Giorgio La Pira

la-pira9/1/1904 Nasce Giorgio La Pira “il sindaco per la pace”
di Armando Mura

Il ricordo di Giorgio La Pira potrebbe dare ancora qualche spunto di riflessione: valori di fondo, scelte di vita personale e impegno in campo civile, religioso e politico.
Egli fu assolutamente coerente nei principi ma duttile e dialogante nel metodo. C’è chi lo ha chiamato un visionario, chi un uomo profetico, chi un santo venerabile.
Hanno detto di lui: “la santità non esclude l’arguzia, nè il realismo e tutte e tre sono qualità di La Pira” (Arrigo Levi, la Stampa 1970)
Cardinal G. Bassetti, presidente della CEI: “La Pira fu l’opposto del politico clericale, libero anche nei confronti dei papi. Le sue responsabilità le affrontava da solo in scienza e coscienza dopo aver meditato e pregato”.
Da sindaco di Firenze (1951-57 e 1961-65) perseguiva tenacemente il bene materiale dei cittadini soprattutto investendo su case popolari e nuovi quartieri e stando a fianco dei lavoratori durante la crisi occupazionale vedi Nuove Officine e Pignone.
Combattente contro ogni sistema oppressivo e dittatoriale, costruttore di pace in ogni parte del mondo: in Russia, Cina, Vietnam… Nei suoi discorsi ufficiali non mancavano le citazioni bibliche e l’ispirazione del profeta Isaia forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci…
Ricordo che a scuola diversi miei compagni abbozzavano sorrisetti, io ne ero affascinato.
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Mario Luzi dall’Abbazia di San Miniato al Monte
La città posta sul monte
nel sogno di La Pira

[segue]
Ricordate? Levò alto i pensieri
stellò forte la notte,
inastò le sue bandiere
di pace e d’amicizia
la città dagli ardenti desideri
che fu Firenze allora..
Essere stata nel sogno di La Pira
“la città posta sul monte”
forse ancora
la illumina, l’accende
del fuoco dei suoi antichi santi
e l’affligge, la rode
nella sua dura carità il presente
di infamia, di sangue, di indifferenza.

Non può essersi spento
o languire troppo a lungo
sotto le ceneri l’incendio.
Siamo qui per ravvivarne
col nostro alito le braci,
chè duri e si propaghi,
controfuoco alla vampa
devastatrice del mondo.
Siamo qui per questo. Stringiamoci la mano,
sugli spalti di pace, ne segno di San Miniato.

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