Oggi il giorno delle sarde sardine

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- La pagina fb dell’evento di Cagliari. – La pagina fb delle Sarde-Sardine in Movimento.
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Sardine, un bel movimento, un sasso nello stagno
di Andrea Pubusa, su Nuovo Cammino, quindicinale della Diocesi di Ales-Terralba.
[segue]

Sono un amante delle sardine, che al tempo loro, arrostisco frequentemente al mare o in paese, solo il loro profumo inteso è un bel piacere; dunque anche per questo ho accolto con piacere l’irrompere sulla scena politica di questo movimento. Il nome evoca in me momenti indimenticabili e desiderabili. Ma questa mobilitazione cos’è? Certo, si può dire che è l’ennesima manifestazione di energie che esistono nella società e che evidentemente non trovano altro modo per palesarsi. Almeno nelle linee generali non è difficile capire. C’è nella società una preoccupazione profonda e al tempo stesso un deficit di rappresentanza. L’esigenza democratica anzitutto non trova adeguata risposta politica. Il M5S, che aveva acceso le speranze e catalizzato la voglia di cambiamento, ha finito, per le tante ragioni che sappiamo, per spegnere ogni aspettativa con l’alleanza con la Lega. Troppo rozzo Salvini, troppo banalmente antimigranti, troppo stupidamente securitario per non determinare un distacco di molti democratici dai pentastellati. Certo questi hanno ancora consensi, ma hanno acuito, coi loro errori, con il loro rientro nei ranghi, l’esigenza di una risposta irriverente e radicalmente democratica allo stato delle cose consegnatoci dai governi di centrosinistra-centro e ora al Conte – 1.
E il governo attuale? L’alleanza fra i gialli e i bianchi (non rossi e neanche rosa) del PD? Poca cosa per soddisfare non dico i sogni ma le speranze anche solo di buon funzionamento delle istituzioni. Non ha dato fastidio anche a voi che uno dei primi obiettivi del nuovo governo sia stato individuato nella modifica della Costituzione? Non vi pare che il fatto che tutti pensino per prima cosa di cambiarla sia un modo potente per svilirla, per farle perdere quel carattere di sacralità che una Carta deve avere? Non son fra quelli che additano gli States come modello di democrazia, ma come non ammirare la loro fedeltà alla Costituzione, che esiste da più di due secoli, ed è stata solo aggiornata con integrazioni (i mitici emendamenti) volte ad adeguare sopratutto le libertà all’evolversi dei tempi? Qui no, tutti vogliono cambiare o questo o quello e occupano tempo ed energie per questo, sottraendole all’impegno per attuarla. Sì perché nella Costituzione c’è il programma non per uno ma per tanti governi! C’è un indirizzo potente e chiaro di sviluppo civile e democratico. A partire dal lavoro, a seguire con gli interventi per creare uguaglianza, alla soddisfazione di diritti fondamentali come sanità e scuola. C’è un campo sterminato di impegno e mobilitazione dove certo le sardine avrebbero potuto e potrebbero trovare un terreno di applicazione e mobilitazione.
Ora le sardine, coi loro slogans, richiamano a tutto questo, una spinta ad una democrazia che si dispiega continuamente e pienamente, una lotta ferma ad ogni forma di autoritarismo, un rilancio dei temi dell’uguaglianza e dei diritti. Come possiamo non guardare con simpatia, anzi unirci ad un movimento come questo? Sì, diciamocelo, siamo sardine anche noi. Siamo anche noi con queste belle piazze. Ma occorre lo sbocco politico, senza questo, i movimenti pian piano avvizziscono o cambiano o muoiono. Ma sullo sbocco politico l’orizzonte non è roseo. Conte-Zingaretti, Di Maio e …Renzi non sono rassicuranti. Un motivo in più per impegnarci a fondo. Benvenute sardine!
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Dalla pagina fb ufficiale dell’evento. “Usciamo dalla rete: Cagliari si sLega
Non è la paura di un pericolo imminente che ci porta in piazza a stare stretti come sardine. È la necessità di ritrovarci per riconoscerci nei valori della pace, dell’ambiente, dell’accoglienza, della solidarietà, dei diritti, della libertà e della giustizia sociale.
Contro la politica urlata che alimenta odio, divisione, sfiducia e astensione. In un mondo in cui gli interessi della conservazione delle rendite di posizione hanno narcotizzato la nostra vitalità, la nostra voglia di indignarci e impegnarci, vogliamo ricostruire fiducia e rivendicare il senso stesso del fare politica come servizio a partire dalla partecipazione di ognuno di noi come persone, senza bandiere, a prescindere dall’appartenenza a partiti e associazioni.
Usciamo dalla rete! Ci vediamo in Piazza Garibaldi, sabato 7 dicembre alle 19:00 con tante sardine con cui colorare la marea nera che attraversa l’Italia e la Sardegna perché:
1. I NUMERI valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esistiamo;
2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, BELLEZZA, non violenza, creatività e ascolto;
3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le EMOZIONI vanno allineate al pensiero critico;
4. Le PERSONE vengono prima degli account social. Perché? Perché sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare;
5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella PARTECIPAZIONE;
6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo INCLUSIVI;
7. Non siamo soli ma parte di RELAZIONI UMANE. Mettiamoci in rete;
8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo EMPATICI;
9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli
occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario;
10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono SPERANZA e CORAGGIO
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“Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.” A. Gramsci, 1919″. https://www.facebook.com/events/739315083217964/

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