Tag Archives: Francesco Pigliaru

Pigliaru e la Giunta regionale partecipino alla manifestazione di Capo Frasca

AlessandroMagno-moaico-Pompei-300x210- Servitù militari, Pigliaru va alla guerra: ma con quali armi? Il testo integrale del suo intervento in Consiglio regionale
di Vito Biolchini, su vitobiolchini.it

in giro con la lampada di aladin…

lampadadialadmicromicro Fedeltà a Renzi e tappeti rossi per le multinazionali: è questa l’idea di Pigliaru per la Sardegna?
30 agosto 2014 alle 02:20 Vito Biolchini su vitobiolchini.it

Ugo Cappellacci non ha proprio tutti i torti quando afferma che “la Giunta dei professori non produce niente di originale, ma copia e incolla le nostre azioni”: effettivamente sul San Raffaele l’esecutivo di centrosinistra e sovranista guidato da Francesco Pigliaru non avrebbe potuto soddisfare meglio le attese del centrodestra. Certo, ci sono battaglie che per loro natura uniscono gli schieramenti, ma chi come me inizia ad avere qualche capello bianco non può dimenticare la storica avversione al progetto dell’ospedale privato di don Verzè (ora fatto proprio da Qatar e Vaticano) da parte del centrosinistra sardo. - segue -

Sulle dichiarazioni programmatiche di Francesco Pigliaru. Le parole sono importanti, anche quelle che mancano

Daniele da Volterra Arameocarta-Sardegna-1354
Le parole sono importanti, anche quelle che mancano. E che aspettiamo.
di Vanni Tola
Non è facile commentare con una sintesi le dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru che, naturalmente, analizzano un’articolata serie di problemi. E non lo faremo. Certo le dichiarazioni programmatiche, come le letterine a Gesù Bambino della nostra infanzia, non vanno al di la di una infinita serie di buoni proponimenti, tutti da verificare nella realtà quotidiana. Non è questo il caso. A dire il vero le dichiarazioni del Presidente evidenziano una ricerca concreta di cambiamento della politica regionale, un forte desiderio di semplificare le procedure legislative, di riformare profondamente l’apparato burocratico della regione, una certa determinazione nel voler liberare la nostra regione dalla crisi e dai ritardi nello sviluppo che stanno alla base dei principali problemi della comunità isolana. Ciò detto, si avverte pure una indeterminatezza generale, una non ben definita ipotesi complessiva, l’assenza di una scelta strategica principale per lo sviluppo dell’isola, che appare come elemento di continuità con le precedenti fallimentari Amministrazioni regionali. Si e portati a pensare che la nuova Giunta non finisca poi con l’operare rincorrendo i problemi e le questioni aperte piuttosto che con l’obiettivo di realizzare un progetto organico di trasformazione e sviluppo che ci piace definire “nuovo piano di rinascita”. Alcuni esempi per rendere maggiormente comprensibile il ragionamento. Si parla nelle dichiarazioni del Presidente di crisi delle produzioni industriali e dell’occupazione ma non emerge un’ipotesi ben definita di sviluppo industriale alternativa alle precedenti. La Sardegna crede ancora nell’industria o si considera il comparto industriale tradizionale una sorta di comparto “da liquidare” per concentrare risorse ed energie principalmente su agropastorale e industria turistica? Scommetterà la Regione sulla possibilità di costituire a Porto Torres un grande polo europeo per i prodotti di base della chimica verde e la realizzazione di un apparato industriale indotto, riconvertendo ciò che rimane dell’industria petrolchimica o si ritiene, come molti sardi pensano, che la possibilità di attivare nell’isola una moderna industria chimica e biochimica debba essere considerata definitivamente conclusa? L’idea che la Sardegna possa svilupparsi esclusivamente valorizzando l’agro-industria e l’industria turistica con una forte protezione dell’integrità ambientale e paesaggistica è molto più diffusa di quanto si pensi e non è certamente priva di un qualche fondamento. Resta però aperta la questione se la Sardegna debba o no disporre anche di un apparato industriale e tecnologico innovativo (ricerche su nuovi materiali, nanotecnologie, bioingegneria, genetica, attività aerospaziali) come in tante altre realtà. Un ulteriore aspetto che appare poco evidenziato nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru riguarda poi l’insieme di problemi, fra loro strettamente interconnessi, quali salute, inquinamento ambientale, aree di grave emergenza sanitaria, bonifiche di suoli, acque e aria. Porto Torres è uno dei siti ambientali d’interesse nazionale per un elevatissimo livello d’inquinamento che ha fatto rilevare dati molto preoccupanti (qualcuno dice perfino superiori a quelli di Taranto), un incremento di patologie tumorali e respiratorie da vera emergenza sanitaria. A Ottana un esponente di un Comitato di cittadini ha denunciato l’avvenuto decesso per tumore di oltre quaranta operai che hanno lavorato nel medesimo impianto industriale. Per non parlare poi delle aree con servitù militari e di tutte le altre realtà interessate da situazioni di gravissima emergenza sanitaria e ambientale. Ci saremmo aspettati dal Presidente l’annuncio un piano straordinario, prioritario e urgente, insomma, qualcosa di più di generici riferimenti alla difesa del diritto alla salute e all’integrità ambientale. E infine, per quanto riguarda i piani di settore dei principali comparti produttivi isolani, Pigliaru si limita a rimandare al programma generale della coalizione per esaminare nel merito i proponimenti della Giunta. Certamente lo faremo con attenzione e interesse ma resta forte la sensazione, lo ribadiamo ancora una volta in chiusura, che non si abbia la capacità, la volontà, la lungimiranza di lavorare intorno ad un’unica e ben definita ipotesi strategica di sviluppo alla quale rapportare e finalizzare le diverse azioni e gli interventi della nuova Giunta.
sedia-van-gogh

