene a Cagliari, in Piazza Giovanni XXIII°, sala ex Circoscrizione, alle 18 un’interessante iniziativa politica, che mette insieme tutti gli spezzoni della sinistra sarda. Si discute della lista per le europee, capeggiata da Alexis Tsiparas, il prestigioso leader della Sinistra greca, Syriza. E’ necessario – scrivono i promotori – che in Europa ci siano cambiamenti profondi, a partire dagli accordi e dai trattati, per far nascere un’Europa «più amica delle persone», con più democrazia e protezione sociale. La strada giusta è quella portata avanti da Alexis Tsipras, il leader di Syriza candidato della Sinistra europea alla presidenza della Commissione Ue alle prossime elezioni di maggio. La Sardegna non pùò e non deve stare a guardare questo passaggio importante per l’Europa della Regioni. Bisogna – concludono – essere uniti per un’Europa dei popoli e non delle banche.
L’incontro, dal titolo “Cagliari chiama Europa: Alexis Tsipras, una speranza. E la Sardegna?” vedrà due relazioni introduttive di Maria Luisa Piras ed Enrico Lobina. Parteciperanno, inoltre, Luca Pizzuto, Tore Melis, Gavino Sale, Marta Onnis, Alessandro Corona e Salvatore Lai, in rappresentanza delle loro rispettive organizzazioni.
Gue, lo schieramento di sinistra guidato da Alexis Tsipras, sta crescendo nei sondaggi. Dai 35 seggi dei giorni scorsi passerebbe a 56, secondo stime più aggiornate.
Questa lista è certamente attraente per l’elettorato di sinistra. In Sardegna però si pongono tanti quesiti, su cui i promotori dovrebbero far chiarezza. Per esempio, mentre ieri Barbara Spinelli, una delle promotrici dell’appello per la nascita del nuovo soggetto politico, ha attaccato il governo Renzi, in Sardegna i gruppi che indicono l’assemblea di oggi sono alleati col PD e, dunque, ne rafforzano oggettivamente la leadership, per il tramite anche di un renziano dichiarato (prima montiano) come Pigliaru.
La giornalista di Repubblica, oltre ad esprimere forte distanza sia sulle modalità di nascita dell’esecutivo sia sui suoi contenuti (almeno quelli trapelati finora), dice no al modello Blair per l’Europa, cui Renzi invece s’ispira. Sul sito della Lista Tsipras, Spinelli rimarca come il blairismo di Renzi non lasci presagire nulla di buono. A suo parere, il modello Blair non può che tradursi in un “tradimento” della sinistra e dell’Europa. L’ex leader laburista non solo è stato prono a tutte le scelte di politica di Bush jr., ma ha lavorato alacremente affinché il Trattato di Lisbona non divenisse una vera Costituzione. Inoltre, fu proprio Blair “che si oppose a ogni piano di maggiore solidarietà dell’Unione, e rifiutò ogni progetto di un’Europa politica, che controbilanciasse il potere solo economico esercitato dai mercati e in modo speciale dalla city“. Sulla condotta del governo Renzi in Europa Spinelli non ha dubbi: “Non mi aspetto niente di speciale sull’Europa“.
Ora come conciliare l’alleanza della sinistra-sovranista con Renzi in Sardegna e l’attacco a Renzi a Roma e in Europa? Per di più il programma di Tsipras per l’Unione prevede un’azione radicalmente riformatrice in senso democratico e popolare delle istituzioni e delle politiche Ue, mentre Renzi si appresta a modellare le istituzioni italiane in senso autocratico, vuole rafforzare l’idea dell’uomo solo al comando, condivisa con B. (modello Soru, per capirci).
Ed ancora come conciliare il sovranismo con il proposito di Renzi di revisionare in senso neocentralista il titolo V della Costituzione? Renzi ha manifestato senza infingimenti il proposito di togliere funzioni, competenze e poteri alle regioni in favore dello Stato. Dunque, alla confusione conseguente al mai precisato significato di “sovranismo” e al suo rapporto con l’indipendentismo, nella sinistra sarda si aggiunge la manifesta contraddizione d’essere alleati di Renzi che non solo non è sovranista, ma vuol restringere l’autonomia regionale e locale esistente.
E che coerenza c’è nell’essere alleati col partito che, per bocca del suo leader e capo del governo, si propone, in accordo con B., di fare strame delle forze minori irrispettose? L’italicum vuol fare in Italia ciò che il porceddum ha fatto in Sardegna. Ma anche lì i nostri si opporranno o abbozzeranno? Qui, per avere un pugno di seggi, si sono mimetizzati nel PD e attaccano la Murgia, che non si è genuflessa. Nelle elezioni politiche prossime venture che faranno? Saranno con Renzi o alternativi al PD? In Sardegna sono stati tanto poco sovranisti (o anche – più modestamente – autonomisti) da mettersi sotto l’ala protettrice del PD all’ombra di una legge elettorale-truffa. In Europa invece sono con Tsipras per democratizzare le istituzioni. Anche non volendo, vien da pensare che ciò che interessa ai sovranisti di sinistra nostrani sia sempre e solo il seggio. Come si vede, c’è il rischio di scadere nell’elettoralismo fine a se stesso. Urgono messe a punto e chiarimenti sulla linea politica. Insomma, la lista Tsipras è una prospettiva interessante e positiva, ma in Sardegna, per essere credibili, i promotori devono chiarirsi le idee e devono essere chiari con noi poveri elettori. Devono precisare il loro ruolo e il loro programma nell’alleanza di governo col PD sardo e devono farlo, senza integralismi, ma anche senza cedimenti, con rigore e coerenza. Dovrebbero inoltre avviare un percorso di unificazione. Tante sigle nascondono una propensione al leaderismo, del tutto ingiustificato in forze dai piccoli numeri. Tsipras, con la sua lista, può essere un catalizzatore di consensi e un fattore unificante dell’elettorato di sinistra, ma la sinistra sarda deve trarne occasione e stimolo per cambiar pelle.
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Elezioni: non è finita. Le scelte e i vincoli di Pigliaru. In giro con la lampada si aladin…

