Monthly Archives: ottobre 2019

Che succede?

c3dem_banner_04FIBRILLAZIONI POLITICHE TRASVERSALI. UMBRIA AL VOTO
26 Ottobre 2019 by Forcesi | su C3dem.
Enrico Morando, leader della sinistra riformista, intervistato dal Manifesto: “No a Renzi. Restiamo nel Pd, se resta maggioritario”. Dario Franceschini, “La coalizione Pd-M5s adesso è strategica” (intervista a La Stampa). Paolo Mieli, “Le alleanze complicate” (Corriere della sera). Franco Monaco, “Fibrillazioni politiche trasversali” (Settimana news) e “Caro Delrio, adesso cosa ne pensi di Renzi?” (Il Fatto). Graziano Delrio, “Il Pd resisterà a Renzi” (intervista al Corriere). Claudio Tito, “Umbria, il confine del 6 per cento” – cioè Pd e M5s non devono perdere con un distacco maggiore…- (Repubblica). Alessandro Campi, “L’Umbria rossa in crisi, cresce la voglia di sicurezza” (Mattino). Stefano Folli, “Tutti gli ostacoli oltre la manovra” (Repubblica).
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I simboli hanno grande importanza. Aladinpensiero per la diffusione degli inni sardo e europeo

 Diffondiamo l’inno sardo Procurade de moderare.
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(Da poco tempo ufficiale per effetto dell’apposita legge* e del relativo decreto attuativo della Regione Autonoma della Sardegna**).europa_bandiera_europea
* CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XV LEGISLATURA – LEGGE REGIONALE 4 MAGGIO 2018, N. 14 “Inno ufficiale della Regione e integrazioni alla legge regionale 15 aprile 1999, n. 10 (Bandiera della Regione)”
** Decreto del Presidente della Regione n. 49 del 24 aprile 2019, concernente “Modalità di esecuzione e l’indicazione dello spartito musicale dell’inno ufficiale della Regione ai sensi dell’articolo 2, comma 2 della Legge Regionale 4 maggio 2018, n. 14”. Conferma e rettifica.
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 Diffondiamo l’inno europeo*** “Inno alla gioia”, di
Ludving van Beethoven
- Da aladinpensiero online del 5 febbraio 2013.
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*** https://europa.eu/european-union/about-eu/symbols/anthem_it
- Altre versioni dell’Inno.

Oggi domenica 27 ottobre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————-
Carbonia città di frontiera: condizione della massa operaia
27 Ottobre 2019
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Siamo al nono post su Carbonia delle origini. I precedenti interventi ogni domenica dal 1° settembre.

Priva la città di servizi di assistenza sociale, bisognosi di tutto gli operai, di conforto e vigilanza, di vera accoglienza da parte degli enti pubblici, che avrebbero dovuto esservi preposti, indifferente l’Azienda nei confronti anche delle decine […]
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Save the date – Punta de billete

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Oggi sabato 26 ottobre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————-
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Il “precariato” e il futuro delle società industriali
26 Ottobre 2019
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
Maurizio Ferrera trae ispirazione da uno dei quadri più noti del Novecento italiano (“Il Quarto Stato”, dipinto nel 1901 da Giuseppe Pellizza da Volpedo) per descrivere la “Grande Trasformazione”, come Karl Polanyi (studioso ungherese di storia, sociologia ed economia) ha chiamato, nel 1944, il rivolgimento economico, sociale e politico iniziato nella prima metà dell’Ottocento […]
——————Save the date – Punta de billete—————–
metano-11-nv19La pagina fb dell’evento.***** Su il manifesto sardo online.

Start up: se ne riparla.

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- La pagina fb dell’evento.
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Le imprese degli innovatori italiani
#ItalyFrontiers
Pitch, settori e business model delle Startup e PMI innovative iscritte alla sezione speciale del Registro Imprese.

