Auguri a Paolo Fadda: forever young!

ape-innovativaPer fare gli auguri sinceri e affettuosi al nostro amico Paolo Fadda – il commendatore, economista e scrittore – non troviamo di meglio che riprendere quanto lui stesso ha scritto nella sua pagina fb, regalandoci perle di ricordi belli e brutti, comunque pieni di sana nostalgia, per come lui insieme a molti altri suoi coetanei affrontarono la vita dei loro tempi. Valori e slanci che si ripropongono, oggi, positivamente contagiosi, nella sostanza con immutata validità. In questo clima che non cede al ripiego e che invece è intriso di speranza, nonostante tutto, ci sta bene, crediamo, un regalo che proviene dall’America che Paolo Fadda ha tanto amato e che continua ad amare, nonostante tutto, nonostante (tanto per fare un nome e un cognome) Donald Trump: Forever Young di Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura del 2016 (su Youtube). Auguri Paolo carissimo!
——————————————————
Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
possa tu costruire una scala verso le stelle
e salirne ogni gradino
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

——————————————————
Paolo Fadda commIl 30 di marzo – questo giovedì – è il mio compleanno, perché sono nato a Cagliari proprio in questo giorno di primavera in quell’anno – 1930 – quando nei cinema si proiettava il Charlot di “Luci della città” ed alla radio s’ascoltavano le canzonette di Narciso Parigi. Ma la canzone più in voga, forse più per obbligo che per scelta, era “Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza…”.
Questo mio compleanno lo voglio festeggiare con un ricordo che affido ai miei amici di Facebook.
Eccolo:

Quando si giunge a quella che molti chiamano la “quarta età” e gli anni si misurano dal “meno cento”, arriva il momento di rivisitare il tempo trascorso, di ricordare le tante vicende passate e di riviverne gioie e dolori. Così nel giorno del mio 87° compleanno ho deciso di affidarmi al computer – giovane ed affidabile compagno della mia vecchiaia – per confidargli gran parte di quel che è rimasto nella mia memoria, di quel che riesco a ricordare del mio vissuto in quasi ottant’anni.
Perché c’è in ciascuno di noi (almeno io la penso così) un momento in cui ci si affida ad una rivisitazione del passato, rivedendo, come in un flashback cinematografico, episodi, emozioni, speranze e delusioni dimenticati o rimossi dalla memoria.
Così stamani sul presto, mentre m’accingevo a far colazione, ho cercato di andare indietro nel tempo, ricordando quando mia madre decise di sostituire la tazza di caffè-latte con l’Ovomaltina, una bevanda svizzera a base di malto d’orzo, latte scremato, cacao, e lievito (assai poco gradevole), e il gioddu preparato da mia nonna con una cucchiaiata d’olio di fegato di merluzzo, per allontanare, si diceva, il rachitismo (ma, nel mio ricordo, punitiva).
Così mi sono tornate alla mente le mie prime grandi emozioni: quella del primo volo verso Ostia su un idrovolante dell’Ala Littoria nel ’36 ed ancora il premio conseguito ai “Ludi Juveniles” della cul(tura con uno scritto sulla rivincita dei nostri “eroici soldati” ad Adua, che avevano riscattato, una quarantina d’anni dopo, la bruciante sconfitta subita dai “nostri” comandati dal generale Baratieri nel 1896, da parte degli abissini del negus Menelik. Era il tempo del “libro e moschetto”, per cui i nostri eroi erano Giambattista Perasso, detto Balilla, Enrico Toti e Francesco Baracca (tutti guerrieri), a differenza delle rock-star e dei calciatori per la generazione attuale dell’i-Pad e degli “esse-emme-esse”.
Poi, uscendo da casa per acquistare i quotidiani, ho voluto ripercorrere l’itinerario che allora, accompagnato da mio nonno, mi portava alle “Elementari” del Satta, dove cominciai il mio itinerario scolastico che sarebbe stato poi inframezzato e sconvolto, come ricordo, dallo scoppio della guerra il 10 giugno del ’40 e dal drammatico esodo per via dei bombardamenti del ’43. Un esodo biblico che avrebbe portato la mia famiglia in un lungo tour dal Sud al Nord dell’isola, fino a Pozzomaggiore, nel lontano Meilogu.
Quel mio percorso di studi – inframmezzato e sconvolto da quegli eventi bellici –avrebbe avuto, e subìto, due opposti orientamenti: il primo, infuso di quella cultura di regime autoritario ed illiberale che si incarnava nella c.d. “mistica fascista”, ed il secondo, nella riscoperta dell’ordinamento democratico, come fondamenta della cultura e dello spirito liberale (cioè fondati su postulati di libertà di pensiero e d’azione).
Poi, a seguire, c’è stato il grande innamoramento con l’America di Roosevelt e del New Deal, favorito dall’ innamoramento per il cinema americano. Credo, in proposito, di dover fare mie le parole di Giaime Pintor con le quali aveva attribuito a quel cinema il più importante messaggio di emancipazione culturale ricevuto dalla sua e dalla mia generazione, ambedue cresciute borderline fra fascismo e democrazia. Perché quei film di Capra e di Ford avrebbero conquistato i nostri cervelli ed accresciuto le nostre conoscenze verso un mondo assai più ampio, più libero ed aperto al di là dei nostri confini autarchici.
Fu allora che iniziai a vedere gli USA come la pietra di paragone del “moderno”, il metro su cui misurare le strade da percorrere ed i traguardi da raggiungere. Perché, per la mia generazione, l’America rappresentava il nuovo, il futuro che s’intendeva “fare nostro”.
Così, mentre cammino, ripercorrendo ed inseguendo quei vecchi pensieri, m’accorgo d’essere ormai un vecchietto, malato di nostalgie e di rimpianti. Così, scorrendo i titoli del “Corriere” di oggi, mi rendo conto che quell’America dei sogni giovanili non è più quella di Delano Roosevelt e neppure quella, anch’essa fascinosa, di John Kennedy, perché alla Casa Bianca c’è oggi, purtroppo, Donald Trump. Ed anche noi, dalle nostre parti, non abbiamo più né un De Gasperi né un Einaudi, ma dobbiamo fare i conti con quel che dicono e rappresentano un Di Maio o un Salvini.
Buon giorno di compleanno, comunque, vecchio Paolo.
Paolo Fadda e sorella 30 marzo
(NELLA FOTO SONO RITRATTO CON MIA SORELLA ANNA MARIA NEL 1935 DA UNA CELEBRE FOTOGRAFA DEL TEMPO, EVA BARRET)

—————————————————
Forever Young
May God bless and keep you always
May your wishes all come true
May you always do for other
And let others do for you
May you build a ladder to the star
And climb on every rung,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.

May you grow up to be righteous,
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.

May your hands always be busy,
May your feet always be swift,
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift.
May your heart always be joyful,
May your song always be sung,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.
—————————
Per Sempre Giovane
Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
possa tu costruire una scala verso le stelle
e salirne ogni gradino
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

Possa tu crescere per essere giusto
possa tu crescere per essere sincero
possa tu conoscere sempre la verità
e vedere le luci che ti circondano
possa tu essere sempre coraggioso
stare eretto e forte
e possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

Possano le tue mani essere sempre occupate
possa il tuo piede essere sempre svelto
possa tu avere delle forti fondamenta
quando i venti del cambiamento soffiano
possa il tuo cuore essere sempre gioioso
possa la tua canzone essere sempre cantata
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane.

One Response to Auguri a Paolo Fadda: forever young!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>