Monthly Archives: marzo 2014

Animal Amnesty

Animal AmnestyL’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono.
Charles Robert Darwin

in giro nella rete con la lampada di aladin…

sig ra Coriadoli ferrini_maurizio_lampadadialadmicromicroE la sinistra sarda che fortuna vanta? Coriandoli e politica. Raffaele Deidda su sardegnasoprattutto

gli occhiali di Piero

Il villaggio Ignazio CirronisGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413SCRIVERE E’ TERAPEUTICO
All’insegna di questa massima, verità conosciuta dagli scrittori e dagli psicanalisti (da “La coscienza di Zeno” alle odierne terapie di cura del panico e del “male oscuro”), abbiamo avuto ieri una bella serata presso la Cooperativa S’Atra Sardigna, in agro di Sestu.
Ignazio Cirronis, al compiere i 60 anni, ha voluto rendere partecipi gli amici del suo scrivere (non che ne avesse bisogno come terapia…) i suoi ricordi di vita. Ne ha fatto un libro, poche copie stampate, disponibile on line, e un filmato. Fa il punto sulla sua vita, memorie e riflessioni su vari aspetti: famiglia, amicizia e amore, politica, lavoro, viaggi.
Passaggi divertenti della vita, tra fatti collettivi e episodi personali: i giochi d’infanzia con palloni di carta, gli entusiasmi giovanili, Fabrizio de Andrè e
Gigi Riva, il gruppo di amici, l’amore per Chiara (c’è una strana espressione nei suoi occhi…), la contestazione (che colpa abbiamo noi?), l’impegno in politica e nel sindacato, il lavoro, i viaggi, America, Africa…
Alla fine Ignazio ci regala la sua ricetta per la felicità: amare, sognare, viaggiare. Chi non l’avesse ancora fatto può cominciare. Grazie Ignazio.

QUESTIONE EBRAICA
La questione della persecuzione degli ebrei, che i lager hitleriani portarono al culmine, viene da molto lontano. Sorvoliamo sulle epoche più antiche, veniamo al 31 marzo 1492. Los reyes catolicos, Ferdinando e Isabella, decretano l’espulsione dalla Spagna degli ebrei che non si convertono. Controlla la sincerità della conversione la Santa Inquisizione e chi viene trovato in difetto viene bruciato vivo (non c’era il gas…). Naturalmente l’affare consisteva nel confiscare i beni del condannato che passavano alle casse del Regno. La cosa era stata ben organizzata, tanto che lo stesso giorno, 31 marzo 1492, il vicerè Giovanni Dusay, riceveva la carta reale con le istruzioni del decreto di espulsione degli ebrei dalla Sardegna.

la tavolozza di Licia

Bartolome Esteban MurilloBartolome Esteban Murillo (Siviglia 1618-1682) – “L’ infanzia di Gesù”. E’ uno dei più importanti pittori spagnoli dell’età Barocca: il suo linguaggio, formatosi sui modelli di Ribeira, Zurbaran, Velasquez, è spesso caratterizzato, anche nelle scene sacre, da un vivace realismo della vita quotidiana: come vediamo nella “scenetta” del piccolo Gesù che gioca col suo cagnolino…

Gerrit Van Honthorst (Gherardo delle Notti Utrecht 1592-1656)Gerrit Van Honthorst (Gherardo delle Notti, Utrecht 1592-1656). “L’infanzia di Gesù”. Pittore olandese, seguace del Caravaggio; soggiornò a Roma dal 1610 al 1620 e in questa città potè vedere e ammirare le opere del grande artista. Si specializzò nelle pitture “a lume di notte” da cui il nome italiano di Gherardo delle Notti

Oggi lunedì 31 marzo 2014

sedia-van-gogh4Svegliatevi, non sono le cinque e cinquanta ma le sei e cinquanta. Vi piaccia o no è cosi. E’ tutto legale (almeno in questo caso)
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
- Enzo Bianchi alla Facoltà Teologica

Buona settimana!

buona settimana Bomeluzo fine marzobuona settimana #sport #run #jogging by Bomeluzo

