Il Sindaco scordato

Signor Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, il 25 aprile 2020 lei si è colpevolmente scordato di aver giurato fedeltà alla Costituzione antifascista della Repubblica Italiana.
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Cagliari, 25 aprile 2020. Nella foto (Archivio Anpi) la delegazione del Comitato 25 aprile che depone una corona di fiori nel monumento ai Caduti, per ricordare coloro che pagarono con il sacrificio della vita la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La delegazione era formata da Carlo Boi, Antonello Murgia, Franco Boi e Carlo Dore. Assenti il Sindaco di Cagliari e gli altri rappresentanti istituzionali.
Il 25 aprile e i sindaci disertori
26 Aprile 2020, il manifesto sardo
di Roberto Loddo.
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Il sindaco della Città di Cagliari, Città medaglia d’oro al valor militare, disertando la Festa della Liberazione ha deciso di fare un grosso favore ai fascisti e a tutti coloro che utilizzano l’intolleranza come strumento di relazione politica.

Gli ex sindaci di destra a Cagliari hanno sempre partecipato alla deposizione della corona d’alloro al Parco delle rimembranze, compresi i sindaci che provenivano dall’ex MSI, non perché fossero controcorrente, ma perché non hanno mai avuto paura della memoria dei protagonisti della lotta partigiana e perché erano consapevoli che il fascismo non avrebbe più avuto un futuro nel Paese come nelle città da loro governate.

Dietro le parole dei sindaci che disertano le celebrazioni con la scusa dell’emergenza pandemia e che considerano la vittoria della resistenza partigiana un momento divisivo, si celano le pericolose caratteristiche del neofascismo italiano. Chi decide di legittimare queste posizioni sta consapevolmente infangando le istituzioni che rappresenta e i suoi cittadini.

Non ci può essere nessuna equiparazione tra i caduti della resistenza e i caduti della repubblica di Salò e dei peggiori criminali nazi-fascisti. Non ci può essere nessuna equiparazione, anche se tra gli iscritti e i simpatizzanti del partito del sindaco c’è ancora chi festeggia il compleanno di Mussolini e la marcia su Roma.

Perché le persone che hanno combattuto durante la Resistenza sono le stesse che hanno partecipato all’Assemblea Costituente, scritto la Costituzione e costruito una Repubblica basata sui principi della democrazia e dell’antifascismo.

Non c’è spazio nella Costituzione per le ideologie della violenza e della sopraffazione. E un sindaco che decide di disertare il 25 aprile non sta dando e voce a idee rispettabili e differenti dalle nostre.

Disertare il 25 aprile significa legittimare soggetti politici che hanno l’interesse a governare cancellando la memoria insieme ai gruppi di picchiatori organizzati che contaminano le nostre città. E ora, grazie a questi sindaci disertori, i criminali neri potranno contare su nuovi alleati
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Nella foto (Andrea Meloni, Archivio Cittàquartiere) un gruppo di giovani londinesi ospiti dell’associazione Spaziando (responsabili Julga Puddu e Emilio Cadelano) e dell’Istituto Azuni (docente Rosellina Girau) in visita al Municipio di Cagliari (Sindaco Mariano Delogu) – Settembre 1997. Alle spalle dei ragazzi la lapide che nell’aula del Consiglio Comunale ricorda la concessione alla Città di Cagliari della medaglia d’oro al valor militare da parte del Presidente della Repubblica Italiana. Di seguito la motivazione riportata nella stessa lapide.
“Capoluogo dell’isola nobile e generosa, scolta invitta d’Italia al centro del Mediterraneo, sopportò per anni, con l’indomita fierezza della sua gente, lunghe, terrificanti ed assillanti distruzioni di guerra recate dall’intensa offesa aerea. Fiera del suo destino, accolse con fierezza ogni prova dolorosa. Dilaniata, stroncata e ferita a morte non smentì mai le sue alte civiche virtù e la fama gloriosa acquistata nei secoli dal suo popolo eroico, sublime in ogni sacrificio per l’onore della Patria. Sardegna, guerra 1940 – 43”.
(Motivazione Medaglia d’Oro al Valor Militare al Comune di Cagliari, 19.05.1950)

One Response to Il Sindaco scordato

  1. admin scrive:

    Mercoledì 29 aprile 2020 su Democraziaoggi.
    Il sindaco di Cagliari diserta il 25 aprile, mostrando spregio per la Liberazione e per la Costituzione
    29 Aprile 2020

    Red

    Il 25 aprile ha messo a nudo il sindaco di Cagliari. Non ha partecipato alla deposizione da parte del Comitato unitario 25 Aprile della corona alla memoria dei caduti per la nostra libertà, non ha assunto alcuna iniziativa che in qualche modo mostrasse un’adesione ai valori della Costituzione. Ora comportarsi in questo modo non solo è un insulto a chi si è battuto per liberarci dal nazifascismo, ma è anche segno di non opposizione alle opere nefaste di quei regimi, dalle leggi razziali e la Shoah ai campi di concentramento, all’invasione e sottommissione di altri popoli, alla privazione delle libertà fondamentali. Il silenzio – come suol dirsi – in questo caso è significativo quanto le parole.
    Ci può essere diversità di opinioni sulla politica contingente, sulla interpretazione della storia e sulle prospettive. Il pluralismo e la democrazia implicano necessariamente tutto questo, ma la base comune non può che essere un ripudio netto e senza riserve del nazifascismo e una adesione ai principi anzitutto di civiltà enunciati dalla nostra Carta, salvo poi, nella battaglia politica, declinarli secondo i classici oriententi di destra, di centro o di sinistra.
    Il sindaco di Cagliari e chi come lui hanno ostentamente disertato la festa della Liberazione, mostrano una interna comprensione verso i regimi e le idee che la Resistenza italiana e internazionale hanno combattuto e sconfitto.
    Bene ha fatto dunque il Comitato 25 aprile di Cagliari a stigmatizzare questa condotta con un fermo comunicato stampa a firma del suo presidente Antonello Murgia. Eccolo.
    Cerimonie del 25 Aprile 2020, 75° anniversario della Liberazione.
    “Nonostante la necessità di rispettare la normativa emergenziale per il contenimento del contagio da coronavirus, anche quest’anno, pur in forma molto semplice, le cerimonie per la Festa della Liberazione sono state numerose e con la presenza, nella gran parte dei casi, dei Sindaci.
    Il Comitato si rammarica che altrettanto non sia avvenuto nella città capoluogo della Sardegna e che il Sindaco di Cagliari non abbia partecipato ad un evento che non è soltanto la commemorazione della Liberazione da un regime fondato su concetti di sopraffazione e odio (per chi avesse poca memoria consigliamo la lettura del “Manifesto della razza” del 1938), ma anche l’evento da cui è nata la Repubblica italiana e la sua Costituzione affermatrice dei Diritti Umani fondamentali e garanzia di progresso nella pace”.

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