Costituente Terra intensifica il suo impegno
Giovanna Procacci, Domenico Rizzuti e Fulvio Vassallo hanno mandato da pochi giorni alle stampe, per l’editore Castelvecchi, una nuova edizione di “Processo alla solidarietà”.
“La Giustizia e il caso Riace” doveva essere l’occasione per chiudere e capire un processo iniziato di fronte al Tribunale di Locri e conclusosi – almeno così pensavamo – proprio di recente davanti alla Corte di Cassazione. Quella abnorme condanna ricevuta in primo grado era stata finalmente ribaldata e cancellata: rimaneva una condanna, con pena sospesa, per falso in una determina comunale – che non aveva cagionato alcun danno e che gli stessi giudici avevano riconosciuto essere stata commessa in buona fede. A tacere poi di quanto la Cassazione ha detto rispetto alle intercettazioni su cui si era retto l’intero impianto accusatorio: erano illegittime e non utilizzabili.
Un nuovo abuso dello strumento penale, però, si è ripresentato proprio nella decisione appena emessa da quello stesso Tribunale di Locri che aveva condannato Lucano a oltre tredici – tredici – anni di carcere: forzando la lettera della legge “Severino”, hanno ritenuto la condanna per falso sufficiente a farlo decadere da sindaco. Perché sì, fino a qualche giorno fa non solo la giustizia, ma anche le persone avevano riconosciuto il valore del modello Riace e delle idee che portava con sé, eleggendolo a parlamentare europeo e nuovamente a sindaco.
È giusto ed opportuno che “la valutazione delle sentenze, quando non avviene in base all’utilità contingente o al gradimento soggettivo, cosa pericolosa che genera attacchi inaccettabili al corpo giudiziario” sia vista come un doveroso esercizio di democrazia, che serve anche a quest’ultimo, anche perché “la verità processuale formalmente riconosciuta dal sistema non può pretendere di essere verità assoluta”. Questa linea ha sempre contrassegnato ogni passaggio dell’interminabile odissea giudiziaria di Mimmo Lucano.
Noi continueremo a ragionare, a partire dal volume ora in stampa, su questo processo, perché ben restituisce le torsioni che sta subendo il diritto e lo stato di diritto, sotto il peso di una congiuntura antidemocratica che, usando le parole di Luigi Ferrajoli, fa del disprezzo del diritto una sua prerogativa.
Ma è importante ribadire come questa sentenza non colpisca solo Lucano, ma con lui tutte le persone che lo hanno votato e quelle che non lo hanno potuto fare, ma hanno comunque creduto nell’esperienza di Riace e nella sua capacità di opporsi alla logica dell’odio e del razzismo, utile a chi costruisce il proprio consenso trasformando l’avversario – e così i deboli – in nemico.
Noi ci opporremo: il mondo dell’accoglienza, della convivenza, dell’ibridazione tra culture e storie diverse, della rivitalizzazione delle aree più fragili, della tutela dell’ambiente, della pace e del disarmo, della difesa del pianeta, troverà giustizia non solo nelle aule giudiziarie ma anche nel Paese.
Per questo, diventa ancora più importante l’appuntamento del 5 agosto a Riace di Costituente Terra: accanto a Luigi Ferrajoli tante amiche e amici, esperte ed esperti, associazioni, movimenti, insieme per affrontare le grandi emergenze e rivendicare, ancora una volta, che anche quella di Riace, come la Costituzione della Terra, non è utopia, ma la sola strada percorribile.
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DIFENDIAMO L’ONU!
Il 26 giugno si è svolto online, convocato dalla Fondazione PerugiAssisi, un incontro che, in occasione dell’80° anniversario della istituzione delle Nazioni Unite, ha inteso chiamare a raccolta la società civile in difesa di quella istituzione, oggi pesantemente criticata e soggetta a politiche nazionali intese a delegittimarla e indebolirla.
