Come saranno spesi i 15 milioni per Is Mirrionis? Studiamo la documentazione e esercitiamo le nostre capacità critiche.

quartiere-di-is-mirrionis-stefanoconti(Dal sito web della RAS) Delibera del 11 maggio 2016, n. 26/6 [file .pdf]
Programmazione Unitaria 2014-2020. POR FESR e POR FSE 2014-2020. Agenda Urbana – Investimento Territoriale Integrato (ITI). Accordo di Programma tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari “ITI Is Mirrionis”.
- All. 26/6 – Accordo di programma quadro [file .pdf]
- All. A – Investimento Territoriale Integrato [file .pdf]
- All. B - quadro finanziario dell’ITI [file .pdf]
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lampada aladin micromicroVolete un primo commento? Questo progetto è negativamente contraddistinto da un “deficit di partecipazione”. Sembra fatto in uno studio isolato da professionisti incuranti di confrontarsi con la gente in carne ed ossa. Le strutture fisiche di partecipazione, tra tutte l’hangar, appaiono scelte più per ragioni di attenzione alle spese che per l’efficacia delle azioni rispetto alle finalità. Non risulta alcuna analisi delle attività socio-culturali esistenti, che ci si è ben guardati di coinvolgere. Come un pugno in un occhio il fatto che si continui ad ignorare la richiesta di riuso dell’edificio di proprietà di Area dove si svolse l’esperienza della Scuola Popolare dei Lavoratori. Sorvoliamo per ora sulla governance del progetto che appare pesante, eccessivamente burocratica e chiusa a riccio rispetto alle esigenze di partecipazione democratica dei singoli cittadini e delle loro associazioni. E’ un progetto che può essere emendato? Diciamo di SI. Diciamo anche che DEVE essere emendato perché nella sua formulazione attuale contrasta in molta sua parte con gli indirizzi comunemente concordati tra Unione Europea e Regione Sarda, risultanti agli atti dei PO Fesr e Fse della programmazione 2014-2020. Torneremo presto sull’argomento.
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ALLEGATO A
SCHEDA COMUNE DI CAGLIARI EXECUTIVE SUMMARY
ITI IS MIRRIONIS
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Scheda Investimento Territoriale Integrato (ITI) del Comune di Cagliari 1. AREA DI INTERVENTO
La proposta progettuale prevede un intervento di rigenerazione urbana, inteso quale insieme di azioni immateriali e azioni materiali integrate fra loro, all’interno dell’area urbana di Cagliari, nell’ambito territoriale
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che comprende il quartiere di Is Mirrionis e una parte del confinante quartiere di San Michele . Il territorio in
cui insiste il programma si estende dal Colle di San Michele fino alle pendici di Monte Claro, rispettivamente a nord est e a sud ovest dell’area, che risulta ben collegata al resto della città e all’Area vasta dalle principali arterie stradali (Asse mediano di scorrimento, la S.S.130, S.S.131 e S.S.554) e dalla rete di trasporto pubblico che serve la zona. Il quartiere di Is Mirrionis, tra i più popolosi del capoluogo, è caratterizzato da una forte presenza di edilizia residenziale pubblica, in gran parte realizzata per rispondere all’emergenza casa tra gli anni ’40 e ’70 del novecento. Questa peculiarità, unitamente allo stato di diffuso degrado del contesto urbano (edifici e spazi pubblici) e al disagio sociale ed economico dei suoi abitanti, ha contribuito al perdurare di una immagine negativa della zona, che ancora oggi è considerata “periferia”.
Per comprendere pienamente le caratteristiche di Is Mirrionis è stata sviluppata una dettagliata “lettura” del territorio oggetto della proposta di intervento, attraverso una specifica analisi di contesto necessaria per analizzare il rione rispetto ad alcuni elementi che lo caratterizzano e contraddistinguono e in funzione della qualità del suo capitale sociale intesa quale qualità dell’abitare e qualità delle relazioni:
− Vicende urbanistiche che ne hanno segnato l’evoluzione;
− qualità e i modi d’uso degli spazi di vita;
− analisi demografica e condizione sociale ed economica dei residenti;
− dotazione dei servizi.
Tavola 1 – Il quartiere di Is Mirrionis-San Michele Tavola 2 – Area metropolitana di Cagliari e dati popolazione residente
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Rispetto alla definizione dei confini dell’area di intervento si è ritenuto opportuno estendere alcune azioni oltre il limite censuario che identifica l’ambito omogeneo di Is Mirrionis, includendo una porzione del quartiere di San Michele. La scelta deriva da una serie di valutazioni che riguardano la reale efficacia della strategia complessiva rispetto ad una comunità di riferimento che non si può ricondurre ad una porzione esatta di superficie territoriale. A questo proposito si fa notare che essendo i dati censuari e le fonti statistiche di riferimento aggregate per unità territoriali, l’analisi di contesto riportata nella presente scheda si riferisce in gran parte a Is Mirrionis e solo in alcuni casi significativi a San Michele.
