Oriente e Occidente. Riflessioni aspettando l’enciclica “Fratelli tutti”.

Il 3 ottobre 2020 Papa Francesco firmerà la nuova enciclica sulla fratellanza universale. Sarà una proposta all’Umanità per praticare l’unica via per la sua salvezza e insieme quella della Terra.
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ape-innovativaIl 3 ottobre Papa Francesco sarà a Assisi, sulla tomba di San Francesco, per firmare la nuova enciclica “Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale“. Quella che segue è solo una libera e breve riflessione su alcuni degli importanti concetti che il documento papale crediamo riproporrà magistralmente, sulla scia della Laudato sì‘, della dichiarazione di Abu Dhabi e, in generale, della consolidata Dottrina sociale della Chiesa, anche per aiutarci tutti ad affrontare la pandemia e le sue conseguenze..
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di Franco Meloni.

dalai-lama-foto-wikiIl Dalai Lama e gli uomini dell’Occidente
«Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto».
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Questa frase del Dalai Lama mi è tornata in mente leggendo il documento sulla Fratellanza umana, firmato da Francesco e dall’imam al-Tayyeb ad Abu Dhabi il 4 febbraio del 2019 [nella foto], in particolare il passaggio che sotto riporto. In sintesi e pertanto in modo semplificato, vengono riconosciute le ragioni del reciproco vantaggio di un fecondo rapporto tra le due grandi Civiltà (Oriente e Occidente). Nelle “virtù” dell’Oriente personalmente leggo la possibilità per gli occidentali di praticare stili di vita propri degli orientali, ovviamente con opportuni adattamenti, per il superamento della situazione descritta in modo sferzante dal Dalai Lama. Mentre le “virtù” dell’Occidente vengono richiamate nella potenza scientifica e nella pratica dei valori della democrazia e dei diritti umani (la semplificazione in questo caso è mia). Strumenti e Valori che si propongono all’Oriente. È dunque evidente il vantaggio di un rapporto virtuoso di reciproca conoscenza, rispetto delle diversità e di integrazione. Utopie irrealizzabili? Io credo di no. Non si confondano le difficoltà con l’impossibilità! La via della Fratellanza, tracciata dal richiamato documento e che sarà rilanciata dalla nuova enciclica, appare come la più realistica per la salvezza del genere umano. In definitiva l’unica. Ne sono convinto.
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(…) – Il rapporto tra Occidente e Oriente è un’indiscutibile reciproca necessità, che non può essere sostituita e nemmeno trascurata, affinché entrambi possano arricchirsi a vicenda della civiltà dell’altro, attraverso lo scambio e il dialogo delle culture. L’Occidente potrebbe trovare nella civiltà dell’Oriente rimedi per alcune sue malattie spirituali e religiose causate dal dominio del materialismo. E l’Oriente potrebbe trovare nella civiltà dell’Occidente tanti elementi che possono aiutarlo a salvarsi dalla debolezza, dalla divisione, dal conflitto e dal declino scientifico, tecnico e culturale. È importante prestare attenzione alle differenze religiose, culturali e storiche che sono una componente essenziale nella formazione della personalità, della cultura e della civiltà orientale; ed è importante consolidare i diritti umani generali e comuni, per contribuire a garantire una vita dignitosa per tutti gli uomini in Oriente e in Occidente, evitando l’uso della politica della doppia misura.
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- In versione diversa anche su Giornalia.

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Approfondimenti.
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DOCUMENTO SULLA FRATELLANZA UMANA PER LA PACE MONDIALE E LA CONVIVENZA COMUNE

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Luigi Accattoli, “Virus, solidarietà, Islam. L’enciclica di Francesco” (Corriere della sera). “‘Fratelli tutti’, Francesco firmerà la sua Enciclica il 3 ottobre ad Assisi” (vatican.news).
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tenzin_gyatsoTenzin Gyatso
Dati sintetici
Dalai Lama, autorità religiosa tibetana
DATA DI NASCITA Sabato 6 luglio 1935
LUOGO DI NASCITA Qinghai, Tibet
ETÀ 85 anni

Biografia • La ruota del tempo

Sua Santità Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del Tibet, possiede varie identità principali. E’ un monaco buddhista nell’ordine religioso fondato da Buddha Shakyamuni intorno al 525 a.C. e rivitalizzato in Tibet da Lama Tzong Khapa nel 1400: è quindi un portavoce dell’antica tradizione educativa buddhista. Per i suoi seguaci egli è una reincarnazione del Buddha Avalokiteshvara, l’arcangelo buddhista Mahayana della compassione, e in special modo il salvatore dei Tibetani. E’ anche un maestro vajra dei mandala esoterici del tantra dello yoga supremo, specialmente del “Kalachakra” (“La ruota del tempo”), una concezione che aspira ad una evoluzione positiva di tutta la vita intelligente, nel sacro ambiente di questo pianeta.

