Monthly Archives: maggio 2014

la tavolozza di Licia

ARTISTI “SPIAZZANTI”: “Bacco all’osteria” – Gregorio Sciltian (Grigorij Ivanovic Siltian, Rostov 1900 – Roma 1985. Pittore di famiglia armena, fuggito dalla Russia a Istanbul allo scoppio della Rivoluzione d’ottobre e dopo varie peregrinazioni, in Italia, a Roma, dove italianizzò il suo nome.
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[Materiali didattici, illustrazioni reperibili in rete: "Bacco all'osteria" - Gregorio Sciltian"]

Oggi lunedì 26 maggio 2014

ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

Quanto contano i cittadini nell’Unione Europea?

NicolòIl sondaggio che aiuta a capire
[Una maggioranza di europei crede che nella Ue non conti nulla. La domanda: “la mia voce conta nell’unione europea?”]
Sondaggio UE

Corsica oggi

vito con siciliano e corso“Corsica, oggi”: lunedì 26 a Cagliari conferenza sull’isola sorella con Petru Mari e Petruluigi Alessandri, quelli di Mediterradio!
by vitobiolchini

la tavolozza di Licia…

[L'illustrazione è disponibile in rete] Estasi di Maria Maddalena Artemisia GentileschiATTENZIONE: è in vendita a Parigi un quadro di Artemisia Gentileschi (se qualcuno degli amici vuol partecipare all’asta…). Si tratta di una “Estasi di Maria Maddalena”. Scherzi a parte: ogni tanto, le aste ci regalano emozioni forti e nuove. Mai visto prima, questo dipinto!

L’AMMALIANTE, VELENOSA TORPEDINE!

torpedine Caravaggio Nella Firenze del tardo ’400, un predicatore, sobillatore di folle, il Savonarola, riuscì col consenso di massa, a imporre un suo regime penitenziale (contro la corruzione dilagante): la delazione divenne il suo strumento. Folle di ragazzini e giovinetti, il suo “esercito”, denunciando perfino i parenti, gli amici, i genitori, allestivano grandi falò delle cosiddette “vanità”: libri, quadri, sculture…
Invano il filosofo Marsilio Ficino (e altri pochi che non avevano venduto il cervello all’ammasso) denunciò questo stato di cose e pose in guardia il popolo di Firenze…
Come sempre accade nella storia, la massa, la folla, non seppe scegliere bene.

Battiamoci per un’altra Europa

eledda tsipraslobina simona con tsiprasstrada lista tsiprasAlcuni importanti endorsement della lista L’Altra Europa con Tsipras che si presenta alle elezioni europee 2014 mettendo #primalepersone.
Scopri tutto su L’Altra Europa con Tsipras: http://www.listatsipras.eu
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Le informazioni tecniche sul voto
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democraziaoggiEuropa. Oggi al seggio perché e per chi? Red su Democraziaoggi.

