Nostra Signora di Bonaria. Una storia di fede, di fascino e di mistero.

bonariadi Raffaele Deidda

Il 24 aprile si celebra ogni anno una delle tre feste solenni in onore della Madonna di Bonaria, patrona della Sardegna e protettrice della gente di mare. Fu il 24 Aprile 1870, in occasione del quinto centenario dell’arrivo della Madonna, che il Simulacro della Vergine fu incoronato durante una solenne cerimonia. In tale occasione il papa San Pio X inviò la sua benedizione apostolica, stabilendo così che quello fosse il giorno liturgico per la celebrazione della festa di Nostra Signora di Bonaria.

E’ davvero affascinante la storia di questa Madonna con Bambino, che le diverse fonti storiche rendono misteriosa.

Nel maggio 2013 Papa Francesco aveva comunicato ad un gruppo di pellegrini sardi la sua intenzione di recarsi in Sardegna per visitare il santuario della Vergine di Bonaria a Cagliari, da cui discenderebbe il nome della capitale dell’Argentina, Buenos Aires. Il Santo Padre aveva parlato di un’antica fratellanza fra Buenos Aires e Cagliari, riferendo che: “Quando venne fondata la città di Buenos Aires, il fondatore voleva chiamarla Ciudad de la Santísima Trinidad, però i marinai che lo avevano accompagnato fin lì erano sardi e volevano si chiamasse Ciudad de la Virgen de Bonaria. Ci fu una discussione e alla fine arrivarono ad un compromesso, ma il nome della città risultò molto lungo: Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de Bonaria’. Era talmente lungo che rimasero solo le ultime parole: Buenos Aires, Bonaria. In ricordo della vostra Vergine di Bonaria”.
Secondo la dottrina cattolica Il Papa è infallibile quando conferma, propone all’attenzione e alla fede del popolo cristiano verità di fede e di morale. Quando parla, cioè, come Dottore Universale della Chiesa. In questo caso, trattandosi solo di una ricostruzione di eventi storici piuttosto dibattuti e controversi, può non essere riconosciuta al Papa italo-argentino l’infallibilità in merito alle motivazioni che hanno originato la denominazione della capitale del Paese, il cui nome è già un equivoco. Deriva infatti da argento, metallo che in realtà non si è mai trovato in abbondanza in Argentina. Riportano le fonti che quando il veneziano Sebastiano Caboto passò nel 1526 nella foce del fiume Uruguay cercando di arrivare all’Oceano Atlantico, lo chiamò Río de la Plata. Forse ingannato dal metallo che notò in mano di alcuni indigeni, i quali lo avevano ricevuto dai marinai di una precedente spedizione.
Il Papa si riferiva certamente al ritrovamento nel 1370, sulla spiaggia di fronte al colle di Bagnara (nome datogli dai Pisani, sconfitti nel 1324 dall’Infante Alfonso IV d’Aragona), di una statua lignea di Madonna col Bambino, che successivamente prese il nome di Nostra Signora di Bonaria e divenne la patrona dei marinai. Alfonso aveva infatti deciso di rinominare il colle di Bagnara in Bonaria, in virtù delle gradevoli brezze marine e dell’aria pura che vi si respirava.
[segue]
Narra una leggenda tramandata dalla tradizione orale che il marinaio Sancho del Campo, al seguito di Pedro Mendoza, arrivato nel 1536 nella località dove sarebbe sorta la futura capitale dell’Argentina, avesse esclamato: ”¡Qué buenos aires hay en esta tierra!”. Da qui, sostiene qualcuno, sarebbe derivato iil nome di Buenos Aires. In realtà la devozione per la Vergine di Bonaria, la Madonna dei Sardi, in quel tempo era molto sentita dai marinai spagnoli e più probabilmente, ha sostenuto lo storico argentino José Torre Revello, il nome potrebbe essere stato suggerito da due frati, Juan de Salazar e Juan de Almacián, appartenenti allo stesso ordine dei mercedari che veneravano la Madonna di Bonaria in Sardegna, che accompagnavano Mendoza nella spedizione.
L’insediamento realizzato da Mendoza fu chiamato Nuestra Señora de Buenos Aires e consisteva in un fortino edificato con fango e paglia. Non resistette a lungo agli attacchi degli indios Querandi e venne abbandonato per essere rioccupato solo nel 1580 da Juan de Garay che, sbarcato sulle rive del Rio de la Plata, nell’attuale Plaza de Mayo, rifondò la città chiamandola Santísima Trinidad en el puerto de Santa María de los Buenos Aires. Stanti queste ricostruzioni effettuate dagli storici, il Papa non ha fallito poi tanto nel sintetizzare le origini del nome della sua città natale. Ha, piuttosto, mischiato avvenimenti e personaggi appartenenti a vicende storiche diverse. Cosa certa è che al simpaticissimo Papa un errore così veniale gli si perdona volentieri!
Inoltre, fino alla prima metà del XVII secolo, come si rileva dai documenti conservati presso l’archivio storico della provincia di La Plata, per indicare la città argentina si usavano indistintamente i nomi “Ciudad de la Santísima Trinidad Puerto de Buenos Aires”, “Trinidad Puerto de Buenos Aires”, “Ciudad de la Trinidad”. Avvenne solo nel 1778 la definitiva consacrazione del nome Buenos Aires, con la creazione della “Intendencia de Buenos Aires” competente in materia di giustizia, polizia e guerra, due secoli dopo l’effettiva fondazione della città ad opera di Juan De Garay.
Sostengono gli intellettuali argentini che la maggior parte dei cittadini di Buenos Aires ignora che per così tanto tempo la loro città si sia chiamata prevalentemente “Trinidad”. Un pò come affermano gli intellettuali sardi a proposito di molti cittadini cagliaritani, che poco o nulla sanno dei 400 anni di dominazione spagnola nell’isola, quando Cagliari si chiamava Càller.

One Response to Nostra Signora di Bonaria. Una storia di fede, di fascino e di mistero.

  1. Bruna Colarossi scrive:

    Articolo interessante, che si fa leggere d’un fiato, ben documentato ma anche brioso e divertente. Complimenti!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>