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2. RISULTATIDELL’ANALISIDICONTESTO(ESCLUSIONE,POVERTÀ,DIPENDENZA)
Attraverso l’analisi condotta, oltre alle criticità riferite al degrado fisico dei luoghi, alla struttura demografica, che risulta sempre più invecchiata e con un numero sempre maggiore di persone anziane sole (soprattutto donne), ad una generale difficoltà da parte delle famiglie a svolgere funzioni minime genitoriali, da cui si originano fenomeni di devianza giovanile, si è riscontrato il crescere del fenomeno della deprivazione, costituita di rinunce a consumi a volte anche essenziali, condizione che prelude alla povertà estrema. L’analisi della struttura demografica e del contesto socio-economico, unitamente ad una ricognizione puntuale della condizione degli immobili di proprietà della Amministrazione comunale, richiama un profilo di impoverimento complessivo del capitale umano e materiale: perdita di popolazione residente, elevata presenza di donne sole e di popolazione anziana (indice di vecchiaia del 293,37), un crescente numero di popolazione immigrata, elevati tassi di disoccupazione giovanile e maschile, complessivo degrado del patrimonio dell’edilizia pubblica e degli spazi comuni del quartiere. Questa situazione ricalca una generale condizione di esclusione riferita a una dimensione multidimensionale di deprivazione e ineguaglianza.
Il quadro tratteggiato evidenzia, in sintesi, la presenza nel quartiere di 4 forme di esclusione.
1. Esclusione economica: gli individui non hanno l’opportunità di partecipare attivamente nei sistemi produttivi.
2. Esclusione sociale: individui che hanno un basso accesso ai servizi sociali (salute ed educazione), scarse opportunità di accesso alla partecipazione sociale, ai processi decisionali ed alla legittimazione sociale che ne deriva.
3. Esclusione culturale, che si distingue in due forme: marginalizzazione ed esclusione perché si è percepiti come diversi/inferiori.
4. Esclusione politica: mancato godimento dei diritti di cittadinanza, quando non si ha la possibilità di accedere direttamente alla partecipazione politica e ai processi che riguardano direttamente gli esclusi.
3. STRATEGIA DI SVILUPPO TERRITORIALE INTEGRATA
Le criticità individuate, e le forme di esclusione ad esse correlate, fanno emergere la necessità di un’azione mirata ed efficace tesa a fornire risposte concrete in termini di riqualificazione urbana e inclusione sociale.
Si intende nello specifico affrontare, e contribuire a risolvere, il problema del disagio familiare e della esclusione attraverso un insieme di interventi integrati e intersettoriali di riqualificazione degli spazi di vita e di sostegno ai soggetti deboli, con l’applicazione di un modello di “welfare di comunità” capace di restituire al quartiere un ruolo di centralità rispetto alla città consolidata e all’Area vasta di Cagliari.
Per welfare di comunità, in particolare, si intende un modello di società solidale che si auto-organizza promuovendo essa stessa l’erogazione di servizi, attraverso sinergie fra attori sociali, pubblici e privati (profit e non), costruite su una normazione contrattuale innovativa basata su un’etica della corresponsabilità. Si tratta cioè di far interagire, in modo sistematico e permanente, la sfera politico-istituzionale, la sfera
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Nel sistema di governance multistakeholder proposto tutti i soggetti concorrono, a partire dalla propria competenza ed esperienza, a generare servizi capacitanti ed inclusivi orientati al benessere della comunità e alla sua responsabilizzazione sociale. In questo modello il ruolo dell’impresa, non è più solo quello di massimizzare il profitto, bensì di contribuire alla costruzione del welfare di comunità, agendo secondo l’interesse generale.
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La proposta, pertanto, è articolata su due livelli, strettamente interconnessi, che agiscono quali leve strategiche per poter perseguire:
• la riqualificazione urbana, finalizzata al recupero edilizio di contesti caratterizzati da elevato disagio abitativo con prevalenza di edifici di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), mediante interventi di riduzione dello stato di degrado degli immobili e miglioramento della qualità abitativa e insediativa, di adeguamento, miglioramento e incremento delle infrastrutture e degli spazi pubblici;
• le azioni di supporto e accompagnamento all’inclusione dei residenti nel quartiere con l’obiettivo di creare un contesto sociale in cui si previene il disagio, si crea coesione sociale e si risponde ai bisogni insieme alle istituzioni, al fine di accrescere la qualità del capitale sociale.
La strategia delineata sarà attuata attraverso un approccio metodologico ispirato all’empowerment. L’empowerment è un processo che tende a mettere in luce i bisogni sia individuali sia sociali e nel contempo
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costruire in modo condiviso strategie e strumenti per la soddisfazione dei medesimi . Si intende proporre un
approccio che fa riferimento al metodo del Participatory Urban Appraisal fondato sul principio che le soluzioni che fanno proprie le visioni condivise hanno una capacità di radicamento e di crescita dei partecipanti, facendo leva sulla loro responsabilizzazione.
La crescita della cittadinanza attiva, il rafforzamento delle reti sociali deboli, il superamento della vulnerabilità e dell’esclusione declinata nelle quattro componenti sociale, culturale, economica e politica, attraverso l’empowerment sociale, favoriscono la rimozione degli ostacoli al cambiamento. Le azioni individuate, coordinate da un processo partecipativo e valutativo trasversale promuovono, supportano e guidano la crescita della responsabilità civica. La sfida è che cittadini esclusi, riconoscendo loro il potenziale di co- partecipazione alle decisioni, diventino gli attori del cambiamento e non siano semplici beneficiari di un intervento pubblico. Lo sviluppo della citizen participation and accountability, quale esito immateriale delle azioni individuate, è uno dei risultati finali dell’ITI.
4. PACCHETTO INIZIATIVE DA IMPLEMENTARE
AZIONE 1. Miglioramento della qualità degli spazi di vita nel quartiere attraverso la realizzazione di azioni materiali e immateriali
La proposta, articolata in un sistema di azioni interdipendenti, vuole incidere da un lato sulla dimensione materiale dell’abitare, intervenendo sullo spazio fisico e sul miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti e dall’altro su quella immateriale, perché orientata alla costruzione di modelli di carattere socio inclusivo tesi ad incoraggiare i rapporti di buon vicinato, a creare un mix sociale tra residenti, studenti, lavoratori e più in generale a stimolare la partecipazione attiva dei residenti alla vita pubblica. Precondizione per garantire il buon esito dell’azione è la attivazione di un percorso di informazione, consultazione e coinvolgimento degli assegnatari degli alloggi comunali e dei soggetti locali portatori di interesse, prima dell’avvio dei lavori di adeguamento degli edifici/alloggi.
