DA SARDI VOGLIAMO ESSERE EUROPEI. Organizziamo la mobilitazione dei sardi per la modifica della legge elettorale (italiana) per avere nostri rappresentanti nel prossimo Parlamento europeo!

Prendiamo spunto da quanto Franco Meloni ha pubblicato su questo blog di Aladin Pensiero e su altri blog sardi, uniti da un recente accordo di collaborazione, Fondazione sardinia, Tramas de Amistade e Vitobiolchiniblog.
Franco premette al suo intervento che “si ripropone con urgenza la modifica della legge elettorale per consentire ai sardi di eleggere propri rappresentanti nel parlamento europeo”.
Con questa affermazione, e con la sostanza della tesi sostenuta da Franco, concordiamo pienamente. E come sarebbe possibile non concordare?


L’attuale legge vede infatti la Sardegna costretta in un collegio unico “delle Isole” insieme con la Sicilia. La Sicilia conta quasi 5 milioni di abitanti, la Sardegna poco più di 1 milione e 600 mila. I numeri stessi dicono che da questo collegio unico andranno unicamente al Parlamento Europeo deputati eletti in Sicilia, come quasi sempre è avvenuto, tranne rarissime eccezioni.
Un rappresentante sardo potrà farne parte solo nel caso che un siciliano si debba dimettere, come avvenuto poco tempo fa per le dimissioni di Crocetta, chiamato a presiedere la Giunta Siciliana, che hanno consentito l’ingresso di Francesca Barracciu che, con oltre 110 mila voti, non aveva ottenuto l’elezione.
Alle prossime elezioni europee, previste per il maggio 2014, l’Italia dovrà eleggere 73 deputati. La legge parla di scelta proporzionale al numero dei cittadini, dunque, visto che gli italiani sono 60milioni, la Sardegna dovrebbe ottenere 2 parlamentari (certo, sì, matematicamente 1,5 circa, ma non è bello segare in due un parlamentare europeo).
Invece, se la legge non cambia, non ne avrà neppure uno.
Abbiamo ancora nelle orecchie le dichiarazioni di 5 anni fa, nella campagna elettorale regionale, e le promesse di modificare la legge che ci penalizza.
Non se fece nulla.
Di ciò sappiamo tutti chi ringraziare e in che modo ringraziare.
Recenti clamorose dichiarazioni, turche e milanesi, tendono a negare o a considerare fittizio lo stare nell’Unione Europea. Non siamo d’accordo, comunque se davvero altri non ci tengono, allora lascino liberi i posti cui hanno diritto.
Nell’ambito dell’Unione, paesi come Malta (400 mila abitanti), Cipro (900 mila abitanti), hanno diritto a 6 deputati europei. Certo, si dirà, ma quelli sono Stati indipendenti. Bene. La Sardegna deve dichiararsi indipendente per avere voce in ambito europeo? Si abbia il coraggio di dirlo, oppure si abbia il più modesto coraggio di cambiare la legge.
Su queste istanze abbiamo già raccolto numerose adesioni e l’ascolto di tanti sardi, ma persino i non sardi ci hanno espresso la loro sorpresa per una situazione come questa, che non ha gli onori della grande stampa né dei grandi mezzi di informazione.
Il consenso ci viene sia da singoli che da associazioni culturali e sociali e va crescendo. Arriveremo a porre il problema pubblicamente e a interrogare tutti su questa domanda. Una domanda, avanzata da molti anni, finora senza risposta, che non va lasciata cadere. Chi la raccoglierà farà il suo dovere, chi la lascerà cadere ne pagherà le conseguenze.
Da sardi vogliamo essere europei, dicano le forze politiche organizzate quale strada i sardi devono percorrere per arrivare a questo risultato.

PIERO MARCIALIS e GIANNI MASCIA

One Response to DA SARDI VOGLIAMO ESSERE EUROPEI. Organizziamo la mobilitazione dei sardi per la modifica della legge elettorale (italiana) per avere nostri rappresentanti nel prossimo Parlamento europeo!

  1. admin scrive:

    L’esclusione dei sardi dal diritto di esprimere propri rappresentanti nel parlamento europeo è una VERGOGNA. Non si capisce perchè la legge (italiana) non si sia ancora cambiata. Eppure da tutte le parti politiche (cito a memoria Bersani e Berlusconi) era arrivata la solenne promessa in tale direzione. In questa esclusione c’è anche una palese discriminazione dei sardi che potrebbe essere sollevata come eccezione di incostituzionalità della norma. Al riguardo si esprimano i nostri esperti costituzionalisti. Certo è che abbiamo poco tempo, tuttavia sufficiente, per organizzare la mobilitazione e arrivare in breve tempo ad ottenere dal parlamento italiano la modifica della norma nella direzione da noi auspicata. Cosa dicono e fanno i nostri deputati e senatori? E, ovviamente: cosa dicono e fanno i consiglieri regionali? E gli attuali parlamentari europei sardi (arrivati ai seggi per i noti avvicendamenti siciliani)?
    F.Meloni

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