RECOVERY PLAN. I Sindaci scrivono…

sindaci-ok-2020-11-16-alle-12-58-32-e1605528606468LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SUL NEXT GENERATION UE – RECOVERY PLAN
Gentilissimo Signor Presidente,
Le scriviamo in rappresentanza di Anci Sardegna, Asel, Aiccre, Uncem, Focus Europe, AssoGal, Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Comuni Capoluogo, Unioni dei Comuni e Comunità Montane che hanno partecipato alla misura 5.8 della Programmazione Territoriale e della Snai.
Il Next Generation Ue potrebbe rappresentare, per la Sardegna, una grandissima opportunità di progresso economico, sociale, culturale e democratico.
[segue]
La realizzazione effettiva dei progetti che coi fondi in arrivo dall’Europa si potranno realizzare dipenderanno, in larga misura, dalla qualità del cammino che riusciremo a percorre insieme: Regione, Comuni, partiti politici, organizzazioni sindacali, forze imprenditoriali, terzo settore, associazioni agricole e ambientaliste, associazionismo laico e religioso, istituzioni universitarie, organizzazioni studentesche, movimenti per la tutela delle donne, mondo della cultura e delle arti.
Il ruolo dei Comuni singoli e associati in Unioni di Comuni e Comunità Montane risulterà fondamentale per la presentazione di progetti davvero innovativi, che guardano alla Sardegna del 2050. Iniziative in grado di cambiare in meglio e diffusamente la società sarda.
Noi però pensiamo che potrà esistere un vero Next Generation Ue per la nostra isola solo con la partecipazione attiva degli enti e delle comunità locali.
Pertanto, Presidente, siamo qui a chiederLe di attivare uno strumento di coinvolgimento vero e pieno dei Comuni sardi, delle organizzazioni sindacali, delle forze imprenditoriali e della cittadinanza attiva per costruire, ciascuno con le proprie competenze e responsabilità, una rappresentazione unitaria delle esigenze della Sardegna e della sua capacità progettuale su pochi, ma trasversali assi prioritari capaci di incidere nel profondo e in maniera durevole sui problemi materiali e immateriali della nostra isola.
Livelli intollerabili di abbandono e dispersione scolastica, fragilità della sanità territoriale, dramma dello spopolamento e della desertificazione umana, scarsa digitalizzazione e connettività, insufficienza dei sistemi di mobilità interna ed esterna, debolezza della Pubblica Amministrazione, farraginosità delle procedure pubbliche, fragilità dei sistemi economici e delle filiere, dissesto idrogeologico e limitata infrastrutturazione irrigua, eccessivo costo dell’energia, povertà e disagio sociale: sono problemi a tutti noti e sui quali la società sarda dibatte da anni.
Oggi attraverso i fondi del Recovery Plan, della nuova Programmazione 2021-2027, col Just Transition Fund, del Piano per il Sud e con la rimodulazione dell’Accordo Stato-Regione, molti di questi problemi strutturali possono essere affrontati, mitigati e risolti.
Pertanto le chiediamo, con spirito autentico di collaborazione e di unità, di attivare una Cabina di Regia che coinvolga istituzioni regionali e locali, partiti politici e gruppi consiliari, parti sociali.
Gli enti locali della Sardegna non si sottrarranno a svolgere la loro funzione ideale e progettuale, per dare il loro contributo di proposte e di soluzioni possibili.
Questo è il momento non dell’unità di facciata, ma della comune responsabilità per disegnare un futuro diverso e migliore alla Sardegna tutta: dal paese più piccolo alle città più importanti.
Certi che il nostro appello sarà preso nella giusta considerazione porgiamo Cordiali Saluti

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