News

Oggi 19 marzo 2024

img_3099 Mattarella finalmente riscopre l’art. 11 Costituzione
19 Marzo 2024
A.P. su Democraziaoggi.
Finalmente, Mattarella ha riscoperto l’art 11 Cost. e lo ha evocato nelle sue ultime esternazioni, dopo le dichiarazioni di Macron, seguito da Scholz e da Tusk. Cosa dicono costoro? Dicono che bisogna pensare a mandare in Ucraina non solo armi sempre più potenti, ma anche truppe. Una follia! Mattarella ha finalmente capito, almeno così sembra, […]
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Oggi lunedì 18 marzo 2024

img_3099 Russia, esito scontato, ma elezioni “normali”
18 Marzo 2024
A.P. Su Democraziaoggi
Come al solito, i media occidentali e nostrani, quando si parla di Russia, non sono affidabili. Scambiano i loro desideri per realtà e così propinano ai lettori o ascoltatori una narrazione fantasiosa. Nelle elezioni russe hanno fortemente auspicato atti di contestazione diffusi ed anche proteste ecclatanti. Si comprende la ragione. Siccome – dicono – le […]
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Carbonia

img_6451Carbonia. A settembre comizio di Velio Spano in piazza Roma. In ritardo i salari, si attinge ai fondi stanziati per il risanamento, mentre avanza il piano del sindacato contro la miseria nel Mezzogiorno e nelle Isole. I 9 punti di Varsavia contro l’atomica e il patto atlantico
17 Marzo 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Oggi, domenica, nuovo post sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019.
Si apre a settembre la Mostra del libro e della stampa democratica nella piazza Roma, che ospita anche il Convegno degli Amici de L’Unità, e prosegue poi per tutto il mese l’iniziativa culturale, coinvolgendo in particolare donne e giovani comunisti. A chiusura, il […]
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Oggi domenica 17 marzo 2024

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Basta con la pazzia della guerra

img_6448L’Anpi contro la guerra, per la trattativa subito
16 Marzo 2024

Nota della Segreteria nazionale ANPI [su Democraziaoggi]

“Spira un mortale vento di follia. Non basta la strage di civili israeliani da parte di Hamas. Non basta l’eccidio ininterrotto di oltre 30mila civili palestinesi da parte di Netanyahu, di cui chiediamo con forza l’immediata cessazione. L’escalation delle reciproche minacce a partire dalla guerra in Ucraina, che prosegue con la […]
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Oggi 16 marzo 2024 sabato

img_3099Sei nero? Ti pesto anche se non hai fatto nulla
16 Marzo 2024
A.P. Su Democraziaoggi
Avete visto cosa hanno combinato due carabinieri a Modena? Uno colpisce a suon di pugni con grande violenza un giovane nero, mentre l’altro lo tiene. Lo straniero 23enne, guineano, è in possesso di regolare permesso di soggiorno e con un lavoro da aiuto-cuoco in un ristorante del modenese. Tutto vero. Le botte sono documentate da un […]
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Oggi 15 marzo venerdì 2024

img_3099 Cara Alessandra, manda all’aria le vecchie logiche spartitorie
15 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Se potessi parlare a quattr’occhi con la Todde, le direi che la partenza della sua presidenza mi preoccupa. Lo so che ci sono i giornalisti che, per far cronaca, ricamano scenari talvolta fantasiosi, ma l’impressione è che ci sia una sorta di assalto alla dirigenza, un impazzimento in cui ognuno degli eletti nel centrosinistra gioca […]
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img_4715NATANYAHU PIÙ CHE MAI ABBANDONATO DAGLI “AMICI” AMERICANI
Mar 15, 2024 – 07:55:24 – CET Su PoliticaInsieme.

https://www.politicainsieme.com/natanyahu-piu-che-mai-abbandonato-dagli-amici-americani/
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Controcorrente

img_6438La propaganda anti Putin non aiuta
14 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Avete sentito l’ultima degli atlantisti? Putin minaccia perché in un discorso ha detto che la Russia ha un arsenale atomico ben munito e moderno e che lo userà se la Nato la attaccherà. Che novità! Ora, secondo buon senso, questa non è una minaccia; viene solo ricordato come stanno le cose perché nessuno si […]
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Oggi giovedì 14 marzo 2024

