Snuplace: un servizio per far incontrare chi cerca un posto comodo dove lavorare e chi lo offre

ClabSnuplace: un servizio per far incontrare chi cerca un posto comodo dove lavorare e chi lo offre
di Alessandro Ligas, Tecnologico
Parti sempre da ciò che conosci meglio e risolvi un problema che senti in prima persona. Ma soprattutto fai ciò che ti piace e sii felice. (Mario Fanari)

Il Contamination Lab è un progetto, promosso dall’Università di Cagliari nell’ambito del progetto INNOVA.RE in collaborazione con InnovAction Lab e l’acceleratore di Mario Mariani The Net Value, con lo scopo di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. E’ finalizzato a esporre gli studenti a un ambiente stimolante per lo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale. Nella scorsa edizione ha dato l’opportunità a circa 80 ragazzi di “vivere” un’esperienza unica. Marta, co-founder di Snuplace, dice “è stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto capire che se hai un’idea e ci lavori tanto puoi creare qualcosa dal nulla… ora noi abbiamo creato qualcosa”.
Snuplace logoTra le idee finaliste abbiamo incontrato Snupalce una piattaforma online che collega chiunque desideri trovare un posto dove lavorare in team a strutture che offrono ospitalità per un periodo limitato di tempo.
Il progetto nasce da una tendenza in costante crescita. “Il lavoro diventerà sempre più mobile e partecipativo, avere un ufficio è importante per poter lavorare comodamente, ma quando non si può avere un ufficio ci si deve adattare a soluzioni alternative che non permettono di lavorare in serenità”.
SnuPlace fornisce spazi comodi, attrezzati per poter lavorare in tranquillità.
Abbiamo intervistato i founder Marta Cappai, Silvia Atzeni e Mario Fanari
- segue –
Chi è “Snuplace”, cosa fa e con che obiettivi nasce?
SnuPlace è un servizio che permette di far incontrare chi sta cercando un posto comodo dove lavorare con chi questo posto lo può offrire
Come è nata l’idea?
L’idea nasce nell’ambito di un progetto universitario che è anch’esso in fase di Startup. A Ottobre 2013 è nato il Contamination Lab in collaborazione con Innovaction Lab e The Net Value. All’interno di questo programma abbiamo formato un team di lavoro multidisciplinare, cercando di coprire il maggior numero di competenze. Dopo esserci conosciuti abbiamo fatto una serie di brainstorming per cercare un’idea che potesse avere un senso. La cosa più semplice era partire da un problema e cercare di trovare una soluzione. Abbiamo stilato una serie di problemi ed abbiamo deciso di risolvere quello più sentito all’interno del team, ovvero, da studenti ed ex studenti abbiamo sempre avuto il problema di trovare un posto dove poterci riunire in piccoli team per lavorare a dei progetti o semplicemente per studiare. Così abbiamo deciso di risolvere questo problema e ci siamo riusciti.
Cosa significa Snuplace?
SnuPlace è la contrazione di 2 parole : “Snug”= comodo e “Place” =Posto… Snuplace=posto comodo