Costo Complessivo: 7.950.000 euro – (FSE 1.100.000 euro; FESR 6.850.000 euro) Tempi di realizzazione: 36 mesi
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Una buona parte delle famiglie del quartiere di Is Mirrionis e San Michele vive nell’indigenza o comunque in situazioni economiche precarie ed è assegnataria di alloggi popolari o, nel peggiore dei casi, ha occupato abusivamente edifici dismessi. La situazione si presenta delicata e l’attivazione di un processo partecipativo – che avvicini le amministrazioni alla realtà del quartiere – contribuirà a migliorare il diffuso clima di diffidenza verso il cambiamento.
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Sub-Azione 1.1 Recupero e adeguamento alloggi
Obiettivo: contribuire a dare risposte in termini di alloggi sociali disponibili nel quartiere a soggetti a rischio di marginalità e migliorare le condizioni abitative e di vita degli attuali assegnatari.
Descrizione: la presente azione si collega al problema relativo alle condizioni di deprivazione che vivono molte famiglie all’interno del quartiere e alla generale difficoltà di accesso alla casa che caratterizza la attuale fase di crisi. La proposta è articolata nel modo seguente:
• Sub-Azione 1.1.1. Interventi a sostegno dell’incremento del numero di alloggi sociali attraverso il frazionamento di immobili di Edilizia Residenziale Pubblica attualmente sottoutilizzati, per dare risposte concrete a soggetti in difficoltà per ragioni economiche, sociali;
• Sub-Azione 1.1.2. Interventi di adeguamento di alloggi ERP finalizzati ad aumentare l’offerta di abitativa attraverso la sperimentazione di modelli di cohousing;
• Sub-Azione 1.1.3. Interventi sulle abitazioni pubbliche attraverso misure a sostegno dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Destinatari: cittadini e nuclei familiari residenti negli alloggi ERP individuati dal Comune
Sub Azione 1.2 Sportello Casa
Obiettivo: proporre un modello di intervento integrato su piccola scala come “esperienza pilota” per dare una risposta alla crescente domanda di alloggi sociali, anche attraverso modelli abitativi innovativi. Descrizione: l’azione si sostanzia nel favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di alloggi in affitto sul mercato privato, reperendo alloggi in comodato anche da Enti pubblici e privati, per concederli in sub- locazione a conduttori in condizioni di disagio abitativo, assicurando sia la gestione amministrativa sia l’accompagnamento in tutte le fasi del programma.
Destinatari: singoli e nuclei famigliari con limitate capacità di reddito, esclusi dalle graduatorie ERP o in attesa di assegnazione, persone in uscita da percorsi educativo-terapeutici ed assistenziali non ancora in grado di gestire autonomamente le proprie esigenze abitative, persone interessate al cohousing, alla condivisione di spazi e di tempi di vita, alla sperimentazione di modelli abitativi innovativi volti alla prevenzione del disagio sociale, studenti fuori sede.
Sub-Azione 1.3 Riqualificazione degli spazi aperti
Obiettivo: contribuire al miglioramento delle condizioni di vivibilità e sicurezza del quartiere e ridurre lo stato di degrado degli spazi pubblici.
Descrizione: coerentemente con la strategia generale che vede nella valorizzazione degli spazi di vita e di relazione un elemento qualificante del programma complessivo, l’azione si sostanzia nel ridisegno complessivo della piazza del mercato civico di via Quirra e di alcuni tratti che collegano questa e la via Is Mirrionis alla scuola Ciusa, in maniera da configurare un percorso casa- scuola “sicuro”, e nel riuso di alcuni ambiti attualmente abbandonati e classificati nel PUC come S3. Altri spazi aperti verranno adeguatamente riqualificati e attrezzati per accogliere residenti e cittadini.
Destinatari: abitanti del quartiere.
Sub-Azione 1.4 Portierato Sociale e riqualificazione di cortili condominiali
Obiettivo: contribuire al miglioramento delle condizioni dell’abitare di soggetti a rischio di marginalità sociale; contrastare le forme di occupazione impropria di spazi collettivi; prevenire situazioni di conflitto.
Descrizione: il servizio di portierato coinvolge in maniera attiva gli assegnatari degli alloggi ERP e operatori specializzati capaci di innescare un processo virtuoso di auto-organizzazione dei condomini, basato sull’interesse e sulla volontà degli stessi di scambiarsi azioni di aiuto e sostegno.
Destinatari: cittadini e nuclei familiari residenti nei condomini ERP individuati dalla PA.
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Sub Azione 1.5 Bonus Malus
Obiettivo: Costruzione da parte degli enti gestori degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di nuovi rapporti sociali con gli inquilini improntati alla sinergia nei comportamenti di conduzione degli alloggi e al conseguimento di migliori livelli di qualità della vita.
Descrizione: Si tratta di un’azione da svolgere in sinergia fra l’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) e il Comune di Cagliari i quali individueranno ciascuno un campione di alloggi caratterizzati sia dalle medesime condizioni fisico-prestazionali delle unità immobiliari sia da omogenei caratteri reddituali e familiari dei relativi conduttori. Si tratta di mettere a punto un gruppo di lavoro inter disciplinare ed operativo che sceglierà il campione in maniera tale da simulare varie condizioni sociali, reddituali e di contesto, utili al conseguimento di una sperimentazione su un approccio auto manutentivo dell’alloggio in assegnazione da parte dell’inquilino. Il sistema di azioni sul campione si fonda sostanzialmente su di un contratto di locazione che contempla il meccanismo del “bonus-malus” sulla tenuta dell’alloggio.
