Contus stampaxinus. La televisione a Stampace per grazia ricevuta (da Pio XII)

39b81f41-3d25-4e47-80a7-7665c9aeea34ape-innovativaIn Italia le trasmissioni televisive a cura della RAI iniziarono ufficialmente il 3 gennaio 1954. Ma non tutti poterono usufruirne da subito nelle loro abitazioni, in quanto non tutti potevano permettersi l’acquisto di un apparecchio televisivo, e, pertanto, la gente del quartiere andava a vedere le trasmissioni in alcuni luoghi di ritrovo, come i bar, che lo mettevano a disposizione dei propri clienti e non solo. Il luogo più frequentato era il “Bar Centrale” di Marcello nella piazza Yenne. Anche l’associazione Toniolo – per impulso del giovane assistente spirituale, don Dino, uomo appassionato di nuove tecnologie – non tardò ad adeguarsi con l’acquisto di un grande televisore a valvole. Presumibilmente nel 1956, poco dopo l’inizio del popolare programma “Lascia o raddoppia”, condotto da Mike Buongiorno, a cui si aggiunse più tardi (e fino al 1960) Il Musichiere, condotto da Mario Riva. Per tali occasioni la sede di via Fara 4, si riempiva come un uovo, anche di giovanissimi, con uno strappo alla regola secondo cui agli stessi non era consentito fermarsi oltre Carosello (dopo Carosello, tutti a nanna!). Per quanto riguarda una rilevante diffusione degli apparecchi nelle case del quartiere si dovette aspettare ancora qualche anno, precisamente quello della morte del papa Pio XII, avvenuta il 9 ottobre 1958, che consentì a molti abitanti di giocarsi al Lotto i numeri della sua dipartita, secondo le prescrizioni della cabala napoletana o chissà cosa*, incassando le relative vincite, sufficienti per acquistare l’agognato televisore. E’ forse irriverente ascrivere questi accadimenti a merito del papa defunto, ma certamente le beneficiate famiglie di Stampace lo considerarono un vero miracolo di cui gli resero grazie.

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*Il metodo del numero del destino.
Quando una persona muore nella vita reale quale sequenza di numeri si possono giocare per tentare di vincere anche una minima somma di denaro, scegliendo magari una specifica ruota? Il metodo che mostriamo si basa sulla data di nascita e di morte della persona. Vediamo di capire come funziona qui sotto con un esempio. (…)
Utilizziamo il metodo del numero del destino.
Supponiamo che una persona sia nata il giorno 2 marzo 1876. Sommiamo, tra loro, le cifre che compongono l’intera data in questo modo : 2+3 + 1+0 + 1+8+7+6 ed otteniamo come risultato il numero 27. Questo è il primo numero che bisogna giocare ed è stato tirato fuori dalla data di nascita della persona che è defunta. Il secondo numero viene fuori sommando le cifre della data di morte. Supponiamo che la persona sia morta il 9 gennaio 1958. Ora possiamo sommare le cifre in questo modo 9+1 + 1+9+5+8 ed otteniamo come risultato il numero 33. Sommiamo ora questi due numeri tra loro ed otteniamo il numero 60. In questo modo abbiamo ottenuto 3 numeri ma se volessimo abbinare un quarto numero possiamo inserire i numeri che aveva la persona nel momento in cui è morta (82). Per quanto riguarda la ruota su cui giocare i 4 numeri, riducete il primo numero trovato, cioè quello relativo alla data di nascita che in questo caso è il numero 27, ad una unica cifra. 2+7 è uguale al numero 9. Questi numeri potrebbero quindi essere giocati anche sulla ruota numero 9.
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La foto di Stampace è tratta dal sito fb “Cagliari, un viaggio nella memoria”

https://www.facebook.com/groups/418006891643192/?fref=gs&dti=418006891643192&hc_location=group_dialog


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