Università della Sardegna: questione che riguarda tutti i sardi. Una punta ‘e billettu

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università sardegna
di Franco Meloni
Nel mese di giugno l’Università di Sassari eleggerà il nuovo Rettore per il sessennio 2014-2020, in sostituzione del prof. Attilio Mastino, il quale per le disposizioni di legge e statutarie non potrà ricandidarsi. Il nuovo Rettore entrerà in carica il 1° ottobre del corrente anno. Per l’Università di Cagliari il nuovo Rettore sarà eletto nel mese di giugno 2015 ed entrerà in carica il 1° ottobre del medesimo anno.
E’ importante e necessario che si colgano tali scadenze per riprendere il dibattito sullo stato delle Università sarde, sul ruolo che rivestono nella regione attualmente e, soprattutto, su quanto si può e si deve cambiare, ovviamente in meglio. Sì perchè siamo convinti che i sardi non siano soddisfatti dell’attuale situazione delle loro Università e vogliono che sia superata l’attuale inadeguatezza generale e specifica rispetto alle esigenze di sviluppo della Sardegna. La recente legge di riforma delle Università (Legge 30 dicembre 2010, n. 240*) con tutti i conseguenti provvedimenti attuativi non è certo servita a migliorare l’Università italiana, anzi in generale a peggiorarne lo stato, come ben dimostrato in una serie di importanti convegni che si sono tenuti in questi anni (si segnala al riguardo l’ultimo organizzato dalla rivista on line Roars, che abbiamo ripreso come Aladin). A dire il vero la criticabilissima legge che prende il nome dal ministro berlusconiano Mariastella Gelmini, ha avuto come fiero oppositore soprattutto il movimento degli studenti sostenuto da pochi altri; sicuramente non dalla stragrande maggioranza dei Rettori che si sono rapidamente adeguati alle impostazioni del ministro e della maggioranza parlamentare di centro destra (e non solo). E’ giusto segnalare come uno dei rettori più critici rispetto alla riforma sia stato Attilio Mastino, che su tali posizioni si era anche proposto alla guida della Conferenza italiana dei Rettori, peraltro senza successo. I ministri dell’Istruzione e dell’Università che si sono succeduti non hanno modificato l’impostazione della legge. Ricordiamo al riguardo gli apprezzamenti degli allora presidente del consiglio Mario Monti e ministro ex rettore Francesco Profumo. Una delle ragioni del forte riallineamento dei Rettori rispetto alle posizioni ministeriali è senza dubbio attribuibile alle notevoli concessioni in termini di aumento smisurato del potere dei rettori (definiti da Sabino Cassese nel citato convegno come zar o boss**) e nell’antidemocratica proroga “ope legis” di due anni del loro mandato rettorale. Normativa che ha comportato uno straordinario incremento del potere baronale e anche una conferma della gerontocrazia, considerato che molti Rettori in carica erano anziani e al termine della loro carriera accademica. A parziale correzione di questa situazione è stata inserito nell’articolo 2 della legge un comma che così recita: “L’elettorato passivo per le cariche accademiche è riservato ai docenti che assicurano un numero di anni di servizio almeno pari alla durata del mandato prima della data di collocamento a riposo”. Ciò significa che, per fare gli esempi delle nostre Università, non può essere candidato come rettore dell’Università di Sassari chi compia 70 anni oltre il 30 settembre 2020 e per l’Università di Cagliari chi compia i 70 anni oltre il 30 settembre 2021.
Ma, torniamo alla questione più importante: è necessario (e per questo ci impegniamo anche noi con i nostri modesti mezzi) che il dibattito sulle Università esca dalle stanze accademiche per riguardare l’intera comunità sarda. In primis nel dibattito deve entrare la costituzione dell’unica Università della Sardegna, articolata almeno nei suoi due Atenei storici. Concludiamo ricordando la nostra impostazione: l’Università sarda abbandoni ogni impostazione autoreferenziale e non si chieda solo quanto e come la Sardegna possa aiutarla, ma cosa possa fare come Università per i sardi e per la Sardegna.