Anteprima de Il Portico, settimanale della Diocesi di Cagliari.
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La saggezza di Francesco

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Cari amici,
In attesa che qualcuno la colga, alta sul mondo sventola la gloriosa bandiera bianca di Papa Francesco.
Se il Papa, rispondendo alla Televisione svizzera, avesse parlato solo del negoziato, come fa incessantemente da quando è scoppiata la guerra, presentandolo come un dovere morale, oltre che politico, nessuno lo sarebbe stato a sentire, perché ormai le parole di buon senso non si possono più nemmeno pronunciare in questo mondo (occidentale) a una sola dimensione (la guerra). Invece ha preso in carico la metafora offertagli dall’intervistatore, e ha parlato di bandiera bianca, e tutti si sono indignati, soprattutto quelli, come Biden e i nostri giornali, che alla guerra ci mandano gli altri.
Ma al bianco era dedicata tutta l’intervista, come simbolo della purezza, della mitezza e della bontà, ed è venuta fuori perfino la ragione, a tutti ignota, per la quale il Papa è vestito di bianco, che non è quella di mostrarlo senza peccato (perché io pecco come gli altri, ha spiegato Francesco, uomo e non vicario di Dio, che di Vicari non ne ha sulla terra, o meglio ne ha otto miliardi, quanti siamo nel mondo) ma è semplicemente quella che Pio V era un domenicano, e perciò aveva l’abito bianco, e da allora è invalsa la tradizione di vestire di bianco anche i suoi successori (lo fa per la prima volta il cerimoniere, prima di annunziare che “habemus papam”).
Così, grazie alla simbologia del bianco, che non vuol dire affatto la resa, ma anzi il coraggio di restare umani quando si associa alla bandiera, tutti hanno dovuto raccogliere l’unica voce nel mondo, che mentre i più inneggiano all’impossibile e immancabile vittoria delle armate di Kiev, sempre più zeppe di armi e sempre più deprivate di uomini (e donne), dice che il re è nudo, quando il re (e ahimè, quale re!) è nudo davvero. E perfino il Nunzio è stato convocato a Kiev, come l’ultimo degli ambasciatori, per fargli sapere che l’unica bandiera dell’Ucraina è giallo-blu, anche se purtroppo, oggi e chissà per quanto tempo voluto dai suoi “governanti”, è a mezz’asta.
La cosa singolare è poi che mentre Biden si è permesso di dire a Netanyahu che sta facendo la rovina del suo popolo (e anzi di tutti gli Ebrei sparsi nel mondo), e nessuno gli ha dato sulla voce, anche perché è sacrosantemente vero, tutti se la sono presa con papa Francesco che laicamente ha fatto anche un discorso di sapienza e convenienza politica.
Messo tutto insieme, quello che ne viene fuori è che nella demenza pandemica, che sembra essere la vera seconda epidemia di questo inizio secolo, i poteri che ci governano stanno tornando al 1939, quando la Germania, cominciando dalla Polonia, voleva arrivare a Mosca, e diede avvio alla guerra mondiale, che allora era la seconda. Come la Germania di allora, la NATO si spinge verso Est e il ministro degli Esteri polacco ha rivelato che “il personale militante della Nato è già presente in Ucraina” (europei compresi) e, siccome il mondo si è allargato, mentre si ammassano fascine per la guerra contro la Russia, il progetto è, dopo la Russia, di eliminare la Cina. Ma oggi in più c’è l’atomica, i missili, i droni, e anche la carne da cannone è aumentata, dato che sulla Terra siamo, appunto, in otto miliardi. Allora gli Stati Uniti non volevano intervenire, c’è voluta Pearl Harbour, mentre ora sono già qui, e un po’ di fascismo viene avanti anche da loro, e da noi c’è una cultura fascista al potere.
C’è chi esplicitamente si richiama al ’39, e rimpiange come a Roma ci sia papa Francesco, non uno come Pio XII (pensato come cappellano dell’Occidente): ma dalle carte segrete della Santa Sede pubblicate dopo la guerra risulta che Tardini, Sostituto segretario di Stato, voleva e scriveva che la guerra doveva finire non solo con la sconfitta della Germania nazista, ma anche con la liquidazione dell’Unione Sovietica e del suo comunismo.
In questa situazione chiedere di avere il coraggio di negoziare, “per non portare il Paese al suicidio” (e questo vale anche per Hamas con i palestinesi), non è una bestemmia, è un invito alla salvezza, un barlume di verità.
Nel sito pubblichiamo l’intervista del Papa e due testimonianze sulla tragedia in corso a Gaza: “Non c’è più verde a Gaza” e “Se questo non è un genocidio”.
Con i più cordiali saluti,

Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
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La tragedia di Gaza
SE QUESTO NON È UN GENOCIDIO

13 MARZO 2024 / EDITORE / DICONO I FATTI / 0 COMMENT
Più di 10 bambini al giorno hanno perso un arto e a più di 1.000 bambini e bambine sono state amputate le gambe, ma Israele non fa entrare le protesi. I nuovi nati vengono al mondo affetti da malattie genetiche. I progetti di assistenza sanitaria

Della cooperante Giuditta di “Fonti di Pace” pubblichiamo una testimonianza su Gaza al ritorno da una missione al Cairo:

“Torno da una missione al Cairo, dal 3 all’8 marzo, per fare acquisti di materiali da portare e distribuire nella striscia di Gaza. Tutto legato al cessate il fuoco che sembrava oramai prossimo; purtroppo così non è stato.

Tuttavia la missione è stata utile per approfondire i tempi e le modalità sia per gli acquisti dei materiali che per il progetto finanziato con l’8X1000 della Chiesa Valdese.

Ho incontrato il dr. Aed Yaghi, direttore del Palestinian Medical Relief Society a Gaza, e insieme abbiamo discusso delle modalità per portare sollievo alla popolazione. Purtroppo, la richiesta iniziale di acquistare carrozzine e stampelle per i tanti che hanno perso le gambe causa i bombardamenti – un rapporto di Save the Children del 8 gennaio scorso dichiarava che “in media, più di 10 bambini al giorno hanno perso un arto. In 3 mesi a più di 1.000 bambini e bambine sono state amputate una o entrambe le gambe, senza neanche l’anestesia.” – non è risultata percorribile. I controlli a cui Israele sottopone i convogli destinati alla popolazione di Gaza vietano l’ingresso di alcuni materiali in particolare di “metallo”.

Il direttore del Palestinian Medical Relief Society ha fatto presente le necessità di tanti neonati che presentano malattie di origine genetica, che hanno bisogno di particolari alimenti.

Si tratta di neonati affetti da fenilchetonuria (una patologia del metabolismo degli aminoacidi che compare nei bambini nati senza la capacità di degradare la fenilalanina che, tossica per il cervello, si accumula nel sangue). Per loro è stata richiesta la fornitura di latte in polvere arricchito con ferro, perché questo tipo di alimento aiuta a compensare la carenza di enzimi che causano nel neonato la disfunzione nel controllo del movimento, nella capacità di memorizzare e su altre funzioni cognitive. Anche per i bambini affetti da stessa malattia metabolica è stato richiesto l’acquisto di specifici alimenti.

A Gaza questi casi erano seguiti dal World Food Program, servizio oggi in parte interrotto. Si tratta di neonati e bambini già vulnerabili che corrono il maggior rischio di complicanze sanitarie e di morte se non ricevono adeguate cure.

A causa dell’aggressione israeliana, la malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza sta raggiungendo livelli importanti: c’è bisogno di un accesso continuo a cibi sani, acqua pulita e servizi sanitari.

La mancanza di acqua potabile, così come l’insufficienza di acqua per cucinare e per l’igiene, aggravano la condizione di vita, lavarsi e cucinare. In media, le famiglie hanno accesso a meno di un litro di acqua sicura per persona al giorno. Secondo gli standard umanitari, la quantità minima di acqua sicura necessaria in caso di emergenza è di tre litri per persona al giorno, mentre lo standard generale è di 15 litri per persona, che comprende quantità sufficienti per bere lavarsi e cucinare.

Oggi a Gaza siamo in presenza di civili affamati, assetati e deboli. La fame e le malattie sono una combinazione letale che, uniti ad una situazione igienico sanitaria insostenibile, vede l’espandersi di infezioni intestinali e respiratorie, malattie contagiose, vaiolo, meningiti, epatite. “C’è il rischio che muoiano più persone a causa di malattie che a causa dei bombardamenti a Gaza se il sistema sanitario del territorio non viene rimesso in piedi rapidamente” ha dichiarato Margaret Harris portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’Associazione Fonti di Pace in sintonia con il partner P.M.R.S. cercherà di arrivare a Gaza per portare gli aiuti richiesti.