—————-

Daniele-da-Volterra-Arameo IL BRAGHETTONE
Daniele da Volterra, detto il braghettone, Arameo.
[NdD] Il dipinto di Volterra non c’entra… o forse sì
————————-
Guido Reni San Matteo e l'angelo
————————-
Sardegna-bomeluzo22
————-
————-
Le parole sono importanti. Anche quelle che mancano. E che aspettiamo.
I due deficit politici del presidente

di Franco Meloni
Per Francesco Pigliaru le parole sono importanti. Ricordo una mattina di alcuni anni fa quando chiuse rapidamente una riunione all’Università (di cui era pro rettore alla Ricerca scientifica) perchè, ci disse, doveva terminare di scrivere, immagino rivedere attentamente, un articolo per La Nuova Sardegna del giorno dopo. Dunque occorreva essere precisi e dedicarvi tutto il tempo necessario. E’ sicuramente con lo stesso scrupolo che ha redatto il documento delle sue dichiarazioni programmatiche da presidente della regione, sicuramente soppesando ogni singola parola scritta. Pertanto prendiamo sul serio ogni parola e analizzeremo con attenzione e commenteremo il contenuto del documento, come già abbiamo cominciato a fare con l’editoriale di Vanni. Il documento, anche tenendo conto dell’analisi di Vanni, è totalmente condivisibile e anch’io lo sottoscrivo: per quanto dice, ma ci riserviamo di esprimere valutazioni e giudizi successi per quanto è allo stato troppo generico e indeterminato e di capire e dare le nostre valutazioni e giudizi su quanto ancora non detto e che è necessario dire quanto prima. Anche su questo versante Vanni è stato precisamente esigente! Voglio ora esprimere un mio parere di carattere generale: le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru hanno due “deficit politici”, di fondamentale importanza, che attengono uno alla sardità e l’altro all’europeismo. Tratto queste due questioni in maniera intrecciata, come è giusto che sia. Non è pensabile che il programma del presidente (e della sua coalizione), così come è attualmente formulato, prescinda da una esplicita visione del posizionamento istituzionale della Sardegna, oggi e in prospettiva, in Italia e in Europa. Al riguardo è vero che Pigliaru non poteva sollevare la bandiera dell’indipendentismo o del sovranismo che lo vuole praticare anticipatamente (gli indipendentisti e i sovranisti sono pur sempre una minoranza, seppure importante, della coalizione di centro sinistra), ma la visione che sottende il documento appare francamente riduttiva, niente altro di diverso da un “autonomismo sbiadito”, che non ci porta molto lontano. Pigliaru si guarda bene dal pronunciare parolacce quali indipendentismo e sovranismo e neppure federalismo, utilizza in un passaggio il termine “sovranità” nell’accezione di auto-responsabilità (cito testualmente: “…il principale esercizio di sovranità cui vogliamo dedicare tutta le nostre capacità ed energie, è un’essenziale assunzione di responsabilità verso cui orientiamo la nostra azione di governo”). Non basta certo! Specie nell’attuale momento storico, che ha necessità di una Sardegna rinnovata, anche nelle sue istituzioni, consapevole delle proprie risorse e potenzialità, capace quindi di un suo protagonismo, indispensabile per sopravvivere nel quadro degli attuali rapporti di forza tra entità territoriali (nel confine statuale e in quello europeo). E’ solo in questo quadro, che, come detto, richiede anche una nuova struttura istituzionale della regione, che credo possa iscriversi, citando Vanni: un auspicabile progetto organico di trasformazione e sviluppo che ci piace definire “nuovo piano di rinascita”. Per fare tutto questo non si può prescindere da una politica sulla lingua sarda, sull’identità sarda, sull’università della Sardegna… in definitiva su chi siamo noi sardi e chi vogliamo o vorremo/vorremmo essere. E, allora: è possibile che Pigliaru non