Monthly Archives: ottobre 2016

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Lunedì 21 novembre 2016, con inizio alle ore 17.30 sala Fondazione di Sardegna in via San Salvatore d’Horta, l’Associazione Culturale Stampace promuove un Convegno-Dibattito sul tema “Ripensare Cagliari nel suo ruolo in Sardegna, nel Mediterraneo, in Europa”.
Panorama da Santacroce Cagliari

Povera Patria Sarda

chiederòScasso Renzi: checché ne pensi Pigliaru, la morsa neocentralista stringerà anche la Sardegna.

democraziaoggidi Tonino Dessì su Democraziaoggi.
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La comunicazione di Papa Francesco

Papa francesco comunicaz27 ot 16L’evento in fb.
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No comitato sardoNO sardo
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Oggi
Dossier-migranti-2016

Il programma della Giunta Zedda. Disarmante inadeguatezza. Sarebbe buona cosa averne la consapevolezza

Munic 24 ott 16Sulle dichiarazioni programmatiche del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
lampada aladin micromicrodi Aladin.

Dalle dichiarazioni emerge che la filosofia di fondo che le sorregge è quella del “navigare a vista”, del “barcamenarsi” in una intenzionale dignitosa “ordinaria amministrazione”, che corregge qui e la eventuali deviazioni da una rotta che si confida tranquilla. Ma non sono questi i tempi per adagiarsi su tali convincimenti che generano comportamenti di routine, incapaci di leggere i fatti nuovi che già ci travolgono. La disoccupazione, specie giovanile, la dispersione scolastica e lo spreco di intere generazioni, le povertà crescenti, le immigrazioni in dimensioni sempre più massicce (anche se non ancora insopportabili per quanto ci riguarda)… non sembrano preoccupare più di tanto il Sindaco e la sua amministrazione. Ci si illude che Cagliari nei tempi che verranno non sarà sconvolta più di tanto e che possa attingere alle sue risorse e a quelle europee, cullandosi sulla sua posizione di “capitale metropolitana” in un poco splendido isolamento. Gli economisti mettono in guardia da ciò che chiamano “sub-ottimizzazione”, cioè dalla ricerca da parte di un soggetto di un proprio equilibrio di benessere anche a discapito di quello delle altre entità del sistema in cui si trovano. Uscendo dal generale e in poche parole: è illusorio che Cagliari abbia un presente e un futuro sostenibili in una Sardegna in gran parte alla disperazione. A parte i problemi della città che non possono farci condividere il facile ottimismo del Sindaco che sembra pervadere le sue dichiarazioni. Cagliari deve trovare una sua strada ripensando se stessa nel suo ruolo non solo rispetto alla città metropolitana, ma alla Sardegna, al Mediterraneo, all’Europa. Per fare questo, che significa un salto verso altre prospettive, il Sindaco e la sua amministrazione, sono inadeguati. Ma non sembrano accorgersene. Certo sarebbero inadeguati anche con il coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale, che peraltro neppure cercano. E allora? Occorre andare oltre, occorre aprire e coinvolgere tutte le componenti della società, a partire dai nostri cittadini, che devono partecipare alla costruzione di un progetto che veda tutti protagonisti. E’ una strada difficile? Ma per noi è l’unica percorribile. E’ la strada della democrazia partecipativa. Non sembra che questa Amministrazione voglia davvero praticarla, considerato quanto espresso nelle sue dichiarazioni. Considerato che la “partecipazione” viene assunta in maniera riduttiva, quasi che i cittadini debbano essere coinvolti “ad adiuvandum”. D’altra parte il motto elettorale del Centro Sinistra era proprio “cittadini, aiutateci a gestire la città”. La nostra visione è esattamente rovesciata: sono i cittadini che esprimono esigenze che la classe politica deve sapere leggere e tradurre in azioni politiche, mai assumendo su di se una “delega per i cinque anni di mandato”, che invece continuamente deve essere sottoposta a valutazione critica e resa operativa sulla base delle indicazioni popolari. Per fare questo occorrono strumenti di partecipazione robusti, che, invece, non sembrano appalesarsi nelle dichiarazioni in esame. La “partecipazione” ha bisogno di strumenti concreti e di sedi in