Monthly Archives: marzo 2016

Oggi lunedì di Pasqua 28 marzo 2016

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Surrexit sicut dilexit

Resurrection Pierodella FrancescaCanone occidentale.
Secondo Aldous Huxley, il dipinto più bello del mondo. Il capitano inglese Anthony Clarke, memore di ciò, fermò i bombardamenti della seconda guerra mondiale nella zona di Borgo San Sepolcro per salvarlo. (e ci riuscì)
LL
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- La Resurrezione è un affresco (225x200cm) di Piero della Francesca, eseguito tra il 1450 e il 1463 circa e conservato nel Museo Civico di Sansepolcro.

Pasqua di Resurrezione

pasqua demPasqua di Resurrezione

di Enzo Bianchi

democraziaoggiIl 30 marzo del 2013, il priore del Monastero di Bose, Enzo Bianchi. ha pronunciato un’omelia sul significato della Pasqua di Resurrezione. Pubblichiamo la parte finale. Buona lettura e tanti auguri a tutti!
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Mi ha sempre impressionato che nello straordinario affresco riguardante la resurrezione, che tutti voi conoscete, presente nella chiesa di san Salvatore in Chora a Costantinopoli, stia scritto: “He anástasis Iesoûs Christós”. Attenzione: non “La resurrezione di Gesù Cristo”, ma “Gesù Cristo è la resurrezione” – non c’è nessun genitivo –, “Gesù Cristo è la resurrezione”. Per questo noi cristiani possiamo dire che, come Gesù Cristo è il Vangelo e il Vangelo è Gesù Cristo, così la resurrezione per noi è solo Gesù Cristo e Gesù Cristo è la resurrezione. Ecco perché amare Gesù è amare la resurrezione, credere Gesù è credere la resurrezione, sperare Gesù è sperare la resurrezione. La resurrezione è solo questione di accoglienza di una parola, accoglienza che avviene nell’amore. Potremmo dire che la resurrezione è solo una questione di amore: non risponde a nessun processo, neanche al processo esegetico, intellettuale di interpretazione delle Scritture.
Nell’antifona pasquale noi cantiamo: “Surrexit sicut dixit! Alleluja!”, “È risorto come ha detto! Alleluja!”. Certamente questa è un’eco della parola dei due uomini, di Mosè ed Elia: “È risorto, come aveva detto” (cf. Lc 24,6). Ma in un manoscritto medioevale c’è una variante che è straordinaria. Non sappiamo da dove derivi, può anche darsi che questo amanuense che ricopiava abbia fatto addirittura un errore: o beata colpa, in questo caso! Perché lui ha trascritto: “Surrexit sicut dilexit”, “Risuscitò come amò”, non “come disse (dixit)”. Si potrebbe dire: “è risorto come ha amato”, o anche – mi piace dire con Luca – “è risorto perché ha amato”, “hóti egápesen polý”. Vi ricordate le parole dette da Gesù alla donna: “Le è molto perdonato, perché molto ha amato” (Lc 7,47). Ma potremmo dire che uno risorgerà “hóti egápesen polý”, perché ha molto amato. La resurrezione è per sempre inscritta nell’amore, e non si può più dire la parola amore senza dire anche resurrezione.
Gli antichi amavano dire éros-thánatos, amore e morte. Per noi cristiani è solo possibile dire: amore e resurrezione, perché l’amore è più forte della morte, e l’amore per noi è resurrezione. Questa è la nostra fede cristiana: dipende da una rivelazione, da una Parola di Dio, che noi accogliamo ricambiando il Signore semplicemente con l’amore. Se lui surrexit sicut dilexit, ognuno di noi risorgerà come ha amato.
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Licai Exodus 25 3 16LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO SOTTO LA CROCE (in occasione della Via Crucis al Colosseo di Venerdì santo, Roma 25 marzo 2016)
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O Croce di Cristo, simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacrificio supremo per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’ obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria.
Ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco; nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate; nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto; nei ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità; nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe; nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze; in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’ uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato; nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli; nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque; nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’ immoralità; negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte; nei distruttori della nostra «casa comune» che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni; negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società; nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata.
Immagine dell’amore senza fine e via della Risurrezione, ti vediamo ancora oggi nelle persone buone e giuste che fanno il bene senza cercare gli applausi o l’ammirazione degli altri; nei ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi; nei volti delle suore e dei consacrati – i buoni samaritani – che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite della povertà e dell’ingiustizia; nei misericordiosi che trovano nella misericordia l’espressione massima della giustizia e della fede; nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianità e nell’ osservanza filiale dei comandamenti; nei pentiti che sanno, dalla profondità della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno! nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso; nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale; nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi; nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo; nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più umano e più giusto.
In te Santa Croce vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l’odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro che preferiscono le tenebre alla luce.
O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanità!
O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’ oscurità della notte.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!
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- Fonte1.
- Fonte2
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- L’illustrazione in testa all’articolo con l’omelia di Papa Francesco sulla croce.
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parekklesion anastasis
Fonte: http://www.gliscritti.it/gallery3/index.php/album_055/parekklesion-anastasis

AUGURI di BUONA PASQUA BONA PASCA MANNA A TOTUSU !

fiori patriziAUGURI di BUONA PASQUA BONA PASCA MANNA A TOTUSU !

