Coder Dojo: programmare è la trasposizione digitale del processo creativo

TTecnologico 8 giu14Coder Dojo: programmare è la trasposizione digitale del processo creativo
- di Alessandro Ligas, Ttecnologico
coderdojoSono stupito dalla plasticità senza limiti delle loro menti, sono spugne, recepiscono tutto senza bisogno di un maestro, basta un mini input e loro viaggiano! (Pier Giuliano Nioi)
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Grande successo per il Coder Dojo il laboratorio di creatività informatica e di programmazione giocosa, totalmente gratuito e su base volontaria, dedicato a bambini e ragazzi, che si ispira al movimento internazionale Coder Dojo (nato in Irlanda nel 2011), svoltosi presso il centro d’arte e Cultura il Ghetto, nel corso del festival Leggendo Metropolitano 2014.
L’obiettivo del CD è quello di avvicinare i più giovani all’arte della programmazione in maniera informale e divertente, a far capire cosa si cela dentro i computer, a smitizzare le macchine, ed a creare confidenza con le tecnologie. Attraverso la metafora del palcoscenico Pier Giuliano Nioi, mentor delle giornate assieme a Fabrizio Pedes, ha fatto entrare i ragazzi di età compresa tra i 7 ed i 13 anni nel mondo della logica della programmazione. – segue -
“La logica della programmazione” dice Pier Giuliano “è una metafora per far loro capire nei limiti del possibile che il mondo attuale è pure in modalità scrittura, cioè possono creare invece di consumare contenuti passivamente(contenuti guarda caso creati da altri). È una moderna alfabetizzazione , un modo per evitare che uno strumento potente come il computer non ricada solo nella categoria dell’emulatore dei classici media(si pensi a TV,libri, radio,giornali, ecc..) passivi, ma mantenga la sua potenza di esprimere i pensieri creativi di ogni tipo creando mondi precedentemente impossibili da realizzare”
Coder Dojo Cagliari nasce dall’incontro fra alcune realtà che si occupano di divulgazione scientifica e animazione tecnologica (Linguaggio Macchina, Sardiniaweb e Sardus Sapiens). Dice Pier Giuliano Nioi, “il progetto nasce da una comunione di intenti tra me ed Andrea Mameli di Linguaggio Macchina – (incontrato per caso in altri contesti) discutendo del rapporto tra computer e ragazzi in Sardegna, per vedere appunto come venisse considerato questo strumento”. Aggiunge “poi cercando ed esplorando abbiamo scoperto la realtà della prof.ssa Anna Rita Vizzari e degli esperimenti di byod, bring your own device, portare i dispositivi a scuola e usarli per la didattica (trovando un modo di impiegare console da gioco piuttosto che cellulari nell’apprendimento scolastico)”.
Attraverso il programma Scratch, nato all’interno dei laboratori del MIT, che consente di elaborare storie interattive, giochi, animazioni, arte e musica, i ragazzi imparano allo stesso tempo a pensare in modo creativo, a lavorare in collaborazione e a ragionare in modo sistematico. Già dopo 30 minuti di spiegazione del mentor i ragazzi sono in grado di poter realizzare piccoli programmi dove possono dar sfogo alla loro creatività. “Sono stupito dalla plasticità senza limiti delle loro menti, sono spugne, recepiscono tutto senza bisogno di un maestro, basta un mini input e loro viaggiano! Questo mi indica una strada in cui magari la scuola assuma un ruolo di mentore più che di professore, in modo da assecondare e aiutare la curiosità di ogni ragazzo senza imporre dall’alto nulla”.
Scratch è un software caratterizzato da una programmazione con blocchi di costruzione creati per adattarsi l’un l’altro, ma solo se inseriti in una corretta successione, in questo modo si evitano inesattezze nella sintassi.
Inoltre permette di condividere i progetti con altri utenti del web creando una comunità online dove i ragazzi possono programmare e condividere i loro oggetti multimediali interattivi con altri provenienti da qualunque parte del mondo.
Conclude Pier Giuliano “i prossimi passi riguardano la creazione di altri eventi variegati nel contenuto, ma con la stessa filosofia di fondo per continuare a mostrare sia ai ragazzi che agli adulti (istituzioni varie) che programmare è la trasposizione digitale del processo creativo , giocoso ed esplorativo che il bambino ha agli inizi ma che ‘misteriosamente’ perde diventando adulto (non tutti, ma la maggioranza).”
Il prossimo appuntamento per i bambini da 7 a 10 anni si svolgerà sabato 14 Giugno alle ore 10.30negli spazi della biblioteca ragazzi (Monte Claro, Amministrazione Provinciale di Cagliari). Inoltre sempre negli spazi della biblioteca per i genitori dei ragazzi impegnati con il Coder Dojo, e per tutti coloro che vogliono partecipare, si terrà il seminario di Roberto Bondi (USR Emilia-Romagna) sul tema I VIDEOGIOCHI E I BAMBINI sempre alle 10.30, ingresso

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