DOCUMENTAZIONE. Il documento: il testo integrale della Nota di aggiornamento – La bozza del Piano nazionale di riforme.

governo-it-logoEcco il documento del Consiglio dei ministri (Fonte: La Repubblica.it)

NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2018

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2018.
[segue]
Il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nella NaDef è coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare sul Def 2018 approvata il 19 giugno scorso.
I punti principali sono:
- la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
- l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
- l’introduzione della pensione di cittadinanza;
- l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
- la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
- il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
- il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
- un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio; – politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
- lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.

FATTURAZIONE ELETTRONICA NEGLI APPALTI PUBBLICI

Attuazione della direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici (decreto legislativo – esame preliminare) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Paolo Savona e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici, introduce disposizioni in merito all’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti delle “amministrazioni pubbliche” e nei confronti delle “amministrazioni autonome”.
Il decreto introduce l’obbligo di ricevere ed elaborare le fatture elettroniche emesse per contratti pubblici di appalto, che sono conformi allo standard europeo degli appalti pubblici.
Le nuove norme, non prevedendo alcuna soglia, si applicano a tutte le fatture dirette alla pubblica amministrazione.

TUTELA DELLA SICUREZZA DEGLI OPERATORI SANITARI
Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni (disegno di legge – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute Giulia Grillo, ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell’ambito dell’esercizio delle loro funzioni.

Le nuove disposizioni individuano misure di prevenzione e contrasto a tali atti e prevedono, in particolare:
1. l’istituzione, presso il Ministero della salute, dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie. L’Osservatorio dovrà monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie; proporre al Ministro della salute l’adozione d’idonee misure per ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti e, infine, verificare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalle vigenti disposizioni a garanzia dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro;
2. l’integrazione dell’art. 61 del Codice penale, con l’inserimento di un’ulteriore aggravante per chi commette il fatto con violenza o minaccia a danno degli esercenti le professioni sanitarie, in ogni circostanza e contesto, compreso quello privatistico.
Sul testo è stato recepito il parere favorevole della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

PROVVEDIMENTI IN MATERIA DI ORDINAMENTO PENALE
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, in esame definitivo, cinque decreti legislativi che, in attuazione della legge delega per la riforma del Codice penale, del Codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario (legge 23 giugno 2017, n. 103),
introducono nuove disposizioni relative all’ordinamento penitenziario, alla disciplina del casellario giudiziale, a quella delle spese di giustizia funzionali alle operazioni di intercettazione e all’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni.
Di seguito i punti principali dei provvedimenti approvati.
1. Ordinamento penitenziario – assistenza sanitaria, procedimenti e vita penitenziaria Riforma dell’ordinamento penitenziario, in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 82, 83 e 85, lettere a), d), i), l), m), o), r), t) e u), della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il decreto introduce disposizioni volte a modificare l’ordinamento penitenziario, con particolare riguardo all’assistenza sanitaria, alla semplificazione dei procedimenti per le decisioni di competenza del magistrato e del Tribunale di sorveglianza, nonché alle disposizioni in tema di vita penitenziaria.
Il testo approvato fa seguito ai pareri contrari espressi dalle competenti Commissioni parlamentari circa il precedente assetto complessivo della riforma ed è contrassegnato, in particolare, dalla scelta di mancata attuazione della delega nella parte volta alla facilitazione dell’accesso alle misure alternative e alla eliminazione di automatismi preclusivi alle misure alternative alla detenzione in carcere.
In tema di assistenza sanitaria in carcere, la revisione tiene conto dell’esigenza di risposta alle nuove necessità di tutela della salute e afferma in modo chiaro il diritto di detenuti e internati a prestazioni sanitarie tempestive e appropriate.
Si interviene poi sulle norme che disciplinano il procedimento di sorveglianza, in funzione di una sua complessiva accelerazione.
Infine, si introducono specifiche norme volte a rafforzare i diritti di detenuti e internati, con particolare riguardo al principio di imparzialità dell’amministrazione carceraria e al contrasto a ogni forma di discriminazione, ivi comprese le discriminazioni dovute al genere o all’orientamento sessuale.
* 2. Ordinamento penitenziario – vita detentiva e lavoro Riforma dell’ordinamento penitenziario in materia di vita detentiva e lavoro penitenziario in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 82, 83 e 85, lettere g), h) e r), della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il testo concretizza, in particolare, le disposizioni relative:
- all’incremento delle opportunità di lavoro retribuito, sia intramurario sia esterno, nonché di attività di volontariato individuale e di reinserimento sociale dei condannati, anche attraverso il potenziamento del ricorso al lavoro domestico e a quello con committenza esterna, aggiornando quanto il detenuto deve a titolo di mantenimento, nonché alla maggiore valorizzazione del volontariato, sia all’interno del carcere sia in collaborazione con gli uffici di esecuzione penale esterna;
- al miglioramento della vita carceraria, attraverso la previsione di norme volte al rispetto della dignità umana mediante la responsabilizzazione dei detenuti, la massima conformità della vita penitenziaria a quella esterna.
* 3. Casellario giudiziale Disposizioni per la revisione della disciplina del casellario giudiziale in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 18 e 19, della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il decreto adegua la disciplina del casellario alle modifiche intervenute nella materia penale, anche processuale e nel diritto dell’Unione europea in materia di protezione dei dati personali, con l’obiettivo della semplificazione del procedimento e della riduzione degli adempimenti amministrativi.(segue)