gli occhiali di Piero su…

schiavazzi pieroPIERO SCHIAVAZZI
Il 25 maggio 1949 muore a Roma il tenore cagliaritano Piero Schiavazzi.
Esordì nel 1899 e per 25 anni fu tra i maggiori tenori del mondo.
Si ritirò nel 1924. (altro su Aladin Pensiero, 14 marzo 2013).
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GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131FALSI TITOLI
Nel bus vestito di blu, nota come Voltare oh, oh!
(di Domenico Modugno)
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Tony Curtis e J LeighFALSE BIOGRAFIE
TONY CURTIS. Pochi nel mondo, nessuno in Italia, sanno che il famoso attore Tony Curtis era sardo. Antoneddu Cortis fu battezzato nel 1924 nella cattedrale di S. Maria, in Castedd’e susu, ultimo nato della famiglia Cortis. Era in corso la faida con la famiglia Montis, faida ricordata nel famoso detto cagliaritano “arribant is de Montis e nci bogant is de Cortis”, che infatti si concluse con la cacciata dei Cortis dal quartiere, dalla città e dalla Sardegna.
Ripararono negli Stati Uniti e per far perdere le loro tracce cambiarono cognome, prima in Sorths poi, più prudentemente in Schwartz, per sembrare ebrei tedeschi.
Il piccolo Antoneddu fu chiamato Bernard, nato nel Bronx il 3 giugno 1925.
Volendosi dedicare al cinema il giovane Schwartz doveva adottare un nome d’arte, chiese consiglio al nonno materno Giuanni Caria (che ora si faceva chiamare Cary Johnson). Costui gli rivela le sue vere origini e in un delirio di nostalgia suggerisce al giovane di riprendere il suo vero nome: Tony Cortis.
Purtroppo gli americani scrivono Curtis, il che diede luogo alla spiacevole e falsa diceria che Tony fosse figlio del principe De Curtis, in arte Totò.
Scarlett sotto la docciaAiutato dal fisico belloccio e resistente, tipico del sardo, Tony ha successo, ricco e famoso frequenta belle donne e ne sposa parecchie. Solo a poche rivela le sue origini sarde. L’espressione della moglie Janet Leigh quando lo seppe è stata poi utilizzata da Hitchcock nella famosa scena della doccia in Psyco.
Dopo di allora Tony mantenne il segreto.
Chiamato da Billy Wilder per il film “A qualcuno piace caldo” (inizialmente aveva titolo “A qualcuno piace sardo”), piacque tanto travestito da Josephine che si diffuse la diceria della sua presunta bisessualità, dando origine a un dibattito interminabile tra i suoi parenti sardi: “è gay”, “bai chi no è gai”, “no è né goi né gai, è gay”, “nono”, “gai este”…
Castello di Las PlassasTony morì a Las Plassas (i giornali scrissero Las Vegas) nel 2010, il 29 settembre, durante un concerto di launeddas che eseguivano la canzone di Battisti, in seguito a un’overdose di formaggio marcio.

la tavolozza (e non solo) di Licia…

Hendrik Christian Andersen Giacobbe e l' AngeloARTISTI “SPIAZZANTI”. Hendrik Christian Andersen: Giacobbe e l’Angelo.
(Casa-museo Andersen, Roma)
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La lotta di Giacobbe contro l’angelo
Versetto 32,25 del Genesi: “Giacobbe rimase solo: or, un uomo lottò con lui fino allo spuntar dell’alba e, vedendo che non poteva vincere Giacobbe, lo colpì nella giuntura della coscia, sicché la giuntura dell’anca di Giacobbe si slogò nel lottare con lui. Allora quell’angelo gli disse:” Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba. Ma Giacobbe rispose:” Non ti lascerò, finché tu non mi avrai benedetto”. L’altro gli domandò: “Come ti chiami?” Rispose: “Giacobbe”. Ed egli:” Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché sei stato forte contro Dio e con gli uomini ed hai vinto”. Giacobbe gli chiese:” Dimmi, ti prego, il tuo nome”. Ma quello rispose: “Perché vuoi sapere il mio nome?” E lì stesso lo benedisse. Giacobbe pose nome a quel luogo Fanuel, perché, disse, ho visto Dio faccia a faccia ed ho avuto salva la vita…”
Leloir .Jacob Wrestling with the AngelCommento
- Altro commento: di Luigino Bruni

Oggi domenica 25 maggio 2014

ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

Entrate e Statuto: Pigliaru, da chi vuoi farti aiutare? Solo dai partiti o anche dai sardi?

