gli occhiali di Piero sui paesi che scompaiono…

PADRIA
PADRIA. Un altro comune nella lista dei 30 paesi destinati a scomparire nel giro di poche decine di anni, dopo Semestene e Monteleone Rocca Doria, dei quali ho già parlato nei giorni scorsi (vedi Paesi che scompaiono in Aladin pensiero), è il comune di Padria.
In 60 anni è sceso da oltre 2000 abitanti ai circa 700 attuali.
Eppure Padria ha un passato di tutto rispetto ben documentato: Villa di Padria nasce in epoca giudicale, ma ha origini che risalgono al Neolitico, domus de janas e resti di un villaggio di epoca prenuragica, resti di 40 nuraghi (Nuraghe Longu è il meglio conservato), reperti di epoca punica e resti di epoca punico-romana (cui risale l’antico villaggio di Gurulis Vetus, citato da Tolomeo, che durò fino al nostro medioevo, da cui nacque Gurulis Nova, oggi Cuglieri nel Montiferru), tre antichi ponti romani; un palazzo, su Palattu, d’epoca medievale; ha monumenti e chiese importanti; ha infine un Museo Archeologico che ha sede nell’ex- Monte Granatico.
Situato fra tre colli , una campagna attraversata del fiume Temo che va a finire a Bosa, distante poco più di 20 chilometri; uno dei suoi affluenti, Su ‘Entale, attraversa un canyon di due chilometri con caratteristiche cascate.
Dico solo che in qualunque parte del mondo (penso specialmente all’Irlanda) un paese come Padria sarebbe un centro di grande attrazione turistica.
Noi sardi invece? lo lasciamo morire?

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