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TTIP: una micidiale operazione contro la democrazia a favore dei potentati economici planetari

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di Vanni Tola

Mobilitarsi per fermare il trattato transatlantico di paternariato USA – UE. Petizione on line.

Ci siamo occupati recentemente del trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico finalizzato all’abbattimento di dazi e barriere non tariffarie tra Europa e Stati Uniti (TTIP) per la gran parte dei settori economici, rendendo il commercio più fluido tra le due sponde dell’oceano. (v. art. VTola in Aladinpensiero del 24 aprile 2015). Il TTIP sta per diventare realtà nella pressoché totale indifferenza di forze politiche e mezzi di comunicazione. La quasi totalità dei cittadini ignora completamente i contenuti di questo mega accordo commerciale anche se tra poco dovrà subire le conseguenze dirette ed indirette nella vita di tutti i giorno. Esiste in Europa ed in America una forte opposizione che tenta di imporre il totale rifiuto o la radicale trasformazione del piano TTIP ma tutto porta a pensare che tra poche settimane il progetto sarà definitivamente approvato. Ottobre potrebbe essere il mese cruciale che vedrà chiudersi le trattative in corso per la definizione del Trattato. In TTIP è un trattato molto particolare e delicato che è stato finora negoziato tra il Governo americano e la Commissione UE praticamente in segreto, almeno fino a qualche tempo fa, quando la mobilitazione di diversi gruppi di opposizione ha preteso che venissero rese pubbliche le finalità e gli obiettivi della trattativa. E’ difficile sintetizzare in poche righe gli scopi e le finalità del TTIP, diciamo che si tratta del tentativo di costruire, tra UE e USA un mercato unico le cui regole, caratteristiche e priorità saranno fortemente condizionate da organismi tecnici sovranazionali che potranno essere, a loro volta, orientati da gruppi transnazionali esautorando, di fatto , il potere decisionale dei Governi in una materia cosi delicata quale quella dei commerci intercontinentali.
 Per quanto filtra tra le maglie della riservatezza dei negoziatori il Trattato TTIP prevederebbe l’introduzione di organismi tecnici potenzialmente molto potenti e scarsamente controllabili dagli Stati e dai cittadini. Si parla di un meccanismo di protezione degli investimenti (ISDS , Investor- State Dispute Settlement ) che consentirebbe alle imprese europee e americane di chiedere compensazioni economiche agli opposti governi nel caso questi ultimi introducessero normative importanti per i cittadini che possano ledere i loro interessi passati, presenti e futuri. In pratica una evidente limitazione della sovranità di ciascuno Stato. In aggiunta a questo si predisporrebbe una definizione degli standard per il commercio meno vincolante di quella attuale. L’idea è quella di rendere centrale il ruolo di organismi quali il Codex Alimentarius, l’organismo che stabilisce gli standard di qualità alimentare, dei residui di pesticidi nei piatti, dell’impiego degli OGM. Naturalmente a tutto discapito delle scelte dei Governi dei singoli Stati che da sempre applicano criteri di prudenzialità alle loro decisioni (vedi vicenda OGM e altre analoghe). E’ noto che i criteri finora adottati dal Codes Alimentarius sono stati finora molto più permissivi di quelli dei paesi europei, più propensi a significative limitazioni in questo campo. Tale scelta degli Stati (finora più che legittima) in futuro potrebbe essere considerata “ distorsiva del mercato” e, in quanto tale essere perfino oggetto di sanzione da parte della nuova autorità che il TTIP determinerebbe.
Un’altra novità del Trattato è il Regulatory Cooperation Council, un organismo all’interno del quale gli esperti nominati dalla Commissione UE e dai corrispondenti ministeri Usa dovranno valutare l’impatto commerciale di regolamentazione nazionale, federale o comunitaria dopo aver consultato le imprese, i sindacati e la società civile. Tale organismo stabilirebbe, in pratica e a sua totale discrezione, il rapporto costi/benefici di ciascuna misura adottata dagli Stati contraenti il patto, il livello di conciliazione e uniformità tra Usa e Ue da raggiungere e quindi la effettiva introduzione o il mantenimento delle misure adottate dagli Stati. Una assurda limitazione della sovranità e democrazia dei diversi paesi in nome del “Dio mercato”.
 Quelli indicati sono soltanto alcuni aspetti del nascente trattato TTIP, una formidabile operazione contro la democrazia in nome di una concezione del mercato tutta sbilanciata a favore dei potentati economici che lo animano (pensiamo soltanto alla questione degli OGM, alla presenza di sostanze potenzialmente nocive negli alimenti, alla questione energetica, alle tecnologie per la comunicazione). L’interesse delle multinazionali del commercio contro la prudente tutela degli interessi e della salute dei cittadini. Chi pensate che possa esercitare maggiore pressione e, alla lunga, vincere la battaglia?
stop TTIP logoChe fare quindi? Occorre mobilitarsi con urgenza per ribadire ai governanti dei singoli Stati e agli europarlamentari la necessità di bloccare tale Trattato o, quantomeno, quella di rimettere in discussione proposte ed obiettivi in maniera democratica e senza trattative riservate o segrete. Ma è altrettanto necessario e urgente dare massima diffusione alle analisi ed alle proposte dei gruppi contrari al TTIP per informare i cittadini. Dal 10 al 16 Ottobre si svolgerà in tutta Europa e negli Stati Uniti una mobilitazione internazionale con centinaia di manifestazioni in molte città. Ciascuno di noi dovrebbe impegnarsi nel proprio territorio per concorrere alla riuscita della mobilitazione. E’ in corso anche una petizione contro l’approvazione del Trattato. E’ possibile firmare online nel sito https://stop-ttip.org/it/firma/ dal quale è pure possibile scaricare il modello cartaceo di raccolta firme da stampare e utilizzare.
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stop a TTIP PER CORRELAZIONE
- Documentazione su iniziative sull’TTIP (Comune di Cagliari e Regione) sul sito di Enrico Lobina.
- Iniziative di Sardegna Sostenibile e Sovrana.