Monthly Archives: luglio 2015

Procede speditamente la costruzione del libro sulla Scuola Popolare dei Lavoratori di Is Mirrionis

via Is Mirrionis segue numerazioneape-innovativaCom’è noto il libro si baserà essenzialmente sulle testimonianze di ex alunni ed ex docenti che hanno realizzato l’esperienza della Scuola Popolare di Is Mirrionis. Il coordinamento redazionale è a cura di Ottavio Olita. Molte informazioni sulla storia della Scuola Popolare, sulla vertenza per il aldo de francisci SP 30 lug15ricupero dei locali che la ospitarono e sulla costruzione del libro “in itinere” sono riportate nella pagina fb dedicata (ScuolaPopolareIsMirrionis): https://www.facebook.com/pages/ScuolaPopolareIsMirrionis/784419271620896 . Ecco di seguito un’anticipazione di una testimonianza attraverso una video-intervista ad Aldo De Francisci, oggi artigiano in pensione, alunno del primo anno della Scuola (1971-72).

con gli occhiali di Piero…

Jean_Jaurès,_1904,_by_NadarGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131JEAN JAURE’S
Il 31 luglio 1914 in un caffè di Parigi, all’angolo tra Rue de Montmartre e Rue de Croissant, il leader socialista francese Jean Jaurés, tiene una riunione contro la possibile entrata in Guerra della Francia contro la Germania.
Sono le 21,40 quando Jaurés viene assassinato dal giovane Raoul Villain, nazionalista della Lega dei Giovani Amici dell’Alsazia-Lorena, gruppo favorevole alla Guerra.
Juarés, laureato in filosofia, insegnante, deputato, aveva sostenuto le lotte dei minatori, si era schierato a favore di Dreyfus, aveva fondato il giornale L’Humanité, si era impegnato a costruire un comitato unitario franco-tedesco contro la guerra. Muore così a 55 anni non ancora compiuti.
All’indomani del suo assassinio inizia la mobilitazione militare della Francia per l’entrata in Guerra.
Raoul Villain non partecipa alla Guerra, trascorre tutto il tempo in carcere.
Processato nel 1919, incredibilmente viene assolto e va a stabilirsi ad Ibiza.
Qui morirà assassinato, non si sa bene da chi, il 19 marzo 1936, poco tempo prima dello scoppio della Guerra civile spagnola. Aveva 50 anni.
—————————————-
COTTI lingu sardaAMICI E NEMICI DELLA LINGUA SARDA
(e tra i nemici si contano anche “onorevoli” sardi). Approfondimenti sulla pagina fb di Roberto Cotti, deputato sardo del M5Stelle

con la lampada di aladin sul rapporto Svimez

disperazione
Dal sito della SVIMEZ
SVIMEZ LOGOUn Paese diviso e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento: nel 2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo (-1,3%); il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15 anni fa; negli anni di crisi 2008-2014 i consumi delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria in senso stretto addirittura del 59%; nel 2014 quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord.
Questa la fotografia che emerge dalle anticipazioni del Rapporto SVIMEZ sull’economia del Mezzogiorno 2015 presentate il 30 luglio 2015 a Roma.
———————————-
Sardegna prodotto inRapporto Svimez, in Sardegna povera una famiglia su quattro
30 luglio 2015 Economia, su SardiniaPost

Per la Sardegna i numeri contenuti nel rapporto Svimez 2014 – anticipato oggi – sono impietosi. Il quadro tracciato dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno considera i dati del 2013 e le variazioni rispetto all’anno precedente fanno impallidire. Gli indicatori sintetici sono tutti negativi: occupazione, soglia di povertà, ricchezza prodotta.
- segue -

Oggi venerdì, cenabara, 31 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

————————————————————————————
aladinlampada-micro
. Avviso ai naviganti. Considerato il periodo estivo l’aggiornamento del sito potrebbe non essere regolare. Ma il sito non chiude per ferie. Buone vacanze a tutti!
—————————————————
aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
.
—————————————————————————
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
——————————-
spingere ilmercato Una spinta al mercato…

Il vuoto urbano di Via Santa Margherita a Cagliari: demolizioni e ricostruzioni tra passato e futuro