Come funziona?
Chi ha bisogno di uno spazio effettua una prenotazione e questa viene elaborata e indirizzata verso la soluzione che più soddisfa le esigenze del richiedente. Dall’altra parte ci sono persone che hanno degli spazi inutilizzati che li rendono disponibili per determinati periodi della giornata.
Qual è il vostro modello di business?
Tratteniamo una commissione sulle transazioni tra chi cerca uno SnuPlace e chi lo offre.
Che difficoltà avete incontrato nel realizzare il vostro progetto di startup e come le avete risolte?
Le difficoltà principali sono state quelle di trovare le competenze adeguate e soprattutto dove cercarle. Il progetto è ambizioso e per strutturarlo, soprattutto a livello tecnico non è stato facile.
Ci siamo affidati ad amici, conoscenti e consulenti che abbiamo incontrato durante tutto il percorso del CLab e nel periodo di tutorship nell’Open Campus di Tiscali vinto con il secondo premio alla finale.
Cosa cercate in un partner finanziario e che caratteristiche deve avere?
Chiaramente qualche soldino! Non tanti, perché in questa fase la figura che più farebbe al caso nostro è un Business Angel che può offrirci anche una serie di servizi di consulenza e Networking.
Come è nata la vostra squadra e come è composta?
Il Team/Famiglia originario si è creato nel contesto del Contamiantion Lab dove in pochi giorni ci è stato chiesto di formare un team. Le regole erano chiare, la più importante era che dovesse essere il più possibile eterogeneo al su interno per quanto riguarda le competenze. Abbiamo cercato di seguire ogni consiglio che c’era stato indicato dal buon Augusto Coppola di Innovaction Lab, uno fra tutti : “Non sceglietevi per l’idea o per amicizia ma per le competenze e le motivazioni”. Il team iniziale era composto da due figure business, un architetto conservatore e un ingegnere meccanico, abbiamo aggiunto quasi da subito un grafico e uno studente di informatica del primo anno. Concluso il Contamination lab il team ha avuto una naturale evoluzione. In questo momento il team è composto da Mario, CEO e co-founder laureato in economia con esperienze di studio e lavoro internazionali, Silvia, studentessa di economia co-founder che si occupa di gestire i fornitori di spazi, Marta Co-founder dottoranda in conservazione dei beni culturali che si occupa dei social media, Fabio il grafico; Angelo, Mattia e Virgilio sono i tre programmatori che stanno sviluppando l’applicazione.
In Italia uno dei problemi principali per chi vuole fare innovazione è costituito dal finanziamento delle nuove aziende. Voi come lo avete risolto?
Non l’abbiamo ancora risolto. Sicuramente essere finanziati darebbe una spinta non indifferente alla nostra impresa. In questo momento stiamo cercando di sviluppare il modello per dimostrare la bontà della soluzione che offriamo. Parteciperemo ai diversi bandi che favoriscono la creazione d’impresa nel settore ICT in cui ci affacciamo, come ad esempio quello di Sardegna Ricerche.
Che ruolo ha la rete nel vostro business?
La rete nel nostro e in tutti i business ha un ruolo fondamentale. Quando si sviluppa un progetto di questo tipo s’incontrano ostacoli ogni giorno. La rete di conoscenze ti permette di chiedere e confrontarti con persone che hanno già affrontato lo stesso problema e possono darti una spinta a risolverlo in più breve tempo.
Quali sono le competenze necessarie per avviare una startup in questo settore e come le avete costruite?
Dipende dal progetto. In linea di massima ci sono tre figure dalle quali non si può prescindere se si vuole iniziare un progetto nel settore ICT. Queste sono: Una figura manageriale che abbia dimestichezza con i principali sistemi di “Business Validation” tra cui Business Model Canvas, Ricerche di mercato, strategie di marketing; uno sviluppatore che possa iniziare ad automatizzare il servizio; Un grafico preferibilmente esperto in User Experience che dia una mano a rendere la comunicazione e lo sviluppo tecnico più “colorato e coerente”
Cosa vuol dire per voi innovare?
Per noi innovare significa trovare la risposta più efficace ed efficiente a problemi per cui le soluzioni non esistono o se esistono non sono ottimali
Quali risultati avete ottenuto e quali sono i vostri prossimi passi?
Fino ad oggi abbiamo creato un circuito/servizio composto da circa 25 fornitori di spazi e 140 studenti iscritti. Un portale molto basico dal quale gli utenti possono effettuare la registrazione e prenotare uno spazio che gli viene assegnato in base alla disponibilità. In questo momento stiamo concentrando tutti i nostri sforzi sullo sviluppo tecnico per avere uno strumento più completo per la gestione sia dei fornitori di spazi che degli utenti. Abbiamo avuto parecchie difficoltà a reperire le risorse necessarie a questo obiettivo per il fatto di non avere ancora i fondi per poter pagare delle figure tecniche.
Quali sono le tre principali azioni che dovrebbero attuare le istituzioni per supportare lo sviluppo delle startup?
• Diffondere una cultura imprenditoriale
• Attivare e rafforzare connessioni con ecosistemi già sviluppati attraverso borse di studio per mandare i più meritevoli a trascorrere un periodo di lavoro/sviluppo in questi ecosistemi e incentivi per pagare figure altamente specializzate che vengano a lavorare nel nostro territorio.
• Abbassare le tasse cercando di attirare il maggior numero di imprese innovative nell’ecosistema.
In un “tweet” cosa consigliate a chi vuol fare impresa?
Parti sempre da ciò che conosci meglio e risolvi un problema che senti in prima persona. Ma soprattutto fai ciò che ti piace e sii felice.

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