parli della nuova costituente statutaria, a cui siamo tenuti anche in virtù degli esiti referendari sardi? E’ possibile che parli dell’Europa sostanzialmente come vincolo per la nostra economia, come purtroppo è, ma che non necessariamente deve continuare ad essere, o, ancora, come bancomat per prelevare tutte le risorse finanziarie possibili? Importante ma terribilmente riduttivo. E’ possibile che parli d’Europa senza fare cenno all’incredibiie situazione di discriminazione politica dei sardi, impossibilitati, per ottusa e incostituzionale legge italiana (modificabile domani se solo ci fosse la volontà politica dei grandi partiti italiani) ad avere propri rappresentanti nel parlamento europeo? Si chieda Pigliaru se, per fare un esempio, le stesse nostre difficoltà di utilizzare pienamente e con efficacia i fondi europei siano solo problemi organizzativi e di preparazione del personale tecnico, amministrativo e anche politico. Come pur è vero, ma non sono spiegazioni sufficienti a dare conto della situazione. Credo infatti che questo come tanti altri problemi non possano essere disgiunti da uno, più pesante di tutti: l’incapacità della Regione di esercitare un ruolo politico nel quadro europeo, sia nei confronti dell’Italia che s’interpone tra la regione e le istituzioni europee, sia nei confronti dell’istituzioni europee, direttamente, laddove ciò è possibile, anche attualmente, per esempio per incidere, modificandole o integrandole, sulle politiche europee. Ma di tutto quanto detto Pigliaru non si cura, destando il più che legittimo sospetto che per lui bastino l’onesta, la competenza, la tecnica e la razionalità per risolvere i problemi della Sardegna, minimizzando quello che in realtà è soprattutto un problema di Politica. Si dirà che la coalizione del centro sinistra potrà integrare il programma e precisare l’impostazione data dal presidente. Vedremo e vedremmo. Nel mentre parliamo, scriviamo e sottoponiamo i nostri argomenti al presidente, ai politici, ai cittadini sardi…
Per ora chiudo qui, con un’informazione/richiesta. Segnaliamo che dopo il dibattito, attualmente in corso in Consiglio regionale, vi saranno a breve due primi importanti appuntamenti laddove il presidente è chiamato ad esporre le sue idee, possibilmente “aggiornando” il programma: 1) l’inaugurazione della Fiera internazionale della Sardegna, prevista nella tarda mattinata del 25 aprile, dove in un passato non troppo recente il presidente della regione faceva il punto sulla situazione economica della regione e sulle prospettive future; 2) sa die de sa Sardinia, con specifico riferimento alla seduta aperta del Consiglio regionale, prevista la mattina del 28 aprile.

Tu es sacerdos in æternum secundum ordinem…? Da oggi solo presidente e assessore!

Gesu e i 12 apostoliAuguri di buon lavoro al presidente Francesco Pigliaru e a tutti gli assessori della Giunta regionale. Auguri per la Sardegna e per tutti noi sardi che da loro aspettiamo ogni giorno bonas noas.
Ora un messaggio a Francesco Pigliaru, Giammario Demuro, Francesco Morandi, Donatella Spano, Massimo Deiana, Raffaele Paci, Paolo Maninchedda…
Tu es sacerdos in æternum secundum ordinem Melchisedech. Anche dei professori universitari si dice siano professores in æternum (vale soprattutto in Italia) secondo non so quale Ordine. E pertanto loro, i professori, non potrebbero spogliarsi della qualifica neppure quando fanno gli assessori pro-tempore. Ma, per favore, caro presidente-professore e cari assessori-professori della Giunta Pigliaru: per tutto il vostro mandato siate, se non solo, soprattutto presidente e assessori. E fatevi chiamare presidente e assessore. Lasciate da parte l’accademia con i suoi troppi vizi e le pur presenti virtù. Ve ne avvantaggerete voi e soprattutto noi cittadini sardi!