Stampace Pano1Carla Deplanodi Carla Deplano

Il vuoto urbano compreso tra Via Santa Margherita, Via Fara ed il vico III Sant’Efisio, edificato originariamente con tipologie insediative ricorrenti nel quartiere storico di Stampace rappresentate da case a schiera di matrice medievale che sono andate distrutte in seguito ai bombardamenti del 1943 e, sopratutto, agli sventramenti degli anni ’60 e ‘90, rappresenta un importante elemento spaziale di interscambio di funzioni tra Castello e Stampace.
Come ricorda Dionigi Scano nella sua Forma Karalis, “prese questa strada il nome di Via S. Margherita dalla Chiesa di S. Margherita, di cui si ha menzione in una carta della Primaziale di Pisa del 1258” . Oggi, purtroppo, diverse chiese citate dall’Angius nell’Ottocento non esistono più e di alcune, come nel caso di Santa Margherita, non è neppure reperibile una documentazione iconografica.
Nel Piano Cima (1858) il collegamento tra i quartieri di Castello e Stampace viene proposto con la costruzione della scalinata di S. Chiara e la “nuova strada per lo Spedale Civile che unisce il quartiere di Stampace attraverso la Nuova porta del Cammino Nuovo davanti alla Torre dell’Elefante” .
I suggerimenti del Piano Regolatore del 1930-1938, ripresi dal Piano di Ricostruzione approvato nel 1947, ribadiscono costantemente come “per la zona centrale, buona appare la soluzione del collegamento fra i quartieri di Stampace e Castello attraverso la Via S. Margherita, opportunamente allargata e raccordata alla Via Ospedale” . I vari progetti concorrenti manifestano la medesima esigenza: “per la zona centrale, il progetto prevede la sistemazione di una comoda arteria di comunicazione fra i quartieri di Stampace e Castello, mercè l’allargamento della Via Ospedale e la demolizione completa dell’isolato compreso tra Via Portoscalas e Corso Vittorio Emanuele” ; “per quanto riguarda la sistemazione della zona centrale della Città, il Progetto è interessante per il previsto allargamento della Via S. Margherita” . – segue -

con gli occhiali Piero…

Defenestrazione Praga Liebscher 1419GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131- Un anno fa su Aladinpensiero. Dove si parla del Nazista Americano Henry Ford, fondatore della Ford Motor Company; di registrazioni presidenziali; del metodo antico della defenestrazione (nell’illustrazione quella famosa di Praga, avvenuta il 30 luglio 1419), che potrebbe tornare di moda.
———————————–
IL GATTO – 10
Quando mi sento
abbattuto
devo solo guardare
i miei gatti
e mi torna il coraggio.
Studio queste creature.
Sono i miei maestri.
(Charles Bukowski)

Oggi giovedì 30 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

————————————————————————————
aladinlampada-micro
. Avviso ai naviganti. Considerato il periodo estivo l’aggiornamento del sito potrebbe non essere regolare. Ma il sito non chiude per ferie. Buone vacanze a tutti!
—————————————————
aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
.
—————————————————————————
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
——————————-
Stampace pano2

con gli occhiali di Piero…

Van_Gogh (1853-1890)_-_Wheat Field with_Crows_(1890)GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131VAN GOGH
Il 29 luglio 1890, martedì, alle ore 1,30 muore Vincent Van Gogh.
Con un colpo di pistola si era ferito al petto due giorni prima.
Aveva appena terminato il suo dipinto “Campo di grano con volo di corvi” e in un campo di grano, vicino al suo albergo a Auvers sur Oise, villaggio a 30 km. da Parigi, tirò il fatale colpo di pistola. Inutili le cure per salvarlo.
Nato a Zundert, piccolo comune olandese, il 30 marzo 1853, aveva 37 anni.
Lasciò 864 dipinti e più di mille disegni: hanno fatto ricchi i proprietari, mentre lui ricco non era mai stato.
————————————————————————-
disperazioneSECONDO COSCIENZA
Respinta la richiesta d’arresto.
La coscienza delle Ladre Intese.
————————————-
- Dalla pagina fb di Francesco Casula
Leggo molti commenti di amici che si meravigliano che il Pd abbia “salvato” dalla galera certo Azzolini. Ho l’impressione che ancora non si è capito che il Pd è un partito “garantista”. Garantista dei ladri… Ma non de totu sos furones, sceti de sos caddos (e canes) mannos de sas istallas de Roma (Palazzo Madama, Montecitorio, ecc.).

Oggi mercoledì 29 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

————————————————————————————
aladinlampada-micro
. Avviso ai naviganti. Considerato il periodo estivo l’aggiornamento del sito potrebbe non essere regolare. Ma il sito non chiude per ferie. Buone vacanze a tutti!
—————————————————
aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
.
—————————————————————————
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
——————————-
villasimius 24 lug 15
—————————————–
Notizie: Paola Piras resta commissario della Camera di commercio di Cagliari.

