MCN Marina Cafè Noir

MCN loghetto Marina Cafè Noir 2016MCN. Il programma completo.
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- Segue il programma di oggi mercoledì 31 agosto 2016.

MERCOLEDì 31 AGOSTO
Ore 18 – Piazza S. Domenico
UNA VITALE FORZA TRAVOLGENTE
Omaggio a Miguel Hernandez
Con Emilia Agnesa e il Duo Perfetto
“Una vitale forza travolgente” venne definita da Pablo Neruda la figura e la poesia di Miguel Hernandez, scrittore-pastore come diceva di sè, combattente repubblicano, morto a soli 31 anni nelle carceri franchiste, con una vita di impegno culturale e sociale e di sacrificio che lo accomuna ad altri grandi poeti della sua generazione come Garcia Lorca, morto fucilato dai franchisti, e Antonio Machado, morto nella via dell’esilio. Nel ricordo di quanti combatterono per la difesa della legittima Repubblica spagnola contro la sollevazione militare guidata da Francisco Franco avvenuta esattamente ottanta anni fa, il MCN, dopo l’anteprima sulla spiaggia Poetto del 30, apre il Festival con un omaggio al poeta di Orihuela attraverso un reading tratto dal “Canzoniere e romanzero di as- senze”, maturato durante la prigionia, dopo la cadu- ta della Repubblica, ultimo libro di Hernandez edito in Italia per la cura di Gabriele Morelli, interpretato dalla giovane e già affermata Emilia Agnesa che sarà accompagnata dalla coinvolgente forza musicale del Duo Perfetto, composto da Clorinda Perfetto, primo pianoforte dell’Orchestra del Teatro Lirico e Robert Witt, primo violino del Lirico. Dopo gli omaggi nel 2010, quando Chourmo/MCN ospitò una decina di poeti e intellettuali spagnoli e l’anno successivo la diretta in collegamento da Orihuela, un nuovo, sentito tributo a Miguel Hernandez. ”Oscura è la lotta senza sete di domani/e che distanza di battiti sordi!/ Io sono un carcere con una finestra/su un immenso deserto di ruggiti/Sono un’aperta finestra che ascol- ta/dove vedo tenebrosa la vita,/ma c’è un raggio di sole nella lotta/che lascia per sempre l’ombra sconfitta”
Ore 19 – Piazza S. Domenico
RUGHE E ALTRI SOLCHI
Incontro con Paco Roca e Bepi Vigna
In collaborazione col Festival NUES
“A volte, per renderci conto del tipo di vita che conduciamo, dell’assurdità della nostra routine, c’è bisogno di osservare le cose da un altro punto di vista”. Così riflette in un’intervista Paco Roca, pluripremiato autore spagnolo di graphic novel, considerato uno dei più innovativi talenti europei. Assolutamente coinvolgente, intrigante in ogni suo romanzo, in ogni sua storia risalta una sconfinata capacità empatica e di riflessione umana. Superare le barriere costituite dall’abitudine e dalla pigrizia mentale, attraversare il proprio confine per abbracciare il confinante, così ci appare innanzitutto “Rughe”, il capolavoro del 2008 che l’ha portato alla fama internazionale, che racconta la declinante vita di un anziano malato di Alzheimer, o il recentissimo “La casa”, autobiografi- camente dedicato a chi ha vissuto costruendo ponti tra generazioni diverse. Come già era stato con “i sol- chi del destino” con le sue storie dedicate ai repub- blicani spagnoli in fuga e sconfitti nel 1939 dall’al- leanza del generale Franco con Hitler e Mussolini, il peso della memoria va ricercato nelle storie minori, sia personali che collettive. Con la coscienza che sep- pure la vita ci costringe a impantanarci tra buche e solchi, il camminare non è mai fatica sprecata. Un incontro organizzato in collaborazione con il festival del fumetto “Nues” e animato dagli interventi di Bepi Vigna, scrittore, sceneggiatore e instancabile anima- tore di progetti nel campo dell’illustrazione, dell’ani- mazione, del fumetto, dell’editoria.
Ore 20 – Piazza S. Domenico
STORIE DI VENTO E DI PIETRE