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* Legge 30 dicembre 2010, n. 240
“Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonche’ delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”
(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 10 del 14 gennaio 2011 – Suppl. Ordinario n. 11)

** Dice Sabino Cassese, insieme ad altre diverse e pesanti considerazioni sullo stato dell’Università: (…) ci sono le responsabilità… del corpo universitario che non ha saputo gestire l’autonomia, che ha creato delle cose abnormi, come, per esempio, la configurazione zaristica, ho detto zaristica, o, se volete, bossistica, del ruolo dei Rettori…uniss

Domani Enzo Bianchi alla Facoltà Teologica della Sardegna

Bianchi Enzo prioreEnzo Bianchi spiega la Evangelii Gaudium
Il priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, sarà a Cagliari domani, lunedì 31 marzo 2014, per una conferenza alla Facoltà Teologica della Sardegna. L’incontro, aperto a tutti, si terrà alle 20,45 nell’aula magna e verterà sull’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. La “Evangelii Gaudium” (La gioia del Vangelo), suddivisa in cinque capitoli, è la prima esortazione apostolica promulgata da Papa Francesco, il 24 novembre 2013.
Enzo Bianchi, pubblicista e commentatore religioso noto al grande pubblico, era già stato alla Facoltà Teologica di Cagliari meno di un anno fa in occasione del cinquantesimo del Concilio. Tra le altre cose, Bianchi ha fondato nel 1983 la casa editrice Qiqajon ed è membro del Consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. (Fonte sito Facoltà Teologica della Sardegna)

la tavolozza (e non solo) di Licia

Ritratto di GallienoRitratto di Gallieno: sul viso, dall’ovale molto allungato, spicca il taglio degli occhi a mandorla, con pupilla semilunata ed iride incise. Le labbra, come di consueto, sono contratte. I capelli, a piccole ciocche lisce, seguono il profilo della fronte e la parte superiore della calotta cranica, fino all’occipite. Il retro della testa non è lavorato. Una barba increspata ne accompagna il profilo inferiore, dalle orecchie al mento.

Musei Capitolini Publio Licinio Egnazio Gallieno è stato imperatore di Roma dal 253 al 268, prima con il padre e poi otto anni da solo. Alla sua morte venne eletto il primo dei cosiddetti Imperatori illirici.

Oggi domenica 30 marzo 2014

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ora legale Bomeluzo

Fiera Internazionale della Sardegna: come uscire dalla crisi?

Palazzo Agricoltura Fiera CagliariDal 25 aprile al 5 maggio si terrà a Cagliari la 66a edizione della Fiera internazionale della Sardegna. Una manifestazione che ha avuto grande importanza e utilità in passato ma che da diversi anni è in crisi, in quanto non si è saputa adeguare alle nuove esigenze dell’economia, specie di quella dei territori di riferimento. Nonostante questa palese inadeguatezza, valutata in termini di quantità e qualità degli espositori e di “giro d’affari” (dati che non possediamo, ma che vengono considerati in trend negativo negli ultimi anni) la Fiera continua ad avere notevole successo di visitatori provenienti dalla città e da tutta l’isola, in piccola misura dalla penisola e in piccolissima misura anche dall’estero. Gli organizzatori parlano di oltre 150mila visitatori ad edizione (dati degli ultimi due anni) con punta di 20mila ingressi il primo maggio 2013, giorno della sagra di S.Efisio, contro i 14mila dell’anno precedente. Non abbiamo lo spazio e soprattutto la competenza per approfondire l’argomento, ma avanziamo l’esigenza e la proposta che tale riflessione si faccia da subito (anche riprendendo contributi del passato) e che trovi spazio adeguato, opportunamente organizzato, nelle giornate della manifestazione di quest’anno, sia nella giornata inaugurale (che auspichiamo non sia autocelebrativa), sia in altre occasioni di dibattito appositamente organizzate. Tra queste ultime non dovrebbe mancare un incontro-dibattito sui progetti di ristrutturazione-ampiamento della Fiera, nell’ottica di un suo rilancio, fondamentalmente verso il mare, con tutto quanto ne consegue in una visione di nuova frontiera. Sì perchè a nostro parere questa è una delle direttrici di sviluppo, come abbiamo sommessamente affermato in un intervento su Cagliari e il mare (Aladin 11 novembre 2013).

