Una foto, una pagina di vita. Raccontiamo… (12)

Poetto tramape-innovativaSu proposta del nostro amico Peppino Ledda pubblichiamo una serie di raccontini sulla Cagliari del passato: vita vissuta di protagonisti – ultrasessantenni al momento della scrittura (2010) e oggi ancor più avanti negli anni, alcuni non più tra noi – sul filo della memoria. Lo facciamo per la gradevolezza delle narrazioni nella convinzione che, come diceva uno splendido adagio “Il futuro ha un cuore antico”. Ecco mentre siamo impegnati a dare prospettive alla nostra città per il presente e per il futuro, crediamo utile oltre che bello, ricordarne il passato, fatto di luoghi ma soprattutto di persone che lo hanno vissuto. I racconti sono contenuti in una pubblicazione . Oggi il dodicesimo raccontino, dopo l’esordio del 17 settembre, il secondo del 18, il terzo del 19, il quarto del 20, il quinto del 21, il sesto del 23, il settimo del 24, l’ottavo del 25, il nono del 26, il decimo del 27, l’undicesimo del 29.
poettobel 1935Maddalena Perra
I casotti
La vita al Poetto durante le lunghe e calde estati cagliaritane anni ‘30.
La stagione balneare, che iniziava il 29 giugno in occasione della ricorrenza di San Pietro e Paolo e terminava il 30 settembre, prima della riapertura delle scuole era il periodo dell’anno più atteso da noi bambini degli anni ‘30.
I casotti diventavano, durante questa stagione, le seconde case di tantissime famiglie cagliaritane. – segue -
Le giornate trascorrevano felici e spensierate, iniziavano la mattina con le urla del lattaio che consegnava il latte fresco di giornata in limpide bottiglie di vetro, proseguivano con i giochi di noi bambini tra le corsie delimitate dai casotti e dalle bellissime dune di sabbia che caratterizzavano la spiaggia di Cagliari, giochi semplici ed innocenti, che venivano inventati giorno per giomo, quali ad esempio, il gioco con le pietrine, il pincaro. i birilli, la trottola etc.
I profumi dei semplici e sani pranzi che le mamme preparavano con tanto amore all’interno dei casotti, inondavano la spiaggia, rimanendo stampati nei nostri ricordi fino ai giorni d’oggi.
La sera, al calar del sole, le famiglie si riunivano lungo la spiaggia ai bordi dei casotti: gli uomini indossavano i pigiami e giocavano a bocce o a carte, i bambini proseguivano con i loro soliti giochi e le mamme si riposavano dalle fatiche quotidiane.
Dolci ed indimenticabili ricordi che sono rimasti impressi nei nostri cuori e che mai verranno cancellati.

Poetto 1935

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