Destinatari: famiglie ed inquilini appartenenti al campione prescelto. Enti gestori degli alloggi di ERP: AREA e Comune di Cagliari. Il sistema sociale integrato che gravita nel contesto del quartiere di Is Mirrionis.
Sub-Azione 1.6 Smart Buildings
Descrizione: L’azione prevede un’analisi di contesto avente come obiettivo quello di verificare le opportunità e le strategie più appropriate di intervento su edifici o unità immobiliari di proprietà pubblica. I risultati dello studio orienteranno le scelte per effettuare una sperimentazione su uno o più edifici di proprietà totalmente pubblica attraverso azioni di promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria, installazione di sistemi intelligenti di regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici.
Destinatari: nuclei familiari residenti negli alloggi ERP individuati dal Comune di Cagliari
Azione 2 – Hangar: recupero funzionale e riuso
L’utilizzo di spazi pubblici dismessi o sottoutilizzati in quartieri degradati risponde ad una esigenza duplice: evitare il sotto utilizzo quando non il lento degrado degli spazi e reimmettere in un ciclo vitale un bene comune. In tale logica, il recupero viene considerato quale leva di coesione, stimolo culturale e di rilancio socio-economico. Tali considerazioni hanno guidato la scelta dell’Hangar – ex Centro regionale di formazione – quale spazio su cui avviare un’iniziativa pilota dal forte valore paradigmatico, oltre che capace di dare risposta all’esigenza di mettere a disposizione della cittadinanza un luogo di aggregazione e integrazione sociale.
Costo Complessivo: 2.000.000 euro – (FESR 2.000.000 euro) Tempi di realizzazione: 48 mesi
Sub-Azione 2.1 Adeguamento funzionale dell’Hangar
Obiettivo: rifunzionalizzazione dell’immobile denominato Hangar ai fini del suo riutilizzo come nuova centralità per il quartiere.
Descrizione: In generale l’intervento di riuso sarà di tipo “leggero” finalizzato a restituire un involucro pronto per essere abitato dalla varietà di attività che emergeranno come utili dal processo di co-progettazione (Sub- Azione 2.2). In questo senso si privilegerà l’openspace e in ogni caso non si dovrà frammentare lo spazio, in modo che questo si possa adattare alle scelte successive.
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Destinatari: popolazione cittadina
Sub-Azione 2.2 Casa del Quartiere – Hangar
Obiettivo: co-progettazione e affidamento in gestione di attività di animazione territoriale, innovazione sociale, inclusione attiva, da insediare nell’Hangar al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei residenti, con particolare riferimento alle famiglie.
Descrizione: il bisogno di ricostruire il tessuto relazionale attraverso azioni che intercettino i problemi della famiglia, degli anziani e in generale dei residenti, può trovare una risposta concreta nella costruzione di servizi tesi a garantire la promozione di occasioni di socialità, anche attraverso il coinvolgimento dei numerosi studenti che vivono il quartiere, il supporto alla genitorialità, forme di educazione alla legalità, prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e/o abbandono scolastico, invecchiamento attivo ecc., in sinergia e complementari rispetto agli altri interventi portati avanti nel contesto dell’ITI.
L’intervento prevede la creazione di una Casa del Quartiere-Hangar come luogo di incontro tra cittadini, associazioni ed enti, riferimento spaziale e simbolico per il quartiere e per la città rispetto al processo di rigenerazione complessivo che si vuole avviare. Questa è una sub-azione meramente progettuale, che non prevede risorse finanziarie dedicate ma è strettamente connessa con l’azione 5.
Destinatari: operatori del terzo settore, privato sociale, associazionismo, cittadini e famiglie residenti (particolare attenzione alle classi di età 14 – 65), studenti fuori sede
AZIONE 3. Recuperare strutture esistenti per realizzare servizi di cura socio-educativi Ex Scuola via Abruzzi
L’integrazione tra servizi sanitari e servizi socio assistenziali è uno dei temi più rilevanti per una pubblica amministrazione. Per cercare di superare la frammentazione e variabilità che caratterizza l’attuale sistema, occorre promuovere un’omogeneizzazione dell’offerta, favorendo progetti di collaborazione in rete tra servizi sociali territoriali. Al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, nell’ambito dell’ITI si intende procedere al recupero funzionale dell’Ex Scuola di via Abruzzi, per destinarla a Struttura Socio Sanitaria Integrata (centro diurno e centro salute di quartiere) rivolta agli anziani e capaci di avere ricadute sull’intera struttura sociale.
Tempi di realizzazione: 40 mesi
Costi: € 2.330.000,00 – (FSE € 700.000,00; FESR € 1.630.000,00)
Sub-Azione 3.1 Rifunzionalizzazione struttura ex Scuola
Obiettivo: recuperare la struttura esistente per creare e offrire uno spazio fruibile dalla popolazione anziana del quartiere.
Descrizione: Si prevede di rifunzionalizzare l’ex complesso scolastico Alagon, di proprietà comunale, sito in via Abruzzi, 10.
L’edificio è parzialmente occupato dalla Società A.T.I. Scuola Media Superiore Galileo Galilei ed IGIS-S.r.l – Istituto Generale Superiore, dai Servizi socio sanitari del Comune di Cagliari (al piano terra operano un pedagogista, due educatori, un amministrativo mentre al primo piano ha sede l’educativa di strada) e dalla associazione italiana sclerosi multipla – sezione provinciale.
