Monthly Archives: luglio 2020

Oggi lunedì 27 luglio 2020

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Al mare, davanti a Fisietto il pescivendolo
Lunedì 27 Luglio 2020
Amsicora su Democraziaoggi.
Dopo il covid tutto è più difficile. Metti che al mare l’edicola sia anche un bar. Tutti in fila, chi deve prendere un cornetto e cappuccino o caffè e bomba e chi – come me – è venuto per dei semplici giornali. Se hai tre davanti a te che fanno colazione abbondante, aspetti un’oretta […]
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Emergenza Istruzione/Formazione

c3dem_banner_04IL RAPPORTO ISTAT SULL’ISTRUZIONE E IL NODO UNIVERSITÀ
23 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
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In Italia, la percentuale di laureati è il 19,6% contro il 33,2% dell’Ue. Nel Mezzogiorno il 54% possiede almeno un diploma, contro il 65,7% nel Nord. Il 71,2% dei laureati nel Sud trova lavoro contro l’86,4% nel Nord; il divario è più ampio tra i giovani e raggiunge i 24,9 punti (Rapporto Istat: “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali“). Gianni Toniolo, “Un’occasione straordinaria per modificare l’università” (Sole 24 ore). Ernesto Galli Della Loggia, “Università, la svolta necessaria” (Corriere della sera). Daniele Checchi, Paolo Miccoli e Antonio Felice Uricchio, “Atenei italiani in crescita nei ranking, ma non basta” (lavoce.info); in crescita sì, ma molto indietro a livello mondiale ed europeo…

Oggi domenica 26 luglio 2020

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Carbonia. Le leghe e il Partito comunista danno carattere nuovo alla protesta
26 Luglio 2020
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Nuovo appuntamento domenicale con la storia di Carbonia. L’inizio il 1° settembre 2019.
Nel mese di agosto le denunce per la mancata distribuzione delle derrate alimentari alla città affamata si fecero di nuovo pressanti e già si annunciavano nuove agitazioni, quando i rappresentanti sindacali dei minatori furono raggiunti da una convocazione del Comando alleato, presso […]
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CRIMI BASITO. LA CABINA DI REGIA. PROPOSTE DI RIFORME. UN ALLARME
25 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi | su C3dem.

Oggi a Stampace Festa patronale di Sant’Anna

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FESTA PATRONALE S.ANNA 2020
Quest’anno, per le note disposizioni atte a prevenire il contagio e la diffusione del virus Covid19, i festeggiamenti per la Patrona saranno “limitati” alle celebrazioni liturgiche.
Questi gli orari: [segue]

Ottima iniziativa per aiutare i lavoratori e le imprese

Riceviamo dalla Diocesi di Ales-Terralba e volentieri pubblichiamo
250 MILA EURO ALLE AZIENDE IN CRISI PER LA PANDEMIA
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f310b862-150c-4ed3-a444-7da531012f04Duecentocinquantamila euro per aiutare le aziende del territorio messe in ginocchio a causa della pandemia. Un nuovo fondo, sotto l’egida di San Giuseppe Lavoratore, per sostenere l’economia locale come risposta immediata della Diocesi di Ales-Terralba di fronte alla richiesta di aiuto di tante piccole aziende e piccole attività operanti nel territorio: dietro quelle serrande rimaste abbassate per mesi ci sono i sacrifici di una vita, le storie di famiglie, gli stipendi mancati, i debiti in crescita e una sofferenza nuova con la quale occorre fare i conti. La richiesta del contributo (che potrà servire per il pagamento di fatture o altre spese urgenti per l’azienda) sarà valutata dal Comitato Tecnico (composto da presbiteri, laici e religiose) nominato dal vescovo Padre Roberto Carboni e sarà a fondo perduto.
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Oggi sabato 25 luglio 2020

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L’Italia di sotto e l’urgenza di un vero New Deal
25 Luglio 2020
Marco Revelli dal Il Manifesto
Pubblichiamo questo intervento di Marco Revelli apparso su Il Manifesto qualche settimana fa, perché ci indica la direzione in cui dovrebbe andare l’utilizzo dei cospicui fondi europei dopo l’accordo di Bruxelles.
Lavoro. C’è una parte di Paese che ha pagato in modo feroce il proprio prezzo al virus, e che […]
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c3dem_banner_04SARÀ LA STAGIONE DELLE VERE RIFORME? INTANTO LA CAMERA APPROVA L’ASSEGNO UNICO PER I FIGLI
23 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi | Su C3dem.

