Emergenza coronavirus e oltre. Il contributo degli intellettuali sull’ala del pensiero: Reddito di Cittadinanza universale?

mondo-bluNell’emergenza e oltre.
In televisione si susseguono i bollettini di guerra. I contagi aumentano, i morti aumentano, purtroppo. Meno male che aumentano anche le guarigioni. Giusto tenersi informati, ma dobbiamo dedicare più tempo a come affrontare la situazione oltre le priorità dell’emergenza. Parliamo della fase di “contenimento” del virus, quando ci dovremo considerare tutti dentro un grande ospedale da campo. I contagi aumentano? È inevitabile, ma facciamo le distinzioni tra malati conclamati in diversi stadi, portatori asintomatici, guariti e ovviamente sani. Per ogni “categoria” occorrono interventi diversi, che comportano trasformazioni piccole, grandi e imponenti dell’economia. Per esempio è necessario dedicare alberghi per la convalescenza dei dimessi dagli ospedali che non possono rientrare nelle case di famiglia. Requisire gli alberghi? Meglio dire: accordarsi con i proprietari per un uso temporaneo (chissà quanto) delle strutture a scopo sanitario. Una certa parte dell’economia dovrebbe riorganizzarsi proprio in questo settore. Lo ripetiamo: è solo un esempio per dire che occorre far convergere il pensiero dei diversi esperti, di tutte le discipline, sulle tematiche del “che pensare, che dire, che fare?”, oggi e domani. Ovviamente tutti, esperti o meno, ci dobbiamo mobilitare. Nel rispetto delle diverse competenze. In questo contesto facciamo anche noi la nostra parte. Come il colibrì che getta poche gocce d’acqua dal suo becco sullo spaventoso incendio della foresta! Così abbiamo scritto venerdì 27 parlando della fase cd di “mantenimento”, pur sempre emergenziale; nell’emergenza e oltre si situa la questione dell’economia, prima di tutto per quanto attiene alla salvaguardia dei ceti più vulnerabili, la cui numerosità tende a dilatarsi in relazione al (necessario) perdurare delle restrizioni («lockdown»). Il Reddito di Cittadinanza (o come lo vogliamo diversamente chiamare) costituisce per noi una convincente risposta. Ne abbiamo sempre parlato e crediamo sia cosa buona (e speriamo utile) inserirci nel dibattito anche riprendendo (e aggiornando) precedenti elaborazioni. Seguiteci e intervenite!
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Il Movimento Cinque Stelle propone l’estensione del «reddito di cittadinanza»
reddito-di-quarantena-il-manifestoLa campagna “Reddito di quarantena”
di Roberto Ciccarelli
su il manifesto, EDIZIONE del 28.03.2020, PUBBLICATO il 27.3.2020, AGGIORNATO 28.3.2020, 12:01.
La campagna per il reddito di quarantena e la riforma in senso universale e incondizionato del cosiddetto «reddito di cittadinanza» ha prodotto un primo risultato. Il Movimento Cinque Stelle ha aperto a questa opzione sostenuta da migliaia di persone in Italia con petizioni e campagne sui social network. «Questa misura sta salvando milioni di persone in questo momento, se non ci fosse oggi avremmo 3-4 milioni di persone ancora più in difficoltà. Dobbiamo estenderlo a tutte le persone che in questo momento non hanno un reddito perché hanno perso il lavoro o perchè non possono lavorare a causa delle restrizioni» ha detto ieri Vito Crimi.
«Se, a causa di questa crisi improvvisa, ci sarà l’esigenza di allargare le maglie dei requisiti, daremo una mano ad altri milioni di italiani» hanno dichiarato i portavoce dei Cinque Stelle alla Commissione Bilancio alla Camera.
Analoga apertura si è registrata oggi dal Pd. «Bisogna agire subito, è a rischio la tenuta democratica. Il reddito di cittadinanza va esteso» ha detto il ministro per il sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano – Volevamo migliorarlo già prima del coronavirus, adesso diventa indispensabile. Rivedendo i vincoli patrimoniali, chi ha una casa familiare o dei risparmi in banca che non vuole intaccare oggi non può accedervi. Rafforzando il sostegno alle famiglie numerose. Rendendolo compatibile con il lavoro, per integrare il reddito se necessario».
