Impegnati per il NO

Voterò No
Raffaele Deidda 2di Raffaele Deidda
Domenica 4 dicembre andrò a votare per il Referendum costituzionale dopo aver letto tante autorevoli opinioni e ascoltato tantissimi pareri competenti, pro e contro la riforma.

Ho deciso che il mio sarà un voto contro le ragioni del Si più che a favore del No, perché il No non ha bisogno di ragioni, il No ha ragione. L’avrebbe già senza la necessità di argomentare sulle modifiche che la riforma Renzi-Boschi-Verdini apporterebbero alla Costituzione, trattandosi di una riforma costituzionale che, semplicemente, non si sarebbe nemmeno dovuta proporre. Può essere un Governo eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale autorizzato a riscrivere le regole su cui si fonda lo Stato, con la revisione di oltre quaranta articoli della Costituzione? Revisione votata da una maggioranza parlamentare, ma non risultato di un confronto e di un successivo consenso di tutte le forze politiche. La Costituzione non è una legge qualsiasi che può passare a colpi di maggioranza ma costituisce il riferimento comune, la base della convivenza civile e politica.

Se poi si entra nel merito delle modifiche proposte, la ragione del No ne esce ancora più rafforzata, perché è dal merito che si evidenzia come questa riforma non sia affatto esiziale, contrariamente a quanto affermano i ri-costituenti e i loro supportes. Siano essi disinteressati o “stakeholders” d’antan, oppure di recente acquisizione e/o conversione. La riforma, infatti, non semplifica il processo legislativo e non ne riduce i tempi. Non abbatte, se non in maniera risibile, i costi della politica. Riduce invece la sovranità popolare, limitando ai cittadini l’esercizio della democrazia diretta mediante il diritto di voto, e mira a far coincidere il potere esecutivo con quello legislativo. Soprattutto amplifica la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni, viste sempre meno come luogo di partecipazione democratica all’esercizio dei poteri. Accentra i poteri e scavalca ogni forma di concertazione con i territori in tema di ambiente, infrastrutture ed energia, facendo prevalere la “clausola di supremazia” del Governo.

Su questa riforma ho letto tanto, tanto ho ascoltato e altrettanto ho riflettuto. Poi ho deciso: voterò No, perché il No ha più ragione del Si.
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Salvaguardiamo la nostra Carta e diciamo NO a questa riforma
Gavinu Dettoridi Gavino Dettori
DELUSIONE! …che la Costituzione venga riformata per iniziativa del Governo,disattendendo ogni regola e prassi.
Nel mentre che gli italiani sono assorbiti a leggere, interpretare parole, periodi e commi della legge di riforma, sfugge al senso comune l’anomalo percorso seguito dalla formazione e approvazione della stessa legge, fino alla proposizione del referendum ed al suo svolgimento.
È QUANTO MENO DELUDENTE… vedere come persone e personaggi che si nutrono di cultura e che hanno fatto dell’impegno nel sociale e nella politica il senso della loro vita, si schierino in favore ad una impropria riforma governativa che investe il senso del vivere di un popolo,e che per questo lo stesso governo avrebbe dovuto guidarne neutralmente la pacifica ed estesa formazione e approvazione dagli organi parlamentari ed ampia partecipazione alla consultazione..
Alle persone di cultura non dovrebbe sfuggire che la Carts Costituzionale, quando questa è espressa democraticamente, è un patto sociale fra cittadini che prefigurano il destino della loro società nel divenire..e contiene le norme di garanzia perché nessu governo possa deviare in forme autoritarie per piombare in dittature o in governi oligachici con anche soltanto prevalenze economiche,simulan do false libertà, false giustizie,falsa democrazia,illusorie uguaglianze fra diversi di fatto nel trattamento economico.
Non ci sono validi motivi perché si deroghi ai principi della democrazia e della Carta fondamentale che detta regole da seguire per il governo della società, e valide ancor di più nei momemti difficili.
Questa deriva dai binari della democrazia è un fatto pericoloso.
Per questo VOTIAMO NO
e non lasciamoci ingannare da presunte e false pillole miracolose a sostegno del nostro stato di necessita economica: in uma situazione di crisi creata dai soggetti che dominano la finanza e l’economia mondiale e che operano in quegli stati con costituzioni [cosidette] liberali, da dove si è propagata la crisi, ai quali ci si vuole allineare.
Salvaguardiamo la nostra Carta e diciamo NO a questa riforma. e proponiamo che si attuino quei principi rimasti inattuati, facendo, dolosamente, finta di ignorarne la necessità, mentre sono proprio quelli che fanno evolvere la democrazia in benessere e civiltà.
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Riaffermo il mio No.
f casuladi Francesco Casula.
No. Deciso, granitico, tetragono. Convinto, Perchè ho letto (e studiato) la devastazione della Costituzione operata da unu tallu di dilettanti, arroganti e incolti. E presuntuosi al limite della impudenza che sfiora la stupidità.Vorrebbero riportare le lancette della storia di 160 anni indietro. Allo Stato dei prefetti: allo stato napoleonico, centralista, accentrato e autoritario. Sulla testa dei popoli e dei territori. Ridotti a meri esecutori di scelte romane. Compressi e repressi addirittura più di quanto non lo siano oggi.

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