Cagliari e Città metropolitana

Promesse non mantenute

img_6931Questa sera ci siamo recati a Sant’Elia per controllare se il Comune di Cagliari avesse provveduto a installare il cartello stradale della piazzetta Franco Oliverio, come promesso dall’Assessore uscente Alessio Mereu: niente di niente. Ci rivolgeremo alla Commissaria straordinaria dott.ssa Luisanna Marras. Confidiamo sulla sua sensibilità.

La grandiosa manifestazione del 25 aprile a Cagliari

img_6909Di seguito solo alcuni scatti dei 135 pubblicati oggi nella pagina fb di Dietrich Steinmetz.
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Castello sorcesco: una storia infinita…

img_6886Su L’Unione Sarda di oggi Andrea Artizzu riprende la questione del cd “castello sorcesco”, ricuperato dopo una annosa e costosa ristrutturazione, ma rimasto inutilizzato ormai da molti anni. Su questa incredibile vicenda siamo intervenuti più volte su Aladinpensiero, come testimoniano gli articoli sotto linkati. Il problema vero è che Cagliari non dispone di un regolamento sulla cogestione dei beni comuni urbani da parte dei cittadini organizzati nelle associazioni di partecipazione civica. Risolverà la questione la prossima amministrazione? Ce lo auguriamo, intanto lo poniamo come argomento della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Cagliari. Come ripete senza stancarsi il prof. Ivan Blečić dell’Università di Cagliari: nella nostra città ci sono tanti spazi in cerca di utilizzazione e tante associazioni in cerca di spazi da utilizzare. Si tratta di adottare gli strumenti regolamentari per fare incontrare queste esigenze. Al riguardo sarebbe utile e opportuna una legge regionale per la promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni (vedasi la legge del Lazio). Ci vuole soprattutto una coerente volontà politica risolutiva della questione.
- Una storia infinita 27/11/2019: https://www.aladinpensiero.it/?p=102385;
- Università e beni comuni: http://www.aladinpensiero.it/?p=102369.
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Parliamo di Cagliari

img_6772di Roberto Mirasola*
La città di Cagliari, così come tutte le moderne città europee, ha avuto inevitabilmente degli importanti cambiamenti nella distribuzione delle attività commerciali, siano esse di vicinato o legate alla GDO [Grande distribuzione organizzata]. In particolare, oggi hanno assunto una rilevante importanza le attività di ristorazione presenti nel centro storico che richiamano i tanti giovani dell’hinterland metropolitano e i tanti turisti attirati dalla bellezza della città. Tutto questo ha avuto un impatto urbanistico che ha cambiato anche il volto e la vivibilità della città stessa. Diventa importante trovare un equilibrio tra le esigenze di chi abita la città e di chi invece trae una fonte di reddito dalle attività commerciali.

Cagliari amore mio. Progetto innovativo per la città e il territorio (II).

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Cagliari da (ri)scoprire: la foresta urbana
di Carla Deplano stallatico-carla-666ce588-a063-4bac-8c0c-013a66c2d3f4

Tra viale Trieste e le linee ferroviarie, a ridosso della laguna di Santa Gilla, si nasconde un’area selvaggia di 14.000 metri quadrati ricoperta da una vegetazione spontanea costituita da alberi di fico e lentisco, orchidee e immensi cespugli di rose, accanto a dei Ficus che si sono fatti largo tra i ruderi inglobandoli in “architetture verdi” con una chioma foltissima estesa 900 metri quadrati che restituisce scorci suggestivi da giungla cambogiana.

Quella che oggi si presenta come una “foresta urbana” nell’Ottocento ospitava lo Stallaggio Meloni: un deposito di carri merci collegato al porto. Negli anni Venti, invece, si giocavano le partite nel primo campo di calcio della squadra cittadina nota come Football Club Cagliari. Dal 1936, nell’area ormai requisita dall’Aeronautica, fu edificata la Caserma Trieste con officine dell’Aviazione Legionaria che funsero di supporto per la dittatura franchista. Dopo la conclusione della Seconda Guerra mondiale la Caserma fu convertita come Alloggio Ufficiali dal Ministero della Difesa, per essere quindi dismessa nel 1968. Dai primi anni Settanta passò alla Regione Autonoma della Sardegna e successivamente al Comune di Cagliari, che la destinò ai Vigili Urbani.

Fa male vedere quest’area – che potrebbe rappresentare un suggestivo polmone verde in una zona molto trafficata – abbandonata al suo destino e in uno stato di grave degrado contrassegnato da un uso improprio dei locali superstiti dopo anni di abusivismo e spaccio di droga. Urgerebbe quantomeno una bonifica.

Due anni fa la Regione aveva manifestato l’intenzione di estendere i propri uffici invadendo con nuovi palazzi l’area, che nel frattempo è stata fortunatamente vincolata e dichiarata bene di interesse culturale dal Mibact per la presenza di memorie storiche e dei singolari esemplari di Ficus Retusa.

Al riguardo, sarebbe auspicabile la concretizzazione del mirabile progetto di recupero e riqualificazione elaborato dalla illuminata collega Beatrice Artizzu, architetto e docente del Liceo Foiso Fois, insieme ai suoi alunni dell’indirizzo di Architettura e Ambiente. Il progetto, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, prevede il recupero sostenibile delle preesistenze, la messa in sicurezza dei Ficus e la creazione di un Centro culturale, un punto ristoro con infopoint, un orto urbano, bagni pubblici, un labirinto ed un’area giochi con accessi wireless, pannelli solari e fitodepurazione.

L’idea c’è, la volontà politica pure: cosa aspettiamo?

[segue Reportage fotografico a cura di Carla Deplano]