Sardegna-bomeluzo22Anche una dedica musicale: Gadeamus igitur!

Tanto per allentare la tensione… La Giunta di Sardegna (Im)possibile

jas-neninas11Ricordate l’esercizio scherzoso fatto dal Aladin con gli auguri del nuovo anno? Lo ritrovate quì. Poichè le elezioni si sono fatte e il vincitore è Francesco Pigliaru, lo riproponiamo paro-paro con la sola novità del presidente e con poche altre precisazioni, tutte segnalate tra parentesi quadre []
.

iwantyou
.
La Giunta di Sardegna (Im)possibile

. [Francesco Pigliaru], presidente
. Salvatore Cubeddu, vice presidente [senza portafoglio, con incarico su identità e lingua sarda]
. Giuseppe Pulina/ Sandro Dettori, agricoltura
. Michela Murgia/ Vito Biolchini/ Nicolò Migheli, cultura e sport
. Gianni Loy/ Piera Loi/ Salvatore Melis, lavoro [affari generali e personale]
. Aldo Berlinguer/ Tore Cherchi, economia e bilancio
. Alessandro Bianchi/ Cristiano Erriu, urbanistica e enti locali
. Maria Del Zompo/ Ettore Cannavera, salute e assistenza
. Massimo Dadea/ Antioco Gregu/ Bustianu Cumpostu, lavori pubblici
. Gianfranco Bottazzi/ Andrea Murgia, industria,
. Paolo Maninchedda/ Gianfranco Fancello, trasporti
. Aide Esu/ Francesco Soddu, turismo
. Vanni Tola/ Vincenzo Migaleddu, ambiente

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Chi volesse vedere i dati elettorali, aggiornati alle ore: 13:52 del 20/02/2014, potrà visitare il sito predisposto dall’ufficio elettorale della RAS.
NE VEDRETE DELLE BELLE!

elettorando&programmando: in giro per la rete con la lampada di aladin

aladin-lampada-di-aladinews312
- La conferenza-stampa di Francesco Pigliaru. Cristiano Bandini su SardiniaPost
- Perchè mi candido con Sardegna Possibile. Marina Spinetti su SardiniaPost
- Francesco Pigliaru a La Collina. Articolo di Vito Biolchini sul sito vitobiolchini
- Giovedì 16 gennaio Inaugurazione della sede di Cagliari di Sardegna Possibile. Evento su fb

elettorando… in giro nella rete con la lampada di aladin

aladin-lampada-di-aladinews312- Attilio Mastino appoggia Pigliaru e gli da qualche consiglio “…auguro a Francesco Pigliaru di saper ascoltare, di riuscire a suscitare passioni profonde, di raccogliere idee nuove, proposte non convenzionali, disponibilità non interessate, generosità vere. Di uscire dal Palazzo e di vivere tra la gente.(…)”. Su SardegnaSoprattutto
- Scoop: il Times fa propaganda elettorale occulta per Michela Murgia!Cabras foto -sardgnapossibile Sardegna Possibile: i primi candidati delle tre liste che propongono Michela Murgia (su SardiniaPost)
(segue)

la lampada di aladin sul candidato del Pd e del centro sinistra a presidente della nostra regione…

aladin-lampada-di-aladinews312carrozza pigliaruFrancesco Pigliaru? Un aristocratico in carrozza. Se si degna di scenderne e di salire (a piedi) al popolo con la dovuta umiltà ce la può fare!
Il commento è di Franco Meloni, su fb

Il tramonto dell’Occidente. Leggere la crisi nel rapporto tra letterature

9 11 nov 12 tram occ

Da oggi venerdì 9 a domenica 11 novembre, a Cagliari, al Piccolo Auditorium di piazza Dettori

Chi conosce il passato indovina il futuro
Il tramonto dell’Occidente. Leggere la crisi nel rapporto tra letterature
Tre giorni di incontri, dibattiti, conferenze su Occidente e Altrove, Paesaggio, Individuo e Società, Miti d’oggi, Strategie per sopravvivere

IDEAZIONE, CURA E ORGANIZZAZIONE: Emilia Fulli, Mattea Lissia, Giorgio Todde (per i Presìdi del libro della Sardegna).  Ecco il programma