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Ricordando don Paolo De Magistris

paolo-de-magistri-sindaco-di-caRicordando don Paolo De Magistris (Cagliari, 4 gennaio 1925 – Cagliari, 21 giugno 1998) a vent’anni dalla morte. Commemorazione del Consiglio Comunale di Cagliari, Aula consiliare, martedì 26 giugno 2018.
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Intervento di Franco Meloni

Sono stato consigliere comunale della consigliatura 1980-1985 (VIII) del Comune di Cagliari. All’esordio avevo dunque precisamente 30 anni.
Di don Paolo De Magistris (che aveva 25 anni più di me) ho molti bei ricordi. Innanzi tutto: don Paolo. Così lo chiamavano tutti ed io volentieri mi adeguai perché Lui aveva diritto a un titolo che lo distinguesse, l’altro era Signor Sindaco, per antonomasia come per Ottone Baccaredda. A Lui mi legava un singolare rapporto di rispetto e di affetto: singolare, essendo io all’epoca politicamente distante dalle sue posizioni politiche-partitiche (lui democristiano convinto, io appartenente a un partito di estrema sinistra, Democrazia proletaria, poi denominatosi Democrazia proletaria sarda), ma ambedue cattolici (lui profondamente religioso e praticante assiduo, io molto, molto meno) e, sicuramente, anche per questa comune matrice, spesso sostanzialmente convergenti quanto a sensibilità sociale. Per Lui anche eredità del padre Mondino, il medico dei poveri, il medico della mia famiglia (Diceva mia madre, che lo aveva come medico di famiglia – e che lo considerava Santo – che quando si mostrava rattristata di non poterlo compensare per le sue prestazioni professionali per la nostra famiglia, numerosa e povera, il dottor De Magistris, rispondeva “No ti preocupis Mariuccia. Faimì un’Ave Maria e bai cun Deus”). Ma torniamo a Paolo. Sono stato sempre totalmente convinto della sua personale onestà e ammiratore della sua capacità di abnegazione come uomo al servizio delle Istituzioni e della cittadinanza. Mi affascinava poi la sua profonda cultura e la capacità di dimostrarla, senza spocchia e con quell’umiltà che tuttavia non ne celava il possesso e lo spessore.
Del mio rapporto politico e umano con don Paolo ricorderò tra i tanti episodi che hanno affollato la mia mente nel preparare questo intervento, solo alcuni. Qualcosa in più, ma non molto, lascio scritto nella nota che ho consegnato al Presidente del Consiglio Comunale Guido Portoghese e al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che qui colgo l’occasione di ringraziare per questo invito, unitamente al ringraziamento alla famiglia di don Paolo e specialmente al figlio Luigi.
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Dunque i Ricordi
Il primo da consiglieri comunali, ambedue soldati semplici (periodo 1980-1984);
il secondo (con una breve aggiunta) quando Lui tornò ad essere Sindaco, a fine consigliatura nel 1984;
il terzo quando Lui aveva abbandonato l’amministrazione e la politica, dopo gli anni 90.

Cito tutto, sul filo della memoria, essendomi però premurato di verificare i riscontri temporali e quindi l’attendibilità effettuale degli episodi ricordati.
[segue]