Zona franca: liberate Barabba!

di Franco Meloni
Tutti conosciamo la situazione disastrosa dei trasporti (di tutte le vie)  da e per la Sardegna, nonchè della rete interna, con poche eccezioni rispetto ad alcune tratte. Portiamo come esempi negativi la tratta aerea per Milano, per la quale occorre prenotarsi con almeno un mese in anticipo e, riguardo all’interno, il collegamento via treno Cagliari-Sassari (o viceversa) con una percorrenza di oltre tre ore!

Solo considerata questa situazione, in gran parte addebitabile direttamente all’inerzia e incapacità del governo regionale, ma complessivamente alla nostra classe dirigente, risulta non credibile e perfino comica la presa di posizione di Cappellacci e della sua giunta sulla questione della zona franca: per ottenerla (nella forma integrale) si dovrebbe convincere il governo italiano (notoriamente ostile a questa ipotesi) a condurre una dura vertenza con l’Unione Europea, anch’essa poco propensa ad autorizzare le zone franche nelle diverse possibili configurazioni. Ma ve lo immaginate il presidente battere i pugni sui tavoli del governo Letta (o chi altri gli succederà) e della commissione europea, nell’immaginario (e non solo) rappresentata dalla cancelliera (di ferro) Merkel, per far valere le “ragioni dei sardi”? Intanto così come si rivendicano più consistenti fondi europei nonostante non si riesca a spendere nella totalità quelli di cui già si dispone, si vuole una zona franca integrale, di difficile se non impossibile ottenimento e nel mentre non si attuano i punti franchi doganali, quelli già previsti dalla normativa.  In verità su questo versante si è mosso il Consiglio regionale, con una pessima leggina che al massimo potremmo salvare per l’intento (destinato al fallimento, crediamo) di assicurare una “copertura regionale” per la realizzazione dei sei punti franchi. In realtà detta leggina, di complicata attuazione e del tutto inamissibile nella previsione di surroga del potere regionale con quello prefettizio (!)* rischia di impedire quanto di concreto si stava cominciando a fare a Cagliari con la realizzazione del punto franco doganale, già possibile da ben dodici anni. Di questo abbiamo parlato in un editoriale su Aladin a cui rinviamo. Al riguardo segnaliamo inoltre i pregevoli interventi di Antonio Ladu, su Tiscali news (ripresi anche da Aladinpensiero blog).

Ma dobbiamo avvertire che all’impostazione demagogica della problematica, di cui è portatore il movimento per la zona franca integrale che ha coinvolto ben 350 comuni sardi e a Ugo Cappellacci che ne vuole essere condottiero, non si possono opporre solo ragionamenti e richiami alla ragionevolezza, seppur con tutti i possibili approfondimenti, da svolgere in modo aperto e senza pregiudizi. Occorre una vasta e partecipata battaglia di contrasto e soprattutto di rivendicazione di quanto si può e deve fare da subito. Ci riferiamo in modo particolare alla realizzazione del punto franco di Cagliari e degli altri cinque che devono seguire.

Occorre muoversi con tutti i mezzi di comunicazione, al di là dei pochi che già sono attivi, come questo e altri blog, ma anche organizzare iniziative assembleari.

Muoviamoci per impedire che vinca la demagogia, ricordandoci che la folla fanatica  libera Barabba e crocifigge Gesù.

—–

* Ecco il commento – sdegnato e da noi pienamente condiviso –  di Gesuino Muledda su fb ”se Emilio Lussu dovesse tornare in questa Sardegna entrerebbe a cavallo in Consiglio Regionale per cacciare via questi analfabeti della autonomia che nominano un prefetto commissario della Regione Autonoma della Sardegna.ma dove diavolo erano i “sovranisti”e gli autonomisti? è la prima volta nella storia della autonomia che in una legge si prevede che a una inadempienza della giunta ponga rimedio un prefetto. e i sardisti che cosa facevano?”

