Oggi mercoledì 27 febbraio 2019
OGGI. Cineteca Sarda-Società Umanitaria
Una serata all’insegna del cinema del grande Vittorio De Seta!
A partire dalle 19.30 proietteremo:
> Un giorno in Barbagia (1958, 10′)
> Pastori di Orgosolo (1958, 10′)
> Banditi a Orgosolo (1960, 91′)
Presentazione di Antioco Floris.
Ingresso libero e gratuito.
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————-Avvenimenti&Dibattiti&Commenti&Appuntamenti&Thedayafter———————
Elezioni. Neanche la batosta fa rinsavire! Quale morale nel risultato?
27 Febbraio 2019
Amsicora su Democraziaoggi.
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Il sardo-leghismo ha vinto, ma quale direzione deve prendere il centro-sinistra?
Salvatore Mura, Ricercatore Università di Sassari, sul blog dell’Associazione Nino Carrus.
Dalla pagina fb di Tonino Dessì: https://www.facebook.com/antonio.dessi.908/posts/2252298461704131
Io lo pubblico, questo articolo di Pubusa.
Finora è l’unica valutazione che abbia letto della vicenda elettorale e della situazione che ne è derivata di una qualche complessità e di una qualche onesta franchezza.
Sono molte le cose che non ho condiviso ormai da mesi, delle posizioni di Andrea, in particolare quell’indulgenza verso il M5S che non riesco a provare.
C’erano alternative, rispetto alla colpevole e autolesionista commissione di tanti atti di subalternità nei confronti della Lega.
C’è più ancora un aspetto concettuale, nella loro progressiva collocazione, che me li ha resi altrettanto progressivamente alieni: per quanto possa apparire un parametro di valutazione drastico, lo scambio fra l’introduzione di misure di sostegno ai cittadini più svantaggiati e la discriminazione nei confronti degli stranieri in me continua a evocare il compromesso nazionalsocialista.
Sul resto dei ragionamenti di Pubusa invece ammetto che i miei distinguo sono più contingenti e suscettibili persino di ripensamenti.
Andrea continua a ragionare con un certo illuminismo nonostante tutto ottimistico, da progressista inveterato, in un orizzonte che intravvede la praticabilità di un fronte democratico che coinvolga assieme PD, sinistra e M5S, con l’obiettivo non solo di produrre a livello italiano e ai livelli regionali e locali maggioranze di governo, ma addirittura di contrastare l’ondata profonda di destra che sta investendo, come in tutto l’Occidente e in Europa, anche l’Italia e la Sardegna.
Il fatto è però che modi di pensare e di agire intrinsecamente, pur essi, di destra da tempo si sono insinuati anche nelle componenti del suo ipotetico e suggestivo orizzonte progressista: in tutti noi, temo.
E la nostra sconfitta poggia sul fatto che la maggioranza delle persone coinvolte e aventi diritto al voto (fra votanti e astenuti) questo lo ha percepito e continua a percepirlo e a non perdonarcelo.
Infine, sul mondo identitario, indipendentista, autodeterminazionista sardo.
Fra PSd’Az, Partito dei Sardi, Sardi Liberi, Autodeterminatzione, persiste un’area tutt’altro che irrilevante, nell’Isola.
Il fatto è che ancora oggi, anche nel loro caso, non solo comparare cavoli e patate si presenta come un esercizio mentale improprio, ma è pure impervio immaginarli capaci di assemblare una strategia comune e vincente.
Tuttavia, lo ribadisco, resto ancora aperto a discutere su tutti i piani che Pubusa squaderna.
Il mio disincanto non mi paralizza ancora fino all’isterilimento di ogni speranza e il mio umore talvolta tendente al nichilismo non giunge fino a invocare l’impatto di un asteroide su una situazione che pure mi pare così compromessa.
Del resto, portando il disincanto fino alle conseguenze più estreme, non vedo perché dovrei fidarmi neppure di un asteroide.