L’intervento prevede il mantenimento di alcune funzioni attualmente presenti, peraltro coerenti con la strategia generale dell’ITI, e la loro ridistribuzione al fine di ottimizzare l’utilizzo degli spazi, l’uso dei 700 mq liberi e le relative opere edili, oltre la messa a norma dell’edificio e alla realizzazione di un ascensore.
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Destinatari: popolazione anziana e famiglie con anziani
Sub-Azione 3.2 Centro Diurno per la popolazione anziana del quartiere
Obiettivo: fornire supporto agli anziani e alle loro famiglie stimolando la socializzazione della popolazione anziana del quartiere e in particolare quella a rischio di isolamento sociale.
Descrizione: Il Centro Diurno per anziani occupa uno spazio all’interno dell’ex complesso scolastico Alagon e ha lo scopo di offrire differenti servizi di natura socio-assistenziale alle persone anziane ultra settantacinquenni residenti nel quartiere di Is Mirrionis. Ha la finalità di essere un punto d’incontro, di aggregazione e, quindi, un utile strumento di integrazione e inclusione sociale nel contesto di riferimento. Il centro diurno ha un carattere prettamente sociale, opera senza fini di lucro e ha anche il compito di favorire, arricchire e sviluppare le relazioni interpersonali tra gli anziani. Il centro proporrà agli utenti varie e differenti attività tra cui: attività di impegno sociale, ricreative, culturali, di interesse interno e/o esterno al centro, laboratori, animazioni, punti di accesso internet. La molteplicità di iniziative che vengono sviluppate all’interno del centro favorisce inoltre il benessere psicofisico delle persone anziane e rappresenta un supporto concreto per contrastare condizioni di isolamento ed emarginazione. Nel centro opera un’equipe di lavoro composta da animatori e ausiliari socio-assistenziali che organizzano e coordinano le attività ricreative; a queste figure si affiancano professionalità quali quelle dell’educatore di comunità, dello psicologo di comunità con compiti di supporto diretto per la persona anziana ma con ricadute soprattutto per le famiglie rispetto a sostegno di un maggiore sviluppo della coesione familiare e sociale di quartiere. Il Centro, inoltre, grazie anche alla prossimità fisica è in grado di lavorare in sinergia con il Centro Salute di Quartiere così da garantire all’anziano un completo sostegno bio-psico-sociale.
A sostegno delle famiglie del quartiere in condizioni di disagio sociale e al fine di favorire la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, saranno messi a disposizione dei voucher sperimentali per l’acquisizione di servizi di cura alla persona che potranno anche essere spesi anche all’interno del Centro Diurno.
Soggetto attuatore: Comune di Cagliari, soggetto del privato sociale
Destinatari: Famiglie e popolazione anziana del quartiere (over 75)
Sub-Azione 3.3 Centro di Salute di Quartiere
Obiettivo: fornire supporto agli anziani e alle loro famiglie incentivando la medicina di iniziativa e promuovendo la salute.
Descrizione: Il Centro Salute di Quartiere per Anziani (CSQA) si propone di promuovere l’intervento di cura proattivo nei confronti della popolazione anziana del quartiere, utilizzando il modello assistenziale della medicina di iniziativa che, per la popolazione anziana, risulta significativamente più efficace, rispetto a quello tradizionale della medicina di attesa, nel promuovere e mantenere condizioni di salute e benessere. L’intervento proattivo è basato sulla partecipazione e coinvolgimento della persona, della famiglia e del contesto sociale di appartenenza nella valutazione e gestione della propria salute. Esso si presta particolarmente al coinvolgimento della popolazione anziana emarginata; quella che per la presenza di barriere sociali, economiche, culturali e ambientali, sottoutilizza o non si rivolge ai servizi di cura. Il CSQA si rivolge agli anziani del quartiere di età superiore ai 74 anni e alle loro famiglie. Esso è gestito dal Distretto Sociosanitario 1 di Cagliari Area Vasta. Al suo interno operano i medici di medicina generale (MMG) che volontariamente aderiscono al progetto e che annoverano fra i propri assistiti anziani del quartiere. Operano, inoltre, Infermieri, Assistenti Sanitari, Operatori Socio Sanitari e altre figure professionali con competenze funzionali alle attività del Centro. Suddette professionalità si coordinano ed integrano con le professionalità di carattere sociale, educativo e più in generale assistenziale rese disponibili dal Comune di Cagliari, segnatamente dal Centro Diurno. Lo stile del lavoro di cura sarà improntato al lavoro d’equipe, con un approccio olistico alla persona ed al suo contesto di vita. L’attività del CSQA si svolgerà nell’arco della
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triennalità.
Destinatari: Famiglie e popolazione anziana del quartiere (over 75)
AZIONE 4. Riqualificazione Istituto Comprensivo Ciusa
La scuola e la formazione, rappresentano un altro importante ed essenziale tassello nella rilettura del quartiere sulla base dei problemi e fabbisogni emersi nell’analisi di contesto. L’intervento in questo settore riguarda sia elementi di carattere infrastrutturale che immateriale e ha come obbiettivo quello di creare migliori condizioni di fruibilità della scuola e l’aumento della capacità di attrarre, al fine di contribuire ad aumentare la propensione dei giovani a rimanere nel percorso scolastico. Si intende realizzare l’intervento nell’Istituto Comprensivo Ciusa di Via Meilogu, operando nella direzione della costruzione di una Smart School innovativa, sia negli spazi che nell’approccio alla didattica, nell’utilizzo delle tecnologie e nell’apertura della scuola verso l’esterno in particolare verso il quartiere.
