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Gli OCCHIALI di PIERO su Eugenio Montale, Perry Mason, Giovanni Girardini…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501414picasso don chisciotteCITAZIONE DELLA SERA
In ogni tempo i vili Sancio Panza avranno a lungo andare ragione dei sublimi Don Chisciotte. (Stendhal).

Eugenio MontaleEUGENIO MONTALE
Il 12 settembre 1981 muore a Milano il poeta Eugenio Montale.
Era nato a Genova il 12 ottobre 1896. Nel 1925 fu uno dei firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce.
Nello stesso anno ha pubblicato “Ossi di seppia, dove significativa è, per il periodo ma anche in generale, l’affermazione che solo possiamo dire “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Più volte innamorato e con complicati rapporti sentimentali, sposa Drusilla Tanzi, scrittrice, con la quale conviveva dal 1939, nel 1962, quando lei resta vedova del primo marito; più vecchia di lui di dieci anni, morirà nel 1963, era zia di Natalia Ginzburg, che la ricorda in ‘Lessico famigliare’.
Nel 1967 viene nominato senatore a vita per meriti letterari.
Premio Nobel per la letteratura nel 1975, in quella occasione pronuncia il discorso “E’ ancora possibile la poesia?”.
Tra i suoi versi più belli:
Ho sceso dandoti il braccio più di un milione di scale
ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

A CHI ESITA

A chi esita
Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze.

Ha preso
una apparenza invincibile.

E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.

Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?

Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

Bertolt Brecht
Svendborger Gedichte, Copenaghen, 1939

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Non Chiederci La Parola

di Eugenio Montale

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Non Chiederci La Parola

di Eugenio Montale

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

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