Vandana Shiva oggi ad Abbasanta

Vandana Shiva ad Abbasanta, dalle 18 la diretta streaming su SardinaPost
segue

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131L’INCORRUTTIBILE

Robespierre ritratto aladinIl 28 luglio 1794 a Parigi, Place de la Révolution, sale sul patibolo Maximilien de Robespierre, detto l’Incorruttibile. Ha la mascella fracassata da un colpo di pistola, sparatogli da un certo Charles-Andrè Merda, che farà in seguito una bella carriera (vedi Aladinpensiero, 8 settembre 2013).
E’ accusato di aver mandato a morte troppa gente. Con lui sono giustiziati altri 20 dei suoi sostenitori,e il giorno dopo altri 80 giacobini. Insomma al primo Terrore succede un nuovo terrore, però è Terrore Bianco…
Robespierre, nato ad Arras il 6 Maggio 1758, ha 36 anni, nella sua breve vita ha lasciato memorabili raccomandazioni al popolo.
“Quando tutte le leggi sono violate, quando il dispotismo tocca l’apice, quando la buona fede e il pudore vengono calpestati, il popolo deve insorgere”.
“Quando l’interesse dei ricchi sarà fuso con quello del popolo? Jamais!”

Ce n’è per tutti!

Cri2 Uno scatto e un altro ancora” di Macrì Sanna.
image

Oggi martedì, martis, 28 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

————————————————————————————
aladinlampada-micro
. Avviso ai naviganti. Considerato il periodo estivo l’aggiornamento del sito potrebbe non essere regolare. Ma il sito non chiude per ferie. Buone vacanze a tutti!
—————————————————
aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
.
—————————————————————————
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
——————————-
negozio-amb-9ago14 bis-villasimiusimage

con gli occhiali di Piero..:

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131IL GATTO – 9
Il poeta toscano arse di un duplice amore:
io ero la sua fiamma maggiore, Laura la seconda.
(Epigrafe sulla tomba della gatta di Francesco Petrarca)

Governo della Regione. Si può fare di più? La Sardegna ne ha bisogno DIBATTITO – VALUTAZIONI e DIBATTITO