7 Responses to Zona franca: liberate Barabba!

  1. Marco scrive:

    Sig.F.Meloni, è lo stesso nato a Cagliari il 22 Febbraio 1950 laureato in Economia e Commercio?
    Mi dispiace dissentire, ma non capisco perchè Lei svilisce il Progetto Zona Franca. C’è tutta una Base Giuridica (mai impugnata) studiata dalla Dott.ssa Maria Rosaria Randaccio (ex intendente di Finanza) e da diversi Tecnici dei Giuristi Indipendenti come l’Avv.Francesco Scifo; una base giuridica che ci aiuterebbe a sfruttare uno strumento socio-economico di alto valore e per Lei è: “di difficile se non impossibile ottenimento”!?
    Veramente l’Europa ha già dato pareri positivi.
    Basti anche vedere quando Giovanni Sanna ha parlato al seminario zona franca di Bruxelles il 07/06/’13
    http://www.youtube.com/watch?v=JV4kOaygsvg
    Oppure basti anche vedere il parere di uno dei massimi esperti, come il Prof.Victor Uckmar
    http://www.zonafrancasardegna.com/index.php/zona-franca-news/183-victor-uckmar-la-sardegna-deve-essere-zona-franca
    Ed infine, parlando della Legge Regionale 2 Agosto ’13 n°20 si applicherà la semplice modifica della Cagliari Free Zone in Sardegna FZ per poi attivare le ZFDoganali dei 6 porti più le zone industriali ad esse collegate e collegabili (come da DLgs75/98).
    Poi, in seguito, si faranno altri passi per completare la ZFI con quella al Consumo.
    Saluti

    • admin scrive:

      Marco,
      intanto La ringrazio per aver letto il mio editoriale. Quanto al merito, premesso che non nutro alcun dubbio sulla serietà degli esperti del comitato, dichiaro di apprezzare la vostra tenacia per perseguire un obbiettivo allo stato classificabile “utopico”. La qual cosa mi viene confermata dalle dichiarazione del prof Uckmar, laddove nell’intervista che mi ha segnalato alla domanda. ” Professore, è possibile una zona franca in Sardegna?” risponde ” Attualmente la legislazione europea, mentre riconosce la libertà di istituire zone franche aperte regolate dalle norme del deposito doganale e dirette ad agevolare tali operazioni, è restia nel consentire zone franche d’impresa che consentano agevolazioni con riguardo alle imposte dirette. Alcune aperture sono state manifestate con riguardo a Madeira, Canarie e Gibilterra, mentre non hanno avuto ancora seguito le aspirazioni tedesche per il porto di Amburgo. Sennonché, per l’apertura della procedura di autorizzazione da parte dell’Unione europea di una zona franca d’impresa occorre un apposito provvedimento legislativo da parte dello stato richiedente e non una semplice autorizzazione amministrativa come avviene per le zone franche aperte”.
      Ora il punto è che io non nutro alcuna fiducia nella possibilità che l’attuale nostra classe dirigente (e politica in particolare) riesca ad ottenere prima dal governo italiano e poi dalla commissione europea una “deroga” che l’UE non vuole concedere neppure ad Amburgo. L’obbiettivo Zona franca integrale, io credo, potrebbe avere credibilità solo nell’ipotesi di Sardegna indipendente, seppure nell’ambito istituzionale europeo. Intanto la credibilità delle cose difficili da fare dipende dalla capacità di fare quelle a portata di mano, come i punti franchi doganali già previsti dalle norme. Al riguardo penso che fermare il processo di attuazione del punto franco di Cagliari per realizzare insieme i sei punti franchi sardi sia un errore madornale, che pagheremo. Ne sono convinto per quanto conosco i nostri politici e burocrati. Ovviamente bisogna proiettarsi oltre il periodo elettorale. Vedremo chi avrà avuto ragione. Intanto ognuno prosegua le sue battaglie con le convinzioni che ha maturato. Speriamo che non manchino ulteriori occasioni di confronto, che coinvolgano tutti a partire dai candidati al governo della Sardegna. Cordiali saluti Franco Meloni, direttore Aladinews

  2. admin scrive:

    Notizia da La Nuova Sardegna di martedì 27 agosto 2013
    (…)
    Zona franca. Sui quotidiani di sabato è apparso un avviso a pagamento dell’Associazione zona franca. E’ l’evoluzione dei comitati per la zona franca che organizzarono alla Fiera di Cagliari una manifestazione, in cui intervenne Cappellacci, con una notevole partecipazione, circa 1.500 persone. Icomitati si sono strasformati in un’associazione no profit e potrebbero presentare una lista alle prossime regionali. (…)