cui possa esprimersi adeguatamente. Per esempio richiede il “bilancio sociale”, strumento sconosciuto nel nostro Comune, dove perfino il bilanci comunali sono “nascosti” al comune cittadino. Provate a cercare i bilanci comunali nel sito web del Comune. E’ una vera impresa, anche per un provetto navigatore della rete. Tale mancanza di trasparenza si configura come violazione della pertinente legge (1) ed è pertanto passibile di censura da parte dell’Autorità anticorruzione, a meno che il responsabile comunale per la trasparenza a cui l’abbiamo già segnalata, non corra prontamente ai ripari. Ma, parlando di partecipazione, come non segnalare la carenza di spazi fisici in cui possa dispiegarsi? La città è ricca di spazi, di contenitori, in gran parte vuoti, mentre le associazioni sono prive di sedi adeguate. Il Comune risponde promettendo e mai operando, mettendo avanti sempre ragioni burocratiche amministrative che mal celano la mancanza di volontà. Laddove l’Unione Europea finanzia la costituzione di centri civici, come nel caso dell’ITI di San Michele – Is Mirrionis, l’Amministrazione traduce questo indirizzo riduttivamente, con l’individuazione di spazi di “segretariato sociale”, come sembra essere il famoso hangar di Is Mirrionis, per il quale si sono già spese ingenti somme per progettazioni del nulla (qualcuno ci dovrà dire quanto sono costate alla Regione e all’Unione Europea senza alcuna efficacia di risultati). E intanto, l’edificio che ospitò la bellissima e utilissima esperienza della Scuola Popolare di Is Mirrionis negli anni 70 è un rudere, che l’Amministrazione si rifiuta ostinatamente di ricomprendere nei progetti di ricupero, accampando scuse legate al non disporne in proprietà (la sua attuale è di Area), come se anche l’hangar non fosse di proprietà di altro Ente (la Regione). In realtà si ha paura che il Centro, che il Comune acquisirebbe con il corrispettivo di un euro simbolico, riprenda una sua vita di partecipazione democratica, che in certa misura da fastidio all’amministrazione, proprio perché contrasta con la sua visione di “democrazia sotto tutela”.
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Sono queste solo sintetiche annotazioni rispetto alla numerosità e complessità dei problemi che nel corso dei prossimi giorni contiamo di affrontare per quanto possiamo con in nostri mezzi.
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Note
(1) RIORDINO DELLA DISCIPLINA RIGUARDANTE GLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (Decreto Legislativo, 14 marzo 2013, n. 33)
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Capo III
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE CONCERNENTI L’USO DELLE RISORSE PUBBLICHE
Art. 29 – Obblighi di pubblicazione del bilancio, preventivo e consuntivo, e del Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, nonché dei dati concernenti il monitoraggio degli obiettivi
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi al bilancio di previsione e a quello consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilità e comprensibilità. (…)
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DIBATTITO. Ripensare la città e il suo ruolo. Ma le dichiarazioni programmatiche del Sindaco Zedda non aiutano.
municipio 19 ott16Zedda: dichiarazioni programmatiche, un’occasione persa
di Roberto Mirasola, su il manifesto sardo
E’ risaputo che Voltaire non sia stato propriamente un ammiratore del filosofo tedesco Gottfried Leibniz l’autore del “il migliore dei mondi possibili”, tanto che per confutarne le tesi, a suo parere troppo ottimistiche, scrisse il noto capolavoro Candide. Ecco, leggendo le dichiarazioni programmatiche del sindaco Massimo Zedda per il quinquennio 2016/2021 mi sono sentito un po’ Voltaire, ho anch’io provato stupore, perplessità di fronte a tanti buoni ma confusi intenti, non suffragati da nessuna analisi di fondo. Sta proprio in questo il limite delle prospettive politiche di questa giunta, un insieme di buoni intenti mancanti di un filo conduttore dal quale possa emergere un’idea di città.