Oggi venerdì 25 ottobre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————-
Per la Consulta un premio non si nega a nessuno, neanche ai mafiosi e ai terroristi non pentiti!
25 Ottobre 2019
A.P. su Democraziaoggi.
Dai, non dite che non siete d’accordo cone me! L’Italia è il paese di bengodi. Anche i mafiosi all’ergastolo potranno accedere ai permessi premio! E ure i terroristi. Fin qui nulla quaestio, no problem, nessuna obiezione. Ma c’è un però. Il premio possono averlo anche se non collaborano con la giustizia. Non manca tuttavia qualche […]
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Innovazione e Start up Cagliari e dintorni: storia di un fallimento con precisi responsabili. Seguiteci…

SEI ANNI FA. corona-e-zedd-sinnova Al via con il taglio del nastro SINNOVA 2013
Cagliari, 12 luglio 2013 Questa mattina alle 09:30 la presidente di Sardegna Ricerche Maria Paola Corona ha inaugurato SINNOVA 2013, il primo Salone dell’innovazione in Sardegna e ha firmato un importante protocollo d’intesa. (…)
Un momento particolarmente importante della giornata è stato quello della firma del protocollo di intesa “Start Up Cagliari”, iniziativa coordinata dal Comune di Cagliari e voluta da Sardegna Ricerche, CRS4, The Net Value, Camera di Commercio di Cagliari, Confindustria Sardegna Meridionale, Banco di Sardegna, Università di Cagliari, Sartec. L’iniziativa è aperta all’ingresso di altre organizzazioni pubbliche e private interessate a portare il proprio contributo. L’obiettivo del progetto è quello di rendere la città un luogo sempre più attraente per le startup locali o attratte da altre città dell’Italia e del mondo. Il progetto ha lo scopo di fornire alle startup una fonte d’informazione che consenta di essere aggiornati sugli incentivi offerti alle imprese che si localizzano a Cagliari, di inserire le offerte di lavoro, ma anche di fare da vetrina per le aziende che ricercano finanziamenti da investitori privati o semplicemente visibilità. (…)
OGGI
Start-up, la Sardegna è ultima in Italia: malissimo l’innovazione nel turismo
30 agosto 2019 In evidenza su Sardinia Post.
Sardegna terra dell’innovazione, non secondo i dati. L’Isola risulta all’ultimo posto in Italia per la presenza di start-up innovative in rapporto alla popolazione residente. Lo dicono i numeri delle Camere di commercio italiane elaborati dagli esperti di Sseo (Sardinian socio-economic observatory). L’analisi è aggiornata allo scorso giugno “quando risultava che le imprese sarde registrate ammontavano a 149 sulle 10.429 presenti (1,4% sul totale delle imprese registrate in Italia)”.

NATIVI MULTICULTURALI: cosa nascerà da questa generazione globale?

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di Fiorella Farinelli, su Rocca.

Teresa Lin, 24 anni, è una dei due consiglieri comunali di origine cinese della città di Prato. Racconta in un’intervista (1) di essere
nata a Firenze da genitori immigrati negli anni ’90, della cittadinanza italiana ottenuta dopo i 18 anni (rinunciando a quella cinese perché Pechino non prevede la doppia nazionalità), della sua duplice identità come di un «valore aggiunto» che l’ha spinta a laurearsi in Economia in un’università degli Stati Uniti.
Cina, Italia, Usa, dov’è la sua casa? «Il mio futuro ora lo vedo qui, in Italia». Quanti cambiamenti da quando, alle elementari, temeva di essere malvista perché «diversa». Ma le seconde generazioni hanno un’altra testa rispetto a quella dei genitori, e crescere insieme sui banchi di scuola sta cambiando anche i ragazzi italiani. [segue]

Supporto all’ITI Is Mirrionis ”Azioni innovative sperimentali: Enterprise Competition”

iti-is-m-enterprise-competitionOggi presso il TSE Sant’Eusebio, alle ore 19, “incontro aperto” promosso dal Comitato Casa di quartiere di Is Mirrionis per la promozione dell’azione dell’ITI Is Mirrionis ”Azioni innovative sperimentali: Enterprise Competition” . In particolare si discuterà dell’ipotesi di pertinenti “idee di impresa” che il Comitato intende supportare a vantaggio dei giovani del quartiere e della città [segnalazione del presidente del Comitato CdQ Ism, Terenzio Calledda].

