Gli OCCHIALI di PIERO bis

… su Nuova Turchia, John Maynard Keynes, Federico Garcia Lorca, Pancho Villa, James Connolly, Zona franca, oggi giornata mondiale dell’ambiente, i caduti di Nassirya

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE Oggi 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente, proclamata dalle Nazioni Unite nel 1972 e festeggiata fin dal 1973, nel mondo e anche in Italia.
Non si festeggia però a Taranto, Gela, Sarroch e Portotorres, nè dove il territorio è stato sacrificato alla speculazione o affidato all’indifferenza dei politici.

EVOLUZIONE DELLA DEMOCRAZIA NELLA NUOVA TURCHIA
La Turchia è una repubblica parlamentare che negli ultimi decenni si è data molto da fare per modernizzarsi e adeguarsi agli standard del mondo occidentale, con lo scopo dichiarato di entrare a far parte dell’Unione Europea. Oggi la Turchia non è più, come avveniva nei primi decenni del 1900, in guerra coi greci, o dedita al massacro degli armeni, si limita appena a tiranneggiare i curdi, però ha abolito il velo per le donne e finalmente, per dimostrare che ha capito benissimo come funziona la democrazia, ha cominciato a sparare agli stessi cittadini turchi. Un fatto di uguaglianza.
La teoria generale di Erdogan, che somiglia molto alle idee che hanno circolato in Italia negli ultimi decenni, è che quando uno è eletto democraticamente dal popolo allora non deve essere giudicato e può fare quello che gli pare: sterminare alberi, intanto che si festeggia la giornata mondiale dell’ambiente, massacrare il territorio, massacrare cittadini contestatori, prima col gas, poi con pallottole vere, sostenere che sono ispirati da oscure potenze straniere… ecc. ecc.
Quanto a democrazia la nuova Turchia non è seconda a nessuno.

JOHN MAYNARD KEYNES
Keynes, nato a Cambridge il 5 giugno, barone, morì di infarto il 21 aprile 1946,
ma non è mai stato tanto morto come oggi. Questo signore sosteneva che per l’economia generale era meglio arruolare disoccupati per un lavoro inutile come scavare buche e poi riempirle, dando loro un salario che consentisse la ripresa dei consumi e quindi giovasse alla ripresa delle produzioni. Non siamo per sostenere il lavoro inutile, ma siamo certi che tanti lavori utili ci sarebbero da fare e quindi tanti disoccupati da impiegare, che se il Governo, senza perder tempo a nominare saggi, desse avvio a un new deal di questo genere non farebbe altro che il suo dovere.
Invece viviamo l’epoca che Marx (manoscritti economico-filosofici) sintetizzava, più o meno, così: i generali vincono le guerre arruolando eserciti, i capitani di industria vincono le loro battaglie congedando eserciti. Keynes non apprezzava Marx, nonostante molti lo considerino tra gli autori da cui derivano in parte le sue teorie, però oggi dovrebbe riconoscergli che non aveva poi torto a pensarla in quel modo.

NUMERI DELLA CRISI
Numeri che scendono, numeri che salgono.
Mezzo milione di posti di lavoro in meno, mezzo milione di famiglie senza reddito (“ma non confondiamo i posti con le persone”, Vangelo secondo Fornero), ogni giorno si contano 40 imprese in meno. Ma il Democratico Letta, col fido Popolar-libertario Alfano, qualcosa fanno crescere: il numero dei Saggi. Sale da 10 a 35! Che bello!
Adesso sì! Ora vedrete come questi ci tolgono dai guai: ci fanno un Presidente a elezione diretta, una Nuova Carta Costituzionale, anzi una Card Costituzionale! e subito migliaia di nuove imprese nascono, milioni di nuovi posti di lavoro, si toglieranno ovunque i cartelli Non Si fa Credito, le Banche metteranno gli impiegati sull’uscio a chiamare i clienti “venghino, signori, qui il credito è il più ottimo!”, come fanno a Napoli i camerieri sulla porta dei ristoranti, le scuole si apriranno ai nullatenenti, i trasporti urbani saranno gratuiti, i ticket aboliti, il fitto scenderà al 10% del salario e tutti avranno i salari e i salari saranno tutti aumentati… Grazie Letta (saluta lo zio, eh!), grazie Alfano, grazie per questo sforzo sovrumano, grazie per questa barzelletta.

