POLITICA

Carbonia

img_6451Carbonia. A settembre comizio di Velio Spano in piazza Roma. In ritardo i salari, si attinge ai fondi stanziati per il risanamento, mentre avanza il piano del sindacato contro la miseria nel Mezzogiorno e nelle Isole. I 9 punti di Varsavia contro l’atomica e il patto atlantico
17 Marzo 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Oggi, domenica, nuovo post sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019.
Si apre a settembre la Mostra del libro e della stampa democratica nella piazza Roma, che ospita anche il Convegno degli Amici de L’Unità, e prosegue poi per tutto il mese l’iniziativa culturale, coinvolgendo in particolare donne e giovani comunisti. A chiusura, il […]
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Basta con la pazzia della guerra

img_6448L’Anpi contro la guerra, per la trattativa subito
16 Marzo 2024

Nota della Segreteria nazionale ANPI [su Democraziaoggi]

“Spira un mortale vento di follia. Non basta la strage di civili israeliani da parte di Hamas. Non basta l’eccidio ininterrotto di oltre 30mila civili palestinesi da parte di Netanyahu, di cui chiediamo con forza l’immediata cessazione. L’escalation delle reciproche minacce a partire dalla guerra in Ucraina, che prosegue con la […]
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Controcorrente

img_6438La propaganda anti Putin non aiuta
14 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Avete sentito l’ultima degli atlantisti? Putin minaccia perché in un discorso ha detto che la Russia ha un arsenale atomico ben munito e moderno e che lo userà se la Nato la attaccherà. Che novità! Ora, secondo buon senso, questa non è una minaccia; viene solo ricordato come stanno le cose perché nessuno si […]
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La saggezza di Francesco