* 4. Spese per le operazioni di intercettazione Disposizioni per armonizzare la disciplina delle spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, in materia di spese per le prestazioni obbligatorie e funzionali alle operazioni di intercettazione, in attuazione dell’articolo 1, comma 91, della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il decreto interviene in materia di liquidazione delle spese di intercettazione, anche al fine di velocizzare le operazioni di pagamento. In particolare, chiarisce che la competenza di emettere il decreto con il quale vengono liquidate le spese sia del magistrato dell’ufficio del pubblico ministero che ha eseguito o richiesto l’autorizzazione a disporre le intercettazioni.
* 5. Esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni Disciplina dell’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 82, 83 e 85, lettera p), della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il decreto riforma l’ordinamento penitenziario per le parti relative all’esecuzione della pena nei confronti dei condannati minorenni e dei giovani adulti (al di sotto dei 25 anni), con particolare riferimento al peculiare percorso educativo e di reinserimento sociale.
In particolare, il testo introduce elementi innovativi in merito alle misure penali di comunità e un modello penitenziario che guardi all’individualizzazione del trattamento, con l’obiettivo di delineare un’esecuzione penale che ricorra alla detenzione nei casi in cui non è possibile contemperare le esistenze di sicurezza e sanzionatorie con le istanze pedagogiche.

INTERVENTI IN CONFLITTI DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la determinazione d’intervento nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dalla Regione Veneto avverso taluni articoli del decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, recante “Riorganizzazione dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – AGEA e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare, in attuazione dell’articolo 15, della legge 28 luglio 2016, n. 154″.

OLIMPIADI INVERNALI 2026
Il Consiglio dei ministri ha preso atto e condiviso l’informativa svolta dal Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti in merito alla candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026.

