gli occhiali di Piero su…

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PARLA ANCORA…
Una cosa certamente non potremo mai perdonare al segretario del PD: aver ridato la parola a un tale che dovrebbe essere in galera.

SFORTUNATE NOZZE DELL’EROE
Giuseppe Garibaldi 1860Il 24 gennaio 1860 si sposa, per la seconda volta, Giuseppe Garibaldi.
Curiosamente nelle sue biografie tale evento gioioso non è citato.
Infatti non fu molto gioioso. Subito dopo la cerimonia, in casa del marchese Raimondi, alla presenza del governatore Lorenzo Valerio e del conte Giulio Porro Lambertenghi, l’eroe ebbe un biglietto che lo informava che la sua dolce sposa amava altri, e questo anche nell’imminenza delle nozze.
Consegnava il biglietto il maggiore Rovelli, uno degli amati dalla ragazza, un altro era l’ufficiale garibaldino Luigi Cairoli, che naturalmente l’aveva lasciata avendo saputo delle nozze col suo generale.
La sposa, Giuseppina Raimondi, figlia naturale del marchese, 18 anni, bellissima, non smentì, confermò. Garibaldi all’istante la lasciò.
Non la vide mai più. Il matrimonio fu annullato nel 1880.
Cairoli, espulso dalle file garibaldine, non fu uno dei Mille.
Il generale si sposò per la terza volta con Francesca Armosino, dalla quale aveva già avuto 2 figli. Anche Giuseppina nel 1880 sposò Luciano Mancini.
Cairoli morì in Siberia nel 1865, dopo una sfortunata spedizione in Polonia.
Garibaldi, lo sapete, morì a Caprera nel 1882.
Giuseppina morì a Birago, in Brianza, il 27 aprile 1918, a 77 anni.

CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE E NON SAPERE
Il 24 gennaio 1972, nell’isola di Guam, Pacifico occidentale, si arrende uno strano soldato. E’ Shoichi Yokoi, giapponese, che dal 1944 è nascosto nella foresta senza sapere che la guerra è finita. Il suo nome ormai non lo ricorda più nessuno, almeno dalle nostre parti, però la figura del “giapponese che continua a combattere una guerra finita” entra nei discorsi in maniera sarcastica, per indicare l’anacronismo di molti che si impegnano in battaglie scadute. – segue -
Shoichi Yokoi muore nel 1997 a 82 anni. Non è però l’ultimo soldato giapponese che si arrende, come lui, nel 1974 a Lubang, nelle Filippine, cesserà di combattere il tenente Hiroo Onoda, classe 1922; per fargli deporre le armi dovrà intervenire il suo vecchio comandante e dirgli che “l’ordine di non arrendersi mai è revocato”.
Quando si arrese ridevano di lui, Onoda però non era un fesso: rientrato nel nostro tempo, fu imprenditore in Brasile, si sposò, tornò in Giappone e fondò una scuola per bambini, ricco tornò a Lubang e donò 10mila dollari a una scuola elementare.
E’ morto a Tokyo una settimana fa, aveva quasi 92 anni.
L’ultimo, veramente ultimo, ad arrendersi è stato Teruo Nakamura. Cinese di Taiwan, ma di nobili orogini giapponesi, combatteva per il Giappone, fu ritrovato nel dicembre 1974 in Indonesia. Nato nel 1919, morì per un cancro nel 1979, a soli 60 anni. Gli altri due, come si è visto, furono più longevi, forse la sopravvivenza nella giungla, lontano dalla “civiltà”, fa bene alla salute.
E’ da notare come per combattere, cessare di combattere, per vivere in pace è essenziale l’informazione: si narra di isolani, inglese e tedeschi nella stessa isola, che vissero in pace finchè non giunse la notizia che le loro nazioni erano in guerra.
In certe situazioni è meglio non sapere.

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