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Cari amici,
In attesa che qualcuno la colga, alta sul mondo sventola la gloriosa bandiera bianca di Papa Francesco.
Se il Papa, rispondendo alla Televisione svizzera, avesse parlato solo del negoziato, come fa incessantemente da quando è scoppiata la guerra, presentandolo come un dovere morale, oltre che politico, nessuno lo sarebbe stato a sentire, perché ormai le parole di buon senso non si possono più nemmeno pronunciare in questo mondo (occidentale) a una sola dimensione (la guerra). Invece ha preso in carico la metafora offertagli dall’intervistatore, e ha parlato di bandiera bianca, e tutti si sono indignati, soprattutto quelli, come Biden e i nostri giornali, che alla guerra ci mandano gli altri.
Ma al bianco era dedicata tutta l’intervista, come simbolo della purezza, della mitezza e della bontà, ed è venuta fuori perfino la ragione, a tutti ignota, per la quale il Papa è vestito di bianco, che non è quella di mostrarlo senza peccato (perché io pecco come gli altri, ha spiegato Francesco, uomo e non vicario di Dio, che di Vicari non ne ha sulla terra, o meglio ne ha otto miliardi, quanti siamo nel mondo) ma è semplicemente quella che Pio V era un domenicano, e perciò aveva l’abito bianco, e da allora è invalsa la tradizione di vestire di bianco anche i suoi successori (lo fa per la prima volta il cerimoniere, prima di annunziare che “habemus papam”).
Così, grazie alla simbologia del bianco, che non vuol dire affatto la resa, ma anzi il coraggio di restare umani quando si associa alla bandiera, tutti hanno dovuto raccogliere l’unica voce nel mondo, che mentre i più inneggiano all’impossibile e immancabile vittoria delle armate di Kiev, sempre più zeppe di armi e sempre più deprivate di uomini (e donne), dice che il re è nudo, quando il re (e ahimè, quale re!) è nudo davvero. E perfino il Nunzio è stato convocato a Kiev, come l’ultimo degli ambasciatori, per fargli sapere che l’unica bandiera dell’Ucraina è giallo-blu, anche se purtroppo, oggi e chissà per quanto tempo voluto dai suoi “governanti”, è a mezz’asta.
La cosa singolare è poi che mentre Biden si è permesso di dire a Netanyahu che sta facendo la rovina del suo popolo (e anzi di tutti gli Ebrei sparsi nel mondo), e nessuno gli ha dato sulla voce, anche perché è sacrosantemente vero, tutti se la sono presa con papa Francesco che laicamente ha fatto anche un discorso di sapienza e convenienza politica.
Messo tutto insieme, quello che ne viene fuori è che nella demenza pandemica, che sembra essere la vera seconda epidemia di questo inizio secolo, i poteri che ci governano stanno tornando al 1939, quando la Germania, cominciando dalla Polonia, voleva arrivare a Mosca, e diede avvio alla guerra mondiale, che allora era la seconda. Come la Germania di allora, la NATO si spinge verso Est e il ministro degli Esteri polacco ha rivelato che “il personale militante della Nato è già presente in Ucraina” (europei compresi) e, siccome il mondo si è allargato, mentre si ammassano fascine per la guerra contro la Russia, il progetto è, dopo la Russia, di eliminare la Cina. Ma oggi in più c’è l’atomica, i missili, i droni, e anche la carne da cannone è aumentata, dato che sulla Terra siamo, appunto, in otto miliardi. Allora gli Stati Uniti non volevano intervenire, c’è voluta Pearl Harbour, mentre ora sono già qui, e un po’ di fascismo viene avanti anche da loro, e da noi c’è una cultura fascista al potere.
C’è chi esplicitamente si richiama al ’39, e rimpiange come a Roma ci sia papa Francesco, non uno come Pio XII (pensato come cappellano dell’Occidente): ma dalle carte segrete della Santa Sede pubblicate dopo la guerra risulta che Tardini, Sostituto segretario di Stato, voleva e scriveva che la guerra doveva finire non solo con la sconfitta della Germania nazista, ma anche con la liquidazione dell’Unione Sovietica e del suo comunismo.
In questa situazione chiedere di avere il coraggio di negoziare, “per non portare il Paese al suicidio” (e questo vale anche per Hamas con i palestinesi), non è una bestemmia, è un invito alla salvezza, un barlume di verità.
Nel sito pubblichiamo l’intervista del Papa e due testimonianze sulla tragedia in corso a Gaza: “Non c’è più verde a Gaza” e “Se questo non è un genocidio”.
Con i più cordiali saluti,

Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
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La tragedia di Gaza
SE QUESTO NON È UN GENOCIDIO

13 MARZO 2024 / EDITORE / DICONO I FATTI / 0 COMMENT
Più di 10 bambini al giorno hanno perso un arto e a più di 1.000 bambini e bambine sono state amputate le gambe, ma Israele non fa entrare le protesi. I nuovi nati vengono al mondo affetti da malattie genetiche. I progetti di assistenza sanitaria

Della cooperante Giuditta di “Fonti di Pace” pubblichiamo una testimonianza su Gaza al ritorno da una missione al Cairo:

“Torno da una missione al Cairo, dal 3 all’8 marzo, per fare acquisti di materiali da portare e distribuire nella striscia di Gaza. Tutto legato al cessate il fuoco che sembrava oramai prossimo; purtroppo così non è stato.

Tuttavia la missione è stata utile per approfondire i tempi e le modalità sia per gli acquisti dei materiali che per il progetto finanziato con l’8X1000 della Chiesa Valdese.

Ho incontrato il dr. Aed Yaghi, direttore del Palestinian Medical Relief Society a Gaza, e insieme abbiamo discusso delle modalità per portare sollievo alla popolazione. Purtroppo, la richiesta iniziale di acquistare carrozzine e stampelle per i tanti che hanno perso le gambe causa i bombardamenti – un rapporto di Save the Children del 8 gennaio scorso dichiarava che “in media, più di 10 bambini al giorno hanno perso un arto. In 3 mesi a più di 1.000 bambini e bambine sono state amputate una o entrambe le gambe, senza neanche l’anestesia.” – non è risultata percorribile. I controlli a cui Israele sottopone i convogli destinati alla popolazione di Gaza vietano l’ingresso di alcuni materiali in particolare di “metallo”.