Si parla, e tanto, di sviluppo economico sostenibile, di creare le condizioni per l’insediamento di imprese, di una crescita inclusiva che possa promuovere un’economia con alto tasso di occupazione, ma l’unico metodo che emerge dalla lettura è che la strada da seguire sia l’utilizzo dei vari fondi europei senza però indicare su cosa precisamente si debba puntare. Nessun accenno ad esempio al porto di Cagliari che invece può e deve essere un volano di sviluppo economico. Come più volte detto il porto di Cagliari va messo a sistema con l’economia locale in un’ottica di sinergia turistica e di sviluppo del sistema crocieristico con l’agroalimentare e la cultura. Non è chiaro, poi, se si vuole puntare sul piccolo commercio e rivalorizzare dunque il centro storico oppure sui grandi centri commerciali. Cosa si intende fare al riguardo?
Si parla di turismo ma l’unica strategia che si intende mettere in campo è quella di realizzare un infopoint nel nuovo terminal crociere. Si parla di promuovere Cagliari come location ideale per le produzioni cinematografiche dando seguito alla Film Commission Comunale, dimenticandosi che il Comune di Cagliari ad oggi non aderisce ancora alla Fondazione Sardegna Film Commission e dunque non entra nelle scelte strategiche. Al contrario servirebbe un atteggiamento attivo capace di attuare una vera e propria pianificazione. Puntare sui finanziamenti europei non è sufficiente se non si risolve ad esempio il dramma dei trasporti in Sardegna. Certo la competenza non è del Comune, ma sarebbe opportuno quantomeno porsi il problema.
E’ pensabile attrarre investimenti senza creare le condizioni necessarie? E’ pensabile sostenere l’imprenditoria con la sola previsione di ampliamento degli orari di apertura al pubblico degli Uffici? E del tessuto di cui hanno bisogno le imprese? E degli incubatori di impresa? Niente, silenzio assoluto.
Il capitolo iniziale è dedicato al ruolo della città metropolitana di Cagliari e, tra le altre cose, si dice che si deve garantire l’integrazione tra le diverse culture. Come farlo non è dato sapere, nelle 58 pagine non vi è nulla riguardo l’ immigrazione. Nessuna parola né su che modello si debba seguire per le politiche di immigrazione attiva né tantomeno su come si debba gestire la prima accoglienza, che a questo punto sarà inevitabilmente una continua emergenza. Solo che gli sbarchi ormai si protraggono da diversi anni e sarebbe anche ora di dare adeguate risposte. Probabilmente si intende proseguire sul comodo scarica barile delle competenze tra Prefettura, Amministrazione Comunale e Regione, dimenticando che il problema riguarda la città e che sempre di più crescono i malumori sociali. Sino a quando non si darà una risposta precisa alle esigenze dei quartieri periferici allora non potranno che aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti dell’altro, del diverso.
E’ grave dunque la totale assenza di una strategia su come si intenda procedere per la lotta alla povertà nei quartieri come Is Mirrionis e San Michele perché non può essere sufficiente un generico rimando alle concrete azioni di riqualificazione sociale dei quartieri. Quali sarebbero queste concrete azioni non è dato sapere.
Proseguendo nella lettura l’attenzione cade sul consumo del suolo zero e sulle critiche rivolte al passato incremento dell’espansione edilizia. Ci si chiede allora come si può coniugare tutto ciò con l’intervento edilizio sull’area di oltre 11 mila metri quadri tra la via Bacaredda e San Rocco con tanto di variante al PUC.
Non mancano infine le note curiose e divertenti. Come non sorridere alla lettura della necessità degli interventi sulle strade con la relativa messa in sicurezza delle reti sottostanti inadeguate a reggere le mutate condizioni meteorologiche? Come non pensare alla pavimentazione saltata in via Garibaldi all’accenno delle prime piogge?
Il Candido di Voltaire fu costretto a lasciare il suo paese e a girovagare per il mondo. Purtroppo anche da noi iniziano a essere tanti, troppi coloro che lasciano la nostra città perché non hanno una prospettiva di futuro, speriamo dunque che le nostre critiche servano a far riflettere e siano di buon auspicio a comprendere la drammaticità dei tempi attuali che devono essere necessariamente governati.
Roberto Mirasola
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IL DIBATTITO
Ripensare la città. Senza la partecipazione popolare non c’è presente e futuro accettabili