pigliaru si fa cdarico
lampadadialadmicromicro1Proseguiamo nella pubblicazione di riflessioni di valutazione critica dell’operato della Giunta regionale (e non solo), auspicando positivi cambiamenti di politiche e, ovviamente, di persone che sappiano interpretarli e rendere efficaci. E’ la volta di Gianni Loy che ha scritto l’articolo che sotto riproduciamo per la rivista La Collina della Comunità di Serdiana. Per correlazione riportiamo inoltre un articolo di Andrea Pubusa di commento sulle recenti posizioni del direttore de L’Unione Sarda in materia di legge elettorale sarda.
———————————————-
Regione, cosa è cambiato?
di Gianni Loy*
Non nego di essere affascinato dalla retorica di Freud, dal suo stile letterario, ma non apprezzo più di tanto la psicoanalisi sotto il profilo scientifico. Eppure, la tecnica ideata da Jung di offrire un vocabolo al soggetto chiedendogli di rispondere con la prima parola che gli venga in mente, l’associazione libera, mi ha sempre intrigato.
Perché mai, nell’accingermi ad una riflessione sull’operato della giunta regionale, ha incominciato a rimbalzarmi nella mente il celebre ritornello di Charlie Chaplin: “Io cerco la Titina”?
Nel film “tempi moderni”, a Charlot che si esibiva con fare istrionesco al ritmo di swing, Paulette Goddart, coprotagonista, urlò da dietro le quinte: Canta! Non preoccuparti delle parole! Fu così che divenne famosa una vecchia canzone nonsense, Je cherche après Titine, successivamente entrata a far parte del repertorio, anche in Italia, di grandi artisti, da Natalino Otto, al Trio Lescano, a Gabriella Ferri…
Così come le persone, anche i governi vengono ricordati associandoli ai tratti più salienti del loro operato: un governo di larghe intese, il governo della riforma sanitaria, del rilancio dell’autonomia regionale…
Nel caso della giunta regionale sarda, sinceramente, non saprei con quali termini sintetizzare questi primi 15 mesi. Non riesco ad individuare, sarà miopia, azioni politiche rappresentative e caratterizzanti l’attività politica dell’esecutivo.
Certo, il superamento del patto di stabilità rappresenta un passaggio positivo, nonostante non sia chiaro se la Regione abbia abdicato a qualche legittima pretesa nei confronti dello Stato. L’abolizione del Piano paesaggistico della precedente Giunta è sicuramente da includere tra le poste positive. Non direi, però, che l’apertura dell’ospedale privato di Olbia sia qualcosa di cui menar vanto. Colgo, con più preoccupazione, la facilità con la quale un investitore col portafoglio pieno possa modificare i parametri che la Regione riteneva di aver raggiunto dopo una lunga e complessa procedura di valutazione del fabbisogno di posti letto, né sono certo che il risultato netto, alla fine, sarà positivo.
Per il resto, l’agenda ha dovuto dare spazio alle azioni di reperimento di risorse per l’assistenza dei lavoratori espulsi dal vecchio sistema industriale. Venuti meno i finanziamenti nazionali, occorre trovare ulteriori risorse da destinare, soprattutto, al pagamento della mobilità in deroga. Ma non si intravedono idee o progetti capaci di dare uno scossone ad un sistema ancora incentrato su politiche assistenziali che, per quanto nobili e doverese, quando necessarie, non producono positivi effetti per il sistema economico dell’isola.
Un’Agenzia del lavoro di 800 unità, così come concepita, mi sembra il solito carrozzone. Posto che solo una parte, come gli operatori prevenienti dai Centri per l’impiego, possiede un’adeguata professionalità, servirà a sistemare gruppi di lavoratori, privi di una specifica professionalità, al solo fine di far quadrare il cerchio della riforma degli Enti locali. Conoscendo l’Assessora, stento a credere che possa aver proposto una cosa del genere.
Il programma “garanzia giovani” costituisce una buona occasione per mettere alla prova i servizi all’impiego, avvicinare ad essi numerosi giovani. L’obiettivo dichiarato dalla giunta, del resto, era quello di “coinvolgere, formare e accompagnare al lavoro” tra i 12 ed i 15 mila giovani. Molto bene per il coinvolgimento dei giovani, ma quanti saranno realmente impegnati nella formazione, che stenta a decollare, e, soprattutto, nell’accompagnamento al lavoro?
Non credo interessi, al momento, un’analisi dettagliata dell’azione della giunta che abbia la presunzione di accertare se, nel complesso, il bilancio debba essere considerato positivo o negativo. Del resto, gli indicatori, soprattutto PIL e occupazione, che ci piaccia o no, sono largamente influenzati da fattori estranei e in gran parte indipendenti dall’azione dei governi locali. Anche l’azione annunciata dalla Giunta col pomposo nome di flexsecurity (in italiano: flessicurezza) fa parte di un piano declinato a livello di Unione europea, all’interno del quale il governo locale non può né favorire ulteriori misure di flessibilità, perché non possiede la necessaria competenza legislativa, né, per gli stessi motivi, apprestare nuovi istituti di “sicurezza”.
