L’innovazione passa solo se diviene senso comune. Giusto il rilievo dato da L’Unione Sarda a Sinnova2014

unione sarda cover 29giu14L’Unione Sarda dedica la prima pagina di oggi, domenica 29 giugno, alla tematica dell’INNOVAZIONE. L’occasione è fornita dalla Manifestazione Sinnova2014, promossa e organizzata da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Assessorato regionale della Programmazione, tenutasi il 27 e il 28 presso il centro polifunzionale di piazza L’Unione Sarda a Santa Gilla. Sul rilievo dato all’argomento ha certo pesato la vicinanza del quotidiano a Kety Corona, presidente di Sardegna Ricerche, ma questa circostanza passa in secondo piano rispetto alla scelta di dare giusta enfasi all’INNOVAZIONE, nella sua accezione ampia. Torneremo presto su questa fondamentale tematica…
Domenica 29 giugno 2014, L’Unione Sarda on line
L’innovazione ci può salvare.
Le frontiere dello sviluppo

di Anthony Muroni

Senza innovazione non si cresce, né come economia, né come società. E siccome produttività e redditi vanno (o dovrebbero andare, in una organizzazione statale che funziona) di pari passo con la sussidiarietà e la giustizia sociale, garantendo a chi è rimasto indietro un presente e un futuro dignitoso, possiamo concludere che innovazione fa rima anche e soprattutto con equità e progresso.
In Sardegna molto se ne è parlato in questi ultimi giorni, anzitutto per merito del salone Sinnova, fortemente voluto dall’amministrazione regionale e da Sardegna ricerche, che ha concesso una meritata vetrina e una importante arena di confronto ai giovani rappresentanti di 128 aziende che della ricerca e dell’innovazione, soprattutto nei settori dell’Ict e dell’agroalimentare, hanno fatto il loro credo.
Queste realtà rappresentano una grossa fetta di futuro per un’Isola che deve mettere da parte il miraggio di scopiazzare la Silicon Valley, puntando sul suo immenso patrimonio di creatività e sulla spiccata – e per certi versi insospettabile – vocazione alla modernità delle sue più giovani generazioni.
L’attuale arretratezza del sistema pubblico e privato, per certi versi, può trasformarsi in una grande opportunità. Può consentire a un modello virtuoso – che metta in rete l’impegno della Regione, di Cagliari città metropolitana, delle università, di enti come Sardegna Ricerche, del sistema delle imprese, del venture capital e degli istituti di credito più illuminati – di entrare in contatto con uno smisurato numero di potenziali clienti, offrendo loro una non più rinviabile possibilità di modernizzarsi.
Si può persino dire di più. Se è importantissimo capire e conoscere le nostre radici – sapere, cioè, da dove veniamo – occorre però uscire in fretta dall’inganno che Su connottu è quello che ci può salvare. L’esperienza è importante, quando però serve a evitare nuove e vecchie trappole. Se invece viene utilizzata (magari con lo spauracchio dell’inafferrabilità delle certezze, quando si tratta di nuove scommesse) per immobilizzare il sistema può rivelarsi mortifera. E ci porta all’attuale situazione di stagnazione economica, sociale e di valori.
Cosa fare per migliorare, favorendo la cultura – non solo imprenditoriale – dell’innovazione? Anzitutto occorre una rivoluzione culturale, di testa, che parta dai banchi della scuola. Magari evitando, come si è fatto in un recente passato e per motivi probabilmente molto meno che nobili, di depotenziare progetti di altissimo profilo come quello della Scuola Digitale, snaturandoli o privandoli di alcuni importanti passaggi legati alla formazione del personale docente, alla dotazione delle infrastrutture immateriali e alla realizzazione dei contenuti. Magari avviando un gigantesco piano di alfabetizzazione digitale (a oggi esiste ancora una vasta fetta d’Italia – il 34% della popolazione, secondo recenti statistiche – che non ha mai effettuato una connessione a internet), che arriverebbe comunque in ritardo di dieci anni. Ed evitando, a partire dal governo centrale, di sabotare (con l’introduzione di sempre nuovi balzelli e astruse norme di legge) tutto ciò che è prodotto della ricerca scientifica e della modernità.
E, ancora. Alle aziende digitali e innovative non servono contributi a pioggia ma concrete azioni di miglioramento di quello che questa nuova generazione di imprenditori chiama “ecosistema”: più facilità di accesso al credito, meno burocrazia, più certezze normative, meno “tutto e subito” e più visione di sistema.
Non scordiamoci che in Sardegna non partiamo dall’anno zero, visto che da almeno vent’anni l’amministrazione regionale non ha lesinato sui fondi per la ricerca scientifica e tecnologica.
Qua esiste una realtà come Tiscali. E c’è, giova ricordarlo, il gruppo Unione Sarda, che all’inizio degli anni ’90 si mise alla testa dei sognatori che credevano alla rivoluzione di internet e che oggi – totalmente rinnovato dall’attuale proprietà e modernizzato nel management – continua con pervicacia a battere ogni possibile nuova strada legata all’informazione digitale, alla produzione di contenuti e alla sinergia tra i vari mezzi di comunicazione, tradizionali e altamente innovativi.
Questo tessuto deve crescere fino a diventare una rete di imprese capace di entrare in connessione, da Teulada a La Maddalena, passando per Magomadas e Budoni. Ognuno dei capi dell’Isola può e deve diventare protagonista nella sfida per la modernità. Perché se non cambiamo – subito e ora – forse non ci sarà un domani.