Elena Vacca Caro Piero, conosco bene le porte chiuse del mercato del lavoro. Ma questi 35 sono saggi o furbi? A me sembra una gran fregatura nata sotto l’insegna ‘Grande intesa’… Un grande magazzino pieno di vecchie cose, illuminate e incartate come fossero nuove. Letta l’insegna si capisce tutto
Sergio Murru una bella passada de maestrali cumenti nau deu … grrrr.

FEDERICO GARCIA LORCA
Nasce a Fuentevaqueros, provincia di Granada, il 5 giugno 1898.
I suoi primi interessi sono la letteratura, la poesia, la filosofia e la musica.
Si laurea in leggi a Granada, per accontentare il padre, poi si laurea a Madrid in Lettere e Filosofia. Lascia la musica perchè non può andare a Parigi a proseguire gli studi: era apprezzato da Manuel de Falla, che gli fu amico e col quale organizzò il concorso del Cante jondo, il canto gitano. Si diletta anche di pittura e fa una esposizione dei suoi disegni. Nel ’29-30 si reca a New York e poi a Cuba.
Dal 1918 al ’36 ha arricchito immensamente, con la sua poesia e il suo teatro, la letteratura e la cultura spagnola e mondiale. Nel 1932, il Ministero della Cultura della Repubblica, istituita un anno prima, lo incarica della diffusione del teatro in Spagna. Organizza La Barraca, gruppo teatrale girovago, che assolverà questo compito.
Nel febbraio del ’36, con Alberti e Bergamin, fonda l’Associazione degli intellettuali antifascisti. Il 19 giugno finisce di scrivere La casa di Bernarda Alba. Il 17 agosto viene arrestato dai franchisti. All’alba del 19 agosto viene fucilato a Viznar (Granada).
Uno dei tanti, imperdonabili, crimini dei fascisti spagnoli.
Quando morirò / seppellitemi con la chitarra / sotto la sabbia.
Quando morirò / tra gli aranci e la menta.
Quando morirò / seppellitemi, se volete, / sotto una banderuola.
Quando morirò!
No te conoce nadie. No. Pero yo te canto.
Yo canto para luego tu perfil y tu gracia.
La madurez insigne de tu conocimiento.

Gesuino Muledda Un mio lontano parente sassarese, antifascista, quando ancora frequentavo la quinta ginnasio mi regalò una rivista di teatro con il testo in italiano e spagnolo di la casa di Bernarda Alba. Parte della mia formazione di ragazzo di paese
Paolo Zedda i miei amici repentistas cubani del xx secolo, i cantadoris di latinoamerica, si sono ispirati a piene mani a Lorca e Machado. Per questo li sento un pò anche miei maestri.

ZONA FRANCA ? FRANCAMENTE, SE NE INFISCHIANO
.
ZONA FRANCA. Ma cosa c’entra il referendum con la zona franca. Basta con gli iter e le procedure inventate! La mania di protagonismo ai soli fini propagandistici continua a sbagliare il bersaglio e a confondere. Come ormai tutti sanno esiste il Dlgs 75/98 il quale stabilisce l’istituzione, in Sardegna, dei punti franchi nei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia, Arbatax. Il Decreto legislativo, legge rinforzata, stabilisce che possano essere incluse in tali punti franchi anche le aree industriali collegate o collegabili. Questo significa che le zone industriali collegate ai porti, possono già oggi essere dichiarate zona franca. Non serve alcuna nuova Legge né alcun Referendum. Serve che la Regione avvii le procedure. Il porto franco di Cagliari (300ha) è addirittura già perimetrato e la gestione è affidata alla società Free Zone, presieduta dall’autorità portuale. Cappellacci può attivare subito queste zone franche ma non lo fa perché è più facile il populismo. L’incapacità di governo si maschera da mesi con il ribellismo e il rivendicazionismo, veri nemici del sovranismo e dei sardi. Ora ci si mette anche il Referendum con tanta enfasi data dall’Unione Sarda, giornale che ancora una volta tace sulle posizioni elaborate dai sovranisti come Rossomori e dal nuovo indipendentismo responsabile. Si continua a privilegiare la voce di chi rappresenta se stesso e la propria icona, forse proprio con l’intenzione di ridurre a caricatura il vero sovranismo e il vero indipendentismo, da cui deriva un nuovo corso progettuale e di governo per la Sardegna..