- Oltre i festival, per una nuova alfabetizzazione. Ottavio Olita, su il manifesto sardo
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No che fanno crescere

Le ragioni del NO a Monastir

Povera Patria sarda!

Caro Pigliaru, non fingere di non capire, col sì tradisci la Sardegna e affondi l’autonomia regionale

democraziaoggidi Andrea Pubusa, su Democraziaoggi.

s_sebastiano3(La Sardegna, se passa lo scasso Renzi, isolata e indifesa, sarà, come S. Sebastiano, esposta agli strali dei neocentralisti)

Un cattedratico, anche quando è in politica, dovrebbe sempre tendere al vero e, in nome di questa missione, lasciar perdere la propaganda spicciola. Pigliaru, invece, sembra dimenticare questo elementare dovere e si butta a capo fitto nella vulgata, secondo cui la deforma Renzi-Boschi-Verdini non depotenzia o, addirittura, rinforza le regioni speciali. Trae spunto da un editoriale di Michele Ainis, noto costituzionalista per il NO al referendum. Cosa ha scritto Ainis su Repubblica? Ha detto che la riforma Boschi trasformerà le cinque regioni a statuto speciale in una sorta di Regioni-Stato. “C’è – scrive Ainis – una norma, nascosta fra le disposizioni transitorie della riforma Boschi, che è più potente d`un cannone. Perché inventa la suprema fonte del diritto, superiore alla Costituzione stessa”.
(…) Il 9 ottobre 2015, ricorda Ainis, “il Senato approva l`emendamento 39.700, primo firmatario Karl Zeller, ovvero il presidente del Gruppo per le autonomie. Da qui il comma 13 dell`articolo 39, da qui la regola che vieta per tutti i secoli a venire di sforbiciare le competenze delle Regioni speciali, a meno che non siano loro stesse a decretarlo. Cambia infatti il procedimento di formazione degli statuti, dove per l`appunto s`elencano tali competenze: nel caso delle cinque Regioni ad autonomia differenziata, servirà una legge costituzionale adottata dallo Stato «sulla base di intese con le medesime Regioni»”.
E così, con la riforma Boschi per modificare, riformare i rapporti tra lo Stato e le regioni a statuto speciale, non basterà una semplice legge costituzionale, ma occorrerà una revisione costituzionale subordinata a un’intesa con le regioni a statuto speciale. Insomma, si tratta di una legge costituzionale rinforzata, da approvare previa intesa.
Cosa trae Pigliaru da questo editoriale? Esulta. E’ salva l’autonomia sarda! Anzi è potenziata! Ed ecco che gli si allunga il naso come Pinocchio perché sa che non è vero.
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Oggi mercoledì 26 ottobre 2016