Tale politica, è certo, non produrrà alcun significativo risultato in termini di occupazione. Ma ciò non potrà essere ascritto né a merito né a demerito del governo locale che, di suo, può mettere solo una migliore efficienza nei servizi per l’impiego, all’interno dei quali, in effetti, sembra che si vada acquisendo maggior consapevolezza.
Si vedrà, più avanti nel tempo, se la Giunta sarà in grado di onorare uno dei suoi impegni più significativi, e cioè la promessa valutazione degli effetti delle politiche di modo che i cittadini possano essere informati dei risultati prodotti. Sarebbe un buon risultato, vista la carenza di riscontri su importanti azioni, a partire proprio dal master and back, che hanno assorbito ingenti finanziamenti.
Oggi possiamo solo limitarci a registrare le prime impressioni, non entusiasmanti, soprattutto per una Giunta che ha posto in cima ai suoi propositi quello di riavvicinare i cittadini alla politica. Obiettivo da condividere, che speriamo si possa realizzare, ma, intanto, ho l’impressione che il feeling tra governo regionale e cittadini, o più precisamente la simpatia (nell’accezione letterale del termine greco: σύν πάϑος) registri una certa freddezza.
Tra i motivi, probabilmente, il venir meno delle aspettative che il presidente aveva riposto nelle capacità tecniche degli assessori. Ho sempre avuto diffidenza, pur prendendo atto di rare e positive eccezioni, del ricorso ai tecnici per la copertura di posti di governo. Non ho mai compreso per quale misterioso motivo un ingegnere sia la persona ideale per occuparsi di lavori pubblici o un medico per occuparsi della sanità. Ammetto che un tecnico, come un Arlecchino, possa servire due padroni, ma non comprendo come sia possibile che un consulente di parte politica avversa, possa essere chiamato, con compiti di governo, in una giunta che trova, tra i suoi obbiettivi, proprio quello di porre rimedio ai guasti prodotti dalla Giunta precedente. Del resto, per quanto a mia conoscenza, non mi pare che il superiore interesse pubblico sia stata la prima preoccupazione dell’ex preside della facoltà di giurisprudenza di Cagliari, ad esempio, e neppure dell’ex pro-rettore dell’Università di Sassari. Oltretutto, è dubbio (cioè assolutamente certo) che alcune delle scelte apparentemente tecniche siano state determinate, in realtà, da ben più tradizionali sistemi di ripartizione tra i gruppi che concorrono alla maggioranza di governo.
Tale limite, peraltro, non riguarda solo la composizione della Giunta, ormai evidentemente inadeguata, ma anche l’attribuzione degli incarichi di gestione, o la nomina negli Enti, sulla base di vere o presunte competenze, a “tecnici” della passata amministrazione. Alla Sfirs, ad esempio, ma non è il solo caso, un ricambio della presidenza sarebbe stato certamente più opportuno.
Entra in gioco, nella valutazione di questo primo scorcio di attività della giunta regionale, anche il carisma del presidente, talvolta eccessivamente preoccupato del politicamente corretto o di un malinteso senso di imparzialità, che lo porta a non intervenire in talune scelte, solo apparentemente tecniche, o ad astenersi dal tackle per paura che il suo venga giudicato un intervento gamba tesa. Il caos della Camera di Commercio di Cagliari, ad esempio, avrebbe richiesto, ed ancora richiede, un più deciso intervento da parte del Governo regionale, la questione dell’inceneritore di Tossilo, di essere affrontata come caso politico strategico e non amministrativo…
“La cerco e non la trovo”. Non trovo quella sensazione di una politica capace di appassionare e di coinvolgere i cittadini, me per primo. Non trovo slancio, coraggio. Lo dico senza disprezzare gli sforzi volti a recuperare risorse, a muovere i primi passi di una riforma dell’Amministrazione che, però, rimane ancora lontana, a riprendere, faticosamente, la strada di una diversa metanizzazione dopo il fallimento del Galsi. E spero davvero che qualche risultato possa arrivare. Non condivido, però, l’abbandono di quel filone identitario, simboleggiato nella festa “nazionale” de Sa Die, che mi pare avvertita, persino con fastidio, da alcuni settori del governo regionale. Non trovo l’attenzione per i processi culturali profondi, i soli che possono fondare non dico l’uscita dalla crisi, perché questa risponde a fenomeni più complessi e ciclici che non ci appartengono, se non in minima parte, ma la ripresa di un cammino di progresso fondato sulla consapevolezza della propria identità e sulla coscienza di essere popolo con un destino comune.
Aspettando che il gallo canti.
——————————–
logo La Collina serdiana2Gianni Loy, anche su La Collina