In senso più terreno, invece, egli è il re del Tibet, costretto con la forze e con l’autoritarismo all’esilio dal 1959.

Il Dalai Lama nasce il 6 luglio 1935, da famiglia contadina, in un piccolo villaggio nel nord-est del Tibet. Nel 1940, a soli due anni, viene riconosciuto ufficialmente quale reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama. Da quel momento è investito dell’autorità di capo spirituale e temporale. Dalai Lama è un titolo attribuito dai sovrani mongoli ed è una parola che significa “Oceano di Saggezza”. I Dalai Lama sono le manifestazioni del bodhisattva della Compassione. I bodhisattva sono esseri illuminati che hanno rimandato il loro nirvana per scegliere di rinascere in modo da poter servire l’umanità.

I suoi studi accademici iniziarono a sei anni e si conclusero a venticinque, con i tradizionali esami-dibattito che gli valsero il titolo di “ghesce lharampa” (traducibile come “Dottorato di filosofia buddhista”).

Nel 1950, a soli quindici anni, assunse i pieni poteri politici del suo paese – capo di stato e di governo, mentre il Tibet stava faticosamente trattando con la Cina per impedire l’invasione del proprio territorio. Nel 1959 falliscono tutti i tentativi di far rispettare alla Cina (che nel frattempo si era arbitrariamente annessa una parte del Tibet) gli impegni di un trattato che prevedeva l’autonomia e il rispetto religioso dei tibetani. Nel 1954 si e’ recato a Pechino per intraprendere colloqui di pace con Mao Zedong e con altri leaders cinesi, incluso Deng Xiaoping. Ma alla fine, nel 1959, con la brutale repressione dell’Insurrezione Nazionale Tibetana a Lhasa, da parte dell’esercito cinese, il Dalai Lama fu costretto all’esilio.

In seguito alla minacciosa occupazione dei cinesi, infatti, costretto a lasciare Lhasa clandestinamente e a chiedere asilo politico all’India. Da allora l’esodo continuo dei tibetani dal proprio paese ha rappresentato un’emergenza internazionale spesso ignorata.

Dal 1960, quindi, la guida spirituale del popolo tibetano è costretto a vivere a Dharamsala, un piccolo villaggio sul lato indiano delle montagne himalayane, sede del governo tibetano in esilio. In tutti questi anni si è dedicato a difendere i diritti del suo popolo contro la dittatura cinese, in modo nonviolento ma deciso e chiedendo aiuto a tutti gli organismi democratici internazionali. Nello stesso tempo il Dalai Lama non ha mai smesso di dare insegnamenti e iniziazioni in varie parti del mondo e di fare appello alla responsabilità individuale e collettiva per un mondo migliore.

Nel 1989 è stato insignito del Premio Nobel per la Pace.

Uomo di dottrina, uomo di pace e portavoce di una più estesa comprensione tra i popoli e religioni, ha ricevuto anche numerose lauree honoris causa e riconoscimenti internazionali.

Nel Gennaio del 1992 Sua Santità ha dichiarato in un comunicato che quando il Tibet otterrà di nuovo la sua indipendenza egli abbandonerà la sua autorità politica e storica per vivere come un privato cittadino.

Nel 1987 ha proposto un “Patto di Pace in Cinque Punti”, come primo passo per una soluzione pacifica al peggioramento della situazione in Tibet. La proposta parte dall’auspicio che il Tibet divenga una zona di pace nel cuore dell’Asia dove tutti gli esseri viventi possano esistere in armonia e dove l’ambiente possa prosperare. Sino ad oggi, la Cina non ha risposto positivamente a nessuna di queste proproste.

Per le sue doti di intelligenza disarmante, comprensione e profondo pacifismo, il Dalai Lama è uno dei più rispettati leader spirituali viventi. Nel corso dei suoi viaggi, ovunque si trovi, egli supera ogni barriera religiosa, nazionale e politica, toccando il cuore degli uomini con l’autenticità dei suoi sentimenti di pace e di amore, di cui si fa instancabile messaggero.

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2 Responses to Oriente e Occidente. Riflessioni aspettando l’enciclica “Fratelli tutti”.

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