Assemblea dell’Istituto Gramsci: dalla ricchezza di proposte alla definizione di un programma condiviso, realisticamente attuabile

logo-isituto-gramsci-della-sardegnaStralci di precipuo interesse tratti dal Verbale dell’Assemblea dei soci dell’Istituto Gramsci della Sardegna 20.04.2018
L’anno 2018, addì 20 del mese di aprile, alle ore 17:00, (…) si è riunita, nella sede di via Emilia n. 39 a Cagliari, l’assemblea dei soci per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
(omissis)
- costituzione dei Gruppi di lavoro previsti dall’art. 9 dello Statuto;
- programma di attività per il 2018.
Presiede l’assemblea Pietro Maurandi (eletto alla carica di presidente dell’Istituto nella precedente seduta del 22/03/2018); (…) [segue]
In apertura dei lavori, prima di procedere alla discussione sul primo punto all’o.d.g., il presidente, richiamando una sua comunicazione fatta pervenire ai soci per posta elettronica, ricorda che la proposta inviata, di un elenco di argomenti da trattare, deve essere intesa quale traccia che può essere arricchita e/o modificata sulla base delle indicazioni che i soci vorranno far emergere.
La direttrice Sabrina Perra precisa che al processo di raccolta delle idee sulle tematiche da trattare farà seguito la messa in ordine e la sintesi delle stesse, da parte del consiglio direttivo, e la proposta di un Programma di attività che il consiglio sottoporrà all’assemblea per la sua approvazione.
(omissis)
Si passa quindi al 5° punto all’ordine del giorno (costituzione dei gruppi di lavoro previsti dall’art. 9 dello Statuto). Il presidente apre la discussione precisando che l’adesione ai costituendi gruppi di lavoro potrà essere dichiarata dai soci anche successivamente e che anche i temi e argomenti da trattare potranno essere proposti in seguito facendo pervenire a lui ovvero ai membri del consiglio direttivo le relative comunicazioni. Si procede quindi con l’elencazione delle proposte di tematiche e gruppi di lavoro.
Richiamando la proposta di costituzione di un gruppo che si occupi della riforma dello Statuto dell’Istituto e della definizione di un nuovo Regolamento dichiarano di voler aderire i soci A. Desogus, G. Nonnoi e A. Angioni.
(…)
Si richiamano poi delle ipotesi di tematiche e gruppi di lavoro sui punti seguenti:
Formazione, scuola e università (con particolare riferimento alle relazioni con il Gramsci Lab dell’Università di Cagliari); Relazioni con enti e associazioni, a cominciare da Casa Gramsci di Ghilarza; Costituzione (su proposta del socio G. Nonnoi) di un Centro di Documentazione della Storia Politica della Sardegna; I beni comuni (common goods); Lavoro oggi e domani, con particolare riferimento alla questione del rapporto tra diritto al lavoro e diritto al reddito; Sviluppo sostenibile, in relazione all’Agenda 2030 (programma approvato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite); Violenze di genere, sui minori e condizioni dell’infanzia.
(…)
Il socio F. Palomba propone che i temi da trattare possano essere ordinati su tre dimensioni (politico-istituzionale, economica e socioculturale) e che si possa, attraverso l’analisi comune, addivenire ad una migliore definizione degli obiettivi e degli strumenti con cui l’Istituto realizzi la missione di diffondere il pensiero gramsciano soprattutto tra i giovani, evitando il pericolo della chiusura e dell’autoreferenzialità.
G. Sabattini auspica l’attivazione di un gruppo di studio che, a partire dall’analisi dei problemi più urgenti per la Sardegna, approfondisca la prospettiva di risoluzione degli stessi legata al decentramento istituzionale e, quindi, al nesso federalismo – riforma dello Statuto regionale – autonomia della Sardegna, ponendo particolare attenzione alla questione del reddito di cittadinanza (secondo una interpretazione di tipo non welfarista) e alla visione della relazione tra politica ed economia fondata sul concetto di “egemonia” e sul suo collegamento col problema della distribuzione del prodotto sociale.
Franco Meloni propone l’approfondimento delle seguenti tre tematiche:
- Il lavoro; cosa è il lavoro? La Costituzione definisce il lavoro come valore capace di orientare lo sviluppo delle potenzialità e la dignità della persona; si danno altre interpretazioni della natura del lavoro? Come il tema del lavoro si sviluppa rispetto alla questione della sua assenza e quindi in relazione alle ipotesi della istituzionalizzazione di forme di reddito di cittadinanza o di inclusione sociale? Come affrontare il problema dello sviluppo tecnologico che causa la distruzione di posti di lavoro?
- I beni comuni; l’esistenza dei beni comuni (commons goods) consente di ipotizzare la possibilità di affermazione di una forma organizzativa della società e dell’economia diversa dal capitalismo? Può trovare accoglienza la proposta del giurista Stefano Rodotà in ordine alla modifica del codice civile volta ad introdurre la nuova e terza categoria di beni comuni rispetto alle due forme tradizionali dei beni privati e dei beni pubblici?
- Equilibrio del benessere personale e sociale in relazione all’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile con il rimando ai temi dei diritti, del lavoro, dell’istruzione, della pace, dell’ambiente, ecc. e con la sottolineature del ritardo dell’Italia e dell’Europa, rispetto al perseguimento degli obiettivi del programma, anche nel confronto con esperienze avanzate, come per esempio quelle del Sud America.
