Oggi venerdì 15 novembre 2019

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———————Opinioni,Commenti e Riflessioni———————
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Intervista a Massimo Villone. Taglio dei parlamentari, legge elettorale, autonomia differenziata sotto la lente di un costituzionalista irriverente
15 Novembre 2019
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Massimo Villone, autorevole costituzionalista e presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale, è venuto ieri a Cagliari, su invito di CoStat-ANPI e Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”, per tenere una conferenza sull’attualità istituzionale. Ne ho approfittato per intervistarlo. Ecco il risultato.
- Caro Massimo, sul taglio dei parlamentari i meno giovani ricordano che l’idea […]
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Riflessioni quasi notturne.
ape-innovativaIl professor Massimo Villone parla semplice e chiaro, anche quando le cose sono complicate. E riesce a comunicare egregiamente grazie alla sua schietta napolinità, che mostra un viso rassicurante perfino sorridente anche quando dice cose tremende. E sarebbe? Beh, ci ha detto che chi detiene il potere vero in Italia ha già deciso che il Nord e il Centro (protagoniste le Regioni Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) devono mollare il Sud per congiungersi alle regioni forti dell’Europa. Se fossero andati in porto gli accordi stipulati alla fine della scorsa legislatura dal sottosegretario Pd Bressa del Governo Pd Gentiloni con le tre nominate Regioni, si sarebbe certificata una vera e propria secessione a vantaggio del Nord contro il Sud, con una iniqua distribuzione di risorse a favore del Nord, in certa parte sottratte al Sud, anche quando prodotte al Sud (lampante l’esempio delle Imprese che producono al Sud che fiscalmente hanno sede al Nord). Il colpaccio stava riuscendo perché il successivo Governo giallo-verde si muoveva in continuità con il ministro leghista, Erika Stefani, perfettamente schierata con Zaia. Il cambio di governo poteva segnare lo stop di questa vicenda, ma l’attuale ministro Pd Francesco Boccia, sembra incapace di arginare questa deriva. E perché? Perché queste decisioni sono già state prese altrove. I processi sono stati rallentati, ma tutto va in una direzione che appare inesorabile. Che fare? Che fare soprattutto in Sardegna per la Sardegna? Dice Villone: “cari sardi avete ragione a difendere la vostra autonomia speciale, ma non illudetevi, dovete scegliere da che parte stare. Posto che l’isolamento comunque vi danneggerebbe, dovete scegliere se inseguire il Nord o fare alleanze con il resto del Sud. Ma sappiate che il Nord non vi vuole e che non vi resta che stare con il Sud. Cioè stare con i poveri contro i ricchi”. Che facciamo allora noi sardi? Intanto approfondiamo l’analisi e poi cerchiamo di ragionarci sopra e cerchiamo strade politiche percorribili con qualche possibilità di successo. Ma, ci chiediamo anche: noi sardi chi? Chi siamo? La maggioranza dei sardi come la pensa, se pure pensa. Quanti eravamo oggi riuniti siamo solo noi o rappresentiamo molti altri. E quanti? Siamo solo “profeti disarmati”? Come dice Villone ognuno faccia la sua parte. E noi del CoStat la faremo. Ci può bastare forse per non ripiegare nel privato e invece continuare con più vigore e convinzione una battaglia politica.


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