Il direttore del Palestinian Medical Relief Society ha fatto presente le necessità di tanti neonati che presentano malattie di origine genetica, che hanno bisogno di particolari alimenti.

Si tratta di neonati affetti da fenilchetonuria (una patologia del metabolismo degli aminoacidi che compare nei bambini nati senza la capacità di degradare la fenilalanina che, tossica per il cervello, si accumula nel sangue). Per loro è stata richiesta la fornitura di latte in polvere arricchito con ferro, perché questo tipo di alimento aiuta a compensare la carenza di enzimi che causano nel neonato la disfunzione nel controllo del movimento, nella capacità di memorizzare e su altre funzioni cognitive. Anche per i bambini affetti da stessa malattia metabolica è stato richiesto l’acquisto di specifici alimenti.

A Gaza questi casi erano seguiti dal World Food Program, servizio oggi in parte interrotto. Si tratta di neonati e bambini già vulnerabili che corrono il maggior rischio di complicanze sanitarie e di morte se non ricevono adeguate cure.

A causa dell’aggressione israeliana, la malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza sta raggiungendo livelli importanti: c’è bisogno di un accesso continuo a cibi sani, acqua pulita e servizi sanitari.

La mancanza di acqua potabile, così come l’insufficienza di acqua per cucinare e per l’igiene, aggravano la condizione di vita, lavarsi e cucinare. In media, le famiglie hanno accesso a meno di un litro di acqua sicura per persona al giorno. Secondo gli standard umanitari, la quantità minima di acqua sicura necessaria in caso di emergenza è di tre litri per persona al giorno, mentre lo standard generale è di 15 litri per persona, che comprende quantità sufficienti per bere lavarsi e cucinare.

Oggi a Gaza siamo in presenza di civili affamati, assetati e deboli. La fame e le malattie sono una combinazione letale che, uniti ad una situazione igienico sanitaria insostenibile, vede l’espandersi di infezioni intestinali e respiratorie, malattie contagiose, vaiolo, meningiti, epatite. “C’è il rischio che muoiano più persone a causa di malattie che a causa dei bombardamenti a Gaza se il sistema sanitario del territorio non viene rimesso in piedi rapidamente” ha dichiarato Margaret Harris portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’Associazione Fonti di Pace in sintonia con il partner P.M.R.S. cercherà di arrivare a Gaza per portare gli aiuti richiesti.

Durante gli incontri con il direttore del P.M.R.S. si è discusso anche del progetto approvato lo scorso mese di settembre e finanziato con l’8X1000 della Chiesa Valdese.

Il progetto entrava nel suo terzo anno di attività: offrivamo servizi di riabilitazione a bambini ed adulti con disabilità che vivono nel governatorato di Khan Yunis; purtroppo, a causa dell’aggressione israeliana in corso non ci sono le condizioni per sviluppare ulteriormente il progetto che avrebbe avuto la durata di 9 mesi.

Ci sono difficoltà a trovare le famiglie inserite nel progetto – oltre 1.700.000 sono gli sfollati nella striscia di Gaza e di questi 1 milione si sono trasferiti tra Khan Yunis e Rafah – e il Centro di Riabilitazione del P.M.R.S. a Khan Yunis si trova in un’area fortemente sottoposta a bombardamenti e all’ occupazione dell’esercito israeliano. Il centro è irraggiungibile e non sappiamo se ha subito danni. Anche gli spostamenti delle persone sono altamente a rischio causa la presenza di cecchini israeliani e posti di blocco.

Rivedere il progetto è stato quindi necessario. Molti i bisogni rappresentati, ma soprattutto abbiamo discusso della fattibilità di creare e gestire un progetto.