LEGGI REGIONALI
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato ventisette leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato: – di impugnare 1. la legge della Regione Campania n. 26
del 02/08/2018, recante “Misure di semplificazione in materia di governo del territorio e per la competitività e lo sviluppo regionale. Legge annuale di semplificazione 2018″, in quanto alcune norme in materia di accordi di programma per la realizzazione di opere e lavori pubblici di interesse strategico regionale e di attribuzioni dello Sportello Unico regionale per le Attività produttive violano gli articoli 3, 5, 114, 117, secondo comma, lettera l), e 118 della Costituzione; 2. la legge della Regione Umbria n. 6 del 02/08/2018, recante “Assestamento del bilancio di previsione 2018-2020 e provvedimenti collegati in materia di entrata e di spesa – Modificazioni ed integrazioni di leggi regionali”, in quanto alcune norme in materia di centralizzazione delle committenze e qualificazione delle stazioni appaltanti, violano l’articolo 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione, in materia di “tutela della concorrenza” di esclusiva competenza del legislatore statale;
3. la legge della Regione Calabria n. 24 del 03/08/2018, recante “Accesso al commercio su aree pubbliche in forma itinerante mediante scia. Modifiche alla l.r. 18/1999″, in quanto una norma in materia di commercio in forma itinerante su area pubblica viola le competenze statali in materia di tutela della concorrenza di cui all’art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione;
- di non impugnare 1. la legge della Regione Liguria n. 7 del 27/07/2018, recante “Rendiconto generale dell’amministrazione della Regione Liguria per l’esercizio 2015″;
2. la legge della Regione Liguria n. 8 del 27/07/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 2 agosto 2017, n. 19
(Rendiconto generale dell’amministrazione della Regione Liguria per l’esercizio finanziario 2016)”;
3. la legge della Provincia Bolzano n. 13 del 01/08/2018, recante “Debito fuori bilancio”; 4. la legge della Regione Marche n. 29 del 23/07/2018, recante “Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazione storica”;
5. la legge della Regione Marche n. 30 del 31/07/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 22 aprile 2014, n. 7
“Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall’alto da predisporre negli edifici per l’esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza”".
- 6. La legge della Regione Marche n.
31 del 31/07/2018, recante “Disposizioni urgenti di modifica delle leggi regionali 17 luglio 1996, n. 26 “Riordino del servizio sanitario regionale” e 20 giugno 2003, n. 13
“Riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale”";
7. la legge della Regione Abruzzo n. 16 del 16/07/2018, recante “Disposizioni urgenti di protezione civile per il sostegno finanziario delle attività anti incendio boschivo”;
8. la legge della Regione Abruzzo n. 18 del 23/07/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 25 ottobre 1996, n. 96
(Norme per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione)”;
9. la legge della Regione Abruzzo n. 19 del 23/07/2018, recante “Disposizioni di carattere urgente”; 10. la legge della Regione Abruzzo n. 20 del 23/07/2018, recante “Fondo di dotazione 2018 ex articolo 4 della legge regionale 28 aprile 2000, n. 77″;
11. la legge della Regione Basilicata n. 13 del 02/08/2018, recante “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020 dell’Agenzia di Promozione Territoriale di Basilicata (A.P.T.)”;
12. la legge della Regione Toscana n. 44 del 03/08/2018, recante “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2017″; 13. la legge della Regione Toscana n. 45 del 03/08/2018, recante “Bilancio di previsione finanziario 2018 – 2020.
Assestamento”;
14. la legge della Provincia di Trento n. 14 del 03/08/2018, recante “Rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l’esercizio finanziario 2017″;
15. 15) la legge della Provincia di Trento n. 15 del 03/08/2018, recante “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2018 -2020″;
16. la legge della Regione Calabria n. 23 del 03/08/2018, recante “Modifica alla l.r. 66/2012, recante: “Istituzione dell’azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell’agricoltura”, di armonizzazione alle modifiche apportate dalla l.r. 5/2016″;
17. la legge della Regione Calabria n. 25 del 03/08/2018, recante “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale”; 18. la legge della Regione Calabria n. 26 del 03/08/2018, recante “Modifiche all’articolo 29 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella regione Calabria in attuazione della legge n. 328/2000)”;
19. la legge della Regione Calabria n. 27 del 03/08/2018, recante “Promozione dell’attività di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari per contrastare la povertà e il disagio sociale”;
20. la legge della Regione Calabria n. 28 del 03/08/2018, recante “Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi e istituzione del registro regionale”; 21. la legge della Regione Calabria n. 29 del 03/08/2018, recante “Modifica alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14
“Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria”";
22. la legge della Regione Calabria n. 30 del 03/08/2018, recante “Disposizioni in materia di ordinamento e di organizzazione amministrativa regionale”; 23. la legge della Regione Calabria n. 31 del 03/08/2018, recante “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale 12 dicembre 2008, n. 40 (Collegato al bilancio 2008)”; 24. la legge Regione Calabria n. 32 del 03/08/2018, recante “Esercizio della navigazione nel Canale degli Stombi, sito nel comune di Cassano allo Ionio”.
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ULTERIORI INFORMAZIONI FONTE IL FATTO QUOTIDIANO
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Nota al Def, Di Maio e Salvini forzano Tria: deficit/pil al 2,4%. “10 miliardi per il reddito a 6,5 milioni di persone”