Tempi di realizzazione 36 mesi
Costo complessivo dell’azione: € 800.000 (FSE)
Sub-Azione 4.1 Adeguamento tecnologico dell’Istituto
Obiettivo: rendere l’istituto idoneo alle attività di carattere tecnologico innovative verso cui orientare l’apprendimento scolastico.
Descrizione: intervento infrastrutturale di adeguamento tecnologico della scuola
Destinatari: Scuola e popolazione studentesca
Sub-Azione 4.2 Demo Lab Ciusa
Obiettivo: contribuire alla riduzione dello spopolamento scolastico, incrementare le opportunità di occupazione della popolazione studentesca e prevenire situazioni di disagio sociale.
Descrizione: l’intervento è teso alla realizzazione di un polo didattico tecnico scientifico centrale per l’utilizzo delle tecnologie dell’innovazione a supporto della scoperta, della comunicazione, della costruzione di manufatti in collaborazione con i settori dell’artigianato e della ricerca tale da condurre i partecipanti a sperimentare una varietà di azioni multidisciplinari (matematica, geometria, biologia, energia ambientale, scienze naturali, elaborazione del linguaggio informativo e infine la geostoria). Una serie di materie trasversali incluse la cittadinanza attiva, accompagnerà il partecipante attraverso la sperimentazione del progetto.
Destinatari: alunni, docenti e maestri della scuola primaria e secondaria, famiglie, popolazione residente
AZIONE 5 – Innovazione sociale e inclusione attiva
Obiettivo: attivare processi inclusivi per gli abitanti del quartiere avviando progetti di innovazione sociale attraverso le leve dell’occupabilità, occupazione e creazione d’impresa.
Descrizione: l’obiettivo sarà perseguito attraverso singoli progetti da realizzarsi in maniera integrata e sinergica. Partendo dalla considerazione che qualsiasi intervento materiale non produce esiti di lunga durata se non accompagnato da una “ristrutturazione” del substrato immateriale su cui si appoggia, l’azione è stata pensata quale “irrinunciabile volano” per la realizzazione dell’intero ITI. In tal senso in questa sede si tratteggia la cornice strategica entro la quale le singole azioni dovranno essere progettate fornendo
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indicazioni sulle principali tipologie di intervento che potranno essere realizzate.
Si prevedono una serie di interventi mirati all’incremento dell’occupabilità, alla partecipazione al mercato del lavoro e all’autoimprenditorialità. Tali interventi si realizzeranno in sinergia con gli altri strumenti della programmazione 2014-2020 che, progettati su scala regionale, potranno calarsi e adattarsi alle specificità del quartiere. In particolare, si avvieranno progetti integrati per la realizzazione di percorsi formativi e di autoimprenditorialità volti all’acquisizione di competenze e capacità professionali che siano spendibili all’interno delle azioni previste dall’ITI o comunque all’interno dell’area di intervento, favorendo pertanto la realizzazione del modello di welfare di comunità.
Tra le azioni sperimentali per l’occupabilità rivolte al quartiere di Is Mirrionis si ipotizzano interventi mirati a professionalizzare i disoccupati del quartiere, preparandoli a svolgere attività che richiedono competenze e professionalità acquisibili grazie a brevi corsi di formazione.
L’obiettivo di fondo è quello di migliorare le caratteristiche di occupabilità e di attitudine all’imprenditorialità a partire da mestieri e conoscenze affini agli interessi e alle esperienze personali e accompagnare i beneficiari nell’inserimento lavorativo, incoraggiando un atteggiamento proattivo e supportando l’autoimpiego. Gli interventi rivolti a particolare gruppi di soggetti svantaggiati precedentemente individuati, raggiungeranno, attraverso la realizzazione di percorsi di formazione per l’acquisizione di una qualifica o la certificazione di competenze, anche i beneficiari dell’azione 1.2 “Sportello casa Is Mirrionis” al fine di rinforzare gli interventi di tipo abitativo con quelli di inclusione socio-lavorativa. Attraverso la realizzazione di percorsi professionalizzanti nei settori caratterizzati dal lavoro sommerso e da un livello di qualificazione non adeguato, si mira ad offrire uno sbocco occupazionale a soggetti fortemente svantaggiati.
Si ipotizzano, inoltre, interventi che coniughino la funzione inclusiva della cultura con l’obiettivo di offrire nell’ambito del quartiere opportunità formative e di lavoro quali ad esempio la realizzazione di un Laboratorio permanente di cinema di quartiere.
Nell’ambito delle azioni sperimentali per l’autoimprenditorialità rivolte al quartiere di Is Mirrionis si ipotizzano diversi interventi mirati a diffondere e rafforzare competenze imprenditoriali, sia di carattere generale e trasversale, applicabili quindi a contesti diversi, sia mirate a temi specifici. Nello specifico, in tale ambito si prevedono interventi tesi ad accompagnare lo sviluppo di progetti d’impresa attraverso una serie di cicli di pre-incubazione, e attività di incubazione strutturata dei progetti più meritevoli. L’attività di pre-incubazione e l’attività di incubazione verranno svolte prevalentemente nella Casa di Quartiere Hangar.
Altri interventi saranno progettati valorizzando l’esperienza attivata nell’Hangar e le potenzialità della città, si ipotizzano, ad esempio, azioni di Impresa simulata mirate a sviluppare competenze e capacità imprenditoriali e manageriali attraverso attività di formazione e di simulazione della gestione di un’impresa.
