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La Sardegna e la bioeconomy: i primi passi della chimica verde

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di Vanni Tola
Prosegue l’analisi delle comunicazioni presentate nel convegno “Il Nord Sardegna polo europeo della chimica verde” organizzato a Sassari, nello scorso mese di Settembre, dal Consorzio provinciale industriali e dal Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università. Ci soffermeremo, questa volta, su alcune relazioni che hanno descritto significative attività riguardanti l’impiego delle bioplastiche. La Ecozema è una società di Vicenza creata circa duecento anni fa. Originariamente lavorava il legno per produrre mollette per il bucato, in seguito, con l’introduzione delle materie plastiche, si è riconvertita verso la produzione di mollette per bucato di plastica. In questo periodo – lo racconta il responsabile commerciale Mauro Apostolo – è in atto un processo di riconversione dell’Ecozema alle produzioni della chimica verde. Questa operazione, realizzata in collaborazione con Novamont, pone al centro l’impiego di un prodotto principe della chimica verde, il Mater-bi. Il Mater-Bi è un prodotto biodegradabile e compostabile che si ricava da componenti vegetali come l’amido di mais e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile che da materie prime di origine fossile. Si presenta in forma di granulo e può essere lavorato secondo le più comuni tecnologie di trasformazione, per realizzare prodotti dalle caratteristiche analoghe o migliori rispetto alle plastiche tradizionali, ma perfettamente biodegradabili e compostabili. L’impatto ambientale di questi prodotti è minimo e si riduce la quantità di rifiuti post consumo. Nel caso specifico della società Ecozema il Mater-bi è utilizzato per la produzione di posate e altri oggetti per la ristorazione.
(segue)