Domenica 27 marzo 2016 Pasqua! Auguri a tutti! Augurios a totusu!

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Bona Pasca a sas amigas e sos amigos. Bona Pasca a totus.

Bona psca FrancescanaBona Pasca a sas amigas e sos amigos. Bona Pasca a totus.
Pasca manna la jamat sa limba sarda, mentres Natale est sa Paschixedda. Zustamente. Ca est su fundaméntu prus fungùdu de sa fide issoro e sa sustantzia etotu de su Cristianesimu.
Iscriet Santu Paule:”Vana sarebbe la nostra fede se Cristo non fosse risorto”.
(dalla pagina fb di Francesco Casula)
lampada aladin micromicroAUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI!

Fiera Internazionale della Sardegna

CANELLES55 FIERA CATroppo importante per lasciarla in mano a un Commissario straordinario e alle Associazioni di categoria (più o meno informate e corresponsabilizzate). Intervengano le Istituzioni (Regione e Comune in primis, ma anche l’Università), i sindacati, i partiti politici e i candidati Sindaci alla guida della città. Per ora si è espresso solo Enrico Lobina, candidato Sindaco della Coalizione Cagliari Città Capitale, che ha opportunamente proposto una Conferenza di tutti gli attori della vicenda sullo stato e soprattutto sulle prospettive della Fiera, che non va soppressa, ma ripensata, rilanciata attraverso un piano industriale e con un nuovo adeguato management. Si apra un vero e partecipato dibattito nella città metropolitana.
- Segue documentazione-.

Il messaggio di Francesco all’umanità in sofferenza: la Croce segno di contraddizione

Licai Exodus 25 3 16LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO SOTTO LA CROCE (in occasione della Via Crucis al Colosseo di Venerdì santo, Roma 25 marzo 2016)
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O Croce di Cristo, simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacrificio supremo per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’ obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria.
Ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco; nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate; nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto; nei ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità; nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe; nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze; in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’ uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato; nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli; nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque; nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’ immoralità; negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte; nei distruttori della nostra «casa comune» che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni; negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società; nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata.
Immagine dell’amore senza fine e via della Risurrezione, ti vediamo ancora oggi nelle persone buone e giuste che fanno il bene senza cercare gli applausi o l’ammirazione degli altri; nei ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi; nei volti delle suore e dei consacrati – i buoni samaritani – che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite della povertà e dell’ingiustizia; nei misericordiosi che trovano nella misericordia l’espressione massima della giustizia e della fede; nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianità e nell’ osservanza filiale dei comandamenti; nei pentiti che sanno, dalla profondità della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno! nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso; nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale; nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi; nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo; nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più umano e più giusto.
In te Santa Croce vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l’odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro che preferiscono le tenebre alla luce.
O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanità!
O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’ oscurità della notte.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!
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- Fonte1.
- Fonte2
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- L’illustrazione in testa all’articolo.

Non siam più la Comune di Parigi…

Piero Marcialis in fbLA COMUNE DI PARIGI
Barricade18March1871Parigi, 26 marzo 1871. Elezioni della Comune.
Votano 229.167 parigini. Il 28 marzo nella piazza dell’Hotel de Ville vengono proclamati gli eletti, sono 87 (dovevano essere 93, ma alcuni sono stati eletti in più collegi), si riuniscono la sera stessa, manca uno, Blanqui, che si trova in prigione. Sono operai, artigiani, professionisti, giornalisti e impiegati; età media 38 anni, i più giovani hanno 24 anni,
E’ soppresso il Parlamento.
Viene abolito l’esercito permanente e viene armato il popolo.
I membri del Consiglio e i pubblici funzionari avranno salari simili a quelli operai, vengono sospesi gli sfratti e revocato per 9 mesi il pagamento degli affitti (compresi i negozi e le botteghe artigiane), requisiti gli alloggi sfitti e assegnati ai rimasti senza casa a causa della guerra, stabilita una pensione per i feriti, le vedove e gli orfani di guerra, senza distinzione tra spose e figli legittimi o illegittimi, sancita la separazione di Stato e Chiesa, l’istruzione è laica e gratuita, i magistrati saranno elettivi, saranno liberi i sindacati e le associazioni dei lavoratori.
La bandiera della Comune è la Bandiera Rossa.
L’esperienza della Comune durò dal 18 marzo al 28 maggio 1871, alla fine fu repressa nel sangue di 20mila parigini massacrati dall’esercito, comandato da Mac-Mahon, per ordine del Governo di Adolphe Thiers.
Migliaia di parigini fuggirono all’estero, decine di migliaia furono condannati al carcere o alla deportazione.
Fu il più grande massacro della storia di Francia, davanti ad esso la strage di S.Bartolomeo e i giustiziati dalla Rivoluzione dell’89 furono poca cosa.
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- Non siam più la Comune di Parigi…