———————–
Sinnova, il futuro è già qui
Le idee di 128 aziende isolane, 10 workshop, 6 premi – Boom di visitatori: un successo la rassegna organizzata da Sardegna Ricerche

Oltre 1700 visitatori in due giorni, 128 aziende, dieci workshop e 6 vincitori proclamati. Sono i numeri della seconda edizione di Sinnova, la manifestazione organizzata da Sardegna Ricerche chiusa ieri sera nel centro polifunzionale di piazza L’Unione Sarda. Negli oltre duemila metri quadri del Salone dell’innovazione, venerdì e sabato a essere protagoniste sono state aziende di tutta la Sardegna: 82 dalla provincia di Cagliari, 13 da quelle di Sassari e Oristano, 8 dal Medio Campidano, 6 da Nuoro, 3 dalla Gallura e una dall’Ogliastra e dal Sulcis.
Sei i premi assegnati: per il settore Agroalimentare ha vinto la Beach pic nic bag di Sara Mattu, per l’Arte e design la Cucina leggera di Stefano Vasconcellos Carta, per il Green il Dividi di Andrea Montaldo, per l’High tech la Selective Laser sintering 3D printer di Alberto Unali e per il settore Salute, Zompa di Sergio Leone. Il premio Make in Sardinia, attribuito dagli utenti, è andato invece al Modulo autosufficiente temporaneo di Marinella Cogodda.
—–
Sinnova, boom di visitatori
Ketty Corona: pubblico raddoppiato, grande successo – Grande interesse per i 128 espositori. In due giorni 1.700 presenze

Oltre 1700 visitatori in due giorni, 128 aziende, dieci workshop e 6 vincitori proclamati. Sono i numeri della seconda edizione di Sinnova, la manifestazione organizzata da Sardegna Ricerche chiusa ieri sera nel centro polifunzionale di piazza L’Unione Sarda con la consegna dei premi del concorso che ha visto confrontarsi creativi, artisti e artigiani. Negli oltre duemila metri quadri dello spazio espositivo del Salone dell’innovazione, venerdì e sabato a essere protagoniste sono state le aziende in arrivo da tutta la Sardegna: 82 dalla provincia di Cagliari, 13 da quelle di Sassari e Oristano, 8 dal Medio Campidano, 6 da Nuoro, 3 dalla Gallura e una dall’Ogliastra e dal Sulcis. Esperienze diverse per l’età degli innovatori – molte imprese sono guidate da donne e uomini sotto i 35 anni e il più giovane imprenditore ha solo 24 anni – e per settore, con l’Ict, a fare da protagonista con 77 aziende presenti.
«Abbiamo superato l’esame, quest’anno c’è stato il trenta per cento in più di aziende partecipanti, il doppio dei visitatori rispetto allo scorso anno, ma soprattutto si sono visti moltissimi giovani – spiega la presidente di Sardegna Ricerche Ketty Corona – un bilancio positivo anche perché le aziende hanno dialogato tra loro, hanno fatto rete anche attraverso la community di Sinnova. La Sardegna non è periferia del mondo, gli innovatori ci sono, ora servono azioni mirate ad agevolare il marketing delle imprese»
Soddisfatto anche l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci: «La presenza di tanti giovani rappresenta il primo elemento di successo – ha sottolineato l’assessore – l’altro è l’innovazione applicata anche ai settori tradizionali, non solo all’Ict, è fondamentale sfruttare i nostri saperi ed esportarli anche attraverso l’innovazione tecnologica». Per l’assessore il compito della Regione deve essere quello di «affinare gli interventi dialogando con gli imprenditori e cercando di capire le loro necessità».
E sono sei i premi assegnati dal FabLab di Sardegna Ricerche: per il settore Agroalimentare ha vinto la Beach pic nic bag ideata da Sara Mattu, per l’Arte e design la Cucina leggera di Stefano Vasconcellos Carta, per il Green il Dividi di Andrea Montaldo, per l’High tech la Selective Laser sintering 3D printer di Alberto Unali e per il settore Salute, Zompa di Sergio Leone. Il premio Make in Sardinia, la gara di creatività dedicata a tutti i maker dell’isola, lanciata sulla Community Sinnova e attribuito dagli utenti, è andato invece al Modulo autosufficiente temporaneo di Marinella Cogodda, che ha ottenuto 281 voti.
Paola Pilia

One Response to L’innovazione passa solo se diviene senso comune. Giusto il rilievo dato da L’Unione Sarda a Sinnova2014

  1. […] di rimpianti, quanto di ripartenze nel segno del cambiamento, altrimenti, come ha giustamente detto il direttore de l’Unione Sarda a chiusura del suo editoriale di domenica: “se non cambiamo – subito e ora – forse non ci sarà un […]

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>