Repetita iuvant

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europa di fedrica
di Franco Meloni e Vanni Tola*
dall’Archivio di Aladin
Lo abbiamo segnalato più volte, lo sentiamo nell’aria e ce lo ha confermato una recente indagine demoscopica: l’Europa non tira! Nel senso che sempre meno costituisce per i cittadini europei un riferimento positivo di possibile miglioramento. La sua immagine è offuscata dall’incapacità che hanno avuto le istituzioni dell’Unione Europea di fronteggiare la crisi economica, mettendo in essere politiche recessive che l’hanno aggravata. La Grecia soprattutto, ma anche il Portogallo, la Spagna, l’Irlanda e l’Italia permangono nelle difficoltà economiche e il quadro sociale in termini di benessere delle popolazioni e livello di occupazione, specie giovanile, peggiora. Le drammatiche vicende ucraine ci dicono poi quanto sia inconsistente l’Europa come soggetto politico, oggi incapace di orientare le politiche degli Stati, neppure di quelli della stessa area geografica. Segnali inquietanti di una possibile degenerazione di questa situazione sono il fatto che rialzino la testa e crescano in consenso popolare i movimenti e i partiti xenofobi, razzisti e di estrema destra, a fronte dei quali non corrisponde una sufficiente crescita di aggregazioni progressiste che sappiano proporre politiche alternative a quelle dei governi dominanti, verso i quali va principalmente rivolta la critica per questa situazione, soprattutto quindi nei confronti dei partiti moderati che prevalgono alla guida dei governi europei, ma anche dei partiti socialdemocratici che governano in alcuni paesi o che comunque praticano uguali politiche economiche anche attraverso le cd larghe intese. Per non deprimerci evidenziamo anche i segnali positivi rappresentati da vari nuovi movimenti che si propongono, seppure in misura tuttora insufficiente, e attualmente con inferiore incisività rispetto alle formazioni della destra, ma significatamente in crescita. Tra i quali vogliamo mettere in evidenza i movimenti nazionalitari che attraverso vie democratiche combattono per l’autodeterminazione di popoli con identità nazionale ma privi di Stato, come gli scozzesi, i catalani e i baschi e, al livello trasversale il movimento che si va aggregando intorno alla proposta del leader greco Alexis Tsipras, animatore della Lista L’Altra Europa con Tsipras, per la quale si sta lavorando alacremente in Italia.
Le prossime elezioni europee per l’elezione del Parlamento Europeo, che per l’Italia si terranno domenica 25 maggio, a detta di alcuni osservatori saranno in grande misura disertate dai cittadini europei. Tuttavia si ha ragione di credere che parte di questo probabile astensionismo sarà ridotto dalla presenza delle liste indipendentiste e dalle liste con riferimento Tsipras.
Ma parliamo della situazione sarda.
Scrive Adriano Bomboi in un articolato intervento sul sito Sa Natzione, critico sulle posizioni di Sardegna Sostenibile e Sovrana e sulle “conclusioni” del convegno organizzato di recente dalla stessa associazione che hanno visto la possibile convergenza di importanti componenti dell’area indipendentista/sovranista (così come di Sel e della Federazione della Sinistra) con la Lista Tsipras “… per le elezioni europee non siamo pronti, non ci sono le condizioni e tutta la galassia politica autonomista e indipendentista rimane frammentata e scoordinata. Men che meno in questo frangente storico bisogna considerare seria la proposta di ideologizzare a sinistra un qualsivoglia progetto politico sovranista unitario, sia in un ottica regionale che europea…”. Io invece non credo che l’inserimento nella Lista L’Altra Europa con Tsipras di uno o più candidati dell’area Indipendentista/sovranista determini una “ideologizzazione” del progetto di quest’ultima, proprio per la caratteristica aperta della Lista. Anzi l’inserimento ben visibile dei candidati sardi dell’area ne proverebbe l’apertura, allargandola. Proprio perchè altre soluzioni non sono pronte, questa della Lista Tsipras va praticata. L’alternativa è una sana e onesta astensione, organizzata come esplicita posizione politica (anche come critica alla quasi impossibile costituzione della circoscrizione elettorale autonoma sarda, per colpa soprattutto di Pd, Pdl-FI). Per quanto mi riguarda all’astensione preferirei un voto alla Lista Tsipras, sperando nell’auspicato accordo.
Certo va ribadito quanto scritto pochi giorni fa su questo sito da Vanni Tola, a nome della redazione di Aladin, e cioè che avremo voluto Michela Murgia a capo di questa aggregazione sarda all’interno della Lista Tsipras, ma questa opportunità sembra ormai tramontata e non possiamo che prenderne atto, seppure con rammarico. Giova però al di là della persona o delle persone che dovranno rappresentarci riportare le motivazioni che ci hanno indotto e ci inducono a impegnarci e a sollecitare un impegno dei sardi per la Lista Tsipras.
Ripetiamo