Lavoro

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Ritorno all’antico.
di Ritanna Armeni, su Rocca.

Sappiamo, sappiamo bene, che il mondo del lavoro oggi è difficile, precario, soggetto a ricatti. Sappiamo che entrarci è spesso impossibile, che la disoccupazione è tanta e che quella giovanile in Italia è da record. Ma abbiamo anche pensato – cercando di illuderci un po’ – che ciò che del lavoro restava aveva le caratteristiche della modernità, era esente dai mali più gravi delle prime fasi dello sviluppo industriale, dagli anni cinquanta, ad esempio, quando lo sfruttamento, la mancanza di controlli e di regole costituivano lo stesso modo di essere del lavoro.
Pensavamo, per fare ancora qualche esempio, che le morti sul lavoro, che quegli anni erano tante, fossero conseguenza di un mancato sistema di controllo e di sicurezza che poi, negli anni successivi, era stato introdotto e avevano migliorato sensibilmente la situazione. Che il caporalato fosse una piaga delle campagne del sud, da combattere ed estirpare certo, ma che le vittime fossero gli immigrati, i braccianti che vengono dall’Africa per raccogliere arance e pomodori. Che non riguardasse certo i giovani del nord che sono acculturati e fanno mestieri moderni. Eravamo convinti, infine, che l’emigrazione italiana fosse finita, che i giovani del 2020, contrariamente ai loro bisnonni, non avessero bisogno di lasciare il loro paese per trovare lavoro.

Le notizie di questi giorni smentiscono queste idee e queste illusioni.
I morti sul lavoro. Sono aumentati, i dati degli ultimi dieci anni parlano di diciassette mila contando anche quelli che hanno perso la vita mentre andavano o torna- vano dal posto in cui erano impiegati. «Sono numeri di una strage», ha commentato il segretario della Cgil. Lo stesso Maurizio Landini ha fatto notare che oggi «si continua a morire come quaranta o cinquanta anni fa». L’ultima brutta notizia è giunta qualche giorno fa dall’Inail, nel 2019 sono già settecento le vittime del lavoro. E sono in aumento.
Il caporalato. Nonostante le leggi non si riesce a estirpare quello che alligna nel no- stro meridione dove il sistema di compravendita delle braccia a prezzi miserevoli in questi anni si è solo nascosto e raffinato. Non più e non solo nelle piazze del paese, ma attraverso agenzie e intermediari più feroci dei vecchi caporali che proteggono e coprono i datori di lavoro e impongono le stesse terribili condizioni ai lavoratori. La brutta novità è che il caporalato si è esteso anche ai moderni mestieri, quelli che fanno i giovani – italiani e immigrati – delle grandi città. Prendiamo i riders che con la bicicletta o lo scooter consegnano il cibo (ma non solo) a domicilio. Le condizioni di precarietà, i bassi salari, sono stati più volte denunciati e oggetto d’indagine della magistratura. I tentativi di porre un argine di legge a un lavoro privo di assicurazione infortuni e di qualunque tipo di garanzia ci sono stati e sono in gran parte falliti. Adesso si è scoperto che proprio in questo settore del lavoro moderno e a maggioranza giovanile vige un sistema di caporalato. È telematico, usa gli smartpho- ne e le app, agisce nelle ricche città del nord ma consiste nello stesso sistema di ricatto e di sfruttamento.
Anche in questo caso il lavoro è tornato all’antico.
C’è poi il fenomeno migratorio. Non quello che riempie le pagine dei giornali e le parole dei politici: gli sbarchi, i morti del mediterraneo, le tragedie del mare. Quelle ci sono e ogni giorno colpiscono le nostre coscienze. Più segrete e sotterranee in questi anni ci sono state le migrazioni dei giovani italiani in cerca di lavoro in altri paesi europei, dove i loro studi e le loro competenze possono diventare mestiere, professione, reddito e futuro.
Il fenomeno, iniziato in sordina e ritenuto all’inizio di élite – si parlava di «cervelli in fuga» –, è diventato via via più consistente. Questi giovani non hanno la valigia di cartone ma il trolley, sono già in grado di padroneggiare la lingua del paese che li ospiterà, e comunicheranno facilmente via skype con i loro cari ma, come i loro predecessori dei primi anni del ’900, abbandonano la loro famiglia, il loro paese per trovare un lavoro. L’alternativa, esattamente come per chi li ha preceduti, è la disoccupazione. Quali conclusioni trarre dalle situazioni che ho appena descritto? A me una pare evidente. La ristrutturazione mondiale del lavoro che è stata chiamata globalizzazione e l’ideologia liberista che l’ha accompagnata e che non ha trovato ostacoli neppure a sinistra, non solo hanno eliminato le regole costruite faticosamente dalle lotte dei lavoratori e i diritti acquisiti, ma hanno riportato l’orologio indietro al punto da rafforzare e far rinascere fenomeni che parevano scomparsi o in via di estinzione. La mancata risposta alla precarietà non ha solo creato un mondo del lavoro instabile e soggetto a ricatti ma ha fatto rinascere fenomeni che si pensava appartenessero a un mondo in via di estinzione: le morti sul lavoro, il caporalato, l’emigrazione.
«La storia non si ripete ma fa rima con se stessa» ha detto una scrittrice come Margaret Atwood che sulla possibilità di un ritorno indietro della condizione femminile ha scritto libri memorabili. Ecco la storia fa rima con se stessa anche quando guardiamo la condizione dei lavoratori. E non è una bella rima.

