Is OLLIERAS (gli OCCHIALI) de PIERO sull’arcivescovo Melano e sulla Repubblica di Genova…

arciv Melano CAVITTORIO FILIPPO MELANO
Arcivescovo di Cagliari durante il triennio rivoluzionario, conte, nato a Cuneo il 27 settembre 1733, quasi sessantenne nei giorni della rivolta, era un abile diplomatico. Certo si sentiva superiore al Vicerè Balbiano, non solo per nobiltà di sangue, ma per cultura e intelligenza. Domenicano, maestro di teologia, nominato a Cagliari dal 10 giugno 1778, conosceva meglio le cose di Sardegna, mentre il cavalier Balbiano era vicerè da soli tre anni.
Così lo faccio parlare in “Sa dì de s’acciappa“: (segue)

Sa dì de s'acciappaMelano – Si parla dell’arresto di due stimati cittadini, addirittura di un membro del Parlamento…
Vicerè – Due congiurati che tramavano contro il Re…
Melano – D’accordo. Ma il fatto ha eccitato gli animi. Sarebbe forse meglio chetare le acque, sopire…
Vicerè – E che dovrei fare? Accontentare i rivoltosi? Io ne rispondo al Re!
Melano – Avete agito in maniera troppo solitaria. Avete preso tutti di sorpresa, me compreso. Consultate gli amici, sentite gli Stamenti, avvicinate i nobili, rinsaldate le alleanze.
…………..
Melano – Suggerisco di invitare anche un giudice della Reale Udienza.
Vicerè – Avete ragione. Ma chi?
Melano – Suggerirei Giovanni Maria Angioy.
Vicerè – Perchè proprio lui? Credo sia più vicino ai congiurati che a noi!
Melano – Fidatevi di me. La chiesa è maestra di mediazione e di conciliazione.

Il 24 luglio 1797 Melano è trasferito in Piemonte, diocesi di Novara.
Poco dopo il Piemonte è invaso dai francesi. Anche qui fa valere le sue capacità diplomatiche, ossequioso con chi comanda, siano repubblicani o uomini dell’Imperatore Napoleone, evita a sè stesso, al clero e alla chiesa possibili violenze.
Melano muore a Novara il 23 dicembre 1813.

REPUBBLICA DI GENOVA
Il 23 dicembre 1339 i genovesi decidono di darsi un “dusge”, un doge come a Venezia. Il primo Doge della Repubblica fu Simone Boccanegra.
Pur essendo eletto a vita, fu osteggiato dai nobili e, avendo perso anche il consenso del popolo, cinque anni dopo lasciò Genova e riparò a Pisa.
Nel 1356, con l’appoggio dei Visconti, riprese la sua carica e la tenne fino a sette anni dopo, quando morì avvelenato in seguito a una congiura.
Genova, Libero Comune fin dal 1096, rimase libera e repubblicana fino al 1797, quando fu conquistata da Napoleone Bonaparte che depose l’ultimo Doge, Giacomo Maria Brignole.
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(a due giorni dal Natale)
Natale di Francesco De Gregori
abc
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CITAZIONE DELLA SERA

Ustacchio, la viggija de Natale
te mettete de guardia sur portone
de quarche monziggnore o ccardinale,
e vedrai entrà sta priscissione.

Mo entra una cassetta de torrone,
mo entra un barilozzo de caviale,
mo er porco, mo er pollastro, mo er cappone,
e mmo er fiasco de vino padronale.

Poi entra er gallinaccio, poi l’abbacchio,
l’oliva dolce, er pesce de Fojjano,
l’ojjio, er tonno, l’anguilla de Comacchio.

Inzomma, inzino a notte, a mmano ammano,
te llì t’accorgerai, padron Ustacchio,
cuant’è divoto er popolo romano.

(Giuseppe Gioachino Belli)

2 Responses to Is OLLIERAS (gli OCCHIALI) de PIERO sull’arcivescovo Melano e sulla Repubblica di Genova…

  1. […] periodo di titolarità dell’incarico di Melano). Come ne parla Piero Marcialis su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=19033. Altri approfondimenti su Aladinews: […]

  2. […] il simulacro di Sant’Efisio (quello del Lonis) in Cattedrale (fm). Atrus annus. Deu bollada! Da Aladinpensiero online del 23 aprile 2013. ———- VITTORIO FILIPPO MELANO Arcivescovo di Cagliari durante il triennio rivoluzionario, […]

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