Incontro con Cristian Mannu e Mauro Tetti Presenta Egidiangela Sechi
C’è stato un periodo, agli inizi del primo decennio del nuovo secolo, in cui l’attenzione dei media italiani era puntata su quella che appariva come una straordinaria stagione culturale di una Sardegna intera attraversata da mille fermenti innovativi, nella cul- tura, nell’arte, nella letteratura, nella musica, nella politica. Furono presentati come un fenomeno unico, un movimento o una moda, senza coglierne né la complessità né le radici. Pur diminuita l’attenzione dei media che si nutrono di continue novità da bru- ciare senza neanche archiviare, non c’è dubbio che la letteratura sarda continui a suscitare in campo na- zionale e internazionale un giusto interesse di critici e lettori. Alle scrittrici e agli scrittori legati a quella fortunata stagione e a quella precedente continuano ad affiancarsi giovani e giovanissimi talentuosi e in- novativi. Dal suo nascere, compito del Festival MCN è stato anche quello di proporre i volti nuovi della scrittura sarda, come i già affermati Cristian Mannu, autore di “Maria di Isili”, premio Calvino, un romanzo polifonico che ha avuto come madrina al Premio Michela Murgia; e Mauro Tetti, scrittore trentenne, vincitore del premio Gramsci opera prima con il libro “A pietre rovesciate”. Due romanzi le cui storie affondano nella tradizione sarda del racconto orale, nei drammi e nella magia della vita comune, in atmosfere in cui i due autori paiono profondamente immersi, consapevoli interpreti di un mondo popolato da individualità femminili e maschili estremamente vive.
Ore 21 – Villa Muscas, via S. Alenixedda
ARRUGAS – RUGHE
Proiezione (gratuita) del film di Ignacio Ferreras. Presentano Paco Roca, cosceneggiatore e autore del graphic novel omonimo, e Bepi Vigna. In collaborazione con Spazio 2001 Soc. Coop. e col Festival NUES
Film di animazione, premiato con ben due Premi Goya nel 2012, distribuita in Italia da Exit-Media nel 2013 (e contemporaneamente in tutto il mondo, compreso il Giappone dove ne ha preso la cura il mitico studio Ghibli di Hayao Miyazaki e Isao Takahata), è una storia dedicata agli anziani, ma non è per loro. Anzi è una storia per tutti, bambini compresi, una storia importante, per capire di più e avvicinare mondi diversi e diverse stagioni della vita. Il protagonista è Emilio, anziano ricoverato in una casa di cura, che inizia a rendersi conto di perdere colpi, ogni tanto e qualche volta di più; terrorizzato di finire all’ultimo piano dove finiscono i dementi, i malati di Alzheimer e chissà chi altro, cerca in altri ricoverati il senso e il perché della sua condizione, delle sue paure. Cerca un appoggio per resistere. E il confronto tra genera- zioni si ricrea nella testa e nelle emozioni di Emilio e dei suoi compagni, ricordando i se stessi bambi- ni o giovani innamorati. Cattivo e pieno di stoccate contro la generazione di mezzo, gli adulti che “sono come il torrone, che viene a Natale e procura il mal di stomaco”, i parenti in visita, col senso dell’obbligo e la voglia di fuggire il prima possibile. Sin dalla prima inquadratura, la visione di un cielo azzurro quasi simbolo di libertà contrapposto a un cancello che si chiude inesorabilmente, si capisce che si tratta di un film che non fa sconti, che non userà nel racconto artifici retorici, che non girerà intorno al problema. Ma ricostruendo il microcosmo segregato della casa di cura, Ignacio Ferreras e Paco Roca usano leggerezza e partecipazione, riconoscendo che in qualunque momento della vita a salvarci sono solo l’ironia e la capacità di amare e creare sempre nuove amicizie. Un grande capolavoro osannato dalla critica e dal pubblico internazionale.

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