La Sardegna non può immaginare alcun tipo di futuro, alcuna prospettiva politica e di sviluppo, prescindendo dalle scelte del Consiglio Europeo che tanta parte hanno negli indirizzi di politica economica e nelle scelte legislative dei paesi aderenti all’Unione. Ne può essere indifferente per i Sardi il fatto che in Europa si affermi questa o quella visione del tipo di Unione da realizzare. Non è indifferente per noi che, con le prossime elezioni europee, si riconfermino le scelte neoliberiste del blocco politico-economico rappresentato dalla Cancelliera Anghela Merkel o che prevalgano altre strategie che favoriscano una visione differente dell’Unione e sappiano tenere conto delle problematiche specifiche dell’area mediterranea. A meno che non ci si vada a collocare in quell’area politica che fonda le proprie scelte sul rifiuto radicale della logica stessa di Unione europea in nome dello statalismo e del nazionalismo ben rappresentata dalla destra europea e, nel nostro paese, dalla Lega, da Forza Italia e dal “grillismo”. Una partecipazione attiva e unitaria dell’area indipendentista e di tutti i sardi al dibattito su quale Europa realizzare, sulle scelte di indirizzo economico e politico del vecchio continente, sulla necessità di completare il processo di unificazione europea superando i limiti dalla sola unione monetaria e bancaria, è necessaria, direi prioritaria in questo particolare momento politico. Sono anche fatti nostri. In questo senso andrebbe analizzata con grande attenzione la possibilità di aderire alla lista Tsipras che nasce come proposta della sinistra europea ma si presenta con un programma di grande apertura a tutte le forze progressiste d’Europa e con dei contenuti sui quali è facilmente raggiungibile un ragionevole consenso, a prescindere dalla differente formazione e posizione politica di ciascuno.
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* viene ripubblicato, con alcune lievi modifiche, l’articolo già pubblicato su Aladin il 2 marzo 2014
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Ecco perchè non ci convincono
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Da un articolo su Aladin dell’8 aprile 2014
(…) Le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru hanno due “deficit politici”, di fondamentale importanza, che attengono uno alla sardità e l’altro all’europeismo. Tratto queste due questioni in maniera intrecciata, come è giusto che sia. Non è pensabile che il programma del presidente (e della sua coalizione), così come è attualmente formulato, prescinda da una esplicita visione del posizionamento istituzionale della Sardegna, oggi e in prospettiva, in Italia e in Europa. Al riguardo è vero che Pigliaru non poteva sollevare la bandiera dell’indipendentismo o del sovranismo che lo vuole praticare anticipatamente (gli indipendentisti e i sovranisti sono pur sempre una minoranza, seppure importante, della coalizione di centro sinistra), ma la visione che sottende il documento appare francamente riduttiva, niente altro di diverso da un “autonomismo sbiadito”, che non ci porta molto lontano. Pigliaru si guarda bene dal pronunciare parolacce quali indipendentismo e sovranismo e neppure federalismo, utilizza in un passaggio il termine “sovranità” nell’accezione di auto-responsabilità (cito testualmente: “…il principale esercizio di sovranità cui vogliamo dedicare tutta le nostre capacità ed energie, è un’essenziale assunzione di responsabilità verso cui orientiamo la nostra azione di governo”). Non basta certo! Specie nell’attuale momento storico, che ha necessità di una Sardegna rinnovata, anche nelle sue istituzioni, consapevole delle proprie risorse e potenzialità, capace quindi di un suo protagonismo, indispensabile per sopravvivere nel quadro degli attuali rapporti di forza tra entità territoriali (nel confine statuale e in quello europeo). E’ solo in questo quadro, che, come detto, richiede anche una nuova struttura istituzionale della regione, che credo possa iscriversi, come alcuni chiedono: un auspicabile progetto organico di trasformazione e sviluppo, insomma un “nuovo piano di rinascita” della Sardegna. Per fare tutto questo non si può prescindere da una politica sulla lingua sarda, sull’identità sarda, sull’università della Sardegna… in definitiva su chi siamo noi sardi e chi vogliamo o vorremo/vorremmo essere. E, allora: è possibile che Pigliaru non parli della nuova costituente statutaria, a cui siamo tenuti anche in virtù degli esiti referendari sardi? E’ possibile che parli dell’Europa sostanzialmente come vincolo per la nostra economia, come purtroppo è, ma che non necessariamente deve continuare ad essere, o, ancora, come bancomat per prelevare tutte le risorse finanziarie possibili? Importante ma terribilmente riduttivo. E’ possibile che parli d’Europa senza fare cenno all’incredibiie situazione di discriminazione politica dei sardi, impossibilitati, per ottusa e incostituzionale legge italiana (modificabile domani se solo ci fosse la volontà politica dei grandi partiti italiani) ad avere propri rappresentanti nel parlamento europeo? Si chieda Pigliaru se, per fare un esempio, le stesse nostre difficoltà di utilizzare pienamente e con efficacia i fondi europei siano solo problemi organizzativi e di preparazione del personale tecnico, amministrativo e anche politico. Come pur è vero, ma non sono spiegazioni sufficienti a dare conto della situazione. Credo infatti che questo come tanti altri problemi non possano essere disgiunti da uno, più pesante di tutti: l’incapacità della Regione di esercitare un ruolo politico nel quadro europeo, sia nei confronti dell’Italia che s’interpone tra la regione e le istituzioni europee, sia nei confronti dell’istituzioni europee, direttamente, laddove ciò è possibile, anche attualmente, per esempio per incidere, modificandole o integrandole, sulle politiche europee. Ma di tutto quanto detto Pigliaru non si cura, destando il più che legittimo sospetto che per lui bastino l’onesta, la competenza, la tecnica e la razionalità per risolvere i problemi della Sardegna, minimizzando quello che in realtà è soprattutto un problema di Politica. Si dirà che la coalizione del centro sinistra potrà integrare il programma e precisare l’impostazione data dal presidente. Vedremo e vedremmo. Nel mentre parliamo, scriviamo e sottoponiamo i nostri argomenti al presidente, ai politici, ai cittadini sardi…
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Il tempo che passa non da conto di alcun positiva novità. Anzi…