America, America

3fa4a51e-e665-46fb-8031-6afdfed6bc69 LAW AND ORDER AD OGNI COSTO
di Marino de Medici*

Ormai non c’è più dubbio. La disperata campagna per la rielezione del presidente Trump poggia sempre più su una strategia del passato, quella del “law and order”, e su messaggi volti ad incutere paura nell’elettorato. Il messaggio dominante è che i democratici permetteranno un’ondata di crimini nelle grandi città e con essa un conflitto razziale. “Il valore della vostra casa crollerà e gli indici dei crimini aumenteranno rapidamente”, ha affermato il presidente in un recente messaggio.
Ed ha aggiunto: “La gente ha lavorato per tutta una vita per entrare a far parte di una comunità ed ora teme che tutto andrà in rovina. Ma non succederà, finchè io sono qui (alla Casa Bianca)”.

Quel che Donald Trump non riesce ad afferrare è che l’America non vive più negli Anni Sessanta. Da allora è intervenuto un gigantesco ribaltamento delle problematiche razziali e della volontà di reazione da parte dei diversi strati sociali ed economici. Il tentativo di aizzare le animosità razziali fino allo scontro tra bianchi e americani di colore, afro-americani, asiatici ed hispanici, non può che fallire dinanzi alla crescente prospettiva di una nazione più diversa. Lo proverà a Novembre la contesa elettorale in quel settore socio-economico che fa capo alle grandi zone suburbane, sulle quali Trump fa conto in quanto contengono una massa di bianchi associata al partito repubblicano e al “culto” di Donald Trump, la cosiddetta base che nel disegno trumpiano dovrebbe garantirgli la rielezione. Le elezioni congressuali del 2018 hanno già dimostrato quanto un tale calcolo sia sballato.

I democratici hanno riconquistato la Camera dei Rappresentanti proprio in forza del voto delle aree suburbane ed in particolare dell’apporto femminile. I rilevamenti demoscopici presentano uno squarcio che è fortemente caratterizzato dall’opposizione anti-Trump delle donne suburbane. Il 66 per cento di esse ha condannato la presidenza Trump, con una percentuale in aumento a seguito della rescrudescenza dell’incontrollabile flagello del Covid-19. Il punto centrale, come segnalano gli analisti di sondaggi, è che le aree suburbane cambiano molto rapidamente con l’afflusso multirazziale e di elementi con maggiore educazione e crescenti redditi.

Altra storia invece è quella delle aree metropolitane dove grosse sacche sono afflitte dalla povertà, dai deficit educativi e da gravi deficienze della salute pubblica. Le inequità economiche segnano un profondo vallo tra la popolazione bianca e quella di colore. E’ innegabile che le proteste che sconvolgono un gran numero di centri urbani hanno radici non soltanto nella discriminazione razziale ma nella difficoltà di elevare le condizioni economiche, sociali e sanitarie delle classi più povere. Uno studio appena pubblicato dal National Equity Atlas, un compendio di dati relativi a centri metropolitani, mette l’accento su un riconoscimento fondamentale, che la crescita economica, da sola, non può eliminare le disparità razziali. Uno degli autori del compendio, il prof. Manuel Pastor della USC, insiste sulla necessità di promuovere l’equità razziale nelle politiche economiche nazionali. La trasformazione dell’economia nazionale riflette la crescita della diseguaglianza con l’ascesa dei redditi dei ricchi e il ristagno dei bassi salari che definiscono il settore dei servizi dove sono concentrati i lavoratori di colore. Le tensioni nelle grandi città sono fatalmente il risultato della nuova fase di recessione che vanifica gli sforzi volti a produrre una ripresa inclusiva. A farne le spese purtroppo sono prevalentemente gli afro-americani e i latinos. Le disparità che hanno alimentato le proteste in atto sono destinate ad ampliarsi anzichè a ridursi nei prossimi mesi.

I disordini in varie città, prima fra tutte Portland sulla costa dell’est, alimentano le continue minacce del presidente di “combattere i crescenti crimini” che egli attribuisce alla “sinistra radicale”. Da otto settimane, a Portland si registrano scontri tra dimostranti e un nucleo di agenti federali che secondo i portavoce dell’amministrazione sono incaricati di proteggere gli edifici federali. A Portland c’è soltanto un edificio federale al centro della città che non è stato preso di mira dai dimostranti. E c’e anche da tener conto che i dimostranti sono in gran parte bianchi. Il sindaco Ted Wheeler ha protestato contro la presenza di personale para-militare che ha arrestato parecchi giovani che chiedevano riforme per le forze di polizia. Wheeler è intervenuto in una dimostrazione di protesta ed è stato preso di mira da un fitto lancio di gas lacrimogeni dinanzi all’edificio della corte municipale.