Con il passare dei giorni, man mano che il «lockdown» dell’intero paese si fa più stretto prolungato, la tensione sta crescendo anche tra chi non rientra nel pur ampio ventaglio dei soggetti a cui è rivolta la cassa integrazione o il bonus dei 600 euro alle partite Iva (sarà ampliato nel decreto di aprile). A Palermo, giovedì, in un ipermercato Lidl, alcune persone hanno cercato di non pagare la spesa sostenendo di non avere denaro. Secondo la Cgil un posto di lavoro su tre nell’agricoltura, nell’edilizia e nel settore terziario a Palermo è sommerso, irregolare, in nero o precario. Queste persone, e non solo al Sud, sono travolte dalla crisi del coronavirus.
L’estensione del «reddito» è stata chiesta ieri dai sindaci siciliani (Anci), ma solo con uno stanziamento di risorse temporanee e di emergenza. Per l’Anci Puglia «è indispensabile introdurre con urgenza una o più misure generali che sostengano i soggetti esclusi e prevedere per i prossimi mesi lo stanziamento di risorse aggiuntive in favore dei comuni».
Nella direzione di una rimodulazione del reddito vanno anche i ragionamenti del Forum Disuguaglianze Diversità.
«È necessario ampliare la platea del reddito di cittadinanza aumentando i criteri Isee, ridurre ed eliminare obblighi e condizioni – sostiene Sandro Gobetti del Basic Income Network che ha lanciato una petizione sottoscritta da migliaia di persone – Bisogna andare verso un reddito di base per assicurare ora e per sempre una sicurezza minima a milioni di persone». Nella stessa prospettiva si muove la campagna sul «reddito di quarantena» a cui hanno aderito centinaia di associazioni, tra cui la Rete dei Numeri Pari. «I Cinque Stelle hanno la golden share del governo. Se vogliono estendere il reddito ora, lo facciano in maniera universale e basandolo sugli individui, non più sulle famiglie. E si dovrebbe ragionare sull’accesso gratuito ai servizi per chi è sotto la soglia di povertà» sostiene Luca Dall’Agnol (Adl Cobas).
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Intervento di Tonino Dessì, su fb, a partire dalla notizia sui fatti di Palermo.
Sono abbastanza propenso a dar credito alla posizione di Leoluca Orlando, al momento.
Ieri sera il video di un limitato episodio individuale verificatosi a Palermo era diventato virale tanto in profili di leghisti e di neri, quanto in profili di sovranisti e di rossobruni.
Poi oggi non è mancato qualche diligente superstite di una sinistra “radical-pensosa” a rilanciare la posta (purtroppo in quelle già esigue fila sembrano rimasti anche diversi tonti).
Realisticamente è dubitabile che anche negli strati più disagiati, da febbraio a oggi, cioè in un mese, si sia verificato un peggioramento di condizioni che erano già di povertà o di indigenza (chiamarla crisi di liquidità mi parrebbe per queste persone un’espressione assolutamente inappropriata).
Nè siamo a una rarefazione e a un contingentamento delle scorte di beni di prima necessità.
Però sarebbe anche poco responsabile sottovalutare il segnale.
Le restrizioni, anche quelle dei movimenti di persone e di cose, unitamente ai più accentuati controlli amministrativi, colpiscono duramente le economie marginali e di sussistenza, comprese le molte ai limiti e oltre i limiti della legalità.
Non è detto nemmeno che l’elicopter money farà arrivare gran che, a certi livelli, se non spiccioli, briciole.
Nel lungo periodo si, la situazione potrebbe porsi prima in termini di ordine pubblico, poi di scontro sociale.
Ma non dovrebbero farsi illusioni i cultori di prospettive di rivolta: il destino sarebbe segnato a sfavore dei soliti, che si troverebbero schiacciati fra gli organizzatori di agitazioni politiche oppositive e una maggioranza di persone furiosamente determinata a difendere la propria condizione di relativo ancorchè diversificato vantaggio, a costo di sostenere ogni repressione.
Fra le misure immediate e di carattere straordinario sarà bene che chi governa metta a regime ogni forma di sostegno ai più poveri, riformulando il reddito di cittadinanza in reddito di esistenza e universalizzandolo incondizionatamente il più possibile.
Nel frattempo i canali di intervento di emergenza sono da individuarsi nei Comuni, i quali vanno messi nelle condizioni finanziarie e organizzative per venire incontro capillarmente alle situazioni che meglio di altre istituzioni sono in grado di valutare e di gestire.