aladin-lampada-di-aladinews312democraziaoggi loghettoDal sito di Democraziaoggi
- Pigliaru, quale politica? Intervento di Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi
- Pigliaru, la questione democratica e la questione morale, innanzitutto. Andrea Pubusa su Sardegnaoggi.

la decima lettera di Piero dall’Australia

Bomeluzo-Australia 15LETTERE DALL’AUSTRALIA – N. 10
AL CIRCOLO SARDO DI MELBOURNE. Domenica 23 novembre bellissimo incontro coi sardi del circolo di Melbourne “Sardinian Cultural Association”.
Si tiene l’Assemblea annuale. In attesa dell’inizio dei lavori, dopo aver salutato il Presidente e il Segretario e presentato mia nipote Mariangela (sarda) e suo marito Jan (australiano), faccio conoscenza e chiacchiero con tanti dei presenti: Ignazio Vargiu e Giovanni Chighine di Bessude, e tanti Ledda di Santulussurgiu. Farà piacere al mio amico Nicolò Migheli, sapere che questi Ledda ricordano la sua famiglia, e alla mia amica Maria G. Cossu, che uno di questi è stato militare a Roma con suo padre, lo scrittore Antonio Cossu, anzi addirittura Francesco Ledda, interpellato dagli altri ricorda nome e cognome della ragazza sposa di Antonio (dopo cinquant’anni di assenza da Santu Lussurgiu!). La moglie di Francesco e’ di Pattada (84 anni), aprì il primo negozio di pasta fresca nella zona.
Iniziano i lavori. Introduce i lavori il segretario Angelo Ledda (manco a dirlo, di Santu Lussurgiu). Si approva il bilancio, si conferma il Direttivo, si approva il programma delle inziative per l’anno in corso.
Il presidente Paolo Lostia (Paul), tiene un breve discorso, ricorda gli amici scomparsi, tra questi Giuseppe Murtas, presidente del circolo sardo di Brisbane, nel Queensland.
Mi presenta e mi chiede di parlare. Inizio in inglese, solo per scusarmi di non parlarlo tanto bene da tenere tutto un discorso, proseguo in italiano e in sardo. Dico dell’importanza dei circoli sardi in Italia e nel Mondo, come non è stata capita dai nostri politici, leggo la lettera di saluto dell’amico Fabrizio Palazzari, gia’ presidente del circolo sardo di Berlino, mi congratulo per la raccolta di fondi che i sardi di Melbourne hanno iniziato a favore dei danneggiati dal ciclone del 18 novembre, specie a Olbia. – segue -