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No comitato sardoNO sardo
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Qualcosa di sinistra

depliant per il NOGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131CHE SUCCEDE?
Se la prendono con D’Alema ora che dice qualcosa di sinistra.
Incontentabili. E Moretti che dice?
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I costi della politica, Renzi, il Pd e la fiera dell’ipocrisia.
di Francesco Casula
1.Renzi e il Pd stravolgono e devastano la Costituzione, cambiando ben 47 articoli. Per abbattere “i costi della politica” (il risparmio equivale al costo dell’aereo di Renzi stesso).
2. Senza toccare e intaccare la Costituzione – semplicemente con una legge ordinaria – i 5 stelle propongono di dimezzare gli stipendi dei parlamentari: risparmio quasi il doppio (non 40-45 milioni ma 80-85).
3. Cosa rispondono Renzi, il Pd e i voltagabbana alfaniani? Affossano la proposta.
Ma non volevano ridurre i costi della politica e i privilegi della casta?
FALSI E IPOCRITI

Nella rete con la lampada di Aladin

il fatto quotidiano loghettoPd, No compatto al taglio degli stipendi. “M5S demagoghi. Diminuiteveli voi”
Ma Bagnasco [CEI]: “Sarebbe buon segnale”
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Su Il fatto quotidiano.
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democraziaoggi Costi della politica: il M5S smaschera Renzi!
di Andrea Pubusa su Democraziaoggi
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Oggi martedì 25 ottobre 2016

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No comitato sardoNO sardo
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NO SARDEGNAdemocraziaoggiClima di pre-regime, il NO dei coraggiosi
Francesco Cocco su Democraziaoggi

Eletto il nuovo delegato regionale sardo della Federazione Italiana Settimanali Cattolici

Gaimpoalo Ateni FIGC Giampaolo Atzei eletto delegato regionale della Federazione Italiana Settimanali Cattolici
I direttori dei giornali diocesani della Sardegna si sono riuniti venerdì scorso a Oristano
Giampaolo Atzei, direttore di Sulcis Iglesiente Oggi, giornale della diocesi di Iglesias, è il nuovo delegato regionale della Fisc, la federazione italiana dei settimanali cattolici. Sono stati i direttori dei giornali diocesani della Sardegna a eleggerlo all’unanimità in occasione della riunione della delegazione regionale della Federazione, svoltasi venerdì pomeriggio a Oristano. Atzei succede a Marco Piras, ex direttore responsabile de L’Arborense e attualmente incaricato regionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Sarda. – segue –

LINGUA SARDA. BONAS NOAS DAE SA REGIONI

Sardegna-bomeluzo22Al via i corsi gratuiti di Lingua sarda
(RAS) L’Assessorato della Pubblica istruzione nell’ambito delle attività relative allo Sportello linguistico regionale, comunica che sono aperte le iscrizioni ai corsi gratuiti di lingua sarda.
- I corsi, uno per principianti assoluti e uno di livello elementare, saranno di 30 ore ciascuno e si terranno a Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari, in sedi ancora da definirsi, nel periodo novembre/dicembre 2016.
- Le iscrizioni sono aperte a tutti i residenti in Sardegna che non conoscano la lingua sarda (corso per principianti assoluti) o ne abbiano una conoscenza minima (corso di livello elementare).

cori lingua sarda RASGli interessati, dovranno far pervenire la domanda entro le ore 12 del 2 novembre 2016 esclusivamente tramite email all’indirizzo: pi.cultura.sarda@regione.sardegna
Per informazioni e/o chiarimenti è possibile contattare i seguenti recapiti telefonici:
- sede di Cagliari 070 6065067/070 6064948
- sede di Sassari 079 208 8567

Consulta i documenti
- Avviso [file.pdf].
- Modulo di iscrizione livello elementare [file.rtf]
- Modulo di iscrizione principianti [file.rtf]

Oggi Assemblea mese diritti umani 2016

mese diritti 2016- La pagina fb dell’evento.