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Oggi giovedì 24 ottobre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————-
Autonomie regionali: legge quadro e intese per scongiurare sperequazioni
24 Ottobre 2019
Red su Democraziaoggi.
Nei mesi scorsi è scoppiata la polemica sull’autonomia differenziata. Le regioni più ricche sempre più ricche? Il Nord sempre più Nord e il Sud sempre più Sud? Questa era la preoccupazione. Il CoStat di Cagliari ha sempre detto che un NO, pur sacrosanto, non era sufficiente. Occorreva una proposta in positivo, che favorisse l’iniziativa di […]
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Newsletter

logo76Newsletter n. 166 del 22 OTTOBRE 2019

A SOSTEGNO DEL PAPA

Care Amiche ed Amici, [segue]

Oggi mercoledì 23 ottobre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni——————-
Appello a difesa della Repubblica parlamentare
23 Ottobre 2019
Red su Democraziaoggi.
Abbiamo sempre stimolato la riflessione sulle questioni costituzionali, diffondendo contributi e dando voce ad iniziative che non sempre condividiamo interamente. Riteniamo che questo compito risponda al nostro impegno di cittadini liberi. Con questa finalità pubblichiamo questo appello di Critica liberale, di cui condividiamo lo spirito, pur senza concordare con ogni singola proposizione. I nostri lettori […]
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Gli Editoriali di aladinpensiero online

logo76 Il nesso tra politica e religione
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GANDHI: NON POSSO CONCEPIRE LA VITA SENZA OCCUPARMI DI POLITICA
È possibile per un singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto e gettare le basi per la sua caduta o la sua rigenerazione sconfiggendo la forza fisica con la forza spirituale. Tucidide o Paolo, sopraffazione degli Dei o abbassamento di Dio. La nonviolenza alla prova della storia ebraica. Una teologia politica dal basso. Il magistero del Mahatma di Rocco Altieri su chiesadituttichiesadeipoveri. – Su Aladinpensiero online.
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