Rispetto all’1,6% da cui il ministro dell’Economia non voleva discostarsi le risorse aggiuntive “a prestito” ammontano a 13,6 miliardi. I vicepremier: “Soddisfatti, è la manovra del cambiamento”. Il ministro dello Sviluppo M5s: “Ci sono pensione di cittadinanza e superamento della Fornero. Per i truffati delle banche 1,5 miliardi”. Il leader leghista: “Tasse al 15% per più di un milione di italiani, chiusura cartelle Equitalia, nessun aumento Iva”

L’intesa è arrivata poco dopo le 21, alla fine di un lungo pomeriggio di stallo. Il deficit nel 2019 salirà al 2,4% del pil, il livello chiesto dai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e rispetto al quale il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha cercato per giorni di fare argine fissando il tetto a quota 1,6%. “Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4%. Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento”, esultano i due leader di M5s e Lega, che grazie a questi 13,6 miliardi di risorse aggiuntive “a prestito” riusciranno ad avviare le misure promesse nel contratto di governo, ottimo viatico in vista delle elezioni europee. Nessun commento da Tria, che comunque secondo le agenzie non lascerà l’incarico. Mentre il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, esulta: “Abbiamo programmato il più consistente piano di investimenti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia.

27 miliardi di deficit in più – Rispetto allo 0,8% del pil previsto nell’ultimo Def (firmato da Gentiloni e Padoan), il deficit salirà di 27 miliardi di cui 12,4 serviranno per evitare gli aumenti Iva previsti l’anno prossimo dalle clausole di salvaguardia. Il consiglio dei ministri convocato per varare la Nota di aggiornamento al Def, il documento con le stime macroeconomiche che faranno da cornice alla legge di Bilancio, è iniziato con un’ora di ritardo, dopo che gli azionisti di maggioranza sono riusciti a vincere le resistenze di Tria. Fuori da Palazzo Chigi è andato in scena un flashmob di festeggiamento di sostenitori del M5s.

“10 miliardi per il reddito di cittadinanza, tasse al 15% per un milione di italiani” – “Abbiamo portato a casa la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza per il quale ci sono 10 miliardi“, ha dichiarato Di Maio. Anche se la cifra non basta per garantire l’assegno per tutto l’anno, visto che il progetto di legge originario del Movimento stimava il costo in 17 miliardi, cifra rivista al rialzo dall’Inps secondo cui di miliardi ne servirebbero almeno 35. “Rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l’impiego”, ha aggiunto il vicepremier. “Via libera anche alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionanti. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un’opportunità. Non restano esclusi i truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini, per la prima volta non toglie ma dà”. “Tasse abbassate al 15% per più di un milione di italiani“, cioè le partite Iva, ha commentato invece Salvini, “diritto alla pensione per almeno 400mila persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell’Iva. Pienamente soddisfatto degli obiettivi raggiunti”.

Conte: “E’ il più grande piano di investimenti pubblici della storia italiana”
“Il governo del cambiamento sta imprimendo una nuova direzione di marcia all’intero Paese. Stiamo facendo del bene all’Italia e agli italiani”. Così il premier Conte ha commentato, appena uscito da Palazzo Chigi, l’accordo sulla manovra. “Abbiamo programmato il più consistente piano di investimenti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia. Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. È un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale“, ha continuato.

È grazie a questa manovra, ha specificato Conte, che il governo “riuscirà a mantenere” gli impegni presi e “realizzare tutte le riforme già annunciate in tema di giustizia sociale“. Poi ha concluso: “Una parte significativa della manovra riguarda il piano di investimenti pubblici – ha spiegato – Abbiamo previsto di aggiungere ai 38 miliardi già stanziati per i prossimi 15 anni anche 15 miliardi per il prossimo triennio. Abbiamo previsto una cabina di regia a Palazzo Chigi per monitorare e verificare l’attuazione del piano di investimenti. Inoltre il Ministro dell’Economia riferirà trimestralmente al Consiglio dei Ministri sull’andamento dei conti pubblici e del Pil. Siamo determinati a far crescere questo Paese”.