Silvano Caria come sardo, cerco qualcuno che sia franco…..x saperne di più

Pancho_Villa_PANCHO VILLA
Nome di battaglia di Doroteo Arango Aràmbula, nato a Durango il 5 giugno 1878.
Eroe della rivoluzione messicana. Latitante, dopo aver sparato, quando era ancora ragazzo, ad un ranchero che cercò di molestare sua sorella, combattè per Madero contro Porfirio Diaz, poi combattè per Carranza contro Huerta, l’assassino di Madero, infine abbandonò Carranza e, con Emiliano Zapata, si assicurò il controllo dello Stato di Chihuahua, entrando in conflitto con gli Stati Uniti che appoggiavano Carranza.
Gli USA misero una taglia sulla sua testa, gli mandarono contro due generali, un dirigibile, otto aerei e diecimila soldati, senza riuscire a sconfiggerlo.
Dopo l’assassinio di Caranza, con la presidenza di Alvaro Obregòn, che aveva combattuto per Madero, nel 1920 Villa si ritirò a vita privata nel suo ranch.
Morì assassinato nella sua automobile, con altri tre che stavano con lui, crivellato di colpi, il 20 luglio 1923, per un complotto ordito molto in alto, tanto che i suoi assassini, processati e condannati, furono graziati e rimessi in libertà.
Tragica fine di una vita che, come disse lui stesso, era una tragedia.

DIRE UNA COSA E DEDICARSI A UN’ALTRA
Dicono che i problemi principali sono il lavoro ai giovani e il credito alle imprese.
Sono impegnati a modificare al più presto la Costituzione.
Se trovate il nesso di causa ed effetto avrete un posto nella Storia d’Italia.

PARIGI 1832
Il 5 giugno in occasione dei funerali del generale napoleonico Jean Maximilien Lamarque, morto di colera il 1 giugno, scoppia la rivolta popolare descritta da Victor Hugo nel romanzo I miserabili. Gli insorti erigono barricate e combattono l’esercito schierato contro di loro per tutto il giorno e tutta la notte, con morti e feriti da entrambe le parti, fino alla resa del giorno 6.
Memorabile il personaggio di Gavroche, il personaggio che canta “Je suis tombé par terre / c’est la faute a Voltaire”.

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
Oggi 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente, proclamata dalle Nazioni Unite nel 1972 e festeggiata fin dal 1973, nel mondo e anche in Italia.
Non si festeggia però a Taranto, Gela, Sarroch e Portotorres, nè dove il territorio è stato sacrificato alla speculazione o affidato all’indifferenza dei politici.

QUALCUNO SI RICORDA DI LORO?
Il 5 giugno 2006 in Iraq, a Nassiriya, un ordigno rudimentale scoppia sotto un veicolo al passaggio di un convoglio militare. Sul veicolo 5 soldati della Brigata Sassari, 152° reggimento, di scorta al convoglio inglese. Muore Alessandro Pibiri di Selargius, ferito gravemente Luca Daga di Carbonia, feriti non gravemente Manuel Pilia e Yari Contu di Cagliari, Fulvio Concas di Gonnosfanadiga. Tutti i feriti guariranno.
Naturalmente seguì il commosso cordoglio del Presidente e del Ministro.
Non sarà dimenticato Alessandro Pibiri, si disse. Infatti…

