Cagliari verso il voto

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stemma-marmo-caQuali primarie.
di Gianni Pisanu.

Per Cagliari primarie “aperte” o quarto polo
Propenderei per la prima ipotesi. Per dare una scossa e non solo. Fossi una delle tante persone a piede libero che hanno a cuore la nostra città e hanno cultura ed esperienze, e cosa che non guasta godono di meritata stima inizierei da una riunione/assemblea estemporanea con un punto all’odine del giorno.
Punto primo e ultimo:
Tutti coloro (sardisti-autonomisti- indipendentisti e indipendenti) DI SINISTRA che non si riconoscono nelle sigle e nelle organizzazioni dell’attuale centrosinistra si diano appuntamento in una riunione – assemblea aperta da convocare immediatamente, usando tutti i mezzi di comunicazione oggi disponibili, per scegliere con metodo democratico il candidato sindaco del raggruppamento SARDISTI ecc. UNITI per partecipare poi alle primarie del centrosinistra.
[segue]

Se ho ben capito, nel centrosinistra cittadino i competitori sono tanti, e trattandosi di primarie di coalizione, sembra sfuggire il controsenso della presenza di più candidati del PD che attingerebbero dallo stesso bacino. Contenti loro.
Quando ricapiterà un’occasione migliore per tentare il colpaccio di vincere (partendo dal basso) le primarie?

Per provarci sul serio occorrerà essere protagonisti e gregari mettendo da parte il peccato originale del narcisismo. Per una volta bisogna pensare più ad ascoltare che ascoltarsi, guardare oltreché al proprio ambiente di riferimento anche, anzi soprattutto alle persone comuni considerandole come risorse e non solo come potenziali elettori.

Ricordate come Zedda nel 2011 vinse le primarie e successivamente le comunali. Il PD sicuro del fatto suo, ignorando le richieste dei militanti (c’eravamo ancora), non fece le primarie di partito, ma all’interno di una stanza scelse il candidato forte (pseudoforte). Sappiamo il seguito. Stavolta invece idem. Il PD decide per le primarie di coalizione senza il passaggio nel partito cioè in ordine sparso. Più che una scelta la vedo come ammissione di incapacità.

Per concludere, adesso o mai più. A meno che il PD non ci ripensi e, smentendo le critiche, dia corso ad un percorso decente che legittimi un candidato di partito che si proponga in modo convincente alle primarie di coalizione. Ma anche in questo caso il candidato unico del raggruppamento/movimento, nelle primarie di coalizione avrebbe buone possibilità e qualora vincesse, potrebbe affrontare convintamente l’impegno elettorale per l’elezione del sindaco e per la lista che rappresenterà al meglio le sensibilità che avranno contribuito al progetto. Nel caso di mancata vittoria l’impegno dovrebbe comunque restare forte e convinto nell’ambito della coalizione progressista. La lista che sarà certamente ricca di presenze prestigiose otterrebbe certamente un buon risultato e una rappresentanza consiliare in grado di incidere a prescindere dall’esito delle elezioni. Il tempo stringe. Moveisì.

Gianni Pisanu

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