in giro con la lampada di aladin…

aladin-lampada-di-aladinews312La Costituzione è il riferimento. Destra e sinistra nel XXI Secolo. Un intervento di Tonino Dessì su Democraziaoggi
- Gustavo Zagrebelsky, sulla Lista Tsipras: le norme sulla raccolta firme sono incostituzionali su Huffington post.it
- Manca il pensiero sul futuro. Umberto Galimberti su Micromega

gli occhiali di Piero su…

IL GHETTO
Ghetto_(Venice)_Panorama
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Parola veneziana che si usa ormai in tutto il mondo.
Era il luogo delle fonderie a Venezia, ghetto da “ghettare”, affinare il metallo con la ghetta (diossido di piombo).
Il 29 marzo 1516 (le fonderie non c’erano più) il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia (che tanto serena non doveva essere) decretò che tutti gli ebrei presenti a Venezia erano obbligati a risiedere in quello spazio delimitato.
Si aveva paura che i tanti ebrei convenuti a Venezia per sfuggire gli orrori della guerra costituissero un pericolo. Da allora in tutti gli Stati del mondo si usa costringere stranieri o poveracci (o entrambe le cose, ebrei, negri, zingari, albanesi, immigrati, emarginati, ecc.) in luoghi ristretti, più o meno chiusi, che prendono il nome di ghetto. Ancora non è finita.
IL GHETTO OGGI
Girando a piedi nel Sestiere di Cannaregio si accede al Ghetto (Gheto, sulla targa) per un basso “sotoportego”. All’angolo del sottoportico una bottega vende cibo “kosher”, poi un forno che cuoce le azzime, poi il Museo dell’arte e cultura ebraica, le sinagoghe. Nel Campo del Ghetto Nuovo (la piazza) un bassorilievo dell’Olocausto: ebrei, manca il viso, avviati alle camere a gas. Qui il 25 aprile si tiene un’austera cerimonia (poche famiglie ebree son rimaste a vivere nel Ghetto), mentre in piazza S.Marco festeggiano il santo e offrono a tutti “un’ombra” di vino bianco.
Nel Ghetto un asilo, un ospizio, gli Uffici della Comunità, un negozio di artigianato ebraico che vende le tipiche lampade, una scuola rabbinica.
Prima dell’ultima guerra abitavano a Venezia circa 1.500 ebrei, sulla porta dell’Harry’s Bar la scritta “Vietato ai cani e agli ebrei”, molti fuggirono, un triste giorno i fascisti ne presero duecento, tra vecchi, donne e bambini e li caricarono sui carri piombati che andavano in Germania: tornarono in 7.
Oggi tra Venezia e Mestre ci sono ancora circa 500 ebrei, nel Seicento erano diventati 5mila, tanto che nel Ghetto si trovano edifici che contano 8 piani, per ovvie ragioni, ben tenuti e restaurati, come pure le antiche preziose sinagoghe.

ENZO JANNACCI
Un anno fa moriva Enzo Jannacci (vedi Aladin Pensiero, 30 marzo 2013, Enzo Jannacci).

la tavolozza di Licia

San Giovanni Battista di CaravaggConosciuto anche come “Giovane con un montone”, il “San Giovanni Battista” di Caravaggio esiste in due versioni quasi identiche, entrambe ritenute dell’artista. Una è ai Musei Capitolini: http://bit.ly/188WarL

Errore! Non si tratta di San Giovannino nel deserto ma di “Isacco salvato dal sacrificio” come si vede dalla presenza del montone e dal riso del fanciullo (Isacco infatti significa “io rido”), mentre san Giovannino non ride proprio…
Dimenticavo… naturalmente è Caravaggio!
E naturalmente, il suo modello è questo:
michelangelo mod

Oggi sabato 29 marzo 2014

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Maria Meloni 19 anniRicorrenze: a Cagliari 15 anni fa, il 29 marzo 1999, moriva a quasi 96 anni Maria Meloni, una grande donna e mamma.