Si ipotizza inoltre di creare un Living Lab, attraverso il quale promuovere processi e servizi innovativi con un forte coinvolgimento dei beneficiari dell’innovazione stessa, a partire dalle esperienze maturate prima negli Stati Uniti (MIT in primis) e successivamente in Europa.
Destinatari: Studenti, inoccupati e altri soggetti interessati, aspiranti imprenditori, organizzazioni profit e non profit intenzionate a lanciare nuovi progetti d’impresa
Tempi di realizzazione: 36 mesi
Costi: € 1.540.000,00 – (FSE € 840.000,00; FESR € 700.000,00)
AZIONE 6: Processo Partecipativo
Obiettivo: Sviluppare citizen participation e accountability per informare stimolare, coinvolgere, concretizzare e potenziare i risultati attesi dell’ITI.
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Descrizione: L’intervento si pone come strumento trasversale di accompagnamento alle azioni dell’ITI per informare, costruire consapevolezza sulle opportunità di cambiamento materiale e immateriale, costruire un percorso di fiducia per promuovere e guidare la crescita e la responsabilità civile degli abitanti del quartiere. Nello specifico, il lavoro si concretizzerà nella condivisione della strategia e delle azioni individuando i punti utili alla crescita della responsabilità civile, al rafforzamento delle reti sociali deboli, a far sentire il quartiere partecipe di un processo di condiviso. L’intervento si divide su due linee: una a livello generale su tutto l’ITI; l’altra su ogni singola azione che lo compone.
Destinatari: abitanti del quartiere Tempi: 40 Mesi
Costi: € 150.000
Azioni di supporto
Per la realizzazione di un’attività complessa quale quella dell’ITI è necessario supportare la costituenda Autorità Urbana (AU) nello svolgimento del delicato compito di Organismo Intermedio in ragione anche del numero e tipologia di funzioni delegate dall’AdG. In particolare, in relazione alle modalità organizzative che saranno adottate dall’AU e che saranno oggetto di audit da parte dell’AdG, si prevedono le due tipologie di supporto di seguito descritte.
1. Attività di affiancamento e di formazione: sarà avviata un’attività di affiancamento da parte dello staff dell’AdG ai funzionari/dirigenti incardinati nella struttura dell’AU. L’attività sarà svolta con tecniche di training on the job oltreché con incontri tecnici su specifiche tematiche. Durante l’affiancamento l’AdG valuterà l’opportunità di avviare altre attività di trasferimento di competenze attraverso l’attivazione dell’OT 11.
2. Attività di assistenza tecnica, con supporti consulenziali organizzati sia rispetto alle modalità di erogazione sia rispetto alle expertise fornite (gestione e attuazione dell’ITI, monitoraggio, piano di comunicazione, ecc.)
5. COERENZA CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE VIGENTI
Il Comune di Cagliari intende accompagnare il processo di rigenerazione urbana con interventi che agiscano sul tessuto sociale, capaci di guidare individui e gruppi in un percorso orientato a migliorarne la condizione attuale e a garantire in prospettiva la sostenibilità dell’intero intervento integrato.
La strategia che sottende l’attuazione dell’ITI nel suo complesso è disegnata, pertanto, tenendo in considerazione gli atti di pianificazione sovra ordinati ,la molteplicità di strumenti di pianificazione attualmente vigenti a livello comunale e la coerenza con i progetti in corso. Gli strumenti a cui si fa riferimento, in particolare, sono:
1) Piano Strategico Comunale
2) Piano strategico Intercomunale
3) Piano Urbanistico
4) Piano triennale delle opere pubbliche 5) Piano quinquennale della cultura
6) Relazione previsionale programmatica 7) Piano della mobilità
8) PAES
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9) Bilancio comunale
10) PLUS – Piano Locale Unitario dei Servizi alla persona 2012 – 2014 11) Bilancio sociale 2014
Esiste, pertanto, un disegno di carattere generale al quale fa riferimento il presente progetto nella selezione di interventi puntuali in risposta a specifici fabbisogni emersi dall’analisi dell’ambito territoriale.
6. ACCORDI DI GOVERNANCE
La Regione Autonoma della Sardegna individua, per la realizzazione del presente Intervento Integrato, il Comune di Cagliari quale Organismo Intermedio (Autorità Urbana). In ragione della nomina, le AdG definiranno nel dettaglio in sede di convenzione le funzioni delegate all’Organismo Intermedio (OI). In ogni caso, si stabilisce che lo stesso dovrà dotarsi, previa definizione della convenzione, di un’organizzazione interna in grado di assolvere alle funzioni delegate dalle AdG.
E’ individuato quale Responsabile dell’Accordo di Programma, che da attuazione all’ITI, il Direttore del Centro Regionale di Programmazione, quale coordinatore dell’Unità di Progetto per la Programmazione Unitaria.
Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione dell’ITI sono individuati i seguenti organi:
Struttura di indirizzo e governance
Composta dai sottoscrittori dell’Accordo di Programma, dall’Assessore della Programmazione e dall’Assessore del Lavoro o loro delegati, svolge le funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento, anche relativamente alla coerenza delle attività rispetto alle finalità previste dall’ITI, di analisi delle ricadute, di orientamento in ordine a particolari caratteristiche per l’attuazione delle singole azioni previste.
La Struttura di indirizzo e governance si avvale di una Struttura Tecnica che funge da braccio operativo di supporto e da connettore tra la stessa e l’Autorità Urbana per l’attuazione dell’Intervento. La Struttura di indirizzo e governance, nello specifico, deve:
• creare le condizioni complessive per cui l’Intervento possa procedere nel rispetto dei tempi previsti;
• orientare le scelte livello strategico cui l’Intervento deve sottostare;
• condividere il Piano esecutivo dell’ITI;
• valutare le ricadute dell’Intervento.
