Abbiamo raccolto in calce al nostro appello “Fateci eleggere i nostri parlamentari” 160.000 firme che abbiamo consegnato al Presidente del Senato chiedendo che venisse evitato il voto di fiducia e garantito agli elettori il diritto di scegliere ogni singolo parlamentare. Questo nostro appello non è stato ascoltato, malgrado le firme siano arrivate a 226.000 e continuino ad aumentare. Risponderemo al tentativo di imporre al nostro paese una legge elettorale sbagliata ed ingiusta e prenderemo tutte le iniziative possibili per sensibilizzare le elettrici e gli elettori sulla gravità di queste scelte, Oggi è in gioco la qualità della nostra democrazia. Questa legge elettorale deve essere cambiata a fondo.

costat-logo-stef-p-c_2-2Riceviamo, pubblichiamo e diffondiamo.
Cari compagni/e, amici/e
come sapete il Senato, con ulteriori cinque voti di fiducia, ha definitivamente approvato, ed il Presidente Mattarella ha promulgato, una pessima Legge elettorale.
Giro il Documento del Comitato esecutivo del CDC che evidenzia il nostro giudizio politico e le azioni che dovremo intraprendere per informare i cittadini e contrastare il disegno che questa scelta sottintende.
Nei prossimi giorni verrà inviato pubblicato sul Sito materiale per favorire la nostra campagna di mobilitazione.
Da Roma segnalano che alcuni Comitati territoriali sono stati contattati da un sedicente “Movimento 4 dicembre” che ha in animo di promuovere delle liste per le prossime elezioni. A richiesta di informazioni sui propositi di tale Movimento è stato risposto confusamente che gli aderenti intendono distinguersi dai movimenti di Pisapia e di Montanari-Falcone.
Ovviamente questi non hanno nulla a che vedere con il CDC, per cui da Roma ci chiedono di vigilare e informare di iniziative in chiave elettorale, compreso l’utilizzo dei SIMBOLI del nostro Coordinamento, in modo che il CDC nazionale possa rapidamente intervenire.
Con quanti possono partecipare, ci vediamo mercoledì in Comitato.
Con i più cordiali saluti (Andrea Pubusa)

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DOCUMENTO COM. ESECUTIVO del 2 Nov. 2017

Il voto di fiducia per imporre l’approvazione della legge elettorale è stato un atto arrogante di prepotenza politica che ha portato di fatto al cambio della maggioranza. L’approvazione con voto di fiducia della legge elettorale è un atto contrario all’articolo 72 c.4 della Costituzione.
Con la fiducia, si è impedito al Parlamento di discutere e di correggere un testo nato da un accordo tra Pd, F.I. e Lega con lo scopo evidente di ridimensionare la rappresentanza parlamentare degli altri soggetti politici, in particolare M5S e sinistra, e lasciare nelle mani di una ristretta oligarchia politica il controllo ferreo degli eletti.
(segue)

Abbiamo raccolto in calce al nostro appello “Fateci eleggere i nostri parlamentari” 160.000 firme che abbiamo consegnato al Presidente del Senato chiedendo che venisse evitato il voto di fiducia e garantito agli elettori il diritto di scegliere ogni singolo parlamentare. Questo nostro appello non è stato ascoltato, malgrado le firme siano arrivate a 226.000 e continuino ad aumentare.
Risponderemo al tentativo di imporre al nostro paese una legge elettorale sbagliata ed ingiusta e prenderemo tutte le iniziative possibili per sensibilizzare le elettrici e gli elettori sulla gravità di queste scelte,
Oggi è in gioco la qualità della nostra democrazia. Questa legge elettorale deve essere cambiata a fondo.
Il Parlamento, asse portante del nostro assetto costituzionale, non può essere ancora una volta svilito, reso subalterno e ridotto ad uno strumento asservito ai capipartito, come è avvenuto per ben tre legislature con il cosiddetto porcellum.
I capi partito non debbono avere il potere di continuare a decidere chi verrà eletto, negando di fatto ai cittadini il diritto di scegliere i loro rappresentanti; si distorce la rappresentanza impedendo il voto disgiunto e così si allarga uno scollamento tra rappresentanti e rappresentati ed una disaffezione pericolosa che spinge gli elettori all’astensione.
Non ci rassegneremo ad una legge elettorale approvata a colpi di fiducia; la questione per noi non è affatto chiusa. Prenderemo direttamente tutte le iniziative possibili, a partire dal pieno sostegno ai ricorsi alla Corte costituzionale, sui punti che giudichiamo incostituzionali e comunque inaccettabili di questa legge, con l’obiettivo di tentare di ottenere le modifiche nel tempo più breve possibile.
I cittadini dovranno giudicare e respingere il disegno che li vuole tenere fuori dalle scelte; la soluzione non deve essere l’astensione ma la partecipazione, non votando per quanti, partiti e parlamentari, hanno imposto questa Legge e votato la fiducia.
In parallelo ai ricorsi alla Corte costituzionale, riteniamo utile rilanciare la sottoscrizione del nostro appello affinché raggiunga un numero di sottoscrittori ancora più alto e promuovere iniziative come diffusione di materiale, dibattiti, manifestazioni nei quali motivare le ragioni della nostra ferma opposizione a questa legge elettorale.
Ma solo con l’abrogazione di norme fondamentali di questa legge sarà possibile affrontare alla radice la questione di fondo che per noi è il diritto delle elettrici e degli elettori di scegliere i parlamentari che li debbono rappresentare e risolvere la costrizione del voto unico e l’inganno delle false coalizioni.
Il Coordinamento chiede al comitato scientifico e in particolare ai Costituzionalisti di predisporre i quesiti per abrogare parti fondamentali della legge nuova elettorale.

Per questo dovremo generalizzare in tutto il territorio nazionale la promozione di quante iniziative possibili, a partire dal 4 dicembre 2017 (per ricordare la vittoria del NO) fino al 27 dicembre in cui cade il 70° anniversario della nostra Costituzione, data cui dovremo prestare particolare attenzione con iniziative specifiche, anche nazionali.

Il Coordinamento convoca per domenica 3 dicembre a Roma una Assemblea nazionale dei Comitati territoriali e delle Associazioni aderenti per discutere la situazione politica e per avviare le campagne decise (la raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare per riportare al testo originario l’articolo 81 della Costituzione, cancellando l’obbligo del pareggio di bilancio, da assumere in stretto rapporto con la raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare promossa dal mondo della scuola) (la raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare per riportare al testo originario l’articolo 81 della Costituzione, cancellando l’obbligo del pareggio di bilancio, da assumere in stretto rapporto con la raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare promossa dal mondo della scuola).
L’assemblea inoltre valuterà le scelte da portare avanti nei territori, costruendo rapporti con forze sociali, associazioni, militanza civica, per avere voce nella campagna elettorale, difendendo i nostri principi costituzionali e rivendicandone l’attuazione nei programmi dei Partiti politici e nelle specifiche proposte economiche, sociali e civili.
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