La bozza del Piano nazionale di riforme – Nel pomeriggio le agenzie hanno anche diffuso una bozza del piano nazionale di riforme che il governo dovrebbe presentare, insieme alla Nota, nel consiglio dei ministri. Il documento viene solitamente varato ad aprile insieme al Def, che però quest’anno è stato licenziato dal governo uscente che si è quindi limitato a compilare la parte tendenziale. Fonti di governo hanno però riferito che “il testo che gira è una bozza già ampiamente superata. Quindi molti punti che vengono anticipati non corrispondono al testo definitivo”. Tra i punti principali della bozza ci sono introduzione del reddito di cittadinanza e innalzamento delle pensioni minime a 780 euro, ‘quota 100‘ come somma di età anagrafica e contributiva per lasciare il lavoro ma con restrizioni per garantire la sostenibilità del sistema, pace fiscale per chi ha liti con l’erario di valore non superiore a 100mila euro, riduzione delle aliquote Irpef da cinque a tre nel 2020 e poi due nel 2021: 23% per i redditi fino a 75mila euro e del 33% sopra quel livello.

Reddito di cittadinanza e ristrutturazione centri per l’impiego – “Il governo è fortemente impegnato in una azione di miglioramento dell’inclusione sociale, lotta al precariato, incentivazione del lavoro giovanile e femminile e promozione di una maggiore equità del sistema pensionistico”, si legge nella bozza. E dunque “l’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha un duplice scopo: sostenere il reddito di chi si trova al di sotto della soglia di povertà relativa individuata dall’Eurostat per l’Italia (pari a 780 euro mensili); fornire un incentivo a rientrare nel mercato del lavoro, attraverso la previsione di un percorso formativo vincolante, e dell’obbligo di accettare almeno una delle prime tre proposte di lavoro eque e non lontane dal luogo di residenza del lavoratore”. Quanto alla ristrutturazione dei centri per l’impiego “dovrà puntare a rendere omogenee le prestazioni fornite, e realizzare una rete capillare in tutto il territorio nazionale. Il Governo intende attuare un piano di assunzioni di personale qualificato, in aggiunta a quanto già definito nella Legge di Bilancio per il 2018, sarà inoltre dedicata particolare attenzione alla realizzazione del Sistema Informativo Unitario e allo sviluppo di servizi avanzati per le imprese”. Si introdurranno anche “le pensioni di cittadinanza, che integreranno le pensioni esistenti al valore della soglia di povertà relativa di 780 euro. Una parte delle risorse destinate alla realizzazione di misure verrà dall’abolizione delle pensioni di privilegio, con un taglio degli importi superiori a 4000 euro netti mensili, non corrispondenti alle effettive contribuzioni“.

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Ecco in evidenza la parte specifica sul cd Reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza e ristrutturazione centri per l’impiego – “Il governo è fortemente impegnato in una azione di miglioramento dell’inclusione sociale, lotta al precariato, incentivazione del lavoro giovanile e femminile e promozione di una maggiore equità del sistema pensionistico”, si legge nella bozza. E dunque “l’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha un duplice scopo: sostenere il reddito di chi si trova al di sotto della soglia di povertà relativa individuata dall’Eurostat per l’Italia (pari a 780 euro mensili); fornire un incentivo a rientrare nel mercato del lavoro, attraverso la previsione di un percorso formativo vincolante, e dell’obbligo di accettare almeno una delle prime tre proposte di lavoro eque e non lontane dal luogo di residenza del lavoratore”. Quanto alla ristrutturazione dei centri per l’impiego “dovrà puntare a rendere omogenee le prestazioni fornite, e realizzare una rete capillare in tutto il territorio nazionale. Il Governo intende attuare un piano di assunzioni di personale qualificato, in aggiunta a quanto già definito nella Legge di Bilancio per il 2018, sarà inoltre dedicata particolare attenzione alla realizzazione del Sistema Informativo Unitario e allo sviluppo di servizi avanzati per le imprese”. Si introdurranno anche “le pensioni di cittadinanza, che integreranno le pensioni esistenti al valore della soglia di povertà relativa di 780 euro. Una parte delle risorse destinate alla realizzazione di misure verrà dall’abolizione delle pensioni di privilegio, con un taglio degli importi superiori a 4000 euro netti mensili, non corrispondenti alle effettive contribuzioni“.

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