  3. [...] Zona franca. Proponiamo il video dell’intervista rilasciata al TG3 da Piergiorgio Massidda, autorità portuale di Cagliari ( trasmessa al TGR Sardegna di Rai3 delle ore 14 del 28/08/2013), che da conto delle iniziative in corso per la realizzazione del punto franco doganale nel porto di Cagliari. Prendiamo atto del fatto che la recente legge regionale  del 30 luglio us “Norme urgenti per l’attuazione ed il funzionamento delle zone franche istituite nella Regione autonoma della Sardegna” che prevede la costituzione dell’unica società Sardegna free zone, allo stato non ha bloccato il processo (faticoso) di realizzazione del punto franco cagliaritano che, lo rimarchiamo, è in ritardo di ben dodici anni (vedremo come si evolverà la situazione, dandovene conto su questa news). Nella circostanza non possiamo che ribadire la nostra posizione, che non è minimalista ma realista e concreta: avanti con il punto franco doganale di Cagliari, unico fatto che renderebbe credibile l’impegno per la costituzione degli altri punti doganali sardi, previsti dalla normativa! [...]

  4. admin scrive:

    DA L’Unione Sarda on line di domenica 8 settembre 2013
    Zona franca, l’appello di Cappellacci
    “Disegniamo i confini coi sindaci”

    Cappellacci scrive ai sindaci: lavoriamo insieme per disegnare i confini della Zona franca.

    “Caro Sindaco, ti invito a far pervenire, entro il 20 settembre, ogni utile indicazione, riferita al tuo territorio, riguardante la delimitazione dell’area franca doganale e la possibile estensione alle aree industriali collegate o collegabili con le aree portuali sopra richiamate. Scrivimi a zonafranca@regione.sardegna.it. Il tuo sostegno, la tua collaborazione, sono la spinta per rendere più partecipata e incisiva questa sfida di autonomia e libertà”. Così, con una lettera aperta pubblicata su una pagina acquistata nei due quotidiani sardi, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, rilancia la zona franca, definendola una “battaglia comune che riguarda tutti noi”.

    Ricordando “la forte azione di rivendicazione nei confronti dell’Unione europea e dello Stato italiano finalizzata alla attivazione su tutto il territorio regionale della zona franca integrale”, il governatore ricorda ai primi cittadini dell’Isola che “il prossimo 30 settembre ci attende un appuntamento importante. La Giunta Regionale dovrà deliberare la proposta al Governo sulla delimitazione delle cinque zone franche regionali (essendo Cagliari già formalmente delimitata) e i conseguenti indirizzi per la loro operatività. Serve la tua Voce. E’ necessario – prosegue – allora che anche il tuo territorio contribuisca alla definizione della proposta”.

    Secondo Cappellacci centrare l’obiettivo della zona franca “consentirà l’ottenimento di una combinazione di vantaggi di natura doganale, fiscale e di consumo a favore delle imprese e dei cittadini sardi. E’ una battaglia di libertà, affinché la Sardegna possa decidere in autonomia la propria politica fiscale”.

    Domenica 08 settembre 2013 11:27

  5. admin scrive:

    Andrea Murgia contro Cappellacci: “Usa i soldi pubblici per imbrogliare i sardi sulla Zona franca”
    Articolo pubblicato l’8 settembre 2013 da SardinaPost

    Da Andrea Murgia, candidato alle primarie di centrosinistra, riceviamo e pubblichiamo.

    Dovrebbe smetterla Cappellacci di usare i soldi pubblici per tentare di imbrogliarci sulla zona franca integrale. Capiamo tutti benissimo che per modificare il Codice doganale europeo non basta certo la richiesta, per quanto formale, del Presidente di una Regione. Non basterebbe neanche quella del Capo dello Stato: servono gli atti del Parlamento e della Commissione di Bruxelles. Cappellacci si dimostra non solo recidivo nell’ignorare gli iter procedurali più basilari, ma anche offensivo del buon senso comune, oltre che delle casse pubbliche. Serve serietà, non propaganda. Farebbe meglio a studiare di più, poiché anche sui contenuti è molto confuso: parla di zona franca integrale su tutto il territorio regionale, ma poi si limita a richiedere ai sindaci la delimitazione delle zone franche doganali, già previste dal nostro Statuto. Avrebbe potuto farlo via mail, evitando di buttar via soldi pubblici. I sardi gliene sarebbero stati più grati.

    Andrea Murgia

  6. […] Occorre muoversi con tutti i mezzi di comunicazione, al di là dei pochi che già sono attivi, come questo e altri blog, ma anche organizzare iniziative assembleari. Muoviamoci per impedire che vinca la demagogia, ricordandoci che la folla fanatica libera Barabba e crocifigge Gesù. […]

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