Il presidente lo ha accusato insieme ad altri sindaci di aver “abdicato al suo dovere” di mantenere l’ordine in città. Trump ha continuato a gettare olio sul fuoco annunciando l’intenzione di schierare le forze dell’ordine in altre città, tra cui Chicago. Per tutta risposta, il sindaco di Chicago, la democratica Lori Lightfoot, ha dichiarato: “Il presidente cerca di sviare l’attenzione dalla sua disastrosa leadership per il Covid-19”. Wheeler e la Lightfoot non sono soli nel condannare lo spiegamento di agenti federali senza il coordinamento e l’autorizzazione dei dirigenti preposti all’ordine pubblico. La lettera inviata alla Casa Bianca da quindici sindaci di grandi città chiede che le unità federali vengano immediatamente ritirate. Gli agenti in questione appartengono al dipartimento di Homeland Security, un enorme apparato di sicurezza costituito dopo il 9/11. Da notare che negli Stati Uniti non esiste una forza di polizia federale ed è molto raro che agenti federali intervengano a dispetto delle autorità locali.

Tutto lascia pensare che il presidente continuerà a giocare la carta dell’emergenza come risposta al caos dovuto, a suo dire, alla debolezza dei sindaci democratici e peggio ancora alla presunta collusione con gli estremisti di sinistra. La prospettiva di scontri ancor più violenti va associata alla fermezza di sindaci come Lori Lightfoot che ha dichiarato: “In nessuna circostanza permetterò alle truppe di Trump di venire a Chicago per terrorizzare i nostri residenti”. La strategia presidenziale di incitare divisioni su basi razziali è parte integrante del pericoloso appello alla “law and order” e risponde anche, secondo vari osservatori, al disegno di seminare confusione attorno al risultato elettorale, in specie se Biden dovesse prevalere per pochi voti nel Collegio Elettorale. Occorre aggiungere che le città nel mirino delle misure anti-sommossa di Trump sono quelle con una forte presenza di afro-americani e quindi maggiormente predisposte a duri scontri. L’escalation che incombe sulla presente situazione di instabilità politica ed economica innescata dalla pandemia continuerà ad essere sospinta da un presidente che ha deciso di instaurare un precedente in materia di difesa federale dell’ordine pubblico, una mossa completamente in contrasto con la costituzione. In ultima analisi, l’imperativo che si pone all’America sana è di impedire ad un presidente spregiudicato ed autoritario di piegare la costituzione al suo volere, in questo ed altri casi.
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marino-de-medici-f*Marino de Medici

Le Cooperative Sociali affrontano la crisi

8f8d41e4-7857-4c67-8962-174ee68e941eVerbale di incontro
In data 17 luglio 2020 attraverso piattaforma digitale si sono incontrati FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTuCS, AGCI SOLIDARIETA’, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOPSOCIALI in qualità di parti firmatarie del CCNL Cooperative Sociali per le lavoratrici ed i lavoratori delle cooperative sociali ed imprese sociali che erogano servizi socio-sanitari, assistenziali educativi e di inserimento lavorativo ex lege 381/91. [segue]

Le imprese sociali creano lavoro buono

Il contributo dell’asvis-oghettoimprenditorialità sociale giovanile all’Agenda 2030
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Le imprese sociali potranno creare 600 milioni di posti di lavoro nei prossimi 15 anni e supportare le sfide dello sviluppo sostenibile, sostiene il World youth report di Un Desa, ma diversi ostacoli ne rallentano lo sviluppo. 16/7/20
Sul sito dell’ASviS.
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Oggi venerdì 24 luglio 2020

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avvenire-it_logoIstruzione e lavoro con i Fondi Ue. Il vero capitale su cui investire
Francesco Riccardi su Avvenire
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Quanti soldi! Che bella torta! Che bella festa!
24 Luglio 2020
Amsicora su Democraziaoggi.
Sarà che non mi sono mai piaciute le ammucchiate politiche, ma quest’aria di festa nazionale, generale per il finale della trattativa di Bruxelles non mi appassiona. Oh, sia ben chiaro Conte ha lavorato bene, chapeau!, ma vedo troppa gente sospetta che si frega le mani. Gli imprenditori, ad esempio, quelli veri e quelli finti, […]
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asvis-oghettoUna grande svolta in Europa, ma anche una grande sfida
Il Consiglio Ue ha sancito un progresso storico, rafforzando l’orientamento delle politiche verso la sostenibilità. Ma per usare bene i fondi del Next generation Eu l’Italia deve cambiare modo di disegnare le politiche.
di Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS
[segue]