Si è convenuto che la priorità resta quella di offrire servizi sanitari di base alle persone sfollate e che hanno trovato sistemazione nelle scuole Unrwa o nelle tendopoli. Abbiamo quindi preso in considerazione la necessità di arrivare alle persone ferite che dopo un intervento non possono restare negli ospedali, i quali sono sottoposti a bombardamenti, occupazione da parte dell’esercito e spesso evacuati forzatamente. Nella striscia di Gaza di 36 ospedali attualmente solo 6 sono parzialmente operativi. Dei feriti tanti sono i bambini – al 5 marzo scorso i dati del Ministero della salute di Gaza riportano che 9.179 sono bambini feriti. Queste persone ferite vengono dimesse quando ancora avrebbero bisogno di cure.

Si è pertanto definito di rimodulare il progetto per portare servizi di assistenza sanitaria-infermieristica ai civili feriti con particolare attenzione ai bambini.

Un team composto da un medico generico, un’ infermiera, un fisioterapista e uno psicologo visiterà i feriti che vivono nelle tendopoli e nelle scuole Unrwa. Sul posto il team medico porterà farmaci e materiali sanitari per le cure necessarie. Lo psicologo affronterà gli eventi traumatici che hanno colpito le persone e che hanno determinato in tanti casi un cambiamento radicale nella loro vita. Lavorerà in sinergia con il fisioterapista-riabilitatore in quanto questa condivisione di servizi si è già dimostrata efficace per il buon esito del programma terapeutico complessivo. Il team del P.M.R.S. sarà in contatto con il personale sanitario degli ospedali ancora operativi e presenti nei governatorati di Khan Yunis e Rafah, i quali forniranno le informazioni utili a raggiungere i feriti dimessi.

I servizi di assistenza primaria sanitaria saranno svolti nelle “aree mediche” identificate nelle scuole dell’Unrwa e nelle tende già allestite dal P.M.R.S. nei centri degli sfollati. Il personale sanitario si sposterà sul territorio con un mezzo che verrà preso a noleggio, stante che nel corso dei bombardamenti il P.M.R.S. ha perso diversi mezzi. Le attività del progetto inizieranno il prossimo mese di maggio, avranno la durata di 5 mesi e almeno 3.500 feriti beneficeranno dei servizi…

A Gaza, intanto, gli attacchi sono incessanti. La popolazione continua a spostarsi senza un posto sicuro dove andare. I bambini continuano a sperimentare orrori indicibili. La Gaza Resistente ci chiede aiuto, ci chiede di sostenere i loro diritti: Terra, Libertà ma soprattutto Giustizia. Senza Giustizia l’impunità di Israele continua.
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Pace

img_6419 Su L’Unione Sarda.

Papa Francesco ha detto ciò che pensa la stragrande maggioranza della gente che segue attraverso i media la guerra Russa-Ucraina (di tutti i paesi del mondo). Bisogna negoziare per evitare ulteriori morti e devastazioni! Non c’è altra via. Occorre arrivare a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in cui non ci siano vincitori e vinti. E’ una soluzione ragionevole, lo capiscono tutti, ad eccezione dei governanti e dei mercanti di armi che fanno affari strabilianti sulla pelle della gente, soprattutto delle popolazioni civili martoriate. Migliaia di persone di tutte le età, soprattutto giovani, muoiono. Basta, basta, basta!
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Il Papa sulla guerra in Ucraina: non abbiate vergogna di negoziare

[Vatican News] Pubblichiamo il testo dell’intervista rilasciata da Francesco a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI), anticipata oggi da alcune agenzie e che l’emittente elvetica trasmetterà il prossimo 20 marzo

