Che succede?

c3dem_banner_04L’ALZATA DI SCUDI DELLA CEI: NE AVEVAMO BISOGNO?
28 Aprile 2020 by Forcesi | su C3dem.
Alcuni dei nuovi commenti alla presa di posizione della Cei (oltre ai post di ieri). Commenti contrari: Marcello Neri (teologo), “La polemica e lo stallo della Cei” (settimana news.it); Antonio Autiero (teologo), “Fare messe – fare chiesa” (finesettimana.org); fr. MichaelDavide Semeraro, “Lettera a un vescovo” (finesettimana.org); Christian Pristipino (medico), “Libertà di culto e diritto alla salute” (lettera a mons. Giovanni D’Ercole, finesettimana.org); don Cristiano Mauri, “‘Non ne avevamo bisogno’. I miei pensieri sullo scontro Cei-governo” (labottegadelvasaio.org); Alessandro Perissinotto, “La lezione del cardinal Borromeo” (Mattino); Massimo Galli (virologo), “In chiesa stessi rischi come allo stadio, non si può consentire ora la libertà di culto” (intervista al Mattino). Commenti favorevoli o possibilisti: mons. Bruno Forte, “Il divieto delle messe viola la Costituzione” (Mattino); mons. Angelo Bagnasco, “Musei aperti e messe vietate, grave disparità di trattamento” (intervista al Secolo XIX); Giuseppe Lorizio (teologo), “Mai più l’incubo del Leviatano” (Avvenire); Andrea Riccardi, “Le limitazioni tolgono riferimenti a tutto il Paese” (Corriere della sera). EMENDAMENTI: l’emendamento sui protocolli per la libertà di culto proposto da Stefano Ceccanti; la proposta di numerosi professori universitari per una cauta ripresa in sicurezza delle celebrazioni religiose.

ANCORA NIENTE MESSE. E QUALE RIPARTENZA? IL DIBATTITO
27 Aprile 2020 by Forcesi | su C3dem.
Sul conflitto tra governo e Cei per la decisione contenuta nel DPCM del 26 aprile di non dare, per ora, la facoltà di celebrare messe (Franca Giansoldati, “Ancora niente messe. Protesta della Cei”, Messaggero), si legga il blog di Luigi Accattoli (“Niente messe. La Cei protesta“), con il testo del comunicato Cei, i pareri dello stesso Accattoli (favorevole alla Cei), quelli di Enrico Peyretti e di d. Giovanni Ferretti (contrari alla Cei) ed altri ancora. Il parere pro riapertura delle chiese di Alberto Melloni, espresso prima del comunicato Cei: “Quel silenzio da riempire nelle chiese” (Repubblica). Gianfranco Brunelli, “La Pasqua del silenzio” (Il Regno, Attualità, n. 8). Una bella e sintetica riflessione del teologo Fabrizio Mandreoli: “Ripartire, alcune priorità” (Settimana news). Don Gianni Grondona, “Il dopo? Vorrei celebrare il rito entrando in casa della gente” (intervista a Il Fatto). Domenico Agasso jr sull’omelia di Francesco domenica 26 aprile: “Il papa: smetterla di orbitare intorno a se stessi” (La Stampa). La lettera di Francesco ai fedeli per il mese di maggio. Due interessanti dialoghi su La Lettura (Corriere della sera): D. Menozzi, C. Militello, A. Riccardi, “E Wojtyla fondò il papato globale”; R. De Monticelli, E. Pace, M. Ventura, “La Resurrezione. Pasqua non è la gita fuori porta”.
—————————-
[28 aprile 2020 ore 16,15] Pubblichiamo una lettera indirizzata dagli autori all’associazione Rete Viandanti e a Raniero La Valle che ci è giunta dal prof. Umberto Allegretti, a cui lo stesso aderisce pienamente.

Oggetto: COMUNICATO CEI SU FASE 2
Cari Amici,
condividiamo pienamente le osservazioni di Ferretti.
Aggiungiamo che non ci pare si possa parlare solo di un “errore politico e pastorale”. E’ una negazione profonda della missione della Chiesa nel mondo, che non attiene ai rapporti “politici” con la società civile e nemmeno alle modalità per esercitare il compito di accudire alle proprie pecore. E’ una negazione dell’insegnamento del Concilio,in particolare della Gaudium et Spes. Richiamiamo, dal n.43: “Non pensino ( i laici) che i loro pastori siano sempre esperti al punto che,ad ogni nuovo problema che sorge, anche a quelli gravi, essi possano avere pronta una soluzione concreta o che proprio a questa li chiami la loro missione; assumano invece essi piuttosto la propria responsabilità…” Ci sembra che assumersi la propria responsabilità (non solo come laici ma tutti, come popolo di Dio ) in questa esperienza di pandemia significhi che i criteri che devono presiedere al ripristino delle funzioni religiose debbano essere ricercati in una valutazione tipicamente propria delle scienze umane (e non nel rivendicare la “libertà di culto” e nel giudicare tali criteri “arbitrari”!). Gesù ci ha manifestato una attenzione appassionata alla salute degli uomini malati e al valore del corpo umano. Abbiamo condiviso, nelle nostre parrocchie e anche nelle nostre diocesi, la scelta dei nostri pastori di ottemperare a norme suggerite per il bene di tutti, convinti che evitare l’espandersi dell’epidemia attenga al senso profondo dell’incarnazione.

In queste settimane non ci siamo sentiti orfani perchè privati del segno sacramentale ma invitati a sostare pensosamente in questo “deserto” ed a viverlo come occasione offerta alla nostra spiritualità per rafforzare la nostra fede in Dio creatore, la nostra speranza in Gesù salvatore e la carità che ci è suggerita dallo Spirito per far dono all’umanità della privazione delle nostre libertà.
In molti, ciascuno nella propria casa e nella propria città, ci siamo ritrovati in comunione, con gioia, ogni mattina, nella celebrazione della Parola e dell’Eucarestia con papa Francesco nella chiesa di Santa Marta. Così ci siamo sentiti Chiesa, sicuri della promessa di Gesù che “quando due o tre saranno riuniti nel mio nome io sarò in mezzo a loro”, consapevoli che non è la distanza che ci separa da questa promessa. Sperimentando così, in una rinnovata e singolare esperienza, la ricchezza dell’essere “Chiesa domestica”.

Un caro saluto a tutti,
Luisa e Paolo Benciolini

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>