in giro con la lampada di aladin per l’Europa

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- democraziaoggiContro il connubio PD/FI, Tsipras o M5S? Andrea Pubusa su Democraziaoggi
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- Vito-Biolchin-occhialiniiEuropee 2014 ma l’Europa non c’entra nulla. E la Sardegna? Solo Soru spera: ma nei siciliani… Vito Biolchini su vitobiolchini.it
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- bicicletta Tsipras VanniIo voto L’altra Europa con Tsipras. Vanni Tola sulla pagina fb
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- Asini, crisi, Europa. Raffaele Deidda su SardegnaSoprattutto
Félix Vallotton (Losanna 1865-1925) il ratto d' Europa
- L’Europa che vorrei. Bellezza e sobrietà. Ma no all’austerità imposta. Tonino Dessì sulla sua pagina fb (buone ragioni per chi domani si astiene dal voto)
- Conversazione sull’Europa con l’ex governatore della Sardegna e candidato Pd alle elezioni europee 2014 Renato Soru. Dal blog di Gavino Minutti

- Alle europee sardi irrilevanti. Nicolò Migheli su SardegnaSoprattutto

gli occhiali di Piero su…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Bob_Dylan 2010 Azkena RockFestivalBOB DYLAN. Oggi è il suo compleanno, 73 anni. Robert Allen Zimmerman (Dylan è un omaggio al poeta Thomas Dylan) è nato a Duluth (Minnesota) il 24 Maggio 1941. Già famoso negli Stati Uniti nei primi anni ’60, da leader della canzone di protesta a divo rockstar, cinquant’anni di fama e fortuna, addirittura candidato al Nobel per la letteratura. Titoli memorabili: Blowing in the wind, Mr. Tambourine man, Like a rolling stone, The times they are a-changin’.
Ebbe una piccola parte nel bel film di Sam Peckinpah “Pat Garret e Billy the Kid, ma era sua la bellissima colonna sonora con la canzone Knockin’ on Heaven’s door, indimenticabile.