Per la Palestina * Manifestazione a Cagliari

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Sabato 9 marzo 2024

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Oggi martedì 5 marzo 2024

img_3099Voltiamo pagina e lavoriamo uniti per il cambiamento
5 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Devo confessare che le scempiaggini fomulate sulle elezioni regionali da Soru e dai soriani erano per me inimmaginabili. Anche un bambino comprende che se spacchi uno schieramento stai avvantaggiando gli avversari. Soru e i suoi tifosi, capovolgono la realtà. Loro non sono il disturbo, ma i concorrenti veri della destra, l’intralcio è la Todde. […]
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Chiesadituttichiesadeipoveri News

img_5187Newsletter n.332 del 2 marzo 2024

LA PEDAGOGIA DELLA VIOLENZA

Cari amici,

se c’era una cosa che nella spietata guerra di Gaza Israele doveva evitare. era di fornire un simbolo che per la sua forza evocativa fosse pari all’orrore suscitato dalla strage compiuta il 7 ottobre da Hamas al confine settentrionale della Striscia.

Questa colpì gli inermi civili e i giovani che partecipavano a un festival musicale nel kibbutz di Re’im, mentre l’ultimo attacco israeliano contro la folla nel Nord della Striscia ha colpito civili e giovani innocenti che mossi dalla disperazione cercavano di strappare qualche frammento degli aiuti umanitari per lenire la fame, ciò che ha provocato oltre 100 morti e 700 feriti.

Oggi primo marzo venerdì

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Oggi giovedì 29 febbraio 2024

img_3099Alessandra, attenta! Le prime scelte sono fondamentali
29 Febbraio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Ora per Todde viene il momento della verità, delle scelte. Dico subito che non mi è piaciuta la prima dichiarazione: “non mi ricandiderò”. E non mi sembra il Se si ricandiderà o meno si deciderà a fine legislatura in base ai risultati e al giudizio dei sardi. Adesso non si può e non si deve dir nulla in proposito. […]
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Chiesadituttichiesadeipoveri News

logo76Newsletter n.331 del 28 febbraio 2024

DEPORRE I POTENTI DAI TRONI

Cari amici,
ieri mattina ci siamo svegliati e abbiamo trovato che il presidente Macron aveva riunito attorno a un grande tavolo più di venti capi di Stato e di governo dei Paesi europei (Germania, Spagna, Inghilterra in testa) e il nostro sottosegretario Ciriello, per chiedere a tali Stati di disporsi a partecipare con le loro Forze Armate alla guerra d’Ucraina per sconfiggere la Russia. Ha aggiunto che altrimenti molti di tali Paesi, seduti attorno a quel tavolo, prima o poi sarebbero stati invasi. Formulando tale minaccia il capo francese dà per scontato, all’insaputa di governi, Parlamenti e popoli, che l’Unione europea sia in guerra con la Russia e che questa guerra debba concludersi con la sua disfatta. Che dopo 79 anni di tregua, che non è mai riuscita a diventare vera pace, il popolo europeo si svegli una mattina scoprendo di essere di nuovo gettato in una guerra che come la precedente, cominciata con i patti e le nefaste dichiarazioni di guerra della Germania e dell’Italia, non potrebbe che tradursi in una guerra mondiale, è cosa che fino a ieri sarebbe stata considerata impensabile e inaudita. L’Ucraina ha tutto il diritto, anche se non il vanto, di decidere per legge di non voler uscire dalla guerra con un negoziato e una ricomposizione dei rapporti transfrontalieri con il suo inquietante vicino, ma una Potenza come la Francia, che nella sua storia ha soggiogato popoli interi, non può arrogarsi in un sussulto di onnipotenza il diritto di trascinare il mondo in una definitiva rovina; e ciò quando sono in corso già altre guerre e addirittura processi per genocidio.