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Commenti del direttore (sui post di Tonino Dessì e di Gianluca Medas)
Sono d’accordo con la proposta di ampliare la platea del reddito di cittadinanza (rendendolo universale) e sulla necessità di rafforzare la capacità di intervento sociale dei Comuni. Sul RdC ho visto che il dibattito sta crescendo e stanno emergendo indirizzi coerenti con quanto sostieni (M5S e Pd). In argomento mi sembra pertinente un post del mio amico Gianluca Medas e la mia risposta. Per quanto possiamo impegniamoci nel dibattito perché siano assunte misure con l’indispensabile urgenza. Riprendo il tuo post e materiali correlati su Aladinpensiero online.
CHI PENSA AGLI ULTIMI ?
Scrive Gianluca Medas:
C’è una categoria di persone seriamente a rischio di cui nessuno ha ancora parlato, queste non hanno codice ateco, non hanno partita iva, non hanno busta paga, non hanno pensione, sono quelli del lavoro nero, quelli che per necessità, o per scelta, vengono pagati a giornata, donne di servizio, contadini a giornata ecc ecc, e adesso, tappati nello loro case coattamente, rischiano di morire affamati. Sono persone dalle economie fragili che andrebbero monitorate per essere aiutate immediatamente, prima che diventino una nuova emergenza. Prima o poi il bisogno li costringerà ad uscire di casa ..e che succede se l’emergenza continuerà? Non dimentichiamoci di loro.
Commenta Franco Meloni:
Lo stato della nostra economia e la nostra organizzazione sociale sono in grado di intervenire in tutte le situazioni da te segnalate. Subito attraverso i servizi sociali dei Comuni, collegati con le Associazioni di volontariato (Caritas in primis) peraltro sostenute da ingenti contributi pubblici e privati. Le provviste alimentari di cui disponiamo sono allo stato perfino esagerate (nel proseguo occorre vedere come si mettono le cose). Dobbiamo porci il problema del mantenimento dei senza reddito. Nell’immediato la soluzione emergenziale c’è. Nei tempi brevi e medi occorre introdurre un reddito di cittadinanza per tutti [dividendo sociale, come lo chiama il prof. Gianfranco Sabattini (https://www.facebook.com/GianfrancoSabattini/)]. Ovviamente se ne sta parlando. Da molto. Il M5Stelle ha il merito di aver portato la questione all’attenzione e di aver introdotto il RdC in riforma (migliorativa) dell’esistente RIS-Reddito di inclusione sociale, ma ne ha fatto soprattutto una sua bandiera, evitando il confronto teso al miglioramento della provvidenza introdotta. L’opposizione Lega, FI e Forza Italia, a cui si è unito Renzi, per ignoranza e mala fede hanno attaccato il provvedimento RdC (peraltro presente in forme diverse in tutti i paesi europei esclusa la Grecia). In materia, pensando al futuro prossimo, posto un intervento pertinente e condivisibile del presidente dell’INPS: https://www.money.it/reddito-cittadinanza-tutti-proposta-Presidente-INPS?fbclid=IwAR3vEwHzOzhPadqPSC3iJZz8aUXstyn1jd2NzqdQM0CI5A-rQof1G1EMzW0. Ovviamente le persone fragili non si mettono in fila negli uffici delle assistenti sociali comunali (oggi non è neppure permesso). Devono essere i servizi sociali e le associazioni di volontariato, con l’ausilio di qualsiasi persona di buona volontà a rintracciarle per intervenire. Nel lungo periodo, come diceva il grande economista J.M. Keynes “siamo tutti morti”. Saludos a totus e teniamo alti il dibattito e la nostra capacità di indignarci e di impegnarci.
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2 Responses to Emergenza coronavirus e oltre. Il contributo degli intellettuali sull’ala del pensiero: Reddito di Cittadinanza universale?

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  2. […] del Comune di Cagliari. Il Sindaco in conclusione fa un appello importante che noi sottoscriviamo, rimarcando come coincida con quanto da tempo sosteniamo. Lasciamo perdere le polemiche che lo stesso Sindaco nonostante le buone intenzioni espresse non […]

Rispondi a Oggi domenica 29 marzo 2020 | Aladin Pensiero Annulla risposta

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