Da Officine Italia

oi-logo-test-2-02In questa pagina troverai i tre documenti a cui abbiamo lavorato nelle scorse settimane:
una lettera aperta a tutte le realtà giovanili che vogliano far sentire la propria voce; una lettera al Presidente del Consiglio e al Governo per chiedere loro di ascoltarci e supportarci in un percorso collaborativo nei prossimi mesi e infine un documento di lavoro che ci permetterà, come rete, di identificare obiettivi e indicatori ben precisi sui quali chiedere l’impegno e l’azione delle istituzioni.
Scrivi all’indirizzo rete@officineitalia.org per contribuire.
Buona lettura!

Oggi giovedì 23 luglio 2020

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Arrivano i soldi, finiscono gli alibi
23 Luglio 2020 su Democraziaoggi.
Dopo l’intervento di ieri dell’autorevole economista Gianfranco Sabattini, proseguiamo la riflessione sull’accordo di Bruxelles con questo commento di Norma Rangeri su Il Manifesto.
Compromesso storico. Sulle spalle del sistema-paese (che non c’è) cade da domani la responsabilità di cambiare profondamente la società italiana. Pur con le insidie contingenti (il freno al finanziamento che […]
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c3dem_banner_04Che succede?
“ARRIVANO I SOLDI, FINISCONO GLI ALIBI”
22 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi | Su C3dem.
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Che succede a Sarroch? Interviene Legambiente Sardegna

b581ecd6-2ac4-47d7-854e-8f9cd4a09144Cagliari, 22 luglio 2020 COMUNICATO STAMPA
Legambiente: confronto con la Sarlux
Una delegazione di Legambiente Sardegna ha avuto un incontro con la Direzione della Sarlux, richiesto dalla associazione, a seguito delle ripetute segnalazioni dei cittadini nei giorni scorsi, in merito alle fiamme alte dalle torce, la intensa fumosità e l’odore acre che ha creato allarme nella popolazione, accentuato dalla carenza di informazione. [segue]

Che succede? Che fare?

avvenire-it_logoAccordo di svolta per l’Italia ed Europa.
Molto da fare e da ricordare.
Leonardo Becchetti su Avvenire.it
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sbilanciamoci
L’Europa scopre la politica fiscale
Matteo Lucchese e Mario Pianta
Sbilanciamoci, 22 Luglio 2020 | Sezione: Editoriale, Europa.
All’alba del 21 luglio l’accordo tra i leader europei ha segnato l’avvio di una politica fiscale europea con il piano ‘Next Generation Europe’ per uscire dalla crisi della pandemia. La partita politica si sposta ora sulle modalità di realizzazione e sul piano per la ripresa dell’Italia.
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c3dem_banner_04
IL VOLTO NUOVO DELL’UNIONE EUROPEA. LA CREDIBILITÀ ITALIANA ORA IN GIOCO
21 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi su C3dem.
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EUROPA: FAMIGLIE POLITICHE DIVISE. ITALIA: IL PANTANO DECISIONALE
20 Luglio 2020 by Giampiero Forcesi su C3dem.
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Oggi mercoledì 22 luglio 2020

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Recovery Fund e il rilancio del disegno europeo
22 Luglio 2020
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
La crisi sanitaria che ha investito l’economia mondiale all’inizio di quest’anno avrà sui Paesi colpiti dalla pandemia effetti ben più gravi di quelli che essi hanno patito a seguito della Grande Recessione del 2007-2008. Le stime più ottimistiche per l’Italia, secondo il Fondo Monetario internazionale, “prevedono per il 2020 – afferma Francesco Saraceno in ‘L’economia europea tra lockdown e Fondo per la ripresa’ (Il Mulino, n. 3/2020) – una contrazione del PIL del 9,2%, a fronte di un calo del 2009 che era stato del 5,3%”.[…]
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com-rwmCOMITATO RICONVERSIONE RWM – IGLESIAS
“Crisi Rwm”
Il Comitato Riconversione Rwm prende atto con preoccupazione di quanto comunicato dalla direzione aziendale Rwm relativamente all’impossibilità di mantenere gli attuali (ridotti) livelli occupativi dello stabilimento di Domusnovas-Iglesias.
Si tratta di 80 posti di lavoro già persi e di altri 90 a rischio, ancorché provvisoriamente affidati alla cassa integrazione, in un territorio che, da tempo ridotto al lumicino, ha visto affievolirsi ulteriormente le proprie speranze di salvezza in questo tempo di epidemia. [segue]