JAMES CONNOLLY
Nasce a Edimburgo, Scozia, da emigrati irlandesi, il 5 giugno 1868. A 11 anni lascia la scuola perchè deve lavorare. Si arruola a 14 anni nell’esercito inglese ed è di stanza a Dublino. A 18 anni lascia l’esercito e fonda l’Irish Socialist Republican Party.
Sindacalista e teorico socialista, critica le posizioni dei sedicenti patrioti irlandesi che accusa di nazionalismo borghese. E’ tra i pochi contrari alla Grande Guerra nella Seconda Internazionale, con posizioni vicine a quelle di Lenin, Trotsky e Luxemburg.
Nel 1913 fonda l’Irish Citizen Army, gruppo armato e addestrato, per la difesa degli scioperanti dalle brutalità della polizia. 24 aprile 1916: Irish Republican Brotherhood (IRB) e Irish Citizen Army (ICA), di comune intesa, occupano i punti chiave di Dublino e proclamano la Repubblica Indipendente Irlandese. E’ la Rivolta di Pasqua.
Connolly ha il comando delle operazioni. La rivolta dura fino al 30 aprile.
L’esercito ricorre, prima volta nella storia contro civili, ai carri armati per costringere gli insorti alla resa. I leader sono arrestati, processati e condannati a morte.
Connolly, ferito durante i combattimenti in modo grave, non è in grado di reggersi in piedi per l’esecuzione, gli inglesi lo fucilano seduto. E’ il 12 maggio 1916.
La Rivolta di Pasqua è considerata il punto di partenza per l’indipendenza d’Irlanda.
Il pensiero di Connolly ha influenzato il movimento d’indipendenza in Scozia.
In suo onore a Dublino la statua che lo raffigura sta davanti alla Liberty Hall.

6 Responses to Gli OCCHIALI di PIERO bis

  1. [...] 1916 Roger David Casement viene impiccato a Londra per aver preso parte alla Rivolta di Pasqua (Dublino 24-30 aprile 1916, vedi Aladin Pensiero, 5 giugno, nota su James Connolly, leader della rivo…). Casement, nato nei dintorni di Dublino il 1° settembre 1964, era stato diplomatico nel Congo, [...]

  2. [...] Il 19 agosto 1936 viene ucciso dai fascisti spagnoli a Viznar (Granada) il grande poeta Federico Garçia Lorca, omosessuale e di sinistra. Fucilato per strada, il suo corpo non è mai stato ritrovato. Di lui abbiamo parlato nell’anniversario della nascita (vedi Aladin Pensiero, 5 giugno, FEDERICO GARCIA LORCA). [...]

  3. […] EMILIANO ZAPATA Il 10 aprile 1919 muore assassinato Emiliano Zapata Salazar, rivoluzionario messicano, leader della lotta armata contadina. Trionfatore a Città del Messico con Pancho Villa, gli fu offerta la poltrona presidenziale. Rifiutò: non è per questo che combatto. Era nato da povera famiglia l’8 agosto a Anenecuilco, un piccolo centro agricolo nello Stato di Morelos. Combattè contro Madero, contro Huerta e infine contro Carranza. Fu Venustiano Carranza il mandante dell’omicidio, sicario il traditore Jesus Guajardo. 4 anni dopo veniva assassinato Pancho Villa (vedi Aladin Pensiero, 5 giugno 2013). […]

  4. […] parlando di Roger Casement e di James Connolly (vedi Aladin Pensiero del 3 agosto 2013 e del 5 giugno 2013). La rivolta durò dal 24 aprile al 30 aprile 1916, gli irlandesi resistettero una settimana contro […]

  5. […] ANNIVERSARI. Chi era Alessandro Pibiri? E altro. Garcia Lorca lo abbiamo ricordato anche ieri nella serata dedicate a Erri De Luca, abbiamo citato la Costituzione e I solerti propugnatori della sua “riforma”, di Pancho Villa se ne sa, meno di James Connolly. Turchia non fa rima con democrazia. Oggi è la Giornata dell’Ambiente, luoghi dove non si festeggia, c’è chi inquina e ci sarà chi paga… Gli occhiali di Piero su Aladinpensiero del 5 giugno 2013 […]

  6. […] Arango Arambula, noto Pancho Villa. Era nato a Durango il 5 giugno 1878. Di lui abbiamo parlato su Aladinpensiero il 5 giugno 2013. […]

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