la tavolozza di Licia

Le Madonne di Raffaello La Belle JardinièreLe Madonne di Raffaello: La Belle Jardinière, 1507, Il Louvre, Parigi.
Dipinta per un committente senese, acquistata e portata in Francia da Francesco I. Maria è dipinta su uno sfondo paesaggistico lacustre di grande bellezza e armonia. Il Bambino, che ricorda quello della Madonna di Bruges di Michelangelo, cerca di prendere il libro dal grembo della madre, mentre San Giovannino, in ginocchio, gli rivolge uno sguardo intenso e affettuoso.
Le Madonne di Raffaello La Madonna dei candelabriLe Madonne di Raffaello: La Madonna dei candelabri, 1516 – Baltimora, Walters Art Museum - I due angeli reggi-candelabri sono opera di un collaboratore, forse Giulio Romano. Il tondo si trovava nella collezione Borghese. Il Bambino, con un sorriso dolcissimo, come in altri simili dipinti, cerca il latte della Mamma. Le due fiamme accese alludono alla dimensione divina della scena.

gli occhiali sardoaustraliani di Piero su…

Bomeluzo-AustraliaLETTERE DALL’AUSTRALIA – N. 9
VERSO ADELAIDE. Dai sobborghi dobbiamo passare per Melbourne. Ci si arriva attraverso una strada a cinque corsie, piu’ una per le deviazioni, a traffic intense. Diventa intensissimo e piu’ lento arrivando al tunnel di ingresso che conta solo tre corsie nelle quali confluiscono le cinque.
Melbourne si presenta irta di grattacieli, di tralicci e di gru che nel porto, simili a grandi giraffe dal lungo collo, costruiscono piramidi di containers.
La tranquilla Melbourne (nel paragone con Sidney) e’ comunque una gran bella citta’, moderna e indaffarata. Passiamo il ponte sullo Yarra river, e via verso la highway che dal Victoria porta al South Australia.
Prima fermata, per il lunch (pranzo), a Ballarat, 120 km da Melbourne, celebre per la rivolta dei cercatori d’oro contro le imposizioni fiscali e i soprusi della polizia nel 1854 , la famosa Eureka rebellion, molti di loro erano italiani.
Passiamo il confine tra Victoria e South Australia a Border Town, e siamo gia’ con mezz’ora di differenza tra uno Stato e l’altro, dopo quasi 600 km di viaggio. Abbiamo passato paesaggi di grandi estensioni coltivate a grano, gia’ raccolto (febbraio qui vuol dire agosto), greggi di pecore nere e di pecore bianche, un piccolo canguro morto sul ciglio della strada.
Cena e pernottamento a Tintinara, uno dei tanti piccoli paesi verso Adelaide (mancano 190 km alla capitale), un solo hotel, una camera per quattro persone costa 70 dollari (circa 50 euro).
Si riparte la mattina presto. E’ piovuto, ora il cielo e’ quasi completamente
sgombro. Passano circa cinque chilometri tra piccoli alberi scheletriti da un incendio, cento, mille, centomila alberelli. Si riprenderanno? Chissa’.
Un arcobaleno, come non ne avevo mai visto, disegna un arco perfetto e immenso da un punto a un altro dell’orizzonte lontano: viene in mente la favola della pentola piena d’oro alla fine dell’arcobaleno.
Contrariamente a frettolose descrizioni il territorio del South Australia non e’ solo una tavola, a cinquanta km da Adelaide il paesaggio si movimenta in colline, con villaggi e vigneti: le Adelaide Hills.
Facciamo sosta a Hahndorf, uno dei villaggi, simile a tanti altri in Australia, ma con qualche particolarita’ delle origini germaniche: certi nomi, certi negozi, i nomi di dolci e pietanze. Festeggiano i 175 anni della fondazione.
Facciamo base qui, a 23 km da Adelaide. (continua)
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lunedì 24 febbraio, in giro con la lampada di aladin…