Giancarlo Nonnoi auspica il miglioramento del posizionamento dell’Istituto attraverso l’utilizzo di un nuovo strumento istituzionale che dovrà essere il Centro di Documentazione della Storia Politica della Sardegna. Questo Centro dovrà diventare il luogo in cui si possa trovare gran parte dei materiali di riferimento per cultura politica regionale con la possibilità che i documenti raccolti possano essere fruiti in piattaforme telematiche ed essere parte della biblioteca digitale dell’Istituto Gramsci. Ne risulterebbe potenziata la riconoscibilità dell’Istituto all’interno della società politica mediante la creazione di un luogo di storia e memoria conservata da gestire con la collaborazione delle altre istituzioni. Nonnoi propone l’organizzazione di un seminario per discutere del progetto in discorso con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione anche in relazione ai costi da sostenere e alle strategie culturali da adottare. Animare il sito internet dell’Istituto ed essere attivi sui social per dare una dimensione più dinamica all’Istituto.
Angela Testone richiama l’attenzione dell’assemblea sul metodo di lavoro e sul rischio che si possa bloccare la dinamicità dell’azione dell’Istituto se l’individuazione dei gruppi di lavoro non tenesse conto della sensibilità e delle competenze dei soci; dal punto di vista organizzativo e quindi del metodo di svolgimento delle attività si dovrà presentare prima il programma comune e quindi potranno essere costituiti i gruppi di lavoro.
Carlo Arthemalle chiede che si realizzi la trattazione di temi ineludibili per il futuro della Sardegna e lo sviluppo della civiltà dei sardi:
- la riforma della pubblica amministrazione con particolare attenzione per la questione della burocrazia “nemica del popolo Sardo”;
- il funzionamento della giustizia in Sardegna.
Walter Merella auspica l’analisi della dimensione dell’educazione giovanile con particolare riferimento per la realtà dei minori quali soggetti portatori di diritti e di futuro rispetto ai quali si pone la questione dell’obbligo del ricevimento di un diritto nella forma dell’erogazione dei servizi. Merella richiama inoltre il caso di autoesclusione dalla vita del malato di epilessia per invocare la trattazione del tema della malattia quale stigma profondo ed esteso, atto a suscitare l’esclusione sociale dei non perfetti.
Quest’ultimo tema andrebbe affrontato tenendo conto dell’ atteggiamento elitario dei migliori che, come in una condizione aristocratica, paiono negare il diritto delle persone ad essere incluse.
Il socio Merella solleva dunque la questione dell’importanza e del valore della persona nella società e chiede l’impegno dell’Istituto per l’organizzazione di un seminario ad hoc che possa approfondire le tematiche richiamate.
Salvatore Pirino collegandosi a quanto detto sul Centro di Documentazione della Storia Politica della Sardegna, a proposito della necessità di far conoscere sempre più e meglio le attività dell’Istituto, propone la costituzione di una redazione che si faccia carico della costruzione di un foglio per comunicare fuori dall’Istituto mettendo su carta tutto ciò che sta nell’Istituto (uscire dalle stanze del nostro palazzo) e auspica che il foglio di comunicazione possa avere un formato digitale e trovare diffusione anche sui social e sul sito dell’Istituto.
Eugenio Orrù si dichiara disponibile a lavorare nel gruppo che si occuperà di educazione, cultura, scuola e università e si dice interessato pure ai lavori sui temi dell’economia, dello sviluppo, dell’egemonia, della riforma morale, dell’elevamento delle condizioni materiali, ecc.., Ricorda l’interpretazione di Gramsci della categoria di “intellettuale collettivo” auspicando che l’attività dell’Istituto si possa orientare alla cooperazione tra tutti i soci contro la decadenza morale, intellettuale e politica.
Andrea Corrias chiede che, una volta approvato il programma annuale, questo possa essere presentato nel Sulcis Iglesiente per inaugurare la sezione territoriale dell’Istituto.
Franco Boi ritiene che il lavoro dei diversi gruppi debba servire per poter suscitare la discussione pubblica sui problemi politici di attualità come è stato fatto rispetto ai lavori dedicati al riordino dell’assetto istituzionale degli enti locali della Sardegna e della legge urbanistica e che quindi l’attività dell’Istituto debba avere un ruolo di stimolo dell’attività del legislatore regionale.
Propone anche che il consiglio direttivo si impegni a costituire le sezioni territoriali dell’Istituto del Sulcis Iglesiente, di Nuoro e Sassari.
Antonello Angioni ritiene che l’assemblea dei soci debba far emergere la definizione l’identità dell’Istituto e che dai lavori dei gruppi debbano scaturire le idee per rilanciare l’impegno della sinistra sarda per cui anche le iniziative gli studi, gli eventi, le ricerche, le diverse attività che verranno realizzate, contribuiranno ad affermare questo tipo di egemonia politica e culturale.
Antonello Angioni propone anche la costituzione di un comitato scientifico per deliberare in ordine alle pubblicazioni curate dall’Istituto affidando l’incarico ai professori A. Sassu, G. Nonnoi e A. Pala. Esprime inoltre l’auspicio che si possa realizzare un regolamento dell’Istituto piuttosto che una riforma dello Statuto posto che quest’ultimo è stato recentemente modificato.
Nanni Spissu fa presente che lo statuto non prevede la possibilità della costituzione di un comitato scientifico e che i soci avevano da tempo espresso una preferenza per il modello più flessibile dell’articolazione dell’assemblea in gruppi di lavoro tematici. Il potere auto-organizzativo del consiglio direttivo non può sconfinare rispetto alle competenze dell’assemblea; quest’ultima è stata pensata come insieme di “voci deliberanti”, ed anche la riunione in corso ha dimostrato ampiamente, con l’intensa partecipazione dei convenuti, che il modello scelto é quello capace di valorizzare la ricchezza di sensibilità e competenze proprie degli associati.
Alle ore 19:55, null’altro essendoci da deliberare, l’assemblea si conclude.

Il segretario verbalizzante (Andrea Corrias) Il presidente (Pietro Maurandi)

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