L’incontro si colloca all’interno di un progetto che, ha evidenziato Flavio LOTTI, la Fondazione PerugiaAssisi intende sviluppare, mettendo in programma per i giorni 9-11 ottobre una “Assemblea ONU dei Popoli” e quindi introducendo nel titolo della tradizionale marcia del 12 ottobre anche i temi del diritto internazionale e del ruolo delle Nazioni Unite.
Tutti gli interventi (da Marco Mascia, del Coordinamento delle Università per la Pace, a Franco Ippolito, Fondazione Lelio e Lisli Basso, da Jean Fabre, ex alto funzionario ONU, a Chantal Meloni, Università La Statale di Milano) hanno concordato sulla necessità di intervenire con fermezza e in ogni occasione per ribadire la centralità delle Nazioni Unite e la sua indispensabilità proprio nel momento in cui i principi del diritto internazionale sono sotto attacco e le spinte nazionaliste rischiano di prendere il sopravvento sulle forme di dialogo e cooperazione che le due guerre mondiali dimostrarono essere indispensabili all’umanità intera.
In questo contesto, CostituenteTerra non poteva far mancare il proprio contributo. Ribadito che il progetto di Costituzione della Terra prende le mosse dalla carta ONU del 1945, ne ricalca molti passaggi fondamentali e ne difende l’essenza, abbiamo messo in luce come i 100 articoli del progetto siano una “utopia realista” e intendano colmare il vuoto che ha reso le Nazioni Unite deboli: la mancanza di organi universali di garanzia insieme democratici ed efficaci, figli di una cittadinanza universale e liberi dalle spinte nazionaliste che tendono a piegarli agli interessi particolari e a metterli nel nulla quando non piacciono. Abbiamo affermato di condividere in pieno il progetto della Fondazione PerugiAssisi e anticipato che il 24 ottobre CostituenteTerra organizzerà una iniziativa per rilanciare il progetto di costituzionalismo universale e che il contributo della cultura giuridica e dell’associazionismo democratico potrà dare a quell’evento un contributo fondamentale.
PER UNA INIZIATIVA DI PACE
Il 27 giugno scorso l’Istituto Luigi Sturzo ha ospitato un incontro intitolato “Per una iniziativa di Pace”, promosso da Fondazione Lelio e Lisli Basso, CRS, Fondazione Di Vittorio e associazione Salviamo la Costituzione nel cinquantennale della firma dell’accordo di Helsinki che vide al tavolo 35 Paesi europei, USA e URSS, con la Cina in veste di osservatore. Un accordo che ha prodotto solo in parte gli effetti sperati, ma ha rappresentato un passaggio politicamente e culturalmente centrale nel panorama internazionale.
E’ stato, infatti, osservato da tutti i partecipanti che Helsinki rappresenta un riferimento ancora attualissimo riguardo al metodo che fu adottato e che può ancora ispirare l’azione di coloro che si oppongono ai processi nazionalisti e violenti in atto.
Molti interventi hanno espresso grandissima preoccupazione per la cultura della forza che attraversa la politica a livello nazionale e internazionale, ma si è anche evidenziato che in Italia come in Europa esistono movimenti e iniziative che vanno in direzione contraria e debbono trovare modo di collegarsi e cooperare.
La proposta di Franco Ippolito di organizzare in autunno una giornata che richiami l’accordo di Helsinki e proponga ai cittadini e alla politica una via di pace è stata condivisa e ciascun intervento ha portato un proprio punto di vista. L’idea di coinvolgere movimenti e associazioni a livello europeo è stata considerata più che appropriata, anzi necessaria, se intendiamo trasformare l’incontro del prossimo autunno nel primo passo di un progetto destinato a incidere (una “conferenza costituente”).
CostituenteTerra ha espresso condivisione per l’analisi effettuata e per l’esigenza di un coordinamento fra associazioni che inneschi un progetto di democrazia dal basso in grado sia di diffondere cultura di pace e consapevolezza della universalità dei diritti sia di interloquire con i rappresentanti politici nazionali e internazionali.
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E’ online
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