Durante gli incontri con il direttore del P.M.R.S. si è discusso anche del progetto approvato lo scorso mese di settembre e finanziato con l’8X1000 della Chiesa Valdese.

Il progetto entrava nel suo terzo anno di attività: offrivamo servizi di riabilitazione a bambini ed adulti con disabilità che vivono nel governatorato di Khan Yunis; purtroppo, a causa dell’aggressione israeliana in corso non ci sono le condizioni per sviluppare ulteriormente il progetto che avrebbe avuto la durata di 9 mesi.

Ci sono difficoltà a trovare le famiglie inserite nel progetto – oltre 1.700.000 sono gli sfollati nella striscia di Gaza e di questi 1 milione si sono trasferiti tra Khan Yunis e Rafah – e il Centro di Riabilitazione del P.M.R.S. a Khan Yunis si trova in un’area fortemente sottoposta a bombardamenti e all’ occupazione dell’esercito israeliano. Il centro è irraggiungibile e non sappiamo se ha subito danni. Anche gli spostamenti delle persone sono altamente a rischio causa la presenza di cecchini israeliani e posti di blocco.

Rivedere il progetto è stato quindi necessario. Molti i bisogni rappresentati, ma soprattutto abbiamo discusso della fattibilità di creare e gestire un progetto.

Si è convenuto che la priorità resta quella di offrire servizi sanitari di base alle persone sfollate e che hanno trovato sistemazione nelle scuole Unrwa o nelle tendopoli. Abbiamo quindi preso in considerazione la necessità di arrivare alle persone ferite che dopo un intervento non possono restare negli ospedali, i quali sono sottoposti a bombardamenti, occupazione da parte dell’esercito e spesso evacuati forzatamente. Nella striscia di Gaza di 36 ospedali attualmente solo 6 sono parzialmente operativi. Dei feriti tanti sono i bambini – al 5 marzo scorso i dati del Ministero della salute di Gaza riportano che 9.179 sono bambini feriti. Queste persone ferite vengono dimesse quando ancora avrebbero bisogno di cure.

Si è pertanto definito di rimodulare il progetto per portare servizi di assistenza sanitaria-infermieristica ai civili feriti con particolare attenzione ai bambini.

Un team composto da un medico generico, un’ infermiera, un fisioterapista e uno psicologo visiterà i feriti che vivono nelle tendopoli e nelle scuole Unrwa. Sul posto il team medico porterà farmaci e materiali sanitari per le cure necessarie. Lo psicologo affronterà gli eventi traumatici che hanno colpito le persone e che hanno determinato in tanti casi un cambiamento radicale nella loro vita. Lavorerà in sinergia con il fisioterapista-riabilitatore in quanto questa condivisione di servizi si è già dimostrata efficace per il buon esito del programma terapeutico complessivo. Il team del P.M.R.S. sarà in contatto con il personale sanitario degli ospedali ancora operativi e presenti nei governatorati di Khan Yunis e Rafah, i quali forniranno le informazioni utili a raggiungere i feriti dimessi.

I servizi di assistenza primaria sanitaria saranno svolti nelle “aree mediche” identificate nelle scuole dell’Unrwa e nelle tende già allestite dal P.M.R.S. nei centri degli sfollati. Il personale sanitario si sposterà sul territorio con un mezzo che verrà preso a noleggio, stante che nel corso dei bombardamenti il P.M.R.S. ha perso diversi mezzi. Le attività del progetto inizieranno il prossimo mese di maggio, avranno la durata di 5 mesi e almeno 3.500 feriti beneficeranno dei servizi…