————————————————-
Pigliaru-sulla-collina 2
.
Antony, benvenuto nel club dei democratici!
————————————————-
democraziaoggi loghetto27 Luglio 2015 su Democraziaoggi

Andrea Pubusa

Ieri in edicola non credevo ai miei occhi. Il titolone di prima de L’Unione sarda recita: “Consiglio, una legge truffa” e al fianco un duro commento del direttore, Antony Muroni, “La legge elettorale dimenticata. Il pasticco e i suoi padri”. Dimenticato da chi? Marco Ligas altri 25 compagni ed io abbiamo fatto un ricorso elettorale al Tar e poi al Consiglio di Stato per contrastare questa legge e l’Unione non ne ha dato neppure notizia, se non di sfroso. Non ha commentato due sentenze piltatesche dei giudici amministrativi e neppure il contenuto dei ricorsi volti a difendere non posizioni dei ricorrenti, semplici elettori, ma la democrazia sarda.
Rivolgendoci ai giudici abbiamo tentato vanamente di difendere l’eguaglianza del voto e la rappresentanza dei sardi attaccata dal PD e dal PDL (ora FI) e non difesa dai sardi stessi.. Che senso ha dare al candidato presidente, che ottiene il 25% dei voti, ben il 55% dei seggi se non quello di prostrarre la volontà degli elettori che non hanno espresso quella volontà? Di più e peggio, che valore ha porre due alte soglie di sbarramento il 5 e il 10% a singole liste o a coalizioni non vincenti? Certo, non quello di assicurare la governabilità, già garantita dal sovrabbondante premio di maggioranza. Ha solo il senso di espungere dal Consiglio le voci fuori dal coro, quelli che non s’inquadrano nelle coalizioni dei due partiti maggiori. E infatti le voci più critiche dell’uno e dell’altro schieramento, Michela Murgia e Mauro Pili, sono rimasti fuori nonostante abbiano preso più di 70 mila e più di 40 mila voti. Ora, è ben noto che l’opposizione vera è il sale della democrazia, precostituite due schieramenti che si alternano alla maggioranza e all’opposizione senza essere alternativi è il peggiore dei mali sul piano democratico. E così è oggi in Sardegna. Un finto gioco di contrapposizione di forze sostanzialmente omogenee. Non a caso il patto scellerato che ci ha dato questa legge è stato vergato da PD e PDL.
Antony ieri ha fatto anche un’altra grande scoperta: si è accorto che il nostro Consiglio con le sue sole quattro donne su 60 consiglieri è un’assemblea più da califato islamico che da regione di uno Stato democratico, ma perché si sveglia a babbo morto? Anche questo contrasto con la Carta fa parte del nostro sfortunato ricorso.
Sia ben chiaro, meglio tardi che mai. Che il maggior quotidiano sardo apra una battaglia contro la legge truffa regionale è importante e dunque ben venga. Ma finora intorno al ricorso che poteva portare la legge elettorale davanti alla Consulta, molti troppi sono stati i silenzi. Perfino coloro che avrebbero tratto vantaggio, Murgia e Pili, sono stati zitti. Come lo sono i nostri ineffabili sovranisti (Sale docet) che pensano evidentemente ad una sovranità per interposti capibastone e a suon di baci alle pantofole dei capi. Una piramide che va dai satrapi dei maggiori partiti fino ad Arbau, Fenu e Gavino Sale. Che bella democrazia!  
A L’Unione sarda si sono accorti della intollerabilità di questa legge perché il Consiglio di Stato ha disposto la sostituzione di quattro consiglieri regionali. Paventa una paralisi del Consiglio. Ma di cosa parla? La sentenza dice il nome dei tre nuovi consiglieri e demanda alla Commissione elettorale centrale della Corte d’appello di dirci, verbali alla mano, chi è il quarto. E indica anche chi deve andar fuori perché illegittimamente eletto. Gli organi regionali devono solo eseguire, se non vogliono subire l’onta del giudizio di ottmperanza e della nomina di un Commissario ad acta ad opera dei giudici di Palazzo Spada, che faccia ciò che il nostro Consiglio è incapace di fare. E certo non sono un problema i vaneggiamenti di Sale e compagni su un ricorso alla Cassazione, mamma mia! con richiesta di sospensione immediata. Le decisioni del Consiglio di Stato non sono impugnabili in Cassazione se non per questioni di giurisdizione (ossia se si contesta la giursidizione nella causa del Giudice amministrativo in favore di quello ordinario). Ma qui – Sale si metta la sua bella anima indipendentista in pace – problemi di giurisdizione non ce n’è. Per l’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti il potere di decidere spetta proprio, pacificamente e senza ombra di dubbio, ai giudici amministrativi.
Caro Antony, benvenuto nel club dei difensori della Costituzione, dello Statuto speciale, che ne è parte, e della sovranità dei sardi, che si manifesta anzitutto attraverso una legge elettorale che riconosce a tutti gli elettori un voto uguale e libero, senza stravolgimenti dopo lo spoglio delle schede. E visto che sei diventato dei nostri, ti faccio una confessione amichevole: Pigliaru & C. non governano, o sgovernano se ti aggrada, non perché sono degli incapaci (anche per questo, s’intende), ma perché non rappresentano nessuno. Hanno il 60% dei seggi a fronte del 19% dei voti, perché a questo gioco truccato molti sardi non partecipano, si astengono. Alle ultime regionali non hanno votato circa il 50% dei sardi. Un disatro! La rappresentanza è un cosa seria, la governabilità non è frutto di trucchi o truffe, ma solo di un coinvolgimento forte dei cittadini, che si manifesta innanzitutto, anche se non solo, attraverso il voto, alle elezioni.