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DALLA PARTE DEL FUOCO
Giuseppe Mariano Delogu LibroBy sardegnasoprattutto
L’Associazione LAMAS e la Rivista online SardegnaSoprattutto OGGI. lunedì 24 febbraio alle ore 17,30 presentano alla Mediateca di Cagliari il libro “Dalla parte del fuoco” di Giuseppe Mariano Delogu. Introduce Gian Franca Fois, associazione Lamas Coordinano Ottavio Olita e Giulia Clarkson. Discutono: Umberto Cocco, sindaco di Sedilo, Nicolò Migheli, sociologo, Benedetto Meloni, sociologo Università di Cagliari, Maria Antonietta Mongiu, archeologa associazione Lamas, Romano Cannas, già direttore sede regionale RAI
Giuseppe Mariano DeloguGiuseppe Mariano Delogu (60 anni, è dirigente del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna che vanta un’intensa attività di ricerca, di gestione forestale (per 15 anni alla Azienda per le Foreste Demaniali della Sardegna come direttore dei lavori), e nella lotta contro gli incendi boschivi, che lo ha visto partecipare “sul campo” a tanti eventi complessi. Ha scritto un bel libro in cui tematizza una delle contraddizioni più impressionanti della nostra contemporaneità relativa al fuoco: la paura e la necessità del fuoco. – SEGUE -

la tavolozza di Licia

Raffaello - Madonna del Granduca,Le Madonne di Raffaello: Madonna del Granduca, 1504 (circa) – Firenze, Galleria Palatina. Si chiama così perchè appartenne al granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena. Maria, emergendo da uno sfondo scuro, avanza verso di noi, tenendo senza sforzo alcuno il Bambino che rivolge a noi il suo sguardo, invitandoci a compartecipare alla corrispondenza sentimentale tra Madre e Figlio. Monumentale e delicata presenta un perfetto bilanciamento tra le figure, come avviene sempre in Raffaello.
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Raffaello La Madonna del passeggioLe Madonne di Raffaello: La Madonna del passeggio, 1516 (circa) con l’aiuto di Giovan Francesco Penni, suo allievo. L’episodio è quello, narrato dai Vangeli apocrifi, dell’incontro della sacra famiglia con san Giovannino, durante la fuga in Egitto. Splendido il paesaggio naturale che fa da sfondo. National Gallery, Edimburgo.

domenica 23 febbraio, in giro con la lampada di aladin…

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stampa cagliari amicidellibroDomani, lunedì 24 febbraio 2014, alle ore 17:30
A cura dell’Associazione Amici del libro, presso la sala Convegni dell’Ostello della Gioventù – scalette S.Sepolcro, 3, Cagliari -
Antonello Monni presenta il suo libro “Il bambino dalla milza di legno” Ed. Iris, 2011. Intervengono Giacomo Mameli e Daniela Ducato.

sabato 22 febbraio, in giro con la lampada di aladin…

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- Da Unioncamere: Srl semplificate: boom di giovani nel 2013; su 19mila iscrizioni totali, 10 mila sono di under 35
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alaesandro spano- Seminario “La dirigenza pubblica e la sfida dell’efficienza della Pubblica Amministrazione”
Oggi, sabato 22 febbraio 2014 inizio 9,30.
Aula magna del Dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni (ex Scienze politiche), in via Nicolodi 78 a Cagliari.
Il seminario, realizzato nell’ambito delle iniziative del Master in Relazioni Industriali nel lavoro privato e pubblico, prevede i seguenti interventi:
1. La dirigenza nella riforma della P.A., Carla Spinelli, Università di Bari;
2. La responsabilità dirigenziale, Enrico M. Mastinu, Università di Cagliari;
3. Le competenze manageriali per il dirigente pubblico, Alessandro Spano, Università di Cagliari.