A Gaza, intanto, gli attacchi sono incessanti. La popolazione continua a spostarsi senza un posto sicuro dove andare. I bambini continuano a sperimentare orrori indicibili. La Gaza Resistente ci chiede aiuto, ci chiede di sostenere i loro diritti: Terra, Libertà ma soprattutto Giustizia. Senza Giustizia l’impunità di Israele continua.
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Oggi mercoledì 13 marzo 2024

img_3099 Povero Francesco, sotto tiro dei potenti perché invoca la pace!
13 Marzo 2024
A.P. su Democraziaoggi
Povero Francesco! Bordate di ogni tipo da quelli che dicono d’essere soldati di Cristo. Scholz, Macron, Von der Layen, e altri campioni dell’atlantismo, giornalisti celebri e oscuri, quasi tutti contro di lui. Non va bene che il Papa parli di pace. Filoputiniano!, dev’essere dei nostri, cavaliere in armi del civile occidente con l’elmetto. Senza insinuare […]
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Per contrastare la autonomia la via migliore è che una o più Regioni ricorrano alla Consulta
13 Marzo 2024 su Democraziaoggi
PREMIERATO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA:
CRESCONO LE TENSIONI SULLE RIFORME
INSULTI AL SUD, ATTACCO AL QUIRINALE
GLI AUTONOMISTI GETTANO LA MASCHERA
ARMI DIFENSIVE

MASSIMO VILLONE
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Oggi martedì 12 marzo 2024

img_3099 La campagna di Russia dell’Europa
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12 Marzo 2024
Oggi ci troviamo di fronte alla programmazione di una nuova e più catastrofica campagna di Russia perseguita con stolido accanimento dalle élite politiche europee, sorde e cieche ad ogni criterio di responsabilità.
Domenico Gallo su Democraziaoggi.
Quos Deus perdere vult, dementat prius (quelli che Dio vuole perdere, per prima cosa li rende dementi).
Questa locuzione fu usata da Lev Tolstoj […]
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Oggi lunedì 11 marzo 2024

img_3099 W il Papa!
11 Marzo 2024
A.P. su Democraziaoggi
Se c’è un uomo che dice cose sante questo è Francesco. Biden con una mano dà gli aiuti ai palestinesi e con l’altra armi ad Israele per ucciderli. Zelensky fa l’eroe sulla pelle dei suoi concittadini per assecondare le mire imperialiste occidentali. Fa una guerra che non potrà mai vincere e le cui cause sono, come […]
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L’uguaglianza, ecco la meta più importante
11 Marzo 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
L’8 marzo è sempre un’occasione importante per parlare di eguaglianza. La disparità uomo/donna è nella storia quella che grida maggiormente vendetta, ancorché si svolga in un contesto generale di diseguaglianza fra ceti dominanti e subalterni. In certo senso la posizione deterìore della donna è doppia perchè soffre di una duplice diseguaglianza, quella generale e […]
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Pace

img_6419 Su L’Unione Sarda.

Papa Francesco ha detto ciò che pensa la stragrande maggioranza della gente che segue attraverso i media la guerra Russa-Ucraina (di tutti i paesi del mondo). Bisogna negoziare per evitare ulteriori morti e devastazioni! Non c’è altra via. Occorre arrivare a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in cui non ci siano vincitori e vinti. E’ una soluzione ragionevole, lo capiscono tutti, ad eccezione dei governanti e dei mercanti di armi che fanno affari strabilianti sulla pelle della gente, soprattutto delle popolazioni civili martoriate. Migliaia di persone di tutte le età, soprattutto giovani, muoiono. Basta, basta, basta!
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Il Papa sulla guerra in Ucraina: non abbiate vergogna di negoziare

[Vatican News] Pubblichiamo il testo dell’intervista rilasciata da Francesco a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI), anticipata oggi da alcune agenzie e che l’emittente elvetica trasmetterà il prossimo 20 marzo

Carbonia

img_6414Carbonia. Masala Sebastiano di 35 anni, Desogus Vincenzo 54 e Pisanu Domenico 49, muoiono ad agosto nelle miniere del Sulcis. Almeno 3.000 i licenziamenti, per la maggior parte di giovani tra i migliori qualificati, in attuazione del piano Eca-Acai e secondo la politica degli aiuti Usa
10 Marzo 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Oggi, come ogni domenica dal 1° settembre 2019, post sulla storia di Carbonia
Muoiono Masala Sebastiano di 35 anni, a Serbariu il 3 agosto, investito da convoglio; Desogus Vincenzo di 54, a Sirai il 18 agosto e Pisanu Domenico di 49, a Schisorgiu il 18 agosto, per frana. All’ordine del giorno incidenti e continue segnalazioni […]
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