Vivi Internet al Sicuro

GoogleAll’Università di Cagliari, oggi lunedì 24 ottobre dalle 15 alle 18 (nell’Aula magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura, in piazza d’Armi) e martedì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 (nell’Aula magna Capitini del Polo di Sa Duchessa) si svolgerà una delle cinque tappe nazionali del progetto “Vivi Internet al Sicuro”, promosso da Google, dalla Polizia di Stato, da Altroconsumo e dall’Accademia Italiana del Codice di Internet (IAIC).
(notizia completa e programma qui: http://unica.it/pub/7/show.jsp?id=33949&iso=-2&is=7)
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Carlo Smuraglia, presidente Anpi: perché bisogna votare NO

DifendiamoNO-NO-NOOO1Intervista a Smuraglia su Il Manifesto di domenica 23 ottobre.
Ha sentito Giorgio Napolitano? Solo la vittoria del Sì, ha detto, restituirebbe la dignità al parlamento.
«Se avessi detto io che il senato e la camera sono ridotti a uno straccio sarebbe insorta mezza Italia. Non credo proprio che si possa parlare così del parlamento, per quante critiche gli si possano fare – e noi gliele abbiamo fatte».
Smuraglia AnpiCarlo Smuraglia, 93 anni, professore, avvocato e partigiano, è il presidente nazionale dell’Anpi. Dopo giorni di attacchi da parte dei sostenitori della riforma costituzionale, per via della decisione dell’associazione di schierarsi per il No, ha recuperato un po’ di tranquillità uscendo vincitore dal confronto pubblico con Renzi alla festa dell’Unità di Bologna.
Diceva delle critiche a questo parlamento.
La Corte costituzionale l’ha pesantemente delegittimato. Nella sentenza sul Porcellum si diceva che le camere avrebbero potuto andare avanti, ma per il tempo strettamente necessario a fare una nuova legge elettorale. Non certo una riforma «epocale» della Costituzione.
Adesso pare che di leggi elettorali questo parlamento voglia farne ben due e Renzi dice di essere pronto a riscrivere l’Italicum. Le fa piacere?
Chiariamo agli italiani che nessuna nuova legge elettorale sarà fatta prima del referendum. Non ce n’è il tempo. Stiamo parlando solo di chiacchiere e promesse di poco valore. Ed è davvero strano che dopo oltre un anno di silenzio – tanto è passato da quando è stato approvato l’Italicum – improvvisamente, gli esponenti della maggioranza comincino ad agitarsi adesso. Dimostrando così proprio quello che vogliono negare: c’è un collegamento strettissimo tra Italicum e riforma costituzionale.
Crede a Renzi che vuole correggere la legge elettorale?
Non gli credo, è stato lui voler porre addirittura la fiducia. Penso che sia solo un tentativo di confondere gli elettori. Ai quali invece è bene spiegare che dovranno giudicare la riforma costituzionale anche tenendo presente che una legge elettorale in vigore adesso c’è. È l’Italicum, e ci preoccupa molto.
Ha visto il confronto Renzi-Zagrebelsky in tv?
Purtroppo no, ero in treno. Ne ho letto.
Che idea si è fatto?
Ce l’avevo già prima un’idea: in questi confronti le regole sono importantissime. Noi dell’Anpi, in vista del faccia a faccia di Bologna, che pure non era in tv, ci avevamo pensato per tempo. Non tutti sono abituati al linguaggio televisivo, bisogna che ognuno sia messo in condizione di esprimersi tranquillamente, non bisogna consentire a uno dei due di interrompere. Se Zagrebelsky fa un’osservazione di stretto diritto, Renzi non deve potergli rispondere sviando e parlando d’altro. Il confronto deve servire ai cittadini per capire, prima che a fare audience. – segue –

OGGI lunedì 24 ottobre 2016

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No comitato sardoNO sardo
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Oggi, lunedì 24 Ottobre, alle 17.30, con il tema ‘Parlamento e Procedimento legislativo’, proseguono le Letture della Costituzione, organizzate dall’ANPI di Cagliari presso l’Hostel Marina, Scalette S. Sepolcro. Ci riuniamo nella sala che sta al piano della Reception e che si affaccia sul cortile interno. – segue –