Una dichiarazione INFELICE dell’on. Paolo Manichedda. La risposta FELICE del Movimento Pastori Sardi

65251_113969351998233_758825_n Un po’ di democrazia diretta, diamine!
del Movimento Pastori Sardi

L’on Paolo Maninchedda ha pubblicato su Facebook una originale e fantasiosa interpretazione della trattativa svoltasi tra il Movimento Pastori Sardi e i rappresentanti del Consiglio Regionale [riportata in fondo pagina] il giorno 2 Agosto a Cagliari al termine di una imponente manifestazione di pastori che ha fatto registrare, tra l’altro, la presenza di oltre 60 Sindaci.
Nella sua ricostruzione Maninchedda immagina un confronto avvenuto sui camioncini a bocca di Consiglio mentre nel Palazzo si stavano facendo le leggi.
La sua conclusione è che le leggi serie non si fanno in piazza.
Una ovvietà condivisibile da tutti.
Si sa che le insulsaggini sono come le ciliegie, una tira l’altra.
All’Onorevole è sembrato che il Governo regionale abbia avuto paura della piazza e che non sia stato capace di interpretarla e prevenirla non disponendo di una adeguata cultura e capacità di governo.
A suo parere, i Pastori e i Contadini hanno bisogno di esperti piuttosto che di capipopolo che praticano la democrazia diretta, la democrazia della piazza e del patibolo (sic!).
Non si può offendere in questo modo l’intelligenza dei Pastori e dei Contadini descrivendoli come un gregge di pecore che seguono ed obbediscono ai capipopolo. – segue –
Senza nulla togliere alle competenze specifiche degli esperti va certamente ricordato che i Pastori sono da sempre, oltre che i tradizionali custodi della cultura millenaria della Sardegna, anche portatori di conoscenze specifiche e professionalità di elevato livello e sono abituati a ragionare con la propria testa piuttosto che farsi influenzare dai capipopolo.
Una delle più grandi manifestazioni dei pastori in Sardegna è scaturita dalle decisioni emerse nelle numerose assemblee territoriali, da ore ed ore di confronto e discussione sugli obiettivi da perseguire, da un grande impegno organizzativo di molti.
Il 2 Agosto, a Cagliari, non si è svolta una sommossa popolare per intimorire il Governo regionale.
Si è svolta una manifestazione pacifica e un incontro istituzionale tra i rappresentanti della Regione e quelli del Movimento Pastori e non su un camioncino bensi all’interno del palazzo del Consiglio Regionale.
Un incontro istituzionale con tutti i crismi della ufficialità.
L’on. Maninchedda ha ragione quando afferma che il Governo regionale deve sapere interpretare i segnali della piazza e ci mancherebbe che accadesse il contrario.
Certamente la Regione Sardegna, in questi ultimi anni, non ha saputo interpretare al meglio le esigenze e le necessità di importanti comparti produttivi isolani.
Per questo motivo è decisamente auspicabile e necessario un salto di qualità in tal senso.
Ma non può sfuggire all’on Maninchedda che una nuova Amministrazione regionale la si realizza anche, diremo soprattutto, rilanciando il confronto e il dialogo tra le parti sociali, favorendo momenti di partecipazione e di democrazia diretta e non al chiuso dei Centri Studi e degli Assessorati. Esattamente quanto è accaduto nel confronto tra Regione e Movimento Pastori il 2 Agosto.
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Il post (infelice) dell’on. Maninchedda
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