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JeanPaul Marat portreJEAN PAUL MARAT
Il 24 maggio 1743 nasce a Boudry (Svizzera), figlio di un cagliaritano, il famoso rivoluzionario Jean Paul Marat. (Vedi Aladin Pensiero, 27 novembre 2013).Death_of_Marat_by_David
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Sandro_Pertini_e_Eduardo_De_FilippoEDUARDO
Il 24 maggio 1900 nasce a Napoli (e dove se no?) Eduardo de Filippo.
Di lui sapete già tutto, o comunque molto. Una vita per il teatro, soprattutto.
Morì a Roma a 84 anni, 80 passati sul palcoscenico, esordì infatti a 4 anni.
Disse una volta: “o teatro? ore di prove, miseri palcoscenici, treni, polvere, alberghetti, dormire male, mangiare male, impresari ignoranti, tanti sacrifici… ma sempre meglio che lavorare…”
Non ho mai avuto il piacere di vederlo dal vivo, solo al cinema o in televisione.
Una volta a Roma, ero soldato, cercai di fare il biglietto per il suo “Gli esami non finiscono mai”, i posti dal primo giorno erano tutti prenotati fino all’ultima replica.
Ho avuto però l’onore, con Mario Medas, di trattare un suo testo, da lui mai portato in scena (se no, non mi sarei permesso), ambientandolo in Sardegna.
AmistadiSe volete guardatevi su youtube la registrazione della prova generale: si chiama Amistadi (Amicizia), ebbe il premio “Unione sarda” a Guspini nel 1994, con la mia regia e gli attori Rosalba Arriu, Giulio Landis, Dino Pinna.

- Nella foto di sopra a destra Eduardo de Filippo con Sandro Pertini
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FALSI TITOLI
Il cieco in una stanza.
(di Gino Paoli)
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Christopher Columbus FALSE BIOGRAFIE
CRISTOFORO COLOMBO. L’avrete già sentito, Cristoforo Colombo era sardo.
Cristolu Columbu, nacque a Sanluri, figlio naturale del visconte De Sena.e di una certa Susanna Funtanarrubia, che il visconte sposò a Dominigu Columbu, per dare un padre al nascituro e una dote e un marito alla fanciulla.
Incerta infatti rimane la data di nascita, tra il 1447 e il 1451, quando finalmente, a nozze avvenute,il finto padre dichiarò la paternità.
Dominigu, forse per sfuggire ai pettegolezzi del paese, si trasferì a Genova, dove come Domenico Colombo, aprì un’attività tessile ed ebbe altri 3 figli, genovesi.
Così anche Cristolu divenne Cristoforo e genovese.Le maldicenze arrivarono però fino a Genova, quindi trasferimento, a Savona, dove i Colombo aprirono un’osteria.
Gli affari però andavano male e Cristoforo, quattordicenne,s’imbarcò come mozzo, ma poi salì piano piano tutti i gradi della gerarchia marinara. Girò il mondo finchè, nel 1478, il vero padre lo richiamò a casa. Era in corso la guerra contro gli aragonesi e il visconte di Sanluri parteggiava per Leonardo Alagon, ma prevedendo la sconfitta pensò di assicurarsi una ritirata via mare. E chi meglio del figlio, divenuto provetto marinaio, poteva condurre i fuggiaschi fino a Genova? Così fecero, ma furono fermati (vedi Aladin Pensiero, 19 maggio 2014) e condotti tutti a Valencia, Catalogna.
Cristoforo, che nessuno sapeva figlio del visconte, riuscì a fuggire e a farsi passare per catalano, parlava bene la lingua e si firmava Cristobàl Colòn. E questo spiega come mai, ancora oggi, oltre che genovese, lo credono spagnolo o portoghese, perchè nel 1479 si era rifugiato a Lisbona. - segue –

la tavolozza di Licia

LA DIVINA MARGUERITE: “La pappa della mamma”. Il solito interno domestico e la scenetta di vita familiare che faceva storcere il naso ai “Signori dell’Accademia”.Questi infatti avevano stabilito una gerarchia dei generi (prima le grandi battaglie e gli eventi storici, poi la mitologia, poi i soggetti religiosi…le nature morte e gli interni domestici eran cosette da niente).
Il bimbo sembra gradire la proposta materna e quasi vola verso di lei, sorretto dalla sua tata. Il solito gatto (vi prego notare, comodamente sdraiato sulla destra), osserva con un certo distacco…
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LA DIVINA MARGUERITE: “L’ allieva interessante”. Nell’atelier dell artista, i soliti oggetti riconoscibili: la sfera riflettente, i disegni, i modelli di gesso o di marmo… Mirabile naturalezza e spontaneità.
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LA DIVINA MARGUERITE: “La Marechale Lannes et ses cinq enfants” (Ritratto di gentildonna con i suoi bambini).
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[Materiale didattico. Le illustrazioni sono reperibili in rete: "MARGUERITE La pappa della mamma", etc.]