Si riunisce almeno due volte all’anno e nei casi in cui è necessario adottare decisioni che hanno un impatto sulla strategia complessiva dell’ITI.
Struttura Tecnica
La Struttura Tecnica è individuata nell’Unità di Progetto per il coordinamento della Programmazione Unitaria, di cui alla DGR 9/16 del 10.03.2015, istituita presso il CRP, integrata da rappresentanti delle AdG e dell’Autorità urbana, La Struttura Tecnica supporta operativamente i lavori della Struttura di indirizzo e governance, assicura il coordinamento della attività di cui si compone l’ITI in fase di realizzazione, può proporre iniziative finalizzate al miglior conseguimento degli obiettivi indicati, verifica i report di monitoraggio e la rispondenza rispetto a quanto pianificato, informando opportunamente la Struttura di indirizzo e
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governance.
Collabora, inoltre, con l’Autorità Urbana per il perseguimento degli indirizzi strategici forniti dalla Struttura di
indirizzo e governance rispetto alla realizzazione delle singole azioni. La Struttura Tecnica, nello specifico, deve:
• supportare l’avanzamento di ciascuna azione rispetto al Piano esecutivo dell’ITI;
• verificare i report di monitoraggio dell’Organismo Intermedio rispetto allo stato di avanzamento e ai
risultati delle singole azioni e segnala eventuali aree di miglioramento e/o di ripianificazione.
La Struttura Tecnica potrà essere coinvolta per l’attuazione di singole azioni o di parti delle stesse che
coinvolgeranno uno o più soggetti componenti la Struttura di indirizzo e governance.
Autorità Urbana
Attua l’ITI in base alle funzioni che saranno delegate dalle AdG. In ogni caso è la responsabile della fase di realizzazione dell’Intervento che, essendo articolata e complessa, necessita di una pianificazione accurata in grado di ridurre gli elementi di incertezza e di chiarire i suoi aspetti più delicati. L’AU nello specifico:
• elabora il Piano esecutivo dell’ITI;
• condivide il Piano con la Struttura di indirizzo e governance;
• collabora con la Struttura Tecnica per la verifica della corretta esecuzione delle funzioni delegate e per l’acquisizione dell’attività di affiancamento che si rendesse necessaria;
• collabora con la Struttura Tecnica per il monitoraggio delle azioni di cui si compone l’Intervento; interviene nel caso di verificassero scostamenti o rischi rispetto a quanto pianificato attraverso il ciclo plan-do-check-act;
• incontra periodicamente la Struttura di indirizzo e governance per valutare l’andamento complessivo del progetto e le decisioni da assumere;
• gestisce i rapporti con i partner e gli stakeholders e tutta la comunicazione relativa al progetto (in base ad uno specifico Piano della Comunicazione);
• implementa le azioni secondo quanto previsto e pianificato;
• relaziona e si interfaccia con le AdG rispetto alle funzioni delegate.

3 Responses to Come saranno spesi i 15 milioni per Is Mirrionis? Studiamo la documentazione e esercitiamo le nostre capacità critiche.

  1. […] L’accordo ITI (Intervento Territoriale Integrato) per i quartieri di Is Mirrionis e San Michele consentirà un importante intervento di riqualificazione che permetterà alla zona di essere rivitalizzata dal punto di vista urbano e sociale. […]

  2. […] della Regione, ha individuato nei quartieri di Is Mirrionis e San Michele l’area urbana per un Investimento Territoriale Integrato (ITI). La proposta progettuale prevede un intervento di rigenerazione urbana, inteso quale insieme di […]

  3. […] Aladinews del 12 maggio 2016 ———————————- Come saranno spesi i 15 milioni per Is Mirrionis? Studiamo la documentazione e esercitiamo le nostre capacità critiche. (Dal sito web della RAS) Delibera del 11 maggio 2016, n. 26/6 [file .pdf] Programmazione Unitaria 2014-2020. POR FESR e POR FSE 2014-2020. Agenda Urbana – Investimento Territoriale Integrato (ITI). Accordo di Programma tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari “ITI Is Mirrionis”. – All. 26/6 – Accordo di programma quadro [file .pdf] – All. A – Investimento Territoriale Integrato [file .pdf] – All. B – quadro finanziario dell’ITI [file .pdf] ——————— Volete un primo commento? Questo progetto è negativamente contraddistinto da un “deficit di partecipazione”. Sembra fatto in uno studio isolato da professionisti incuranti di confrontarsi con la gente in carne ed ossa. Le strutture fisiche di partecipazione, tra tutte l’hangar, appaiono scelte più per ragioni di attenzione alle spese che per l’efficacia delle azioni rispetto alle finalità. Non risulta alcuna analisi delle attività socio-culturali esistenti, che ci si è ben guardati di coinvolgere. Come un pugno in un occhio il fatto che si continui ad ignorare la richiesta di riuso dell’edificio di proprietà di Area dove si svolse l’esperienza della Scuola Popolare dei Lavoratori. Sorvoliamo per ora sulla governance del progetto che appare pesante, eccessivamente burocratica e chiusa a riccio rispetto alle esigenze di partecipazione democratica dei singoli cittadini e delle loro associazioni. E’ un progetto che può essere emendato? Diciamo di SI. Diciamo anche che DEVE essere emendato perché nella sua formulazione attuale contrasta in molta sua parte con gli indirizzi comunemente concordati tra Unione Europea e Regione Sarda, risultanti agli atti dei PO Fesr e Fse della programmazione 2014-2020. Torneremo presto sull’argomento. ——————— […]

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