Oggi mercoledì 28 febbraio 2024

1bbf424b-62b4-4326-89cc-b28969fe01f9Todde come Eleonora, una donna alla guida della Sardegna
28 Febbraio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Che bella novità avere una donna alla guida della Sardegna, come Eleonora. Bastava questo per votarla.
Dunque Alessandra Todde ha vinto. Ha compiuto un’impresa straordinaria, perché ha sconfitto l’avversario fisiologico, Truzzu e la destra, ed insieme ha messo fuori gioco un avversario subdolo, un “traditore” della propria stessa parte. Quel Soru che nel 2004 generosamente ha […]
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img_3099Manganellate agli studenti. È violenza contro chi esercita un diritto costituzionale
28 Febbraio 2024
Silvia Manderino LEFT – 26 Febbraio 2024. Su Democraziaoggi.
Le violenze delle forze dell’ordine di Pisa e Firenze contro cittadini indifesi non è esagerata, o frutto di errori o di “difficoltà operative”, come è stato detto. La violenza illegittima esercitata dalla polizia – afferma la vicepresidente del Coordinamento democrazia costituzionale – viene da ordini precisi, che dal ministero dell’interno […]
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La vittoria di Alessandra Todde. Non sprechiamo l’occasione storica per una nuova Rinascita della Sardegna

img_5575Cara presidente,
Ti abbiamo sostenuta non appena la tua candidatura è stata proposta e poi ufficializzata dalla coalizione aperta del centro sinistra. Al di là di ogni appartenenza, sei il nome nuovo che da tanto tempo aspettavamo per guidare una nuova rinascita della Sardegna. Hai vinto nonostante molte avversità, tra cui il fuoco amico di Renato Soru ( che ti ha impedito un’affermazione di più larga portata), le consuete diffidenze di tanti intellettuali spaccapelo e di componenti indipendentiste distanti dal popolo che vorrebbero rappresentare, la celata opposizione di tanti all’affermarsi di una leadership femminile. Sei risultata credibile per ridare dignità alla Regione Autonoma della Sardegna, come strumento al servizio del popolo sardo, creato per consentirne un giusto benessere. Dopo cinque anni disastrosi nei quali sono peggiorate le condizioni di vita della popolazione sarda, soprattutto dei ceti meno abbienti, l’elettorato ha dato fiducia a chi proponeva il rinnovamento. Ai partiti e movimenti appartenenti al cd campo largo, per noi, semplicemente a una coalizione di centro sinistra, il merito di avere intercettato e dato una possibile risposta a questa esigenza diffusa di rinnovamento, anche dei tanti, troppi, che esprimono con l’astensione al voto il proprio dissenso verso la politica così come praticata dai politici al potere. A te Alessandra il compito difficile di guidare questi processi che possono avere compimento solo con la partecipazione popolare, anche attivando concretamente spazi e opportunità, a cominciare dalla radicale modifica della legge elettorale sarda. Così come rifiutiamo la logica del “salvatore della patria”, non intendiamo caricarti come nuova presidente di missioni impossibili, convinti come siamo che dalla situazione di disagio del popolo sardo si possa uscire solo con un impegno collettivo che punti sulla valorizzazione di tutti i cittadini, innanzitutto dei nostri giovani. Con questi intenti, assicurandoti la nostra convinta collaborazione, ci sia consentito pensare che un mondo migliore sia possibile anche con il nostro piccolo contributo.
Siamo appena all’inizio di un percorso impervio ma percorribile ed entusiasmante. Auguri di buon lavoro a te Alessandra carissima, agli eletti della coalizione e a tutti noi.
Franco Meloni, direttore di Aladinpensiero News online.
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https://www.vistanet.it/cagliari/2024/02/27/la-foto-del-giorno-uno-splendido-arcobaleno-nel-cielo-di-cagliari/

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Oggi martedì 27 febbraio 20244

Regionali. Un risultato prevedibile, usando il cervello
27 Febbraio 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Il risultato elettorale sardo a ben vedere non suscita sorprese, badando alla situazione con razionalità e obiettività. Ci sono dichiarazioni di sconforto, c’è chi come il buon Maninchedda addirittura annuncia l’abbandono della politica. Ma come non capire che l’azione divisiva di Soru, la sua aria punitiva verso la sua parte non può essere attraente […]
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