Storia della medicina

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di Piero Marcialis, su fb.

19. La scuola medica di Salerno.
a) Origini e maestri.
Dopo il crollo dell’impero romano due furono i percorsi che la storia medica seguì: uno quello della medicina araba, di cui abbiamo parlato; l’altro quello della pratica medica cristiana, grazie all’attività dei monasteri, dove si copiavano le antiche opere greche e latine, si coltivavano le erbe medicinali e si praticavano le opere di misericordia corporale, in locali destinati ad infermeria.
Circa cinque secoli dopo sorge a Salerno la prima scuola medica europea, scuola che diede i suoi frutti maturi qualche secolo più tardi, in epoca rinascimentale.
Le origini di questa scuola sono difficili da accertare, diverse le ipotesi: chi la fa risalire a Pitagora, chi la accosta a leggende di incontro tra saggi ebrei, greci, arabi e latini.
La scuola era laica, anche se aveva amichevoli rapporti coi monaci benedettini del vicino monastero di Montecassino.
Il periodo di splendore della scuola va dalla fine del XI secolo alla fine del XIII. Salerno era stata conquistata nel 1075 da Roberto il Guiscardo che le diede rango di capitale e portò a grande sviluppo la sua attività economica e culturale.
Nella scuola si insegnava l’anatomia attraverso la dissezione dei maiali, primo testo in materia l’Anatomia porci, di Cofone.
Si praticava, con prudenza, la chirurgia. Ruggero di Palermo ne tratta nel suo testo Chirurgia (1180); poi revisionato dal suo allievo Rolando da Parma.
Uno dei primi maestri, se non il primo, fu Garioponto che derivò largamente il suo libro Passionarius da testi greci. Citava Ippocrate e disdegnava ogni cura mistica.
Bartolomeo Anglico, autore del De proprietatibus rerum, un’enciclopedia popolare che ebbe larga diffusione nel Medioevo, nel suo libro di testo Practica tratta della diagnostica, insistendo sull’esame del polso e delle urine, e della terapia, basata principalmente su dieta e salasso.
Nella scuola troviamo, qualcuno si sorprenderà, le dottoresse: Trotula, Abella, Rebecca, Costanza e altre.
Alcuni vogliono limitarle al rango di infermiere e ostetriche.
Infatti Trotula era, pare, autrice di un libro di ostetricia.
Interessante è anche il contributo dato alla cucina dietetica, verificabile nel testo del maestro Musandino, il De modo preparandi cibos et potus infirmorum.
scuolamedicaminiatura
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copyright Piero Marcialis su aladinpensiero online.

2 Responses to Storia della medicina

  1. admin scrive:

    (LATINO)
    «Si tibi deficiant medici,
    medici tibi fiant haec tria:
    mens laeta, requies, moderata diaeta.»
    (ITALIANO)
    «Se ti mancano i medici,
    siano per te medici queste tre cose:
    l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta.»
    (Scuola Medica Salernitana, Regimen Sanitatis Salernitanum)

  2. […] storici. Abbiamo accennato alla figura di Trotula e altre dottoresse nella scuola di Salerno (vedi in Aladinpensiero del 18 luglio scorso), ma restano fatti isolati nella storia. Fino a metà ‘800 e oltre, le donne sono relegate a fare […]

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