Aggiornamenti sulla protesta dei migranti

Cagliari, protesta migranti ‘No impronte’
migrantiprotestarotonda__1Molti giovani eritrei e somali cercano anche di bloccare strada

(ANSA) – CAGLIARI, 25 MAR 2016 - Si è conclusa la protesta degli oltre 200 migranti che questa mattina hanno lasciato l’albergo alle porte di Cagliari, in cui erano ospitati, per scendere in strada, bloccando a tratti il traffico all’altezza della rotonda di via Cadello e nella zona di via Santa Maria Chiara. Alcuni di loro a pranzo hanno anche attuato lo sciopero della fame.

… perché mi hai abbandonato?

Cavaro il compianto…ut quid dereliquisti me.

Il compianto di Pietro Cavaro.
Scuola di Stampace, Cagliari (…-1537)
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Oggi sabato santo 26 marzo 2016

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Le nostre storie

Piero Marcialis in fbNOSTRA SIGNORA DI BONARIA
bonaria collinaIl 25 marzo 1370, così raccontano le antiche cronache, da una nave catalana in preda alla tempesta viene gettata in mare una pesante cassa: contiene una statua in legno di carrubo che raffigura la Madonna con in braccio il Bambinello.
La cassa approda a Cagliari, davanti al colle di Bonaria.
Inutilmente alcuni popolani si sforzano di recuperarla.
Un ragazzo si fa beffe di loro e dice che solo i frati mercedari, che vivono nel vicino convento, potranno riuscire nell’impresa.
Infatti i frati riescono con facilità a recuperare la cassa e a portare al sicuro la statua. Comincia da allora il culto della Vergine di Bonaria, protettrice dei marinai Ad essa i conquistadores spagnoli dedicano la città di Buenos Aires, capitale dell’Argentina.
Il 25 marzo 1704 viene posata la prima pietra della Basilica, di fianco al Santuario risalente al 1324.
La costruzione ha però il suo progetto solo nel 1720, l’ingegnere militare piemontese Antonio Felice de Vincenti ne è l’autore, lo stile è del tipico barocco piemontese, di esso rimane il modello ligneo, realizzato a Torino ed esposto a Cagliari nel 1722.
Il progetto fu poi modificato nel 1778 da Giuseppe Viana.
La costruzione, ultimata nel 1952, non corrisponde comunque nè al progetto nè alle successive modifiche.
Dal 1907 Nostra Signora di Bonaria è Patrona della Sardegna.

L’Odissea dei migranti recentemente sbarcati a Cagliari. Non vogliono stare in Sardegna

migrantiprotestarotonda__1
La protesta dei migranti. Una situazione non più accettabile. Che fare?
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- segue -

Verso Sa die de sa Sardigna. I lavori del Comitato. Gli indirizzi della Ras: “Sardinia, terra de migrantes”

pablo-e-amiche-300x234sa-die-11L’appuntamento della prossima riunione del Comitato po Sa die è fissato per mercoledì 30 marzo alle ore 17,45 presso la Cineteca Sarda in viale Trieste 118, Cagliari.
La riunione ha all’o.d.g.:
- definizione programma del Comitato per Sa Die 2016;
- partecipazione alla seduta solenne del Consiglio regionale, dove è prevista la presenza dei consiglieri della Corsica;
- varie ed eventuali.
La riunione dovrà concludersi tassativamente entro le ore 19,00, poichè la sala sarà impegnata poi da altre attività.
Sarà presente la Presidente Nereide Rudas
Si raccomanda la puntualità e la conferma della presenza.
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stemma RAS Consiglio-regionale-SardegnaIntanto in viale Trento…
“Sardinia, terra de migrantes”. E’ questo il tema legato alla celebrazione de Sa die de sa Sardinia 2016 scelto con la delibera di Giunta, proposta dall’assessore della Cultura e Pubblica Istruzione Claudia Firino e approvata nella riunione odierna in viale Trento, sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru. Sul sito web della RAS.