Faber
De André, la Messa è finita, andate in pace. Abbiamo celebrato il rito della visione della fiction sulla vita di Fabrizio De André. Non potevamo non farlo, per molti di noi ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una sorta di colonna sonora della nostra vita, ne conosciamo le canzoni, lo ascoltiamo spesso, lo rapportiamo ai nostri ricordi, a episodi della nostra vita. La fiction, era inevitabile, evidenzia alcuni aspetti della sua vita, delle sue scelte, delle sue paure e fragilità, del suo grande impegno creativo. E’ naturale che si riaprano discussioni, che ci siano elogi e critiche per il filmato, delusione, nostalgia. Perché allora l’invito iniziale “andate in pace”. Penso che ciascuno di noi conservi un’impressione, un’idea molto personale, un modo originale di interpretare l’opera e le scelte di questo grande personaggio che è compositore, musicista e poeta. Teniamoci la nostra personale lettura di Fabrizio e continuiamo a viverlo come abbiamo sempre fatto. Lasciamo ad altri le disquisizioni inutili.
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Questa protesta è giusta: http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/02/15/news/de_andre_-188902620/
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